V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
necknecks |
Inserito il - 24/05/2011 : 08:38:22 Cari Amici
Mi accingo ad entrare in possesso del primo caricabatterie intelligente capace di dirmi la resistenza interna di ciascun elemento. E ho intenzione di costruire una Li-Ion da 10s3p. Quindi comprerò un pacco di elementi, e misurerò la resistenza interna di ciascuna cella; potrò quindi selezionare le celle assegnandole ciascuna ad un gruppo omogeneo per Ri. La batteria, naturalmente, sarà costruita mettendo in serie 10 pacchetti da 3p. Per evitare il piu' possibile gli sbilanciamenti, sarebbe importante che ciascuno stadio della serie avesse la stessa Ri degli altri. E quindi, all'interno di ciascun pacchetto 3p, sarei propenso a mescolare celle con Ri diverse, operando in modo che ogni stadio 3p mostri la stessa resistenza interna.
Siete daccordo? Che ne pensate? |
5 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Barba 49 |
Inserito il - 24/05/2011 : 15:55:22 @Geppetto2009: Non puoi misurare la resistenza interna di una singola cella collegata in parallelo con altre, avrai solo il valore del gruppo. Devi dissaldare gli elementi e testarli singolarmente.  Il tester non può essere usato nella posizione "Ohm" su circuiti sotto tensione, e una cella lo è senz'altro. Anch'io ho in officina un microtester per le batterie al piombo e funziona come ha spiegato Daniele. |
Daniele Consolini |
Inserito il - 24/05/2011 : 15:20:11 Non riesci a fare la lettura con il tester, perchè la tensione della batteria ti sballa tutto. Credo che i charger per misurare la resistenza, sfruttino una serie di impulsi di carica e poi facciano un calcolo matematico. Infatti la lettura di resistenza interna il mio Robbe la fa solo dopo 500mAh scaricati o caricati. Occhio che il mio robbe non ha un cavetto di sense e perciò il charger non sa distinguere la resistenza delle connessioni e dei cavi da quella della batteria. Altri charger (credo quelli di Titti) sono più evoluti ed hanno un cavetto che permette di annullare gli errori introdotti dai caviù connettori. Ad ogni modo, l'apporto cavo-connessione è un valore stabile facile da valutare con un millivoltmetro durante un processo di carica. Consiglio spassionatamente di usare la connessione migliore in commercio. |
geppetto2009 |
Inserito il - 24/05/2011 : 14:56:56 Scusate la mia ignoranza: vedo che esistono caricabatterie che misurano la resistenza interna degli elementi. Cosa succederebbe a misurala con il tester? Lo chiedo a voi prima di rischiare di dar fuoco alla casa.
Nel caso, che sappiate, esiste un sitema per fare solo una misura comparativa anche senza avere i valori esatti per ogni elemento? Vale a dire: esiste un sistema per vedere in una fila guasta di 8-10 elementi in parallelo quali sono quelli guasti e quelli ancora (più o meno) sani? |
necknecks |
Inserito il - 24/05/2011 : 10:29:04 Dani, grazie per la risposta. Le celle le comprerò tutte insieme e quindi sono tutte nuove. Verosimilmente proverranno tutte dallo stesso batch di lavorazione e, auspicabilmente, saranno "abbastanza" uguali.
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Daniele Consolini |
Inserito il - 24/05/2011 : 09:00:23 Se puoi contattare il produttore, chiedi quale è il metodo migliore per selezionare le loro celle. Credo sia molto importante cercare di accoppiare le celle per curva di carica-scarica-autocarica. Sopratutto se la provenienza delle celle è ambigua e non si sa se vengono tutte dalla stessa fornitura. In pratica, se le celle sono nuove, dovrebbe bastare la lettura di capacità e resistenza interna. Occhio al cablaggio cella-charger che è determinante sulla correttezza delle letture. Se puoi, cerca di risalire in qualche modo alla data di produzione di ogni cella, in quanto è altamente probabile che celle prodotte lo stesso giorno abbiano curve analoghe. Per quanto riguarda la resistenza interna dei paralleli, molto dipende dalle tue correnti di scarica. Spesso la resistenza interna di una batteria ben costruita è davvero bassa e ti accorgerai che ogni parallelo differirà di pochi mOhm.
Purtroppo la mia esperienza si ferma qui. Poi molto dipende dalla fortuna, perchè ogni elemento rimane una cosa a se e solo il tempo potrà evidenziare eventuali problemi. |