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 pix-test n. 54 - World Dimension ECO BEND

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 16/03/2015 : 21:57:19
Proseguo nella serie di test sulle BiPA pieghevoli

In esame è un modello prodotto dalla

WORLD DIMENSION
[ www.worldimension.it ] di Torriana (Rimini)
Mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho cavalcato per circa 240 km

Si chiama

ECO BEND


228,9 KB


220,44 KB


162,33 KB


168,53 KB


Quella del test ha la colorazione argento/bordeaux; è ordinabile anche nella colorazione bianco/arancio



IN BREVE

Il telaio, pur essendo pieghevole, non manifesta giochi o flessioni; è in alluminio e certificato; le cerniere sono robuste
E’ una bipa molto agile e reattiva nei cambi di direzione e nelle manovre strette
E’ dotata di ammo anteriore (morbido e va a pacco facilmente) e di sella imbottita con molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi; ha un leggero scavo
La EcoBend si è rivelata comoda anche su fondi dissestati
Il peso complessivo è 23.15 kg compresa la batteria e 20.0 senza: valori contenuti e adeguati ad una bipa pieghevole
La posizione in sella è a busto piuttosto verticale

Il cambio è uno Shimano Tourney a 6 rapporti del tipo a deragliatore
Gli innesti sono precisi e rapidi in entrambe le direzioni; il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione, un po’ duro da azionare ma preciso
Il range dei rapporti è buono ma corto: a 23.7 km/h (velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata in 6.a marcia è di 85 ped/min: è molto veloce e induce a farsi spingere dal solo motore
In compenso si sale a cadenze di buon rendimento muscolare anche su salite ripide
La stabilità in marcia è ottimale anche a velocità elevate (testata fino a 47km/h)

I pneumatici sono da 20” x 1.75” (47-406) dal disegno tipicamente stradale; la pressione di esercizio è usuale (max 3.5bar)
Il cavalletto è un monopiede regolabile: non è robustissimo ma senz’altro adatto al peso di questa bipa
La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è curato

L’impianto frenante è realizzato con freni V-brake, potenti e correttamente modulabili
Le leve sono morbide e comode
Lo spazio di frenata risulta ben contenuto: 3.50 metri da 25km/h e i freni non si affaticano in discesa
Nessuna tendenza al ribaltamento se si frena bruscamente, si manifesta solo un progressivo bloccaggio al posteriore senza però intraversamenti

La piegatura è facile; ho impiegato 38 secondi per chiuderla e 41 per riaprirla; quando è piegata non si può farla scorrere sulle sue ruote

La EcoBend è dotata di una batteria al litio da 36V 10Ah 360Wh marca Phylion
Si ricarica in 5ore e 35 minuti da batteria completamente scarica
Il cruscottino è il “classico” con pulsanti a membrana ed indicazione a led; ben visibile sia di giorno che di notte
Comprende l’indicatore di carica e quello del livello di assistenza; i pulsanti (non retroilluminati) sono “a portata di pollice” e facili da premere

Il motore è un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca Bafang
Spinge bene a tutti i livelli di assistenza ma non è mai brutale
In marcia il rumore si sente ma non diventa fastidioso nemmeno in salita

I cablaggi sono esterni ma ben raggruppati; sono dotati di connettori per i vari dispositivi

Il sistema di controllo dell’assistenza è a sensore di pedalata (montato sull’asse pedali) e non ha modulazione in funzione della velocità dei pedali (è perciò di tipo on/off)
Non c’è una significativa differenza fra la velocità a vuoto e su strada perciò è facile indulgere al farsi portare dal solo motore
E’ possibile viaggiare con la “pedalata simbolica” cioè semplicemente facendo ruotare i pedali

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 180° di pedalata, cioè 0.5 giri pari a 0.8m in prima marcia: è un ritardo sensibile che penalizza le partenze in salita; non è presente la funzione “soft-start”

Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.20” e la velocità di uscita è 24.5 km/h: un buon tempo che dimostra la dinamicità di questo modello nonostante l’avvio dell’assistenza non immediato
La piccola dimensione e la grande agilità, unite alla buona spinta del motore, rendono questa bipa molto gradevole nella guida urbana; la manovrabilità è eccellente e si sguscia fra le auto imbottigliate con grande facilità

La EcoBend si è comportata bene in salita
Sul 4% si sale a 20km/h a “pedalata simbolica” e sul 10% basta appoggiare il peso della gamba ai pedali per salire a 10.8km/h
Sul 20% (qui siamo al suo limite massimo) la pressione da esercitare sui pedali diventa 26kg: si sale senza essere particolarmente allenati
Sul 27% si sale e ma non si riparte perché ci sono problemi di impennata e di ritardo nell’attacco del motore

La camminata assistita non è implementata

La velocità massima su strada piana è 23.7km/h e non è limitata dal cut-off tachimetrico
A livello massimo di assistenza ho misurato una autonomia di 30km utili e di 43 totali
Al livello intermedio, che è il più consono a questo modello di bipa, ho ottenuto una velocità tipica di 20km/h ed una autonomia di 57 km utili e totali

La marcia in coppia non è agevole per la poca regolazione della velocità

Sugli sterrati leggeri si comporta molto bene: è guidabile ed agile; i freni non arrivano precocemente al bloccaggio e il confort di marcia è buono; ma, come tutte le bipa a ruote piccole, non le si può chiedere di affrontare fondi difficili

La EcoBend è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo
Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti
Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi e viaggia come un normale bagaglio
Il trasporto da piegata non è particolarmente agevole sia per il peso che per il sottile punto di presa (sul portapacchi)
Il sollevamento e il trasporto su scala, a telaio aperto, avviene agevolmente : il punto di presa è comodo anche se risulta leggermente squilibrata indietro; meglio perciò portarla aperta fin dove possibile e piegarla all’ultimo momento
Le piccole dimensioni facilitano la sua movimentazione

Senza assistenza elettrica è scorrevole ma non troppo: 138W per viaggiare a 18km/h; è nettamente di più di quanto richiesto da una muscolare
I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare

Il fanale anteriore è a pile (anche ricaricabili) e produce una luce sufficiente ma niente di più; è dotato di lampeggio, ottimo per essere visti
Il fanale posteriore (a luce fissa) è molto ben visibile ed alimentato anch’esso da pile; incorpora un catadiottro regolamentare

Non ci sono sistemi meccanici antifurto, salvo la chiave che blocca la batteria
Essendo pieghevole è però ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti

Questo modello è certificato per le tutte le norme europee vigenti
La garanzia è dei consueti 2 anni previsti dalla legge; ma sulla batteria siamo ai massimi : 3 anni con formula a scalare estendibili a 5 !!!

Il prezzo di listino al momento della prova è 1230 € e la batteria di ricambio costa 398€



Qui c’è la consueta SCHEDA con riassunte le caratteristiche






CICLISTICA

Il telaio è un monotrave di forma classica in alluminio
I telai delle pieghevoli sono sempre un po’ critici per via dei punti di piegatura, ma su questo modello non ho riscontrato ne giochi ne flessioni: la struttura in alluminio, certificata, è realizzata bene
Le cerniere appaiono robuste anche nella zona dello sterzo
Lo scavalco è basso (430mm da terra) e molto largo: si sale e si scende anche se non si è agili


102,35 KB

Invece agile lo è la EcoBend e reattiva nei cambi di direzione e nelle manovre strette
L’ammo anteriore, marca Zoom non regolabile, è confortevole ma arrendevole e va facilmente a pacco sulle buche più dure
Flette un pochino in frenata ma non crea mai problemi alla guida


101,19 KB

Il peso complessivo di questa bipa è 23.15 kg compresa la batteria e 20.0kg senza: valori contenuti e adeguati ad una bipa pieghevole

La sella è imbottita e ha molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi; ha lo scavo


92,7 KB

La regolazione dell’altezza della sella è di tipo rapido e l’inclinazione è regolabile finemente
Ma il tubo sella è piuttosto corto e può risultare insufficiente per persone più alte di un metro e 75


90,47 KB


La posizione in sella è a busto piuttosto verticale


161,56 KB


Il manubrio è a forma dritta, necessaria per ridurre l’ingombro quando viene piegato, è robusto ed è comodo e ben manovrabile


111,52 KB

La regolazione dell’altezza è di tipo rapido ed è presente la guida antirotazione


98,51 KB

La serie sterzo è a cuscinetti esterni e la cerniera per la piegatura, con il consueto blocco di sicurezza, è solida


88,5 KB


Il cambio è uno Shimano Tourney a 6 rapporti del tipo a deragliatore
E’ protetto da una robusta gabbia, assai utile su una pieghevole che finisce per essere movimentata in spazi ridotti specialmente quando piegata


111,7 KB

Gli innesti sono precisi in entrambe le direzioni ed è risultato sufficientemente veloce nell’azionamento

Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione Revoshift, un po’ duro da utilizzare
L’indicazione della marcia inserita è ben visibile ma solo di giorno


66,53 KB

Il range dei rapporti è buono ma corto: a 23.7 km/h (velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata in 6.a marcia è di 85 ped/min: è molto veloce e induce a farsi spingere dal solo motore
In compenso si sale a cadenze di buon rendimento muscolare anche su salite ripide: 7km/h con una frequenza di 50 ped/min




La ruota anteriore si smonta con una chiave esagonale da 15mm


92,01 KB

La ruota posteriore si smonta con una chiave esagonale da 18mm e richiede il distacco del connettore motore


98,43 KB


La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 47.5km/h senza alcun problema di guidabilità)
Il telaio è ben legato nonostante gli snodi per la piegatura e restituisce una sensazione di solidità
Su discese veloci bisogna essere comunque prudenti per l’elevata reattività della bipa
La marcia senza mani è del tutto stabile e non si innescano oscillazioni; ma è meglio non farlo anche qui per la elevata reattività del corto telaio

I pneumatici sono da 20” x 1.75” (47-406) con un disegno tipicamente stradale dalla buona aderenza


106,3 KB

La pressione di esercizio è usuale : minore di 3.45 bar
La valvola è di tipo automobilistico (Schrader)


100,92 KB


Il cavalletto è un monopiede fissato sul perno della ruota posteriore: sufficientemente stabile
Consente la rotazione completa del pedale


118,93 KB


Il robusto portapacchi posteriore integra la sede per la batteria ed è largo 165mm


99,86 KB


I pedali e le pedivelle sono in lega e robusti; le pedivelle hanno una lunghezza normale (165mm)
I pedali sono ripiegabili (comodi anche per non farsi lividi sulle caviglie quando si accompagna la bipa a piedi)


102,79 KB


La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è curato


88,84 KB



IMPIANTO FRENANTE

L’impianto frenante è realizzato con freni V-brake della Promax, potenti e correttamente modulabili

Freno anteriore


87,71 KB

Freno posteriore


102,49 KB

Le leve sono morbide da azionare e comode da usare


99,54 KB

Lo spazio di frenata risulta ben contenuto: 3.50 metri da 25km/h
Non c’è alcuna tendenza al ribaltamento e si manifestano solo dei leggeri bloccaggi al posteriore
Qui il filmato

EcoBend-frenata


In discesa la frenata è potente e non ho rilevato problemi di affaticamento precoce; il bloccaggio della ruota posteriore è pregressivo e non fa perdere la direzionalità

Su entrambe le leve sono presenti i sensori di cut-off



RIPIEGABILITA’

Il filmato che segue illustra la manovra di piegatura: era la seconda volta che l’eseguivo ed ho impiegato 38 secondi per piegare e 41 per riaprire … e non ho cercato di entrare nel Guinnes dei primati
La manovra non presenta difficoltà (l’esemplare nel filmato era nuovissimo e le cerniere ancora un po’ dure)

EcoBend-piegatura


Le cerniere sono robuste e non presentano giochi: lo sterzo rimane preciso e il telaio risulta ben rigido


77,79 KB


89,68 KB

Una fascetta in velcro consente di tenerla compatta quando ripiegata


80,42 KB

I cavi elettrici e le guaine di freno e cambio viaggiano all’esterno del telaio ben inguainate e non interferiscono con la piegatura
Non è una soluzione esteticamente molto bella, ma è sicuramente funzionale e sicura

Ecco come si presenta … ai minimi termini


93 KB


100,99 KB


106,91 KB

Le misure sono contenute e il punto di sollevamento da piegata è sul portapacchi: abbastanza agevole su brevi percorsi





Passiamo alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ alloggiata nella parte fissa in testa alla batteria: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa


74,77 KB

La centralina è dotata di autospegnimento dopo 10 minuti
In tale zona è ubicata la chiave per il blocco meccanico della batteria



BATTERIA

La EcoBend è dotata di una batteria al litio da 36V 10Ah 360Wh marca Phylion
E’ alloggiata in una apposita ( e solida) struttura che ingloba il portapacchi posteriore


94,62 KB

L’estrazione avviene sfilandola verso la parte posteriore
La manovra si è rivelata molto comoda: c’è una larga maniglia per afferrarla e le guide sono larghe; non si manifestano impuntamenti nemmeno nel momento iniziale dell’estrazione
La batteria è fermata in posizione da un blocchetto a chiave che non ha funzioni elettriche


79,79 KB

Per staccare il circuito elettrico è presente un interruttore sul corpo batteria che isola i contatti (utile anche per poter trasportare in modo sicuro la batteria in borse o zaini, senza timore di cortocircuiti accidentali)

43,49 KB

Ecco la batteria estratta


37,93 KB


Il connettore di ricarica è sempre facilmente raggiungibile a batteria montata o estratta
E’ protetto da un tappo di gomma contro la pioggia, legato alla batteria con una appendice in plastica per evitare di perderlo


54,02 KB

Qui si vede l’indicatore di carica attivabile a pulsante e il largo incavo della maniglia


47,6 KB

Il suo peso è di 3.15 kg : non è leggerissima ma si trasporta facilmente


78,92 KB

Qui si vedono la guida di fissaggio e i contatti sulla bipa …


74,05 KB

… e qui si vedono invece i contatti sulla batteria


55,65 KB


Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola
Pesa 600g compresi i cavi e ricarica la batteria completamente scarica in 5 ore e 35 minuti
La dimensione del caricabatteria è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “italiano”
E’ dotato di una spia a led che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata


40,79 KB




COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

Il cruscottino è il “classico” con pulsanti a membrana ed indicazione a led
Ben visibile anche in pieno sole …


78,92 KB

… e ancora più visibile al buio; i pulsanti non sono retroilluminati


60,4 KB

I led indicano lo stato di carica della batteria e il livello di assistenza selezionato
Un pulsante accende (e spegne) la centralina
Quello in basso commuta ciclicamente il livello di assistenza fra i tre disponibili con logica 1-2-3-2-1
Il livello “zero assistenza” è ottenibile semplicemente spegnendo la centralina

I pulsanti sono entrambi raggiungibili facilmente col pollice senza muovere la mano dal manubrio
Sono ben distanziati ma poco rilevati; con i guanti è comunque sufficientemente agevole trovarli
Di notte bisogna ricordarsi dove sono e riconoscerli al tatto, ma essendo solo due è una operazione facile



MOTORE

E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca Bafang


104,47 KB


75,96 KB

Il motore spinge bene a tutti i livelli di assistenza e non è mai brutale
In marcia il ronzio del motore è avvertibile ma non ha tonalità fastidiose; in salita il rumore non aumenta sensibilmente

EcoBend-rumore in marcia


Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota


98,22 KB




CABLAGGI

Il cablaggio nella zona manubrio è ben ordinato; non crea problemi nella piegatura


110,02 KB

I cavi si raggruppano in un’unica fasciatura e seguono il telaio ordinatamente, ma, come già detto, restano esterni al telaio: soluzione meno bella esteticamente ma funzionale in caso di necessità di interventi tecnici


97,79 KB


99,62 KB


93 KB

Ci sono connettori per le varie utenze ma non per tutte
Il cavo motore ha il consueto connettore fissato al tubo basso della forcella posteriore (vedi sopra “motore”)

Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta ma facile da raggiungere per eventuali manutenzioni ed il sensore è dotato di led per una diagnosi facile ed immediata del suo corretto funzionamento (basta far girare i pedali e vedere se il led lampeggia)


69,94 KB




MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 3 disponibili
Non è presente il pulsante “soft-start”

Non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata e l’avvio è progressivo ma vigoroso

I livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra i 15 e i 24 km/h
La velocità massima è determinata solo dalle caratteristiche del motore e non ci sono interventi dell’elettronica
Velocità minima: su strada piana non si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, a meno di15 km/h
Questi i valori di velocità



La differenza di velocità a vuoto e su strada non è molto grande
Significa che, aumentando la spinta sui pedali, la velocità cresce poco perciò, in piano, non si è particolarmente invitati ad esercitare un contributo fisico elevato In parole povere: non è particolarmente allenante

Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata

Eco Bend-avvio assistenza al banco





AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per ottenere la partenza del motore è necessario accendere la batteria, accendere la centralina dal cruscottino e iniziare a pedalare

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 180° di pedalata, cioè 0.5 giri pari a 0.8m in prima marcia: è un ritardo sensibile che penalizza un po’ le ripartenze in salita, ma preserva la batteria da correnti eccessive allungandone la vita
Evita anche indesiderati avviamenti del motore quando si movimenta la bipa a mano
Anche l’erogazione di potenza al motore avviene in modo graduale, cioè il motore dà il massimo solo dopo qualche istante; anche questo contribuisce a non sovraccaricare motore e batteria e garantisce partenze senza mai mettere in imbarazzo; la spinta, finita la fase di avvio, è potente
L’assistenza si mantiene attiva anche con cadenze di pedalata molto basse
Per ottenere il riattacco del motore, dopo uno stop della pedalata, serve un po’ più di un giro di pedale: non è da primato ma è sufficiente

EcoBend-avvio assistenza su strada


Non è presente un controllo tachimetrico Semplicemente la spinta del motore si affievolisce salendo di velocità

Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo: rapido, così non c’è la spiacevole sensazione di voler rallentare e sentire invece ancora la spinta del motore
Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente



ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.20” e la velocità di uscita è 24.5 km/h: un buon tempo penalizzato solo un po’ dal ritardo nell’avvio dell’assistenza



NEL TRAFFICO

Piccola, corta, agile e con un motore che spinge bene: nel traffico ci si muove molto disinvoltamente
Il ritardo nell’avvio dell’assistenza non è mai fastidioso, anche per la brevità dei rapporti del cambio
La manovrabilità è eccellente e si guizza fra le auto in coda con grande facilità
La frenata è potente e ben modulabile
L’avvio progressivo del motore evita di mettere in imbarazzo con partenze troppo brusche e consente manovre sicure in spazi ristretti
La regolazione della velocità è però modesta : si ottiene solo cambiando il livello di assistenza e i livelli sono molto distanziati; ci si trova spesso a smettere di pedalare per non acquistare troppa velocità

Il confort di marcia è buono anche sul pavè; l’ammo anteriore va a pacco un po’ facilmente ma sulle asperità “normali” funziona bene
La sella è ben imbottita e larga: ci fa stare comodi sulle nostre martoriate strade urbane



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

La EcoBend si è comportata bene nelle prove in salita: città con saliscendi sono alla sua portata !



Sul cavalcavia al 4%, senza esercitare alcuno sforzo sui pedali, si sale ad appena meno di 20 km/h
La ripartenza richiede uno sforzo minimo

EcoBend-cavalcavia 4 %



Sul 10% si può salire semplicemente col peso della gamba appoggiato ai pedali; si viaggia a 10.8km/h, più di quanto facciano ciclisti anche allenati
E anche su questa pendenza lo sforzo per ripartire è esercitabile da chiunque …. anche se malandato con le ginocchia

EcoBend-salita 10 %


Nel filmato sto salendo in prima marcia; si vede che la cadenza di pedalata è piuttosto veloce: se non fosse che avevo la mano occupata dalla macchina fotografica, avrei messo la seconda

Per salire sul 13.5% lo sforzo è uguale al caso precedente, cambia solo la velocità che scende a 8.5km/h
Anche la ripartenza richiede uno sforzo di poco superiore

EcoBend-salita al 13.5 %


Ecco ora il 17%
Lo sforzo per salire si porta a 26 chili: ancora ben sopportabile anche se, prolungandolo, si inizierebbe …. a traspirare
La cadenza di pedalata è di 50 ped/min: la potenza muscolare si scarica ancora con profitto

EcoBend-salita al 17%


Le ruote piccole, come ormai si sa, ben si accordano con i motori al mozzo
Perciò ho portato la EcoBend sul 20% , salita da scalatori
Si sale a 6.8 km/h e la cadenza di pedalata è ancora accettabile; dopo un po’ di mesi di utilizzo della bipa, l’allenamento è sufficiente per affrontare salite di questa pendenza ben più lunghe di quella della prova senza ansimare
La partenza richiede di appoggiarsi con gran parte del proprio peso ai pedali
Qui il motore comincia a sforzare (e vorrei vedere il contrario !)

EcoBend-salita al 20%



E per finire la consueta prova, cattiva, sul 27%


68,08 KB

Per salire sono bastati 35chili di spinta muscolare: cioè bisogna metterci un po’ di impegno ma non ho certo dovuto alzarmi sui pedali
Il passo delle pieghevoli è corto e, come si vede nel filmato, nella partenza dal tratto al 10%, si solleva facilmente la ruota anteriore
La ripartenza sul 27% richiederebbe 64 chili: in pratica bisognerebbe alzarsi sui pedali, ma il passo corto e la posizione in sella creano problemi di equilibrio e si tende con molta facilità ad impennare; il ritardo nell’avvio dell’assistenza penalizza ulteriormente questa prova
In definitiva non sono riuscito a partire su tale pendenza ma, se già in velocità, sono salito senza problemi

EcoBend-rampa al 27%



(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente fatica molto a ripartire; ci riescono bene solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)

In definitiva, se si incontrano salite in sella alla EcoBend non ci si deve preoccupare anche se non si è atleti



CAMMINATA ASSISTITA

Questa funzione non è presente; ma, in piano, le piccole dimensioni e il peso contenuto non la fanno rimpiangere



VELOCITA’ e AUTONOMIA

Come già detto parlando del cambio, i rapporti sono piuttosto corti e, al livello massimo di assistenza, si indulge nella “pedalata simbolica” cioè mantenendo semplicemente in rotazione i pedali per tenere attivo il sensore di cadenza

La prova eseguita a livello massimo di assistenza mi ha richiesto una cadenza di pedalata iniziale di oltre 80ped/min (col rapporto più lungo): onestamente è alta e ho dovuto impegnarmi per aggiungere la mia consueta potenza di 70W
La velocità iniziale stata di 23.7 km/h poi pian piano è scesa con lo scaricarsi della batteria (e la pedalata è scesa a valori più … umani)
La velocità tipica con questo livello di assistenza è di 23km/h
Ho ottenuto una percorrenza di 30 km prima che la velocità calasse del 10%, punto in cui determino l’autonomia utile; la marcia è poi proseguita fino a oltre 43 km prima che la batteria si scaricasse completamente
La temperatura durante la prova è stata di 7°C
Riporto perciò i valori a 20° e ottengo: 36 km utili e 52 totali su cui si può contare … quando si ha fretta
Ecco il grafico della prova




Ho eseguito una seconda prova al livello intermedio che è il più consono a questo modello di bipa
La velocità iniziale è stata di 20km/h che rappresenta la velocità tipica di marcia con questo valore di assistenza
Qui la cadenza di pedalata, sempre col rapporto più lungo, è stata di 72 ped/min: valore un pelino alto ma alla portata di tutti
Al chilometro 36 la velocità è scesa sotto ai 18km/h, punto in cui considererei terminata la prova di autonomia
Ma nella batteria c’era ancora parecchia carica così sono passato al terzo livello di assistenza (il massimo) e la velocità è salita a quasi 21km/h
La prova è terminata per totale esaurimento della batteria al chilometro 47 con una velocità ancora di 19km/h
Dato che la temperatura durante la prova è stata di 7°C, riporto il valore di autonomia ai 20°C normalizzati:
a livello di assistenza intermedio l’autonomia è di 57km
Il consumo elettrico risulta di 6.3Wh/km: buono anche se ottenuto a velocità modesta






MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia non è agevole per la poca regolazione della velocità e si deve interrompere spesso la pedalata per adeguarsi alla velocità del compagno di viaggio



MARCIA SU FONDI STERRATI

Sugli sterrati leggeri si comporta molto bene: è guidabile, agile e confortevole: l’ammo anteriore funziona, la sella è elastica e il telaio ha la giusta “arrendevolezza” per non sentire troppo le buche sulla schiena
I livelli di regolazione di velocità sono però un po’ troppo distanziati e si finisce con l’andare un po’ più lenti di quanto si potrebbe
La frenata è sicura: l’anteriore non si blocca facilmente e il posteriore si blocca progressivamente

Ruote piccole e buche profonde non vanno d’accordo: meglio non avventurarsi su fondi troppo sconnessi



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

Come è normale per una pieghevole compatta, qui siamo nel suo habitat naturale !

La EcoBend è adattissima al trasporto in auto o in camper, all’interno dell’abitacolo
Per il trasporto sui mezzi pubblici (bus e metropolitane) le sue dimensioni da ripiegata sono un pochino abbondanti
Mentre è ottima la trasportabilità in treno dove non richiede ne supplemento al biglietto ne la presenza di scompartimenti appositi : viene considerata come un normale bagaglio

Nel bagagliaio della mia Clio III entra bene ma in verticale (togliendo il ripiano “cappelliera”) e avanza spazio per qualche ulteriore bagaglio


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Ho fatto la consueta prova nell’ascensore delle ferrovie: ci sta abbondantemente, anzi con me è salita una profumatissima ragazza con un trolley immenso … e non abbiamo nemmeno dovuto stare molto vicini


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In treno cominciano a vedersi sempre più di frequente commuters con le pieghevoli (finora viste solo muscolari)
Poiché avevo il biglietto per il trasporto ferroviario, non mi sono curato di piegarla


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Ho viaggiato anche su un Frecciabianca e l’ho lasciata in fondo allo scompartimento (ma occhio ai ladri !)
L’ho semplicemente coperta con una sacca che mi sono fatto fare artigianalmente con della tela robusta e che ha un foro nella parte superiore per poter afferrare la bipa senza che la sacca ne debba sostenere il peso
Messa nella sacca non deve pagare il supplemento-bici
(nella foto la sacca non era calzata del tutto per far vedere come è fatta)


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Il trasporto da piegata non è particolarmente agevole perché il punto di presa è sottile (è il portapacchi), ma normalmente non è necessario: si movimenta la bipa aperta e la si piega in un attimo solo ai piedi dei gradini del vagone
Se si vuole guadagnare tempo, si può portare in giro già con la sella abbassata e con i pedali ripiegati; la sacca la si mette una volta caricata sulla piattaforma
Se non c’è molta gente, quasi consiglio di salire in treno con la bipa aperta e piegarla poi nella piattaforma (ma attenti ai Capotreno pignoli)

Il sollevamento e il trasporto su scala da aperta avviene agevolmente : il punto di presa sul rinforzo del telaio è comodo
Ma la EcoBend risulta sbilanciata indietro anche senza batteria; niente di drammatico come si può vedere dal filmato
Per bilanciarla bisogna prenderla dal tubo sella, ma il cablaggio rende la presa scomoda
Le piccole dimensioni facilitano le manovre
Se si deve condurla a mano o portarla su scale, è molto comodo piegare il pedale così non ci si picchia dentro con la gamba

EcoBend-trasporto su scala





PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza delle ruote al banco risulta discreta:
il motore è dotato di ruota libera e non oppone significativa resistenza (nemmeno in retromarcia)

EcoBend-scorrevolezza ruote al banco


(anche questa volta ripeto di non lasciarsi ingannare dal tempo totale di rotazione delle ruote che può apparire breve rispetto a quello di altri test: i piccoli diametri accumulano meno energia e perciò si fermano prima … la fisica dice che l’energia inerziale di un pneumatico fatto girare cresce col quadrato del raggio della ruota, perciò qui ce n’è poca)

La prova dinamometrica su strada a 18km/h senza assistenza elettrica, indica una richiesta di energia muscolare
di 138W: anche il valore strumentale di sforzo indica che la scorrevolezza non è il suo forte: le ruote di piccolo diametro e la pressione di gonfiaggio piuttosto modesta (2.5bar) mostrano i loro limiti

I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata anche in salita

Ecco come si presenta senza batteria


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IMPIANTO LUCI

Il fanale anteriore è a led a luce fissa e lampeggiante ed è alimentato da 3 pile AAA anche ricaricabili
L’apertura del vano pile è a pulsante (non richiede perciò attrezzi)
L’illuminazione che produce è buona per essere visti ma appena sufficiente per illuminare
Il fanale è estraibile e si può usare come torcia elettrica in caso di necessità


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La luce posteriore è a led rossi alimentata da 2 pile AA che garantiscono una lunga autonomia
E’ molto visibile anche lateralmente ma non ha il lampeggio
Un catadiottro omologato è inserito nel corpo del fanalino
E’ presente un indicatore di batteria scarica
La sostituzione delle batterie richiede l’utilizzo di un cacciavite


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ANTIFURTO

La EcoBend ha la consueta chiave per bloccare la batteria ma non è dotata di serie di altri antifurti

Ma le bipa pieghevoli hanno un “antifurto intrinseco” nella possibilità di portarsele in casa o in ufficio, piegate in qualche ripostiglio



ACCESSORI

E’ disponibile una borsa in tela per il trasporto

Sono poi applicabili i normali accessori da bici

Le borse a bisaccia non interferiscono con la pedalata e si montano facilmente sul portapacchi/portabatteria



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La World Dimension è molto sensibile all’argomento omologazioni e fa eseguire i test su tutti i suoi modelli
La EcoBend è perciò certificata per le vigenti normative: EN14764, EN15194, EMC

Una menzione particolare va all’ottimo manuale di istruzioni con molti dettagli e informazioni utili

La garanzia è un punto di forza di questo Costruttore:
sulla intera bipa è dei canonici 2 anni
ma sulla batteria è addirittura di 3 anni (con formula a scalare) ed è estendibile a 5 anni !!!

Il prezzo di listino è 1230 € al momento della prova e la batteria costa 398 €
Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Con una bici così corta e agile è possibile andare ai mercatini rionali portandola con se … mentre si passa dal banco dei
formaggi a quello delle calze, senza dare fastidio agli altri compratori; e con due belle borse a bisaccia, i pesi li porta la bipa
Si può applicare il seggiolino per bimbi che, per la presenza della batteria, risulta sufficientemente alto da terra

Ottima in un uso “multimodale” cioè auto o camper o treno + bipa

Un po’ meno adatta, per le dimensioni e il peso, nel trasporto su bus e metro

Ottima per gli spostamenti urbani per agilità, prontezza e potenza dell’assistenza
La possibilità di “pedalata simbolica” la rende utilizzabile anche nei giorni di solleone
Sopporta bene i fondi stradali cittadini purtroppo spesso sconnessi
Ottima per farla entrare negli ascensori e portarla in casa o in ufficio evitando così alla radice il problema dei furti

Anche nelle gite fuoriporta che includono tratti in pendenza, si dimostra piacevole
Però la cadenza di pedalata elevata, al massimo livello di assistenza, non favorisce l’esercizio fisico perché è facile adagiarsi nella pigrizia e farsi portare dal solo motore

Si affrontano con sufficiente comodità gli sterrati leggeri, ma non le si può richiedere di più

La sua carta vincente non sono le prestazioni ma la robustezza, le certificazioni, la buona qualità generale, la semplicità di utilizzo e l’ottima garanzia



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera

21   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Sergiom1961 Inserito il - 04/06/2018 : 23:28:15
Fatti ricellare la batteria con le Sony vtc6. Avevo una batteria fatta ricellare con Panasonic e con meno di 1000 km all'attivo. L'ho ricellata con le Vtc6 e volava in qualsiasi salita! Quelle celle sono mostruose!
Barba 49 Inserito il - 04/06/2018 : 23:14:33
Ne abbiamo già discusso, o la batteria è oramai alla frutta oppure è stata progettata male e sotto sforzo cala talmente di tensione da far intervenire il cut-off della centralina creando il blocco dell'assistenza...

Oltretutto questa condizione della batteria ti taglia anche drasticamente le prestazioni della bici sia come ripresa che come capacità di scalare le salite: Se parti con 42V (le batterie da 36V nominali quando sono cariche raggiungono infatti questa tensione) avrai una potenza massima di almeno 560-570W disponibili, mentre quando hai una sola tacca accesa la tua potenza massima si aggira sui 450-460W, come vedi una bella differenza!!!

Ecco che con oltre 100W in meno la tua bici in salita sembra che non vada, ma è colpa della batteria che "si siede": Ho avuto tra le mani diverse bici "mosce" come la tua ed è bastato montare una buona batteria per farle resuscitare a nuova vita.
davide34 Inserito il - 04/06/2018 : 22:36:56
Tuttavia prima di staccarsi non mi ha dato l'impressione di avere un gran tiro in salita cosa che invece leggendo la prova sembrerebbe che almeno fino al 10% sale molto bene. Io in pianura riesco ad andare in simbolica che con poca batteria ma in salita sarà a causa di questa Perché non va
davide34 Inserito il - 04/06/2018 : 22:35:34
Buonasera chiedo una cosa a pix .la batteria della.mia eco bend sarà certamente alla.frutta..tuttavia parte con 4led accesi poi man mano che iniziadislivello calano i led e il motore si stacca.
pixbuster Inserito il - 04/06/2018 : 22:28:41

luc_maz48 Inserito il - 03/06/2018 : 17:34:20
pixbuster ha scritto:

non lo so cosa sia successo Luc !

Appena possibile ricarico il testo corretto


---


fatto !
Grazie Luc


E grazie ad Andrea per l'appprezzamento





Grazie grande Pix, gentilissimo e disponibilissimo come sempre!


Un caro saluto!


pixbuster Inserito il - 03/06/2018 : 14:55:25
non lo so cosa sia successo Luc !

Appena possibile ricarico il testo corretto


---


fatto !
Grazie Luc


E grazie ad Andrea per l'appprezzamento
andrea28 Inserito il - 03/06/2018 : 13:31:14
Interessante raccogliere + test su Portabili.

Grazie per il lavoro.
luc_maz48 Inserito il - 03/06/2018 : 09:42:16

@Pixbuste: cosa è successo prima dei grafici: VELOCITA' e AUTONOMIA, Tutti quei punto interrogativo(????????????????????????)?


Sono quelli che hanno sfasato la lettura?


Grazie


Barba 49 Inserito il - 02/06/2018 : 21:02:18
Sposta la discussione su "Prima bici" o su "Kit e fai da te"...
davide34 Inserito il - 02/06/2018 : 17:27:07
Buongiorno a tutti non so se questa è la sezione adatta ho acquistato questa bicicletta usata a poche centinaia di Euro. Chi me l'ha venduta Mi ha assicurato che la batteria era stata rigenerata 4 mesi fa Tuttavia in pianura nessun problema ma appena prenderà prima salita dopo pochi secondi il motore si spegne Quale può essere la causa è sicuramente colpa del motore della batteria
pixbuster Inserito il - 17/03/2015 : 23:23:07
Grazie Bubunapoli

Ho fatto uno "studio" durato un anno e ho rilevato i consumi a pari condizioni

L'ho illustrato QUI
bubunapoli Inserito il - 17/03/2015 : 20:02:24
..l'ammetto:
non mi son perso neanche un test del Maestro Pix, l'unico modo per imparare
quello che c'è da imparare (insieme naturalmente all'e-ciclopedia). Mi associo
a quanti si complimentano a Pix, ma devo aver perso un passaggio. Pertanto chiedo
lumi.
Scusami Pix mi ricordi come converti il valore di maggiore resa della batteria
(in termini kmetrici) con l'aumento della temperatura ambientale?
Un caro saluto
Bubu
gigivtec Inserito il - 17/03/2015 : 15:43:27
Grande Enzo.... se lo sapesse mia moglie che mi hai quasi convinto a comprare anche una pieghevole motorizzata
checo Inserito il - 17/03/2015 : 14:05:42
pixbuster ha scritto:

@ Checo: il peso non è basso ma risulta allineato con quello di altri modelli testati
GreenSpark Genio 23
GreenSpark Lucciola 20
Ekletta Piega 23

l'unica decisamente più leggera è la Wayel E-bit con i suoi 15 chili, ma ha le ruote da 16" e una batteria da 6Ah

Vedremo nei pix-test successivi, sempre dedicati alle pieghevoli, se qualche modello si rivelerà più leggero



a mia apionone una pieghevole diovrebbe essere come l'ultima che citi, se pesa come una full da 29 pollici qualcosa non quadra lato portabilità
Barba 49 Inserito il - 17/03/2015 : 13:20:46
Il solito bel test completo ed esaustivo, una bella bicina dotata di una discreta autonomia che può soddisfare la maggior parte degli utenti compresi quelli che volessero usare la pieghevole come prima bici!!!
claudio02 Inserito il - 17/03/2015 : 10:50:35
che vita idilliaca sulle salite di custoza con la ecobend.
pixbuster Inserito il - 17/03/2015 : 10:26:08
grazie, grazie


@ Paolorighetti: si, devo spiegare questa differenza
Le batterie appena finite di caricare hanno una tensione alta che scende molto rapidamente per poi stabilizzarsi e iniziare una discesa lenta e regolare




La prova di accelerazione la faccio a batteria appena finita di caricare, perciò con la tensione più alta; l'intento è di testare la potenza del motore
La velocità massima la rilevo invece dopo un paio di chilometri di marcia, quando il picco di tensione si è esaurito perchè è quella la velocità vera su cui si può contare
Nei grafici di autonomia si può poi vedere quanto questa velocità cala nell'arco della scarica della batteria


@ Checo: il peso non è basso ma risulta allineato con quello di altri modelli testati
GreenSpark Genio 23
GreenSpark Lucciola 20
Ekletta Piega 23

l'unica decisamente più leggera è la Wayel E-bit con i suoi 15 chili, ma ha le ruote da 16" e una batteria da 6Ah

Vedremo nei pix-test successivi, sempre dedicati alle pieghevoli, se qualche modello si rivelerà più leggero
checo Inserito il - 17/03/2015 : 09:47:03
ma 23 kg non sono un po tanti , specie per una pieghevole?
bedexx Inserito il - 17/03/2015 : 09:20:27
Fantastica prova come sempre. Grazie Pix.
paolorighetti Inserito il - 16/03/2015 : 23:38:38
Grazie Pix per la prova n.54, come sempre condotta in modo esemplare.
Una domanda forse ingenua: se la vel. massima è di 23,7 Km/h, come può la velocità di uscita dai 50 m da fermo essere di 24,5 Km/h?

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