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 Pix test n. 60 – Brinke RUSHMORE BLACK ’16

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 20/12/2015 : 00:13:12
Abbiamo per la prima volta sotto test un modello della

BRINKE



di Desenzano (Brescia)

www.brinkebike.com

Questa società è presente sul mercato delle biciclette a pedalata assistita dal 2014 e fa parte della Valsabbina Commodities S.p.A. che si occupa dal 2007 di energie rinnovabili

L’esemplare in prova mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa ditta produttrice e l’ho utilizzato per più di 450 km

Il modello si chiama

RUSHMORE BLACK ‘16














IN BREVE

Il telaio è di tipo chiuso slooping, completamente in alluminio 6061, di ottima solidità
La zona del movimento centrale ha una forma specifica per poter alloggiare il gruppo motore Shimano Steps
Il peso complessivo è di 21.9kg senza batteria che diventano 24.6kg con la batteria da 420Wh

La forcella anteriore è ammortizzata e bloccabile (Suntour Nex SF14), la sella è imbottita e con scavo (Royalgel SR)
La posizione in sella può essere a busto eretto o leggermente inclinato in avanti; il manubrio è di tipo dritto

Il cambio è una novità: si tratta dello Shimano Alfine Di2 a otto rapporti interno al mozzo posteriore e a comando elettrico: si cambiano le marce agendo su due pulsanti a manubrio, comodissimo ma richiede di spostare il pollice che perde così la presa sul manubrio; quando ci si ferma, automaticamente passa in seconda marcia
Senza batteria il cambio rimane inesorabilmente in seconda; ma se la batteria è a bordo anche completamente scarica, abbiamo ancora molta strada percorribile prima che non riesca più ad azionare il cambio
Le prossime serie avranno anche la possibilità di cambiata automatica
Gli innesti sono molto precisi; la rapidità di cambiata non è particolarmente veloce: è un tipo di cambio turistico e non sportivo, come è più consono ad una bipa come questa
L’indicazione della marcia inserita è visibile sul cruscottino ed è visibile chiaramente anche di notte (finalmente!)
Il range dei rapporti è molto esteso: è facile trovare la marcia giusta sia in salita che sui falsipiani in discesa;
a 25 km/h in 8.a la cadenza di pedalata è di appena 55 ped/min ; a 7 km/h in 1.a è di 50 ped/min

La marcia senza mani è del tutto stabile e la guidabilità è ottima
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate: l’ho testata fino a quasi 55km/h senza alcun problema
Il telaio non ha presentato, nemmeno minimamente, oscillazioni o svirgolamenti
Buono il cavalletto monopiede e robusto il portapacchi posteriore
Il movimento centrale è integrato nella motorizzazione: è perciò assai robusto ma per contro richiede un intervento specialistico in caso di problemi o usura

I freni sono equipaggiati con ottimi dischi idraulici ShimanoM355 con diametro del disco anteriore da 180mm e quello posteriore da 160
La frenata è molto potente e molto ben modulabile e le leve sono morbidissime da azionare
Lo spazio di frenata è buono ma non da record: 3.1m da 25km/h; anche questa volta si conferma che gli impianti a disco non eccellono nelle frenate di panico Invece sulle discese lunghe mantengono benissimo la loro efficacia e la loro modulabilità senza accusare affaticamenti
Ma attenzione che, se si esagera col freno anteriore, è si arriva al ribaltamento in avanti

La centralina è integrata nel gruppo motore, molto ben protetta ma ispezionabile o sostituibile solo dal Costruttore

La Rushmore è dotata di una batteria al litio da 36V 11.6Ah 420Wh Shiamno Steps
Il caricabatteria ricarica, da scarica completa, in 3 ore e 50min ma dopo tre ore la batteria ha già riacquistato l’80% della carica
E’ senza ventola perciò silenziosissimo
La ricarica avviene tramite il connettore principale perciò bisogna estrarre la batteria

La Rushmore è dotata di un cruscottino con display a cristalli liquidi retroilluminato posto al centro sul manubrio, sempre Shimano Steps
La visibilità di giorno è solo sufficiente perchè si formano fastidiosi riflessi se la luce non è esattamente alle nostre spalle
Comprende le funzioni da ciclocomputer e fornisce un’utile indicazione dell’autonomia residua (ovviamente con qualche approssimazione)
Le cifre della velocità sono un po’ ballerine perché si aggiornano di continuo
Ci sono due pulsantiere, una per lato del manubrio, con cui si possono variare i livelli di assistenza (a dx) e la marcia (a sx); su entrambe c’è un ulteriore pulsante per selezionare le funzioni del cruscottino (e accendere le luci)


Il kit di motorizzazione Shimano Steps è composto dal gruppo motore (con centralina e sensore di sforzo) dalla batteria, dal cruscottino, da un sensore di velocità e dal gruppo pulsanti
E’ un kit che richiede un telaio apposito e che viene fornito solo ai Costruttori di biciclette elettriche
Il motore è da 250W, a 36V, brushless, sensored; il suo rumore è chiaramente avvertibile probabilmente per l’adozione di ingranaggi metallici a denti dritti che aumentano il rendimento ma che si fanno sentire
Esso aziona direttamente la corona e perciò sfrutta i rapporti del cambio per mantenersi a livelli di rotazione ottimali anche a velocità molto basse: è sufficiente scalare le marce; questa caratteristica lo rende molto adatto a superare salite dure; di contro, vincola un po’ la scelta della cadenza di pedalata

I cablaggi sono molto ben nascosti e protetti; viaggiano per quanto possibile all’interno del telaio
Nella parte che va al manubrio, i cavi non sono particolarmente ordinati

La motorizzazione Shimano Steps utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali (detto spesso “torsimetro”), perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta esercitando muscolarmente una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge più ci mette il motore
La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite tre livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio
E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “off”) ed è presente la camminata assistita (detta spesso “walk”)
I tre livelli di assistenza forniscono un aiuto che, come indicato dalla Shimano, corrispondono a:
70% di quanto si mette muscolarmente quando si è in Eco
150% in Normal
230% in High
L’assistenza elettrica rimane attiva fino a circa 120 pedalate al minuto; superati però i 23km/h comincia ad affievolirsi per poi annullarsi a circa 26km/h

Per avviare l’assistenza bisogna accendere la centralina con il pulsante sulla batteria, regolare il livello di assistenza al valore voluto con i pulsanti a destra (all’accensione è su OFF) ed iniziare a pedalare con il cambio già automaticamente in seconda marcia
Il motore non si avvia con la sola pressione sui pedali, ma occorre una rotazione dei pedali stessi di 30°: è un angolo piccolo che corrisponde, in seconda marcia, a 25 cm di percorso e poi eroga gradualmente la sua potenza: non mette mai in imbarazzo il guidatore ma penalizza le partenze in salita

Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 9.52” e la velocità di uscita di 26.3 km/h
Sono valori molto buoni che testimoniano l’elevata potenza di questa motorizzazione, ma sono ottenuti con uno sforzo maggiore di quello che impiego normalmente in questa prova (100 W contro 70)

La potenza del motore, l’ottima e istintiva modulabilità della velocità, l’agilità concessa dal telaio rendono adatta questa bipa al traffico cittadino; anche il buon confor su fondi dissestati favorisce questo impiego

In salita supera con disinvoltura pendenze fino al 17%; sul 20% … si suda e sopra a questo valore occorre metterci uno sforzo muscolare che diventa sensibile; l’avvio dell’assistenza non particolarmente immediato consente partenze in salita fino al 17% con uno sforzo ancora contenuto; non si riesce a ripartire sul severissimo 27%
E’ presente il comando per la camminata assistita, ma è poco potente e fornisce solo un aiutino nello spingere la bipa ma niente più

La velocità massima con assistenza è poco sopra ai 25km/h poi interviene il cut-off tachimetrico

Ho esguito tre prove di autonomia
La prima col livello HIGH (il massimo) e con 75W applicati ai pedali (perciò uno sforzo lieve); si marcia ad una velocità che non è elevata (22km/h) ma l’autonomia è di oltre 64km ed è un buon risultato
Nella seconda prova ho utilizzato ancora il livello HIGH ma ho portato lo sforzo muscolare a 94W; la velocità è salita a 25km/h ma l’autonomia è rimasta quasi invariata: 67km
Per la terza prova ho impostato il livello su NORM e ho applicato 96W muscolari: è uno sforzo che un normale ciclista sostiene senza difficoltà anche se, col caldo, fa un po’ sudare
La velocità si è assestata a 23.5km/h perciò meno dei fatidici 25 “di legge” ma l’autonomia è passata all’ottimo valore di oltre 88km; con una seconda batteria si può pianificare un itinerario di oltre 150km senza avere l’assillo di restare a secco !
In tutte le prove la velocità è rimasta per tutta la durata della scarica ottimamente ai valori iniziali

La marcia in coppia è molto agevole a qualsiasi velocità, anche se molto bassa: nessun problema sia che ci si accompagni con un ciclista elettrico oppure con uno muscolare

Gli sterrati leggeri sono abbondantemente alla sua portata sia per confort di marcia che per regolazione della velocità
La ottima modulabilità dei freni consente di non portare le ruote al bloccaggio (se si tiene la mano leggera)

In auto o in camper si trasporta come una normale muscolare
Quando la si solleva, risulta ben equilibrata sia con che senza batteria, ma il punto di presa risulta scomodo e scivoloso; anche il peso si fa sentire (24.6kg con la batteria a bordo); per conseguenza, il trasporto in treno non è particolarmente agevole

La scorrevolezza è buona (anche in retromarcia) ma si evidenzia una certa resistenza nella rotazione dei pedali
La richiesta di energia per viaggiare a 18km/h senza assistenza è di circa 96W: valore buono
Anche senza assistenza si trova facilmente il rapporto adeguato

La Rushmore ha un buon impianto di illuminazione, adatto alla guida notturna exrtaurbana
L’impianto è alimentato dalla batteria principale e si attiva con i pulsanti a manubrio
A batteria troppo scarica per alimentare il motore, si ha ancora il tempo di percorrere parecchi chilometri con le luci accese (ed il cambio funzionante)
La retroilluminazione del cruscottino è molto buona ma manca una indicazione di luci accese (compare solo per un paio di secondi quando si accendono o si spengono )
Apprezzo molto il fatto che anche di notte si legga il valore della marcia inserita
Lateralmente si è chiaramente identificabili

Non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave che blocca la batteria e l’asportabilità del cruscottino che, quando estratto, impedisce l’avviamento dell’assistenza e il cambio di marcia

Questo modello è certificato per le norme europee vigenti
La garanzia è di 2 anni per le parti meccaniche ed elettroniche
La garanzia sulla batteria è completa per il primo anno, ma è estendibile a 3 anni con formula a scalare

Il prezzo di listino al momento della prova è 2699 €





Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche






CICLISTICA

Il telaio è di tipo chiuso slooping, completamente in alluminio 6061, di ottima solidità
La zona del movimento centrale ha una forma specifica per poter alloggiare il gruppo motore Shimano Steps



Il peso complessivo è di 21.9kg senza batteria che diventano 24.6kg con la batteria da 420Wh

La forcella anteriore è ammortizzata (Suntour Nex SF14)
La guida rimane precisa anche in frenata (c’è una piccola flessione che non disturba) e l’azione di assorbimento delle asperità stradali è ottima



l’ammo è bloccabile



La sella (Royalgel SR) è imbottita con gel ed ha lo scavo: molto comoda anche se si sta in sella a lungo e anche sullo sconnesso



La regolazione dell’altezza richiede l’uso di una chiave a brugola, ma nelle prossime versioni sarà di tipo rapido
L’inclinazione è a regolazione fine



La posizione in sella è tipicamente a busto verticale o leggermente inclinato in avanti per le persone più alte



L’altezza della sella può essere regolata fra 850 e 1040 mm da terra mentre quella fra attacco sterzo e centro sella è 700mm (se vi mettete a gambe leggermente divaricate in punta di piedi e misurate l’altezza del “cavallo” da terra saprete se questa bipa va bene per voi)

Il manubrio è di tipo dritto ed è un pò largo (660mm); la posizione di guida è di tipo turistico e si adatta bene all’estetica di questo modello



Le manopole sono cilindriche e sufficientemente comode anche se si guida a lungo

La pipa è regolabile in inclinazione mentre la regolazione dell’altezza richiede l’inserimento di spessori
L’altezza risulta sempre un po’ elevata (1080mm) da cui la posizione a busto verticale
La serie sterzo è integrata e appare ben robusta





Cambio :
qui occorre un discorso particolare perché la Rushmore è equipaggiata con un cambio interno al mozzo ruota posteriore con comando elettrico

Il cambio è uno Shimano Alfine Di2 a 8 rapporti



Il suo azionamento avviene tramite un gruppo elettromeccanico posto lateralmente



Il cambio di marcia si comanda sequenzialmente attraverso una coppia di pulsanti posti a sinistra sul manubrio: quello superiore per salire di rapporto e quello inferiore per scalare marcia



Il servomotore del cambio è alimentato tramite un cavetto con un connettore facile da estrarre e reinserire



L’indicazione della marcia inserita è visibile sul cruscottino che, essendo retroilluminato, fornisce questa informazione anche al buio (aaahhh finalmente !!! è il primo cambio che va bene anche per i ciclisti notturni !)

Il range dei rapporti è molto esteso: è facile trovare il rapporto giusto anche sui falsopiani in discesa
A 25 km/h in 8.a la cadenza di pedalata è di appena 55 ped/min
In salita si può viaggiare a poco più di 7 km/h con una cadenza ancora di 50 ped/min
La corona è da 44 denti e il pignone (unico essendoci il cambio interno al mozzo) è da 20



Veniamo ora a parlare del suo uso

Innanzitutto ho rilevato una certa “spugnosità “ del gruppo Alfine: inavvertibile in un uso normale ma non adatta ad un uso sportivo (ma la Rushmore non è un modello per assatanati del pedale !)
Lo riporto solo per mostrare una delle ragioni per cui questi tipi di cambio non sono presenti sulle bici da gara
Nel filmato è evidenziato il pignone e si vede come si sposta senza che la ruota giri

Brinke Rushmore Black – spugnosità cambio


Come detto, questo però non è un difetto per un modello a vocazione turistica

I grossi pulsanti sono comodi da azionare ed, essendo leggermente inclinati uno verso l’altro, è facile distinguerli mettendo il pollice nell’incavo che così si forma
Quando si azionano si sente un “bip” proveniente dal cruscottino
Per azionarli, però, bisogna spostare il pollice che così non circonda più il manubrio:
se si ha la scalogna di beccare una buca mentre si manovrano i pulsanti, la mano tende a scivolar via dal manubrio;
e poiché come vedremo questa manovra si effettua spesso, non è escluso che ci capiti (proprio per questa ragione i comandi “classici” a levette sono posti sotto al manubrio o sono del tipo a rotazione)
Suggerisco alla Shimano (che presunzione !) di studiare una pulsantiera o dei “paddle” posti appunto sotto al manubrio



Dicevo che la manovra del cambio avviene frequentemente: questo perché, ogni volta che ci si ferma, il cambio passa automaticamente in seconda marcia e, al riavvio, si deve inanellare una serie di cambiate per arrivare alla 6.a o 7.a marcia
Più avanti, nel paragrafo “avvio dell’assistenza” e in quello relativo alla salita al 10%, ci sono i filmati in cui si sente la sequenza di cambiate e la scalata di marcia

L’azionamento del cambio è … delizioso: si preme il pulsante senza alcuno sforzo e il cambio passa dolcemente al rapporto successivo (in salita o in scalata); l’unica accortezza è alleggerire la pedalata altrimenti la cambiata diventa difficoltosa e si sentono provenire dal cambio rumori poco rassicuranti
In compenso è possible cambiare da fermo : lo fa ogni volta da solo per passare in seconda

La velocità di cambiata è adatta ad un uso tranquillo: si preme e si sente immediatamente il bip;subito l’assistenza elettrica viene tagliata, qualche decimo di secondo dopo si sente il motorino elettrico dell’attuatore del cambio entrare in azione e dopo ancora alcuni decimi la marcia è cambiata e l’assistenza riprende
Senza mai sbagliare e senza dover lottare con tiranti induriti !
La velocità di cambiata risulta però piuttosto lenta: non adatta a chi ha una guida nervosa
Si possono scalare anche più rapporti azionando ripetutamente e velocemente il pulsante, ma il tempo di cambiata un pò si allunga

Una nota importante: senza batteria il cambio rimane inesorabilmente in seconda
Se invece la batteria è presente ma scarica, si possono cambiare le marce per ancora parecchio tempo anche se si perde l’indicazione a cruscotto della marcia inserita

In definitiva un cambio ottimo ma non sportivo

Le prossime versioni avranno anche la possibilità di cambiate automatiche al raggiungimento di un certo regime di pedalata
Se devo essere sincero la cosa non mi entusiasma: dovendo alleggerire la pedalata è importante sapere esattamente quando la cambiata avviene
Già con questa versione, il passaggio automatico in seconda ad ogni stop richiede di prestare attenzione per scaricare il peso della gamba dal pedale altrimenti la cambiata non riesce ad avvenire e alla partenza si sentono i rituali preoccupanti rumori provenire dagli ingranaggi
(mi è anche capitato più volte di fermarmi nel traffico per un secondo e ripartire subito, ma intanto la “procedura” di cambiata si era avviata e, alla ripresa della pedalata, ho avvertito gli agghiaccianti rumori di cui sopra)

Da fermi, dopo il passaggio automatico in seconda, si può inserire un diverso rapporto e ripartire con quello; se ci si ferma in prima marcia, il cambio non passa in seconda (molto giustamente perché significa che siamo su una salita dura)


…. e dopo questa lunga dissertazione sul cambio, torniamo alla ciclistica


Lo smontaggio della ruota anteriore non richiede attrezzi perché è presente lo sgancio rapido



La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 15mm e il semplicissimo distacco del connettore del cambio: MOLTO più semplice che con i cambi tradizionali !!!!!!!!!!






La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate: il telaio non ha svirgolamenti e garantisce una ottima guidabilità
Ho testato la Rushmore fino a 54.8km/h senza il minimo problema, anzi avrei voluto una discesa più ripida per divertirmi di più

La marcia senza mani è del tutto stabile e la guidabilità è ottima

Brinke Rushmore Black - marcia senza mani



I pneumatici (da 28” x 1”5/8 x 1”1/2 Kenda) ammortizzano sufficientemente le piccole asperità ed hanno una buona tenuta



la valvola è un po’ strana: ha l’attacco “Presta” ma è dotata di una ghiera svitabile che consente lo sgonfiaggio del pneumatico




Il cavalletto, monopiede, è montato vicino all’asse della ruota posteriore ed è regolabile; consente la rotazione completa dei pedali (comodo nelle operazioni di piccola manutenzione) e conferisce una buona stabilità alla bipa durante la sosta




Il portapacchi posteriore è solido e consente un facile montaggio delle borse laterali (bloccabili dalla molla “portagiorlali”)



E’ omologato fino a 25kg e la sua larghezza è di 140mm : risulta perciò adattissimo al montaggio di seggiolini per bimbi, ma attenzione allo scavalco che, se pur il telaio è “slooping”, richiede una certa agilità



Il portapacchi montato sull’esemplare in prova verrà sostituito con un altro di pari caratteristiche ma più basso così il baricentro del carico risulterà più favorevole
Ecco quello, già modificato, presente su un altro modello della stessa Brinke




Le pedivelle sono in lega e robuste; i pedali sono robusti e scorrevoli, di tipo turistico (con i catadiottri regolamentari)




La corona è dotata di un efficace disco di protezione per evitare che i pantaloni si sporchino sulla catena




Il movimento centrale è integrato nella motorizzazione: eventuali manutenzioni richiedono la spedizione in fabbrica

La componentistica è di ottimo livello e lo è anche la cura nell’assemblaggio; l’aspetto risulta elegante e curato anche nei dettagli



IMPIANTO FRENANTE

L’impianto frenante è a dischi a comando idraulico ed è un ottimo ed efficace Shimano M355
La frenata è molto potente e molto ben modulabile

Questo è l’anteriore con disco da 180mm



E questo il disco posteriore da 160mm



Le leve di comando sono robuste e molto morbide da azionare (con due dita); non ci sono gli switch di cut-off dell’assistenza, ma con il tipo di motorizzazione installata non sono necessari




La frenata è molto potente e può portare, nelle frenate di panico, al ribaltamento in avanti
La ruota posteriore si blocca facilmente ma non ho sperimentato intraversamenti imbarazzanti
Lo spazio di frenata è risultato di 3.10m da 25km/h; è un valore buono ma, come sempre, gli impianti a disco non brillano particolarmente nella frenata di panico

Brinke Rushmore Black - frenata


Su discese lunghe la frenata è sempre potente e ben regolabile; non ho mai rilevato affaticamenti (e qui gli impianti a dischi si prendono la rivincita sui V-brake)




Ed ora la PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ integrata nel gruppo motore ed è ispezionabile o sostituibile solo presso il Costruttore
La sua posizione è, di conseguenza, totalmente protetta da urti e cadute della bipa

Qui si vede tutto il bel gruppo motore Shimano Steps che la contiene con la sua forma regolare e non troppo invadente



La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti esatti



BATTERIA

La batteria è parte integrante del sistema Shimano Steps e viene fornita al Costruttore della bipa insieme al gruppo motore
E’ al litio (litio-ioni) a 36V con una capacità di 11.6 Ah 420Wh
E’ sistemata sul tubo obliquo del telaio, nella posizione in cui normalmente si fissa la borraccia, migliorando così la distribuzione dei pesi
Questa posizione non implica allungamenti del telaio



L’estrazione avviene molto facilmente sbloccando il fermo a chiave e ruotando la batteria lateralmente; attenti alle dita che tengono ruotata la chiave perché è facile schiacciarsele con la batteria stessa
Il reinserimento richiede un minimo di prove per capire la giusta posizione, poi è assai facile

Brinke Rushmore Black - estrazione batteria


Ecco come si presenta la batteria quando estratta: la forma è “aerodinamica” e gradevole



Si trasporta facilmente afferrandola dalla punta in cui è ricavata una nicchia per le dita; il peso è contenuto (2.7 kg)



Sulla batteria è presente un indicatore a led e un pulsante posto a fianco dei led
Il pulsante serve ad attivare la centralina ed il cruscottino
L’indicatore (a 5 led) ha più funzioni: a batteria montata segnala, con l’accensione di tutti i led, l’avvenuta attivazione della centralina (si preme il pulsantino, si attende circa un secondo, si sente un bip e si accendono il cruscottino e tutti i led della batteria)
se la batteria è estratta indica (premendo il pulsantino) lo stato di carica
durante la ricarica indica lo stato di avanzamento della ricarica stessa (assai utile per capire a che punto si è arrivati)
Nella foto sottostante si vede appunto tale indicazione : la ricarica sta per essere ultimata
A ricarica completa i led sono tutti accesi
(((anche la GIF animata ho messo stavolta )))



La chiave non ha funzioni elettriche, ma non è possibile “accendere” la batteria se non è inserita nella bipa e così i contatti restano senza tensione durante il trasporto



Questi sono i contatti sulla batteria



Qui si vedono i contatti sulla bipa



E qui il sistema di bloccaggio



La ricarica può essere eseguita solo a batteria estratta perché avviene tramite lo stesso connettore di potenza che alimenta la centralina
E’ una piccola scomodità
Consiglio di predisporre un posto dove appoggiarla per la ricarica, perché lasciandola sul pavimento del garage , come viene spontaneo fare, la si espone a pericolosi rischi di ingresso di acqua in caso di anche leggero allagamento (a me quando piove forte entra regolarmente un velo d’acqua fino a metà garage)
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola perciò silenziosissimo e rapido nella ricarica
Eroga una corrente massima di 3.1A e ricarica una batteria completamente scarica in 3 ore e 50 minuti
In tre ore la batteria ha già riacquistato l’80% della sua carica
Lasciando collegata la batteria al caricatore, dopo un’ora dalla fine della ricarica si spegne tutto automaticamente



Pesa 700 grammi compresi i cavi: un po’ pesante e il connettore della ricarica risulta ingombrante; eccolo qui:



I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “italiano”



COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

La Rushmore è dotata di un cruscottino con display a cristalli liquidi retroilluminato posto al centro sul manubrio e da due pulsantiere poste ai lati del manubrio
Fa tutto parte del kit di motorizzazione Shimano Steps



La posizione è ottima per la lettura e per proteggerlo in caso di caduta della bipa
Il display è asportabile con funzione di antifurto:quando è estratto impedisce l’attivazione dell’assistenza e il cambio di marcia




Le cifre sono grandi ed agevoli da leggere durante la marcia
La retroilluminazione è buona e lo rende bel leggibile di notte; è sempre attivata anche di giorno



La visibilità di giorno, invece, non è particolarmente buona: si formano molti riflessi che ostacolano la lettura appena la luce non è giusta alle spalle
Qui un confronto con il mio orologio Casio e con il GPS Garmin



(devo proprio dirlo: anche il Bosch ha gli stessi problemi …. ma quelli della Shimano non potevano andare dai loro vicini della Casio a farsi spiegare come farlo ?)

Vi si leggono molte informazioni
Sempre visibili sono la velocità di marcia, l’orologio, il livello di assistenza impostato e lo stato di carica della batteria
Nella parte inferiore vengono visualizzati, uno dopo l’altro ad ogni azione sul bottone nero delle pulsantiere, la distanza percorsa (trip), l’odometro, l’autonomia residua in km, una tabellina riassuntiva delle autonomie residue con i tre livelli di assistenza, il tempo impiegato, la velocità media, la velocità massima e , importantissima, la marcia inserita (manca una indicazione della potenza elettrica impiegata)

I valori di velocità e distanza percorsa sono molto precisi: hanno un errore minore di mezzo percento;
le cifre della velocità però cambiano in continuazione ad ogni piccola variazione rendendone la lettura meno agevole: occorrerebbe, a mio parere, mediare un po’ di più i valori acquisiti e rendere più stabile la lettura
E dovrebbe essere più mediato il valore dell’autonomia residua perché anch’esso cambia ad ogni variazione delle condizioni della strada che fanno di conseguenza variare l’assorbimento del motore; a volte invece rimane con lo stesso valore indicato per molti chilometri
L’indicazione del range non è, ovviamente, “oro colato” perché indica quanta strada si può ancora fare con quel preciso valore di assorbimento del motore, ma è utile per evitare di restare a secco
Tenere però presente che, verso fine scarica, i valori di autonomia indicati tendono a calare più rapidamente della strada realmente percorsa
Insomma: bisogna farci un po’ di esperienza ma poi diventa assai utile

Quando si cambia marcia, indipendentemente dal parametro visualizzato sul cruscottino, compare per un paio di secondi il numero della marcia inserita poi il display torna alla visualizzazione precedente

Sul cruscottino non sono presenti pulsanti o comandi

Su entrambi i lati del manubrio è presente una pulsantiera: uguale a destra e a sinistra
E’ in una posizione facilmente raggiungibile dal pollice senza muovere la mano dalla manopola del manubrio
I pulsanti sono larghi e facilmente azionabili anche con i guanti: quelli per cambiare la marcia e il livello di assistenza (pulsanti grigi) sono leggermente inclinati uno verso l’altro e il pollice trova come un incavo da cui è facile decidere se premere il pulsante superiore o quello inferiore, senza guardare



I pulsanti grigi di destra servono a cambiare il livello di assistenza mentre quelli di sinistra azionano il cambio elettroattuato
I pulsanti neri hanno la medesima funzione su entrambi i lati e commutano le indicazioni sul cruscottino
Hanno anche la funzione di accensione delle luci e di azzeramento dei dati di viaggio

Come già detto, il comaando del cambio con i pulsanti è molto comodo ma, quando col pollice si azionano i pulsanti, si può perdere la presa sul manubrio

Nota: quando si accende la centralina, e per alcuni secondi successivi, è necessario non avere i piedi sui pedali perché il sistema esegue una taratura del sensore di sforzo e il peso della gamba sul pedale ne falserebbe il valore



MOTORE

E’ integrato in un gruppo che ospita anche il sistema di riduzione di giri, la centralina elettronica di potenza, il movimento centrale, il sensore di sforzo esercitato sui pedali (“torsimetro”), la corona e i pedali
La sua applicazione richiede un telaio appositamente conformato e, ovviamente, privo della parte del movimento centrale

Esso aziona direttamente la corona e perciò sfrutta i rapporti del cambio per mantenersi a livelli di rotazione ottimali anche a velocità molto basse: è sufficiente scalare le marce; questa caratteristica lo rende molto adatto a superare salite dure; di contro, ha un rendimento un po’ minore in piano rispetto ai motori hub

La sua potenza nominale è di 250W a 36V ed è di tipo brushless
Ci sono due coppie di riduzione ad ingranaggi per portare la sua velocità a quella della pedalata

La spinta è vigorosa e, utilizzando rapporti corti, scarica sulla ruota coppie notevoli
Questa è la tabella delle coppie e delle potenze fornita dalla stessa Shimano




Durante la marcia il motore emette un certo ronzio che però non aumenta se va sotto sforzo; non è certo fastidioso ma è nettamente udibile
Ipotizzo che sia dovuto all’adozione, all’interno del gruppo motore, di ingranaggi metallici e a denti dritti che aumentano il rendimento … ma si fanno sentire

Brinke Rushmore Black - rumore in marcia





CABLAGGI

I cablaggi sono molto ben nascosti e protetti e viaggiano all’interno del telaio fino al gruppo motore
Ma nella zona del manubrio sono un po’ confusi



Poi si raggruppano subito e spariscono all’interno del telaio, salvo il cavetto del fanale che sembra …. un po’ sperduto



Il collegamento fra la batteria e il gruppo motore è corto e pochissimo visibile



Non è facile danneggiare i cablaggi anche in caso di caduta


C’è un sensore che rileva i giri della ruota posteriore e che fornisce alla centralina (e al computerino) il valore di velocità






MODALITA’ DI ASSISTENZA

La motorizzazione Shimano Steps utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali (detto spesso “torsimetro”), perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta esercitando muscolarmente una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge più ci mette il motore
La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite tre livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio
E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “off”) ed è presente la camminata assistita (detta spesso “walk”)

I tre livelli di assistenza forniscono un aiuto che, come indicato dalla Shimano, corrispondono a:
70% di quanto si mette muscolarmente quando si è in Eco
150% in Normal
230% in High
Significa che, riferendosi a quest’ultimo dato, se ci mettiamo 100W con i muscoli, il motore (o la batteria perché non è precisato) ci mette 230W
In realtà l’apporto del motore non rispetta costantemente i valori dichiarati perché varia alle varie condizioni di utilizzo: i valori indicati sono, perciò, solo medi

L’assistenza continua ad essere attiva fino a circa 120 pedalate al minuto; al di sopra il motore continua a girare ma a vuoto perché interviene il dispositivo di ruota libera che lo stacca dal cinematismo della bici
Superati circa i 23km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si affievolisce e cessa del tutto a circa 26km/h

La velocità di marcia risente sensibilmente delle condizioni della strada perché, a differenza dei sistemi a controllo della rotazione dei pedali, non c’è una compensazione “automatica” della potenza erogata dal motore ma essa è sempre proporzionale alla spinta sui pedali; ovvero se incontriamo un po’ di vento, bisogna spingere di più altrimenti la velocità di marcia scende inesorabilmente di molti chilometri all’ora, proprio come succede su una bici muscolare

Con ognuno dei livelli di assistenza si può raggiungere la massima velocità ma con sforzi crescenti scaricati sui pedali
La velocità minima può scendere anche a 4km/h che è al limite dell’equilibrio

(il consueto filmato dell’avvio e modulazione dell’assistenza al banco non è presente perché, essendoci il sensore di sforzo, occorrerebbe fare prove sui rulli che oppongono resistenza come su strada; le prove perciò le ho fatte direttamente su strada)

Una nota un po’ tecnica: il motore è regolato in potenza e non in corrente perciò, via via che la batteria si scarica e la sua tensione scende, non occorre aumentare la spinta sui pedali per mantenere la stessa velocità
Se fosse regolato in corrente, al calare della tensione occorrerebbe spingere di più sui pedali per aumentare appunto la corrente e mantenere la potenza (= corrente x tensione) al medesimo valore



AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per avviare l’assistenza è necessario accendere la centralina con il pulsante sulla batteria, regolare il livello di assistenza al valore voluto con i pulsanti a destra sul manubrio (all’accensione è su OFF) ed iniziare a pedalare con il cambio già automaticamente posizionato in seconda marcia
Il motore non si avvia con la sola pressione sui pedali, ma occorre una rotazione dei pedali stessi di 30°: è un angolo piccolo che corrisponde, in seconda marcia, a 25 cm di percorso e poi eroga gradualmente la sua potenza; le partenze sono perciò sempre morbide e non mettono mai in imbarazzo, ma vedremo che questo ritardo penalizza un po’ le partenze in salita

Questo lieve ritardo ha però il vantaggio di evitare che il motore venga alimentato a bipa ferma con i relativi elevati picchi di assorbimento elettrico, allungando così la vita della batteria
Implica inoltre che al semaforo, se si tiene il piede sul pedale, l’assistenza non si avvia
Quando si cessa la spinta sui pedali l’assistenza si interrompe immediatamente
Con questo tipo di funzionamento gli switch di cut-off sui freni, che interromperebbero immediatamente l’assistenza, non servono e non sono presenti

Nel filmato seguente si percepisce bene il ritardo all’avvio e si sentono anche i cambi di marcia

Brinke Rushmore Black - avvio assistenza su strada con cambi di marcia





ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 9.52” e la velocità di uscita di 26.3 km/h
Sono valori molto buoni che testimoniano l’elevata potenza di questa motorizzazione, ma sono ottenuti con uno sforzo maggiore di quello impiegato con i sistemi a controllo della rotazione dei pedali (100 W contro 70)
Come illustrato parlando del cambio servoassistito, la partenza avviene di “default” in seconda marcia e occorre snocciolare le varie marce per prendere velocità
Le irregolarità nell’andamento del grafico sono dovute appunto ai cambi di marcia che implicano l’automatico distacco dell’assistenza durante la fase di cambiata
All’nizio del grafico si può notare l’avvio non immediato dell’assistenza seguito da un … balzo felino che fa guadagnare rapidamente velocità
(vedere il filmato al paragrafo precedente per avere un’idea più precisa della fase di avviamento)



NEL TRAFFICO

La modulazione dell’assistenza ottenuta con il sensore di sforzo sui pedali consente una istintiva ed ottima regolazione della velocità e delle accelerazioni

La potenza del motore garantisce sempre la possibilità di districarsi dalle situazioni … imbarazzanti

Il telaio è ben legato, i pesi ben distribuiti e posti in basso; ne consegue una buona agilità anche se le dimensioni non sono molto contenute
Si manovra con facilità e la spinta del motore non mette in imbarazzo nemmeno nelle manovre in spazi ridotti

Il cambio è docile da manovrare ma un pò lento e a volte sembra che non segua le nostre intenzioni in caso di brusco rallentamento e successiva ripresa; l’ho già detto : non è per chi ha la guida nervosa

Il confort è molto elevato anche su fondi dissestati e le ruote grandi consentono di superare bene le asperità



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

I risultati ottenuti con la misura dinamometrica dello sforzo esercitato sui pedali sono raggruppati nella consueta tabella
Sono riportati anche alcuni valori di sforzo necessari per la marcia in piano con i vari livelli di assistenza



Per la partenza in piano è sufficiente spingere quanto serve per attivare il sensore di sforzo, cioè 13kg (circa il peso della gamba) ma l’accelerazione che ne deriva è molto debole: meglio spingere con una ventina di chili per avere un buon valore di assistenza

Il cavalcavia al 4% viene superato a 19.8 km/h in 6.a marcia, con il livello di assistenza massima e applicando uno sforzo muscolare di circa 96W (che è quello necessario per viaggiare in piano a 25km/h)
La ripartenza, che il cambio elettroattuato ci prepara in 2.a marcia, richiede 18 kg di spinta sul pedale che è praticamente lo stesso valore con cui poi si sale

Brinke Rushmore Black - cavalcavia 4 %



Sul 10% sono salito in 1.a a 11.2 km/h e con uno sforzo di 99W sui pedali: anche in questo caso praticamente lo sforzo necessario in pianura a 25km/h
La ripartenza, in prima marcia, richiede 30kg applicati al pedale: non affatica di certo

Sul 13.5%, sempre in 1.a, la velocità è scesa a 10.2km/h con uno sforzo appena superiore: 108W
La ripartenza ha richiesto 38kg

Nel filmato si sente che sul 10% sono passato in seconda ma lo sforzo richiesto aumentava troppo e il motore tendeva a perdere troppi giri così sono tornato in prima
Si può così sentire la cambiata per salire di marcia e per scalare

Brinke Rushmore Black - salita 10 % e 13.5% con cambi marcia



Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo che inizia a diventare sensibile (26 kg e 141 W); la velocità raggiunge il buon valore di 9.2km/h ; il respiro accelera ma, se la salita è breve, non richiede di essere allenati
La partenza da fermo richiede di applicare 45 kg: il ritardo nell’avvio dell’assistenza si fa sentire e confesso che non sono riuscito ad avviarmi con una sola mano tenendo nell’altra la fotocamera e ho dovuto perciò partire dal tratto in piano

Brinke Rushmore Black - salita al 17%



Ho portato la Rushmore anche sul 20%
La velocità – in 1.a – è stata di 7.2 km/h con 36kg di spinta e 154W di sforzo
La cadenza di pedalata scende a 49ped/min che è ancora un valore accettabile per spingere con un buon rendimento muscolare, ma che porta il motore a lavorare all’inizio della zona di basso rendimento
La ripartenza richiede 54kg cioè richiede uno sforzo deciso (il “lato b” inizia a staccarsi dalla sella)

Brinke Rushmore Black - salita al 20%



E alla fine la severissima prova del 27%
Per salire richiede uno sforzo di 48kg (fa sudare); ma la cadenza scende a 37ped/min e sia la pedalata che il motore diventano poco efficienti; ci vorrebbero rapporti ancora più corti perché, come si sa, il motore centrale gira agli stessi “giri al minuto” dei pedali e manterrebbe così valori di efficienza elevati anche a velocità di marcia molto basse
Non sono riuscito a ripartire sul tratto al 27% per via dei rapporti inadeguati e del ritardo nell’attivazione dell’assistenza (richiederebbe teoricamente 72kg sui pedali cioè tutto, ma proprio tutto, il proprio peso)

Brinke Rushmore Black - rampa al 27%


(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)

Dalle prove eseguite emerge che la Rushmore/Shimano Steps, scala bene pendenze fino al 17% ma si fatica un po’ con pendenze superiori;
mi è stato confermato che questo modello, pensato per essere turistico e non … per scatenati del pedale, ha una taratura “soft” dell’assistenza

Nota d’uso: durante i cambi di marcia l’assistenza viene automaticamente azzerata per evitare dannosi strappi al sistema catena-cambio; occorre però ricordarsi di alleggerire la pedalata (come con qualsiasi altro tipo di cambio) altrimenti la cambiata stessa non avviene (e poiché il servomotore del cambio ormai ha spostato il leverismo, la cambiata avviene comunque al primo alleggerimento della pedalata con rumori preoccupanti degli ingranaggi)



CAMMINATA ASSISTITA

Per attivare la funzione “camminata assistita” (detta anche “walk”) si deve andare su livello di assistenza zero e poi tener premuto per un secondo il pulsante “giù”
Quindi bisogna rilasciare il pulsante e, quando lo si preme di nuovo, il motore si avvia; un po’ macchinoso ma si impara in un attimo;
rilasciando il pulsante il motore si ferma e, ripremendo lo stesso pulsante, il motore si avvia di nuovo senza ritardi (comodo)
La velocità ottenibile è di 3km/h in prima marcia, 4.5 in quarta e, dalla sesta marcia in poi, è autolimitata a 6km/h
In questa modalità il motore non eroga molta potenza e fatica ad avviare la bipa in salita o in presenza di cordoli, anche in prima marcia
A mio avviso la sua utilità è scarsa perché in piano non è poi così faticoso spingere la bipa a mano, ma in salita lo diventa e il walk non assiste adeguatamente anche con i rapporti più corti

Brinke Rushmore Black - camminata assistita


Dopo un minuto di inattività del walk, il livello di assistenza ritorna automaticamente su “zero”



VELOCITA’ e AUTONOMIA

La velocità massima in piano è poco sopra ai 25km/h; al di là di questo valore bisogna affidarsi interamente ai propri muscoli; all’altro estermo, si può viaggiare con assistenza fino al limite dell’equilibrio (4km/h)

Ho eseguito tre prove diverse sul consueto circuito urbano-extraurbano con qualche cavalcavia

Il cruscottino, dopo alcune centinaia di metri dalla partenza necessari a far aggiustare l’indicazione, segnalava una autonomia di:
93 km in ECO
84 km in NORMAL
68 km in HIGH

Ho effettuato la prima prova “a minimo sforzo” cioè col livello HIGH e applicando poco più del consueto sforzo che utilizzo nei test: 75W
Faccio notare che, essendoci il sensore di sforzo, se alleggerisco la pedalata il motore “copia” questa diminuzione ed eroga meno potenza perciò la velocità cala inesorabilmente e sempre di più (al contrario di quanto fanno i sistemi a controllo della rotazione dei pedali); ci costringe perciò sempre ad un certo sforzo muscolare ed è perciò allenante

La differenza di 5W, rispetto ai consueti 70W utilizzati, è dovuta appunto alla necessità di adeguare la spinta alle variazioni anche minime di pendenza della strada per mantenere una velocità più possibile costante
La velocità di marcia in questa modalità non è molto elevata: 22km/h in sesta marcia
A 19°C ho ottenuto una autonomia di 63.4 km che, riportati a 20°C, diventano 64.5km
Valore ben allineato con l’indicazione fornita dalla centralina




Ho realizzato la seconda prova ancora con l’assistenza in HIGH, ma applicando ai pedali 94W per poter viaggiare a 25km/h (sempre in 6.a)
Il valore di autonomia non è quasi cambiato e questo perché l’aumento di velocità è stato compensato dal maggior sforzo applicato ai pedali
Ho ottenuto una percorrenza di 65.3km a 18°C poi l’assistenza è rapidamente andata a zero
Riportando il valore a 20°C si ottiene una autonomia “normalizzata” di 67km
Nel grafico seguente si vede anche il tratto in cui ho viaggiato – ehm lentamente - senza assistenza per arrivare a casa




La terza prova l’ho eseguita con l’assistenza su NORM e con 96W generati dai miei anziani muscolotti (praticamente lo stesso valore della prova precedente)
La velocità si è assestata (ed è rimasta per tutta la scarica) a 23.5km/h
L’autonomia è salita all’elevato valore di 83.5km/h
Poiché la temperatura ambiente era di 16°C, riporto il valore a 20°C: 88.5 km
Si fa un po’ di fatica, la velocità non è “da razzo” ma si macinano tanti chilometri ! Con una seconda batteria si può pensare di fare più di 150 Km conservandosi un tranquillizzante margine di sicurezza
Penso questa sia la miglior combinazione dei parametri di utilizzo della Rushmore



Come si vede, in tutti e tre i casi la velocità si è mantenuta praticamente costante per tutto l’arco della scarica della batteria per poi “crollare” solo a batteria completamente scarica: ottimo !!!



MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia è molto agevole a qualsiasi velocità, anche se molto bassa; scegliendo il rapporto più adatto e modulando la spinta sui pedali, si ottiene facilmente ed istintivamente la velocità necessaria
Nessun problema sia che ci si accompagni con un ciclista elettrico oppure con uno muscolare



MARCIA SU FONDI STERRATI

L’ammortizzatore anteriore, le ruote grandi e i pneumatici di buona sezione consentono di viaggiare sugli sterrati leggeri con facilità e confort; forse un po’ duro il carro posteriore: eventualmente considerare l’adozione di un tubo sella ammortizzato
La regolazione della velocità è ottima e non ho riscontrato slittamenti di potenza

I freni sono molto potenti e bisogna tenere la mano leggera per evitare i bloccaggi su entrambe le ruote; la loro notevole modulabilità, però, aiuta bene

Se si incontra un tratto sterrato non viene voglia di evitarlo !



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto o in camper si trasporta come una normale muscolare, ma non è troppo leggera (quasi 22 kg senza batteria);
le parti elettriche non richiedono attenzioni particolari
Non è particolarmente corta: 1830 mm

Quando la si solleva, risulta ben equilibrata sia con che senza batteria, ma il punto di presa risulta scomodo e scivoloso; anche il peso si fa sentire (24.6kg con la batteria a bordo)

Brinke Rushmore Black - trasporto su scala


Per conseguenza, il trasporto in treno non è particolarmente agevole

Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta a manubrio leggermente girato






PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco e su strada risulta buona:
il motore è dotato di ruota libera e non oppone sensibile resistenza nemmeno in retromarcia

Brinke Rushmore Black - scorrevolezza ruote


Nel filmato si può verificare che il cambio interno al mozzo crea un certo attrito anche in condizione di ruota libera

Ho rilevato una certa resistenza alla rotazione dei pedali
Nel filmato seguente ho portatodapprima la ruota a valori elevati di velocità in modo da non influenzare la rotazione dei pedali e si vede che, cercando di farli girare in questa situazione “a vuoto”, si fermano immediatamente
(mentre facendoli ruotare indietro sono molto più liberi)

Brinke Rushmore Black – scorrevolezza pedali


Tutto ciò porta ad una richiesta di energia per viaggiare a 18km/h senza assistenza di circa 96W: valore buono anche se un po’ maggiore di quanto richiesto da una analoga bici muscolare : la componentistica di elevato livello compensa il tributo che esigono il peso, il motore centrale e il cambio al mozzo

I rapporti del cambio sono giusti anche per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata
In caso di strada in salita, il peso si fa sentire, ma basta vincere lo sconcerto nel constatare che i nostri muscoli non sono più “moltiplicati” e scalare un paio di rapporti per superare agevolmente i cavalcavia

Ecco come si presenta senza batteria; rimangono molto evidenti i supporti






IMPIANTO LUCI

La Rushmore ha un buon impianto di illuminazione, adatto alla guida notturna exrtaurbana
L’impianto è alimentato dalla batteria principale e si attiva con i pulsanti a manubrio
A batteria troppo scarica per alimentare il motore, si ha ancora il tempo di percorrere parecchi chilometri con le luci accese (ed il cambio funzionante)

Quando si attivano o si spengono le luci con il pulsante sul manubrio, compare sel cruscottino per un secondo la dicitura “light on” oppure “light off”, però poi manca un segnalino di qualche genere che indichi se le luci sono accese

Il fanale anteriore (Spanninga Kendo) è monoled e produce un fascio luminoso buono e largo






Il fanalino posteriore, anch’esso a led, produce una buona illuminazione ed ha un piacevole disegno a linea, da cui il nome del modello: Spanninga Lineo; non è dotato di lampeggio





A partire da questo test ho intenzione di pubblicare una foto effettuata col flash che documenti la visibilità notturna laterale perché è assai importante, quando si attraversa un incrocio, per essere visti da chi proviene da una laterale
E, come si vede, con questa bipa si è chiaramente identificabili




La retroilluminazione del cruscottino è molto buona e garantisce un’ottima leggibilità notturna (direi migliore di quella diurna)
I pulsanti non sono retroilluminati ma si trovano con facilità al tatto
Essendoci il cambio elettoassistito, l’indicazione della marcia inserita è presente sul cruscottino e perciò ben visibile anche al buio



ANTIFURTO

La batteria è dotata di chiave antifurto
L’estrazione del cruscottino impedisce di avviare l’assistenza e tiene bloccata la marcia in 2.a
Non sono presenti ulteriori antifurti di serie

C’è stampigliato il numero di matricola sul gruppo motore, ma non ho trovato il numero di telaio punzonato



ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta, compresi i normali seggiolini per bimbi



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La Sinus B2 ha le omologazioni europee per bici da turismo, per le biciclette a pedalata assistita (EPAC) e per la compatibilità elettromagnetica
Una etichetta sul gruppo motore dichiara l’ottemperanza alle norme europee




La garanzia è di 2 anni per le parti meccaniche ed elettroniche
La garanzia sulla batteria è completa per il primo anno, ma è estendibile a 3 anni con formula a scalare

Il prezzo di listino al momento della prova è 2699 €



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Bella di aspetto, confortevole da cavalcare, potente nell’assistenza e nella frenata, con una buona autonomia: è il perfetto identikit di una bipa turistica
Ma la Rushmore è altresì molto adatta alla mobilità urbana in città con impegnative salite e ad un uso quotidiano a motivo della sua componentistica robusta ed affidabile
Richiede però sempre un certo sforzo muscolare, a meno di non accontentarsi di velocità un po’ basse: ottimo per trovarsi allenati senza nemmeno accorgersene, ma fastidioso col caldo intenso o con i pesanti abiti invernali sotto cui si tende a sudare

Molto confortevole anche su fondi dissestati e sullo sterrato leggero
Non adatta a fuoristrada impegnativi

E’ ben adatta in città per fare la spesa caricando il portapacchi magari con generose borse laterali … ma carichi voluminosi sono poco consoni alla sua intrinseca eleganza
Il trasporto di bambini non è agevole per la forma del telaio che è di tipo chiuso e perciò ostacola la salita in sella (e la successiva discesa )

Le lunghe autonomie facilmente raggiungibili la rendono ben adatta alle gite fuoriporta anche su percorsi collinari;
i freni molto potenti ed efficaci anche su discese lunghe, ci tolgono anche il pensiero della pendenza al ritorno

In montagna, con salite impegnative, mostra i suoi limiti per la rapportatura non adeguatamente corta e per il ritardo nell’avvio dell’assistenza

La marcia in coppia è davvero agevole a tutte le velocità perciò chi conta di accompagnarsi frequentemente con compagni di pedalata elettrici o muscolari avrebbe un punto a favore usando questa bipa

Non è particolarmente adatta al trasporto in treno per peso, dimensioni e punto di presa per il sollevamento
Il trasporto in auto o camper è uguale a quello di una bici muscolare da turismo (salvo il peso maggiore)



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


6   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
bubunapoli Inserito il - 23/12/2015 : 20:17:44
..gran bella bipa, grazie Pix.
Un bel pò di tecnologia in più, ed ecco lievitare i prezzi.
Ma secondo sta bici merita.

Bici da lavoro per chi deve fare lunghi tragitti e magari
portare con sè un minimo di bagagli, senza trascurare il confort.
Un bel reggisella ammortizzato e diventa perfetta per fare del trekking.
Saluti a tutti e buone vacanze !!
Miura72 Inserito il - 21/12/2015 : 14:35:38
Come al solito test fenomenale Pix subito ministro dei trsporti ecologico

Della bipa io l'o vista per primo xche Enzo era venuto a collegarmi la batteria alla mia nuova creazione e sono rimasto stupito per il cambio elettrico non sapevo che esistesse mi piace molto poi abbiamo fatto un giro veloce attorno al mio paese e ho sentito il rumore del motore
Io era la prima volta che usavo il baffang bbs01 e sentivo bennissimo che Il Shimano era il doppio piu rumoroso del mio

detto questo a me è piaciuta da subito e anche di sicuro si puo migliorare se un progetto riesce bene poi è piu facile migliorarlo
Il prezzo come al solito per tutti i motori centrali è in arrivabile pero fara concorenza al ribasso per tutti i modelli o puo essere una sfida per tutti a migliorare le prestazioni
paolorighetti Inserito il - 21/12/2015 : 00:24:13
Grazie per la bellissima prova Pix! Finalmente una Marca nuova, e soprattutto un motore che non è il solito Bafang al mozzo o similare, ma un nuovo centrale che si aggiunge a quelli già noti grazie agli amici jobikers. Il mondo bipa è bello perché è vario, così ognuno può avere le sue preferenze.
Interessante, per chi volesse fare giri di un certo raggio, anche la possibilità di ricaricare la batteria di ben l'80% in sole tre ore, che dovrebbe significare un 40% in sosta pranzo.. magari allungandola un po' con caffè e ammazzacaffè!
Troverei un controsenso, avendo l'opportunità di uno smontaggio più agevole della ruota posteriore grazie al particolare tipo di cambio, l'averla dotata di un attacco ruota con dado invece che di attacco rapido: per il caso di foratura che si fa, ci si porta appresso la chiave da 15?
Lessa Inserito il - 20/12/2015 : 18:25:55
Grazie Pix, bello test e finalmente iniziamo a conoscere il motore shimano steps...chissà se pilota fa un comparativo impulsive, bosch, yamaha e shimano...
claudio02 Inserito il - 20/12/2015 : 16:05:23
Ora queste ultime bipa hanno motori elettrici sigillati, centraline nascoste, parametri misteriosi...

...sii...sii così legione..bravo.

grazie pix!

certosino-test.
Legione Inserito il - 20/12/2015 : 11:43:46
Finalmente Pix sopra una Brinke!!! The Dream come true!

Bella prova!!

Confermo che anche su altro modello della Brinke in mio possesso (la Times Square) l'assistenza "walk" è scarsina.
Anche sulla mia le autonomie di marcia con un uso attendo sono elevate. Ottimo per uso cicloturistico, solamente che la batteria del mio modello è parecchio ingombrante, questa mi sembra già più facilmente "stivabile" nelle borse da viaggio.

Peccato per alcuni "errori di gioventù" per questo modello, come il display poco visibile, la rumorosità del motore, e la ricarica solamente con batteria estratta. La linea è davvero bella.

Non trovi però Pix che tutti 'sti ultimi modelli hypertecnologici stiano diventando più simili a delle motorette elettriche che a delle bici?


Cosa intendo?
Che una bici, con un po' di impegno, potevi sistemartela tu (freni, catena, copertoni, ecc.) e comunque con minima spesa risolvere il problema dal biciaio sotto casa.
Ora questo ultime bipa hanno motori elettrici sigillati, centraline nascoste, parametri misteriosi... e tutto questo, come da te indicato in sede di recensione, comporta in caso di malaugurato problema, il doversi rivolgere al costruttore (spessissimo i rivenditori non sanno che fare e spediscono direttamente i componenti al costruttore)... un po' come una moto o un'auto... si va in officina... e le spese aumentano
La bicicletta è il mezzo più democratico che ci sia. La sua versione elettrica credo lo fosse enormemente fino al 2013-2015, con bipe come la mia, ancora "pacioccabili". Gli ultimi saloni internazionali però, hanno mostrato una direzione inequivocabile del settore, con bipe sempre più costose e sofisticate. Apro un post dedicato qui: http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=70255


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