Da dove proviene, dove sta andando, doveandrà la “mobilità elettrica”? Di veicolielettrici si parlava ad inizio anni ’30, cometestimonia l’esaustivo servizio con aulicolinguaggio pubblicato dal R.A.C.I., il setti-manale del Reale Automobile Club d’Italia,il padre del moderno Aci. Il titolo di coper-tina è eloquente: “Gli autoveicoli elettricie le loro possibilità di impiego”. Un artico-lo che evidenza le difficoltà e la diffidenzaesistenti nei confronti dei nuovi concetti.Scetticismo e speranza. Pro e contro, ana-lisi e proposte. Un po’ come la storia più omeno recente della e-bike, in una sorta di“corsi e ricorsi storici” che fa parte dell’evo-luzione umana.In alcuni tratti l’articolo di ottant’anni fa èdi grandissima attualità evidenziando il ri-sparmio carburante e i concetti che oggi-giorno sono insiti nello stile di vita di chi simuove usando l’elettrico e-bike in partico-lare: economicità e rispetto dell’ambiente. Veicoli elettrici presentati con cognizione dicausa nel 1931, veicoli elettrici che spopo-lano nella nostra quotidianità, con le bici apedalata assistita in primo piano. Si eleval’offerta, si allarga l’utenza, chiamata a sce-gliere il mezzo più adatto per gli sposta-menti urbani e non solo.Filosofie che si intrecciano e cercano di im-porsi con l’utente che, a conti scrupolosa-mente fatti, statistiche alla mano è portatoa scegliere il mezzo con tradizione, cheassicura efficienza, garanzia, qualità con-clamata, abbinate ad un rapporto qualità-prezzo adeguato.
IERI
OGGI
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