V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Linuxianox |
Inserito il - 16/02/2009 : 18:51:46 Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Non mi è mai piaciuto quel manettino dalla poca stabilità e tenuta. Questa mattina, tornato dalla facoltà, ho portato la bici nel portone del palazzo e, dopo averla messa sul cavalletto per aprire la porta di casa, mi sono ritrovato la manopola del gas in mano!

Diciamo subito che il motore da fermo si è alimentato e la bici come un cavallo imbizzarrito è schizzata via piantandosi contro il muro di fronte! Anzi, una volta scontrata, il motore ha continuato a girare tant'è che ho pensato volesse scalare la parete! Poi la centralina è andata in protezione e ha disalimentato tutto. Per fortuna nessuno si è fatto male...questa volta è andata bene. Ho quindi colto l'occasione per fare manutenzione al maledetto e scoprire cosa avessero architattato questa volta i nostri cari amici cinesi. Deluderò molti, cosi come sono rimasto deluso io, dicendo che all'interno non c'è nessun potenziometro. Nessun contatto strisciante. Nessuna resistenza variabile "normale"! All'interno infatti ci sono i led di accensione e stato batteria e poi una resistenza (ma sarà una resistenza??) che non è possibile misurare (o per lo meno non è possibile misurare con un Ohmmetro) che è variabile ma è funzione del campo magnetico! Ora non so se sia, in particolare, funzione del flusso magnetico (ad esempio non so con che legge varia utilizzando magneti più grandi) perchè non conosco il componente ma sicuramente la resistenza dipende dal campo magnetico.

Il principio di funzionamento è questo:

La manopola del gas ha 2 magneti orientati con entrambi i Nord o i Sud verso l'interno. Nel mezzo viene messa la pseudo-resistenza variabile. Quando il magnete di destra (riferito a come si vede in foto) tocca la faccia sinistra (riferita alla foto precedente alla precedente) della pseudo-resistenza, il motore è fermo. Viceversa, quando il magnete sinistro tocca la faccia destra della pseudo-resistenza si ha una completa inversione di flusso e il motore eroga la massima potenza. Quando i magneti sono alla stessa distanza dalla pseudo-resistenza, il campo magnetico si annulla e il motore eroga la metà della potenza. E qui si spiega come mai senza manopola il motore si è alimentato....era a metà perchè la pseudo-resistenza era in configurazione di campo magnetico nullo. Ai capi della pseudo-resistenza non è possibile misurare nulla. Non si legge nè una resistenza, nè una debole tensione in DC, ne in AC...la centralina la alimenta con la stessa tensione di batteria. Ho comunque provato, utilizzando un potenziometro lineare da 1MOhm, a scoprire i livelli resistivi. Con 100kOhm il motore è fermo. Con 200kOhm va al massimo. Quindi, per via indiretta, quel componente è una pseudo-resistenza che in assenza di campo da 150kOhm, con flusso in un verso da un valore <=100kOhm con flusso nel verso opposto da un valore >=200kOhm.
Per essere sincero, sono contento di questo fatto perchè in questo modo non si ha a che fare con problemi di usura propri di potenziometri a strisciamento.
E' rimasto quindi il problema di come rimontare in maniera solida la manopola, rendendola ruotabile. Ho imbracciato subito il dremel e l'ho accorciata facendola diventare una half-twist.  Ho quindi rimontato le vecchie manopole di gomma, che avevo quando la bici era solo muscolare, risolvendo anche il problema dovuto al fastidiosissimo tanfo che lasciavano sulle mani le manopole cinesi!   Questo è il risultato:


Se qualcuno sa cos'è quest'essere ignoto, può essere cosi gentile da spiegarmelo?   Io ho sentito parlare vagamente di potenziometri magnetici... (http://www.elcis.com/italiano/prodotti/magnetici/fcengruppoma04.html) ma sempre come componenti discreti digitali e non analogici! |
5 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Dasti |
Inserito il - 17/02/2009 : 16:22:27 La manetta del Cyclone è già così di fabbrica.  Sarò fatto male, ma come prima cosa, quando mi è arrivato il primo Cyclone, ho smontato il manettino per vedere che ci avevano messo dentro ed ho visto con sollievo che c'era un sensore ad effetto Hall. |
Linuxianox |
Inserito il - 17/02/2009 : 15:42:30 Grazie infinite pix!! Non lo sapevo!! Non si finisce mai di imparare   Io però non "sentivo" nulla ai capi del sensore hall. E viene alimentato proprio con la 52V della batteria. L'acceleratore ha 4 cavi: 2 masse e +5V e +52V. I 5V per i led e i 52 per il sensore. Molto strano..
- EDIT - Ho controllato e ci sono 3 fili che vanno al sensore e non 2.. 0V-52V-5V. Comunque ora che so di che si tratta ho anche trovato un pò di documentazione che spiega il funzionamento dei sensori hall e delle magnetoresistenze: http://www.laurtec.com/Italiano/Tutorial/Sensori%20di%20campo%20magnetico%20ad%20effetto%20Hall%20e%20magnetoresistivi/Sensori%20di%20campo%20magnetico%20ad%20effetto%20Hall%20e%20magnetoresistivi.pdf
|
jumper |
Inserito il - 17/02/2009 : 15:24:19 Fatta anche io, mesi fa la modifica di segare a meta' la manetta , molto piu' comoda a meta' almeno se uno deve alzare la bici non gli ruota tutto in mano. Per evitare inceppamenti, si puo' mettere un disco di teflon o altro materiale scivoloso (ad esempio gli anelli delle torrette di dvd) tra i due segmenti di manopola.
Attenzione per chi volesse aprirla che rimettere dentro la molla nella sua sede puo' non essere facile
|
pukki |
Inserito il - 17/02/2009 : 12:46:03 Veramente interessante!! |
pixbuster |
Inserito il - 17/02/2009 : 12:25:50 I manettini sono praticamente tutti fatti così, senza potenziometri per evitare che dopo un breve periodo di uso lo strisciamento consumi la parte resistiva e che la prima pioggia possa metterli definitivamente fuori uso
La tua analisi è corretta: quella che definisci "resistenza variabile per effetto magnetico" è in realtà un "sensore ad effetto Hall" e un circuitino integrato fusi insieme Questo sensore è una specie di transistor che viene comandato dall'intensità del campo magnetico Il suo circuito provvede a trasformare l'intensità del campo magnetico generato dai magnetini della parte mobile della manopola, in una tensione - generalmente fra zero e 5V - che viene inviata alla centralina Perciò non è una resistenza variabile, ma più propriamente un generatore di tensione variabile
Ovvio che sostituendolo con un potenziometro, l'effetto è uguale (salvo i problemi di affidabilità sopra citati)
I fili che vanno a questo circuito sono di solito tre: due per l'alimentazione e il terzo per la tensione verso la centralina Molto strano che questo tuo circuito sia alimentato dalla tensione intera della batteria: normalmente viene "foraggiato" a 5-6V tramite una tensione generata dalla centralina stessa
Le calamitine sono due perchè il campo magnetico diminuisce con il cubo della distanza per cui la regolazione sarebbe appunto "al cubo" con una fase iniziale in cui non si accelera e una fase finale in cui con un pelo di rotazione si passerebbe dal minimo al massimo Con due magneti (affacciati con le polarità giuste) il campo magnetico captato dal sensore risulta più "lineare" e la regolazione ne risulta più regolare
Approvo la modifica per sdoppiare la manopola : l'ho fatto anch'io sulla mia (ma adesso la montano così di serie)
((( ehm il PAS e gli interruttori sulle leve dei freni servirebbero proprio per evitare che un guasto all'acceleratore faccia schizzare via la bici al massimo della potenza )))
|
|
|