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 Pix test n. 79 – Italwin TRAIL ADVANCED

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 29/06/2018 : 01:20:06
Il test di oggi riguarda una BiPA (BIcicletta a Pedalata Assistita) “trekking” dotata di motorizzazione centrale e prodotta dalla

ITALWIN

www.italwin.it



E’ progettata e costruita in Italia nel nuovo stabilimento FIVE di Bologna del cui gruppo fanno parte anche la Italwin stessa e la Wayel

In realtà non viene ancora prodotta interamente all’interno dello stabilimento perchè esso sta andando via via a regime

Si chiama

TRAIL ADVANCED



Ho fatto un test lungo ed alla fine ho percorso più di 700km


La versione che ho utilizzato ha il telaio a scavalco basso, ma c’è anche a telaio chiuso “slooping”



e c’è anche (in entrambe le versioni di telaio) con motore al mozzo per un uso su salite meno estreme

Quando l’autonomia supera i 70km, porto la bipa sotto test sul lago di Garda per fotografarla
ed eccola qui a Peschiera del Garda












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IN BREVE


Il telaio è di tipo aperto a doppio tubo, completamente in alluminio, di buona solidità; anteriormente è dotata di un ammo che fa bene il suo lavoro
Integra parzialmente la batteria nel tubo obliquo in una struttura ad “L” rinforzata; lo scavalco è basso ma non troppo largo
Il peso senza batteria è di 26.1 kg con la batteria: è una bipa robusta adatta anche a lunghi viaggi e questo si paga in termini di peso
La posizione in sella è “intermedia” perciò col busto leggermente inclinato in avanti e il manubrio consente una presa sicura
Il cambio è un ottimo Shimano Acera a deragliatore con 8 rapporti dai rapporti precisi
Il range dei rapporti è corretto ed ha una buona estensione anche se forse è un pò” lungo”
La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 52km/h senza alcun problema)
I pesi sono bilanciati e la guidabilità risulta ottima; il telaio è ben “legato” e non presenta svirgolamenti o instabilità
e questo rende questa bipa reattiva nei cambi di direzione
I pneumatici (da 28” x 1 5/8” ) hanno una scolpitura “turistica” che tiene bene un pò in tutte le condizioni di strada e di terreno
Il cavalletto è un robusto monopiede regolabile; stabile anche quando si carica un bimbo sul suo seggiolino; consente la rotazione completa dei pedali
Il portapacchi è robusto (omologato per 25kg) e consente agevolmente il montaggio del seggiolino per bimbo
La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli

I freni sono a disco con comando idraulico, entrambi da 160mm
La frenata è buona e molto ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 3.35m: buon valore che rende sicura la guida in città
I freni resistono bene ad un uso intenso e prolungato; ho avuto l’impressione che a freni caldi la frenata fosse ancora più efficace

La Trail Advanced è alimentata da una batteria al Litio semiintegrata nel telaio
La sua capacità è elevata: 14Ah a 36V cioè 500Wh; pesa 3.1kg ed è composta con le supercollaudate celle Samsung
Si estrae e si inserisce molto facilmente
E’ dotata di una presa USB

I comandi della Trail Advanced consistono in un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato e da una pulsantiera
Il cruscottino, a cifre bianche su sfondo nero, è molto ben visibile di giorno e di notte; la pulsantiera è vicina alla manopola di sinistra ed è comoda da raggiungere ed azionare

La motorizzazione è del tipo “centrale” perciò integra il motore, il riduttore di giri, il movimento centrale, la centralina elettronica ed il sensore dello sforzo applicato ai pedali
Il motore è da 250W, brushless e dotato di un riduttore multistadio per adeguare la sua elevata velocità di rotazione a quella della pedalata; sviluppa una coppia, all’asse dei pedali, di ben 90Nm
La linea di catena è ideale: ottima la progettazione di questo gruppo in tal senso
Questo gruppo motore, progettato dalla stessa FIVE è, per ora, prodotto all’estero ma contano di portarne la costruzione nel loro stabilimento; già adesso il software è realizzato direttamente da loro
La spinta è buona e vigorosa
Durante la marcia il motore è silenzioso, anche sotto sforzo elevato

Il cablaggio è ordinato e ben nascosto

La motorizzazione Five utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali: più si spinge più ci mette il motore
La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite 5 livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio
E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “0”) ed è presente la camminata assistita (detta “walk”)

Velocità minima: su strada piana si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, anche molto lentamente fino al limite dell’equilibrio
Superati circa i 25.5km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si interrompe

Con il livello 4 e 5 si può marciare a sforzo molto basso se si usano marce lunghe : il motore rallenta, capisce ... e spinge: non si suda !
L’avvio dell’assistenza non è immediato alla pressione sui pedali, ma avviene dopo 0.13 giri di pedale (45°) pari a 0.35m in prima marcia; è un ritardo contenuto ma che penalizza l’avvio su pendenze elevate
La necessità una piccola rotazione dei pedali per l’avvio del motore consente, quando si è fermi ai semafori, di non avere avviamenti indesiderati se si appoggia il proprio peso ai pedali

Qui ogni nuova bipa che provo infrange il record della precedente !
L’accelerazione è molto vivace: il tempo per percorrere 50m da fermo è 9.50” e la velocità di uscita è stata di 25.1km/h limitata elettronicamente

La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile e l’assistenza dosabile facilmente ed efficacemente
Il telaio è giustamente elastico e consente di manovrare con una ottima guidabilità
Si guida volentieri in città
L’unico neo è dato dal quarto di giro di pedale necessario all’avvio del motore che appesantisce i frequenti “stop&go” cittadini
La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche su fondi dissestati

La Trail Advanced si è rivelata una buona scalatrice: motore centrale e rapporti del cambio adeguati sono la combinazione vincente
Il cavalcavia al 4% viene superato facilmente a 23.8 km/h senza scalare marce e con un lieve sforzo sui pedali: praticamente lo stesso che si esercita in pianura
La ripartenza richiede una pressione sui pedali esigua (16kg in 5.a)
La salita al 10% si supera a 15.7km/h , in 3.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 102W; è un valore di sforzo sostenibile a lungo senza che nemmeno venga il fiatone
La ripartenza richiede una spinta sui pedali di 23kg (in 1.a): visto che il peso della gamba è circa 14 chili, significa “poco sforzo”
Sul 20% richiede appena 20 kg applicati ai pedali (circa 102W di potenza) per salire a 10.5km/h
La cadenza di pedalata è ancora ottimale: 61ped/min
La ripartenza invece richiede 57kg: praticamente il massimo dello sforzo fattibile senza alzarsi sui pedali
Ho provato anche la durissima rampa al 27%: sale disinvoltamente se già in velocità e lo fa anche se appena avviati
Il già detto ritardo nell’avvio del motore impedisce invece la ripartenza diretta

Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tenendo premuto il pulsante “meno” sulla pulsantiera a manubrio
Perchè si avvii il motore bisogna attendere 2 secondi: è un tempo un pò lungo
In questa modalità è sufficientemente potente e sale, senza doverla spingere, anche sul 27%

Nella prova di autonomia a livello di assistenza 1 (cioè il più basso) ho applicato una spinta ai pedali di 98W per viaggiare tipicamente a 23.9km/h in 6.a marcia con una cadenza tranquilla di 65 pedalate al minuto
La velocità si è mantenuta pressoché costante per tutto l’arco della scarica
Riportando il valore alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo che l’autonomia sia di 114Km

A livello di assistenza a 3 (quello intermedio) la spinta sui pedali necessaria è scesa a 85W che è uno sforzo ben sostenibile anche senza particolare allenamento
La velocità si è sempre mantenuta al valore tipico di 24.4km/h determinata dal cut-off tachimetrico
A 20°C, calcolo una autonomia di 83 km

Con il livello 5 (il più alto valore di assistenza selezionabile) ho eseguito due prove
La prima con la 6.a marcia e mi ha richiesto uno sforzo di 80W sui pedali
La velocità è rimasta 24.4km/h perchè determinata dal cut-off tachimetrico e si è mantenuta invariata per tutta la prova
A 20°C calcolo una autonomia di 71 km tutta ben utilizzabile
Ho eseguito poi un’altra prova, sempre a livello di assistenza 5, ma utilizzando la 7.a marcia perciò con una cadenza più tranquilla (58 pedalate al minuto)
In questa condizione il motore “aiuta” di più perchè si trova a girare a velocità più bassa
Ed ecco che lo sforzo necessario si è ridotto praticamente al mio consueto e leggero valore di 70W
Nella tabella ho indicato però 75W perchè le fasi di accelerazione e tutti i tratti in leggera pendenza mi hanno richiesto un pò più di sforzo rispetto al mio solito
A 20°C ci si aspetta di poter percorrere 68km (tre in meno del caso precedente)

La facile regolazione della velocità modulando la spinta sui pedali (selezionando opportunamente la marcia e il livello di assistenza) consente di adattarsi bene alla velocità dei nostri compagni di viaggio

Ruote di diametro elevato, ammo anteriore con 75mm di corsa, pesi ben distribuiti e gommatura generosa consentono una agevole e confortevole marcia sugli sterrati
Anche l’istintiva regolazione della velocità e l’ottima guidabilità ci consentono di marciare dove l’asfalto è assente
La Advanced è una “trekking” e mantiene le promesse: difficile trovare strade che la mettano in imbarazzo salvo non andare proprio a cercarsele ! Ovviamente non è una MTB con cui scalare sentieri “da capre” o buttarsi a capofitto giù per tratti scoscesi

In auto si trasporta come una normale muscolare, ma più pesante (23 kg senza batteria);
Trasportarla sulle scale è agevole per il comodo punto di presa e per il buon equilibrio (anche con batteria montata);
il peso però si fa sentire e gli ingombri sono piuttosto elevati
Il trasporto in treno è di conseguenza riservato a chi ha una pò di prestanza fisica

La prova dinamometrica senza assistenza mostra che la Advanced è molto scorrevole: sono richiesti solo 85W per viaggiare a 18km/h
Questo significa che è possibile tornare agevolmente a casa se si scarica del tutto la batteria, ma soprattutto consente di staccare l’assistenza in piano e marciare come una qualsiasi muscolare
I rapporti del cambio assecondano bene la marcia senza motore

La luce anteriore è a led e produce un fascio largo e potente
La luce posteriore è a led rosso a luce fissa;è dotata di catadiottro ed è omologata; risulta bene visibile anche lateralmente
L’alimentazione di ciascuna luce è fornita da due pile AA anche di tipo ricaricabile
La visibilità notturna laterale non è particolarmente elevata

Non ci sono antifurti di serie; è presente la bulinatura del numero del telaio

La Trail Advanced, come tutta la gamma Italwin, è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica
Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.3

La garanzia è di 2 anni
Sulla batteria la garanzia è di 6 mesi ma è estendibile

Il prezzo di listino, al momento del test, è di 2249€




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Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali

Scheda valutazione






CICLISTICA
Il telaio è di tipo aperto a doppio tubo, completamente in alluminio, di buona solidità
Integra parzialmente la batteria nel tubo obliquo in una struttura ad “L” rinforzata
Ha una leggera elasticità sui fondi sconnessi che rende la marcia confortevole
Lo scavalco è basso ma non troppo largo: è comunque agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o col seggiolino per bimbi



Come già detto, è disponibile anche con telaio slooping

Il peso senza batteria è di 23.0kg ; la batteria pesa 3.1kg portando il peso complessivo a 26.1 kg:
La Advanced è una bipa da trekking perciò progettata per portare anche bagagli e per affrontare fondi sconnessi, il tutto garantendo l’affidabilità necessaria anche a chi affronta lunghi viaggi; e questo si paga in termini di peso
Bisogna anche dire che la soluzione a batteria semintegrata porta un leggero aggravio nei pesi

La sella è di tipo “unisex” imbottita ma priva di scavo centrale



La regolazione dell’altezza è di tipo rapido Il diametro del cannotto è 28.6 mm : anche qui rileviamo una dimensione generosa




La posizione in sella è “intermedia” perciò col busto leggermente inclinato in avanti



Per valutarne le dimensioni con un ciclista più proporzionato di me, metto questa foto scattata in Fiera




Il manubrio è largo e quasi dritto, da MTB, e consente una presa sicura anche su fondi sassosi
Le manopole hanno l’appoggio largo
Risulta comodo anche in itinerari lunghi




La serie sterzo è di tipo “integrata” ed ha una elevata solidità
La regolazione dell’altezza avviene a spessori perciò ha una piccola escursione;
si deve agire sull’inclinazione della pipa per trovare la posizione più adatta



L’ammo anteriore è un robusto modello della Suntour con una escursione di 75mm, regolabile (le manopoline sono sotto ai due coperchietti)



Nell’uso stradale che ne ho fatto, non ho utilizzato più di 40mm di corsa perciò c’è un buon margine per sconnessioni più accentuate; è risultato robusto e privo di giochi o flessioni: la guida rimane sempre precisa anche sullo sconnesso




Il cambio è un ottimo Shimano Acera a deragliatore con 8 rapporti



Gli innesti sono precisi e facili in entrambe le direzioni e non mi ha mai dato problemi anche in cambiate un pò ruvide
Si aziona con due levette (sempre Shimano) molto comode e a portata di dita
Si possono scalare anche due rapporti per volta



L’indicatore della marcia inserita è piuttosto piccolino e visibile solo di giorno




Il range dei rapporti è corretto ed ha una buona estensione anche se forse un pò” lungo”
A 25 km/h (la velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata è di 50 ped/min in 8.a
Ci consente di spingere sui pedali nei falsopiani in discesa per raggiungere velocità elevate (38km/ con 75ped/min)

In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a 8.56 km/h: valore buono per una bipa a motore centrale, ma, se si percorrono abitualmente salite, forse sarebbe meglio montare una corona più piccola



Durante le cambiate è necessario alleggerire lo sforzo sui pedali con un piccolo anticipo in modo da consentire al sensore di sforzo di disattivare l’assistenza ed evitare di effettuare la cambiata col motore “in tiro”, situazione che stresserebbe molto catena e pignoni
Questo fatto, comune alle motorizzazioni centrali, rende meno rapide le cambiate e bisogna tenerne conto soprattutto in salita

Lo smontaggio delle ruote è come con una “muscolare”; si deve usare una chiave da 15mm per entrambi i mozzi






La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 52km/h senza alcun problema)
I pesi sono bilanciati e la guidabilità risulta ottima; il telaio è ben “legato” e non presenta svirgolamenti o instabilità
e questo rende questa bipa reattiva nei cambi di direzione
La marcia senza mani è stabile e la bipa risulta facilmente guidabile; se il fondo è un pò sconnesso si inizia a percepire qualche accenno di oscillazione del manubrio
Per una stabilità ancora maggiore c’è comunque la versione “slooping”

I pneumatici (da 28” x 1 5/8” ) hanno una scolpitura “turistica” che tiene bene un pò in tutte le condizioni di strada e di terreno



La ruota è raggiata a gruppi di tre : molto bella



La valvola è una Schrader (tipo automobilistico): facile gonfiarla ai distributori di carburante e dai gommisti
La raggiatura ad intervalli, consente le manovre di gonfiaggio con una comodità irraggiungibile




Il cavalletto è un robusto monopiede; è regolabile per ottenere l’inclinazione desiderata; stabile anche quando si carica un bimbo sul suo seggiolino; consente la rotazione completa dei pedali (comodissimo quando si fa manutenzione alla catena)




Il portapacchi posteriore è robusto : 25kg omologati




Guardate la foto seguente: il portapacchi non ha il consueto tirante che lo unisce al tubo obliquo; è fissato, molto originalmente, al parafango
Nelle mie prove anche con pesi sensibili si è dimostrato stabile e robusto
E l’estetica ne guadagna sensibilmente



Qui si vede che è dotato di molla “portagiornali” (utilissima per mettere e togliere facilmente le borse a bisaccia)
E si vede anche il perno che lo unisce al parafango
La sua lunghezza consente carichi anche voluminosi e la larghezza (120mm) non richiede misure particolari per il seggiolino per bimbi




I pedali sono in lega e dentellati : il grip è elevato e la comodità è ottima per la elevata superficie; ci sono i catadiottri regolamentari




La corona è dotata di protezione per evitare di sporcare i pantaloni e soprattutto evitare che vengano agganciati dal cinematismo




La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli




Vabbè, metto anche la foto del “classico” campanello, per sottolineare il fatto che viene fornito di serie






IMPIANTO FRENANTE

I freni sono a disco con comando idraulico
I dischi sono entrambi da 160mm





Le leve sono robuste e morbide da azionare; non sono dotati di switch di cut-off dell’alimentazione del motore ma va notato che questa bipa ha il controllo dell’assistenza a torsiometro che li rende superflui
Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra



La frenata è buona e molto ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 3.35m: buon valore che rende sicura la guida in città
Si manifestano bloccaggi della ruota posteriore ma senza intraversamenti; non c’è tendenza a ribaltarsi nemmeno frenando col massimo della forza
In discesa la frenata è potente e ben modulabile; si blocca il posteriore ed è davvero difficile portare la bipa al ribaltamento in avanti; i freni resistono bene ad un uso intenso e prolungato
Ho avuto l’impressione che a freni caldi la frenata fosse ancora più efficace

Trail Advanced - frenata






Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA

CENTRALINA

E’ alloggiata all’interno del gruppo motore
La sua programmazione viene effettuata direttamente dalla Five-Italwin
La centralina è dotata di autospegnimento dopo alcuni minuti di inutilizzo



BATTERIA

La Trail Advanced è alimentata da una batteria al Litio semiintegrata nel telaio
La sua capacità è elevata: 14Ah a 36V cioè 500Wh; è composta con le supercollaudate celle Samsung
Vedremo che consente di superare i 100 km chilometri di autonomia
Il suo peso è adeguato alla elevata capacità : 3.1kg




E’ alloggiata nella struttura del tubo obliquo del telaio e ne completa la forma a “L” (vedi più sopra nel paragrafo “ciclistica”)
La posizione è ottimale per abbassare il baricentro e per tenerlo centrato : ne guadagna la manovrabilità

L’estraibilità è molto facile: si sgancia il blocco con la chiave (che funge perciò da antifurto per la batteria stessa) e si fa ruotare lateralmente la batteria; per il reinserimento non occorre nemmeno la chiave ma entra “a scatto”
E’ una manovra assai facile sia nell’estrazione che nel reinserimento



Ecco come si presenta la batteria quando estratta



La sua forma è stretta ed allungata: si trasporta molto facilmente sottobraccio ma, per la sua lunghezza, è un pò più difficile alloggiare una eventuale seconda batteria sul portapacchi o nello zaino
Il peso non è molto leggero ma è giustificato dall’elevato numero di wattora che può fornire: 3.1kg



La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica ed è ubicata sulla parte fissa del telaio
Nella foto si vedono anche i contatti sul telaio




E’ presente un indicatore dello stato di carica a led attivabile da pulsante (assai utile a batteria estratta)
L’indicazione è fornita da un unico led che cambia colore a seconda dello stato di carica: blu a carica completa e poi verde, rosso e rosso intermittente quando ... il serbatoio è vuoto



Non ci sono interruttori perciò i contatti rimangono sempre sotto tensione
Sono però ben incassati nel connettore e non facilmente “toccabili”, però se si ripone la batteria insieme ad altre cose (in valigia o nello zaino) è bene prestare attenzione ad eventuali oggetti conduttori posti nelle vicinanze



Come si vede, è presente una presa USB che consente di tenere carico lo smartphone o il navigatore alloggiati sul manubrio
L’ho testata a 800mA senza problemi


All’altra estremità è presente il connettore di ricarica, facilmente accessibile anche a batteria montata
Esso è protetto da pioggia e polvere mediante un tappo di plastica morbida



La ricarica, come detto, può essere eseguita a batteria montata o estratta
Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo
Pesa 580 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica la batteria completamente scarica in 7 ore e 15 minuti : è un tempo piuttosto lungo ma garantisce di non stressare la batteria e ne allunga la durata
Il caricabatteria ha dimensioni contenute e ben si presta ad essere portato con se
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo”
E’, classicamente, dotato di un led rosso che segnala quando è collegato alla rete e di un secondo led che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata






COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

I comandi della Trail Advanced consistono in un cruscottino a cristalli liquidi retroilluminato e a sfondo nero e da una pulsantiera




Il cruscottino è a cristalli liquidi bianchi su sfondo nero molto ben visibile di giorno anche con il sole intenso
E’ posto al centro del manubrio in posizione ben visibile e protetta in caso di cadute accidentali della bipa
Le cifre sono grandi e ben visibili e fornisce le indicazioni “elettriche” e quelle da ciclocomputer
Nella mia esperienza è il più leggibile display che ho finora incontrato



La sua visibilità notturna è elevata e non fastidiosa (proprio per il fondo nero del display)



C’è una pulsantiera posta a sinistra del manubrio sempre ben raggiungibile col pollice senza dover muovere la mano
I suoi pulsanti sono rilevati e ben distanziati; si trovano facilmente al tatto (e di notte bisogna farlo perchè non sono retroilluminati)
Indossando i guanti, i pulsanti risultano un pò vicini ma col loro rilievo si identificano facilmente




L’odometro (e di conseguenza il tachimetro) segna un 3% in più del reale

Nota: il “trip” si azzera automaticamente ad ogni spegnimento della centralina: tenerlo in mente quando ci si ferma a prendere un caffè a metà giro (si azzera anche se interviene lo spegnimento automatico della centralina)



MOTORE

La motorizzazione è del tipo “centrale” perciò integra il motore, il riduttore di giri, il movimento centrale, la centralina elettronica ed il sensore dello sforzo applicato ai pedali
Il motore è da 250W, brushless e dotato di un riduttore multistadio per adeguare la sua elevata velocità di rotazione a quella della pedalata
Sviluppa una coppia, all’asse dei pedali, di ben 90Nm



La linea di catena è ideale: ottima la progettazione di questo gruppo in tal senso



Questo gruppo motore è, per ora, prodotto all’estero ma alla Five contano di portarne la costruzione nel loro stabilimento; già adesso il software e la progettazione sono realizzati direttamente da loro

La spinta è buona e vigorosa
Durante la marcia il motore è silenzioso, anche sotto sforzo elevato

Trail Advanced - rumore in marcia





CABLAGGI

Il cablaggio è ordinato e ben nascosto
Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati ed inguainati; rapidamente entrano all’interno del telaio



Ogni cavo è dotato di connettore, assai utile in caso di sostituzione di qualche componente

Subito il cablaggio entra nel telaio



Nella zona del movimento centrale il cablaggio elettrico è tutto all’interno del telaio
Sotto al gruppo motore passano solo le guaine di freno posteriore e cambio



E’ presente il sensore di velocità della ruota posteriore, il cui cablaggio è ben dissimulato






MODALITA’ DI ASSISTENZA

La motorizzazione Five utilizza il sensore di sforzo applicato ai pedali (detto “torsiometro”), perciò la regolazione dell’assistenza è ottenuta esercitando muscolarmente una maggiore o minore pressione sui pedali: più si spinge più ci mette il motore
La sensibilità di questo sensore viene regolata tramite 5 livelli selezionabili con i pulsanti a manubrio: in pratica si regola quanto i nostri muscoli diventano potenti con l’ausilio del motore
E’ possibile disattivare l’assistenza elettrica (livello “0”) ed è presente la camminata assistita (detta “walk”)

Velocità minima: su strada piana si riesce a viaggiare, con l’assistenza attiva, anche molto lentamente fino al limite dell’equilibrio

Superati circa i 25.5km/h (con qualsiasi rapporto) l’assistenza si interrompe

Anche qui, come si sta diffondendo sulle bipa a sensore di sforzo, c’è la modalità “altolà al sudore” :
con il livello 4 e 5 si può marciare a sforzo molto basso se si usano marce lunghe : il motore rallenta, capisce ... e spinge
Vedremo parlando di autonomia che si può viaggiare a quasi 25km/h con uno sforzo molto contenuto

La velocità di marcia risente sensibilmente delle condizioni della strada perché, a differenza dei sistemi a controllo della rotazione dei pedali, non c’è una compensazione “automatica” della potenza erogata dal motore ma essa è sempre proporzionale alla spinta sui pedali; ovvero se incontriamo un po’ di vento, bisogna spingere di più altrimenti la velocità di marcia scende inesorabilmente di molti chilometri all’ora, proprio come succede su una bici muscolare

Con ognuno dei livelli di assistenza si può raggiungere la massima velocità ma con sforzi crescenti esercitati sui pedali



AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per ottenere la partenza del motore bisogna soltanto accendere la centralina e iniziare a pedalare
(ricordo che con tutti i sistemi a sensore di sforzo bisogna accendere la centralina senza tenere i piedi sui pedali perchè in questa fase esegue una taratura del sensore e il peso della gamba sul pedale ne falserebbe il valore)

L’avvio dell’assistenza non è immediato alla pressione sui pedali, ma avviene dopo 0.13 giri di pedale (45°) pari a 0.35m in prima marcia; è un ritardo contenuto ma che vedremo penalizza l’avvio su pendenze elevate
Qui l’avvio del motore al banco ...

Trail Advanced - avvio assistenza a ruota sollevata


... e qui su strada

Trail Advanced - avvio assistenza su strada


L’avvio è potente ma difficilmente mette in imbarazzo perchè regolato istintivamente dalla maggiore o minore pressione sui pedali : se spingo molto mi aspetto che la bipa acceleri con decisione !
L’uso del pulsante “walk” per avviarsi è poco utile perchè quando si rilascia l’assistenza si interrompe per quasi due secondi, lasciandoci privi della spinta del motore proprio mentre si sta accelerando

Interrompendo la pedalata, il motore si arresta immediatamente e questo giustifica l’assenza degli interruttori di cut-off sui freni

Ho rilevato un piccolo difetto del software: dopo una discesa a velocità superiore al cut-off tachimetrico (26km/h) ma durante la quale si sono tenuti i pedali in movimento, l’assistenza si riavvia solo scendendo di velocità fino a circa 23.5km/h, oppure (sotto ai 25km/h) interrompendo brevemente la pedalata
In pratica significa che se quando la discesa termina si inizia con anticipo la pedalata, l’assistenza non si riavvia fino a che non abbiamo rallentato molto

La necessità di un arco di rotazione dei pedali per l’avvio del motore consente, quando si è fermi ai semafori, di non preoccuparsi del peso scaricato sul pedale e così non ci saranno mai avviamenti indesiderati



ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Qui ogni nuova bipa che provo infrange il record della precedente !
Il tempo per percorrere 50m da fermo è veramente breve: 9.50”
e la velocità di uscita è stata di 25.1km/h limitata elettronicamente
(questa prova viene eseguita con la batteria appena staccata dal carichino dopo la ricarica)

E’ una ottima accelerazione che consente di arrivare all’altro lato dell’incrocio insieme agli scooter e tenendo alle spalle le automobili (a meno che non siano elettriche )



NEL TRAFFICO

La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è assai agile e l’assistenza dosabile facilmente ed efficacemente
Il telaio è giustamente elastico e consente di manovrare con una ottima guidabilità
Si guida volentieri in città
L’unico neo è dato dal quarto di giro di pedale necessario all’avvio del motore
In marcia la regolazione di velocità è ottimale e gli 8 rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata

La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

La Trail Advanced si è rivelata una buona scalatrice: motore centrale e rapporti del cambio adeguati sono la combinazione vincente

Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative
Sono riportati anche i valori di sforzo in piano, ma ne parleremo più oltre, al paragrafo “velocità ed autonomia”



La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo: il sensore di sforzo è molto sensibile e fa subito erogare potenza al motore anche se spingiamo poco sui pedali
Per dimostrarlo rimando al filmato dell’avvio assistenza al banco in cui, con la forza del mio braccio sul pedale, faccio comodamente avviare il motore

Il cavalcavia al 4% viene superato facilmente a 23.8 km/h senza scalare marce e con un lieve sforzo sui pedali: praticamente lo stesso che si esercita in pianura
La ripartenza richiede una pressione sui pedali esigua (16kg in 5.a)

Trail Advanced - cavalcavia 4 %



La salita al 10% si supera a 15.7km/h , in 3.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 102W; è un valore di sforzo sostenibile a lungo senza che nemmeno venga il fiatone
La ripartenza richiede una spinta sui pedali di 23kg (in 1.a): visto che il peso della gamba è circa 14 chili, significa “poco sforzo”

Trail Advanced - salita 10 %



Il tratto finale della salita di prova è al 13.5%; si sale in 2.a a 14.2 km/h e con uno sforzo appena superiore (108W circa) con una cadenza di pedalata ancora vivace
La ripartenza comincia a diventare impegnativa con i 43 kg richiesti

Trail Advanced - salita al 13.5 %



Sul 17% occorre spingere sui pedali con 17kg, come sul 13.5, e si sale a 13.1km/h: valore superiore a quanto possa fare un ciclista amatoriale anche allenato
La spinta per ripartire sale a 52kg: il “posteriore” comincia a staccarsi dalla sella e si “paga” il ritardo nell’avvio dell’assitenza: in pratica si deve fa muovere la bipa solo con i propri muscoli; per fortuna dopo un piccolo tratto di strada interviene il motore che ci toglie ogni affanno
Nel filmato si vede che non sono riuscito a partire con una sola mano proprio per questo ritardo

Trail Advanced - salita al 17%



Questo motore ha una forte coppia per cui l’ho messo alla prova anche sul 20%
Il risultato è che richiede, per salire, appena 20 kg applicati ai pedali (circa 102W di potenza) per salire a 10.5km/h
La cadenza di pedalata è ancora ottimale: 61ped/min
La ripartenza richiede 57kg: praticamente il massimo dello sforzo fattibile senza alzarsi sui pedali
Nel filmato si vede chiaramente il momento in cui si avvia poderosamente il motore, dopo il ritardo iniziale

Trail Advanced - salita al 20%



Ho provato anche la durissima rampa al 27%: sale disinvoltamente se già in velocità e lo fa anche se appena avviati
Il già detto ritardo nell’avvio del motore impedisce invece la ripartenza diretta

Trail Advanced - rampa al 27%


In questa prova mi ha assistito Oscar72 con cui abbiamo fatto delle prove comparative con la sua bipa ed è con lui che parlo (in dialetto veronese )



CAMMINATA ASSISTITA

Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tenendo premuto il pulsante “meno” sulla pulsantiera a manubrio
Perchè si avvii il motore bisogna attendere 2 secondi: è un tempo un pò lungo e può diventare fastidioso se si marcia su un fondo dissestato perchè con i sobbalzi è facile interrompere la pressione sul tasto e occorre aspettare, magari in salita, che si riavvii il walk

La velocità dipende dal rapporto inserito : in piano si assesta sui 3.5km/h in prima e arriva a 9.5km/h in 8.a
Usando rapporti corti risulta abbastanza potente anche se non arriva a “trascinarci” su salite molto ripide
E’ comunque potente abbastanza da farci superare cordoli o gradini bassi
Come si vede nel filmato, sale senza doverla spingere anche sul 27%

Trail Advanced - camminata assistita





VELOCITA’ e AUTONOMIA

Cominciamo dalla prova ... più faticosa: livello di assistenza 1 cioè il più basso
Ho applicato una spinta ai pedali di 98W per viaggiare tipicamente a 23.9km/h in 6.a marcia con una cadenza tranquilla di 65 pedalate al minuto
La velocità si è mantenuta pressoché costante per tutto l’arco della scarica
Sono riuscito a percorrere 119km con una temperatura ambiente di 24°C
Riportando il valore alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo che l’autonomia utile normalizzata sia di 114Km




Ho poi portato il livello di assistenza a 3 (quello intermedio)
La spinta sui pedali necessaria è scesa a 85W che è uno sforzo ben sostenibile anche senza particolare allenamento; la cadenza di pedalata è stata di 67 ped/min ed ho usato la 6.a marcia
La velocità si è sempre mantenuta al valore tipico di 24.4km/h determinata dal cut-off tachimetrico
Ho percorso appena più di 86km a 23°C
Riportando il valore a 20°C, ottengo una autonomia di 83 km




Con il livello 5 (il più alto valore di assistenza selezionabile) ho eseguito due prove
La prima con la 6.a marcia e mi ha richiesto uno sforzo di 80W sui pedali
La velocità è rimasta 24.4km/h perchè determinata dal cut-off tachimetrico e si è mantenuta invariata per tutta la prova
In questa condizione ho percorso appena più di 70km a 19°C
A 20°C calcolo una autonomia di 71 km tutta ben utilizzabile



Ho eseguito poi un’altra prova, sempre a livello di assistenza 5, ma utilizzando la 7.a marcia perciò con una cadenza più tranquilla (58 pedalate al minuto)
In questa condizione il motore “aiuta” di più perchè si trova a girare a velocità più bassa
Ed ecco che lo sforzo necessario si è ridotto praticamente al mio consueto e leggero valore di 70W
Nella tabella ho indicato però 75W perchè le fasi di accelerazione e tutti i tratti in leggera pendenza mi hanno richiesto un pò più di sforzo rispetto al mio solito
L’autonomia, rilevata a 19°C, è risultata di quasi 67km
Normalizzando a 20°C ci si aspetta di poter percorrere 68km (tre in meno del caso precedente)
Eggià, la legge fisica della conservazione dell’energia ci ha messo lo zampino: se a pari velocità faccio meno fatica sui pedali, consumo più wattora



Come si diceva, con questa sensibilità che i sensori di sforzo hanno raggiunto, si può viaggiare in piano senza fatica
(vabbè , rispetto ai sistemi a sensore di rotazione manca la possibilità della “pedalata simbolica” cioè facendo solo girare i pedali senza alcuna spinta, ma insomma siamo pur sempre su una bicicletta e un minimo di contributo muscolare è doveroso)



MARCIA IN COPPIA

La facile regolazione della velocità modulando la spinta sui pedali (selezionando opportunamente la marcia e il livello di assistenza) consente di adattarsi bene alla velocità dei nostri compagni di viaggio
Ad essere pignoli, la Advanced tende a portarsi verso i 24km/h ma si controlla facilmente questa tendenza
In definitiva: è ben adatta alla marcia in coppia



MARCIA SU FONDI STERRATI

Ruote di diametro elevato, ammo anteriore con 75mm di corsa, pesi ben distribuiti e gommatura generosa consentono una agevole marcia sugli sterrati
Anche l’istintiva regolazione della velocità e l’ottima guidabilità ci consentono di marciare dove l’asfalto è assente
Il confort non è per niente male nemmeno su fondi ... saltellanti
I pneumatici non hanno una tassellatura da fuoristrada che se da un lato favorisce la scorrevolezza, dall’altro può risultare insufficiente su fondi inconsistenti

La Advanced è una “trekking” e mantiene le promesse: difficile trovare terreni che la mettano in imbarazzo salvo non andare proprio a cercarseli !
Ovviamente non è una MTB con cui scalare sentieri “da capre” o buttarsi a capofitto giù per tratti scoscesi



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare, ma più pesante (23 kg senza batteria);
le parti elettriche non richiedono necessità particolari
Anche la lunghezza è come quella di una muscolare

Trasportarla sulle scale è agevole per il comodo punto di presa e per il buon equilibrio (anche con batteria montata);
il peso però si fa sentire e gli ingombri sono piuttosto elevati

Trail Advanced - trasporto su scala


Il trasporto in treno è di conseguenza riservato a chi ha una pò di prestanza fisica (visto che non sempre si trovano gli ascensori o le piattaforme dei vagoni a livello banchina)
Anche le dimensioni abbondanti, soprattutto del manubrio, non la rendono confortevole in questo utilizzo

Comunque, con un pò di fatica, l’hanno caricata in treno anche gli scarsi muscoletti di Pix



Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta con un pò di contorsionismi e facendo attenzione che il parafango posteriore non vada ad oscurare la fotocellula della porta




(lo ricordo sempre: in treno portare con sé una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)



PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco risulta molto buona: la ruota motorizzata non risente minimamente della presenza del motore da cui è disaccoppiata tramite la ruota libera del pacco pignoni
Anche la scorrevolezza dei pedali risulta buona (cosa non sempre realizzata con i motori centrali)

Trail Advanced - scorrevolezza ruote


La prova dinamometrica senza assistenza conferma tali doti : sono richiesti solo 85W per viaggiare a 18km/h
Questo significa che è possibile tornare agevolmente a casa se si rimane a secco di elettroni, ma soprattutto consente di staccare l’assistenza in piano e proseguire praticamente come con una normale bici muscolare aumentando così consistentemente l’autonomia

I rapporti del cambio assecondano bene la marcia senza motore


Ecco come si presenta senza batteria



(a mio parere piuttosto bruttina se vista dal lato sinistro, con la zona troppo vuota del tubo obliquo)



IMPIANTO LUCI

La luce anteriore è a led e produce un fascio largo e potente; è omologata ed è il modello Galeo della Spanninga
La sua alimentazione è fornita da due pile AA anche di tipo ricaricabile





La luce posteriore è a led rosso a luce fissa, anch’essa Spanninga modello Duxo e anch’essa alimentata con due AA anche ricaricabili
E’ dotata di catadiottro ed è omologata; risulta bene visibile anche lateralmente





L’apertura del vano batterie, per entrambe le luci, non richiede l’uso di attrezzi

L’immagine seguente rappresenta quello che vede un automobilista che illumini la Advanced lateralmente con i fari:
si nota bene la potenza della luce posteriore ma la presenza dei soli catadiottri delle ruote non la rende particolarmente visibile






ANTIFURTO

La Advanced non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio

Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso: ricordarsi di prenderne nota e di farlo riportare sulla fattura di acquisto






ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta
Il portapacchi è largo 120mm e non crea difficoltà nella scelta di un eventuale seggiolino per bimbi, la cui posizione risulta ottimale; il telaio a scavalco basso rende confortevole la salita e la discesa dalla sella anche con bimbo a bordo

Sono disponibili come optional svariati accessori fra cui borse a bisaccia e cesti di vario tipo



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La Trail Advanced, come tutta la gamma Italwin, è certificata per le norme europee su robustezza bici da turismo, Epac e compatibilità elettromagnetica
Le batterie sono anch’esse certificate a norma UN38.3

Sul telaio è riportata la conformità alla normativa 15195 relativa all’assistenza elettrica




La garanzia è di 2 anni
Sulla batteria la garanzia è di 6 mesi ma è estendibile

Il prezzo di listino, al momento del test, è di 2249€



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Lunga autonomia, robustezza, facilità nel percorrere salite anche ripide, buon confort sugli sterrati leggeri la rendono ideale per il turismo anche a largo raggio

Nell’uso cittadino è potente ma richiede un pò di sforzo negli avviamenti

Nella marcia in piano si può anche far lavorare molto il motore consentendoci una fatica paragonabile a quella dei sistemi a “controllo di rotazione”, perciò è utilizzabile anche se si è vestiti “da ufficio”

Poco adatta all’uso frequente in treno per il suo peso e le dimensioni
Per gli stessi motivi non è ideale come tender del camper


NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


50   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Andry94 Inserito il - 15/04/2019 : 20:42:12
Buonasera sono nuovissimo del forum. Ringrazio innanzitutto pix per la recensione della trail advanced. Grazie alla sua dettagliatissima descrizione della bipa ho scelto di acquistarla.
Ci tengo a dire che il venditore l'ha ritirata apposta per me in quanto ancora non conosceva pur vendendo italwin questo modello,ma veniamo al problema che ho riscontrato. In pratica la bici consumate le prime 3 tacche di batteria e ancora con le altre due mi da errore 06 e il motore non mi assiste più inoltre con una carica faccio circa 40 km secondo voi cosa potrebbe essere? Grazie in anticipo
Andrea
blindo7 Inserito il - 03/07/2018 : 14:22:18
Pw-se 2018, Giant dovrebbe avere la versione X potenziata!!!
pietrobass Inserito il - 03/07/2018 : 14:11:20
Quale Yamaha?Quello che monta la Giant?
blindo7 Inserito il - 03/07/2018 : 12:22:27
in tema di torsiometro ed esperienze personali,
lo yamaha ha il zero cadence,assiste da zero appeni appoggi il piede l'indicatore power comincia a salire
fantastico sulle ostiche rampe 27% pix,ma succede spesso in forte salita sterrata dove perdi l'equilibrio e devi ripartire in salita,

tieni i freni tirati,rapporto corto,sali in bici molli i freni e schizza via,
sulla terra sgomma,su asfalto rischi l'impennata e devi ricominciare daccapo,

è come avere l'acceleratore sotto le scarpe!
essegi Inserito il - 03/07/2018 : 12:01:01
sono oltre 10 anni che va avanti la diatriba fra centrale/hub/torsiometro/pas
e altrettanti che ciascuno vede il proprio sistema / la propria scelta migliore degli altri
lo scartavetramento di maroni è già più che abbondante

@Sergiom1961: tra le cose che apprezzeresti, lo hai scritto più volte, c'è l'acceleratore
ora, che cosa ti permette di fare il torsimetro se non guidare la bici come se lo avesse? e per certi versi meglio di quello che puoi mettere al manubrio, che è meccanicamente diverso (a pollice, mezza manopola...) da quello da moto

un utente del forum, tittopower, anni fa aveva creato un legalizzatore, cioè un circuitino che permette di vincolare l'acceleratore al pas; non l'ho visto più scrivere, non so se ce l'abbia sempre e se sia sempre compatibile con le bici/pas attuali

dunque, se una persona preferisce il modo di andare in bici del tutto classico, sceglierà un sistema, se non gli interessa, o ha altre priorità, sceglierà l'altro

e chi fa paragoni, sarebbe pregato di farli confrontando mezzi che guida regolarmente, non usando le opinioni degli altri
descriva quelli che sono, per lui, pregi e difetti del suo mezzo
gli utenti che leggono hanno la propria testa, i paragoni se li fanno da soli, come leggendo le prove di pix

evitando misurazioni del tipo in voga all'età della pubertà...

proprio riferendomi a questa prova di pix, vedo (io per la prima volta) un ritardo imposto sul torsiometro, il cui fine pix ha spiegato, ma che almeno secondo me la casa dovrebbe mettere sotto una specie di ON/OFF per adattarsi ai modi di guida di ognuno


Sergiom1961 Inserito il - 03/07/2018 : 10:28:47
Messaggio di Sergiom1961

Come tutti sapete ho la NCM Milano.
Mi sono sempre lamentato dei freni, non della bontà della frenata ma del fatto che ogni 50 km devo registrarli anche se le pasticche sono come nuove (ho comprato quelle rosse sempre originali ancora devo cambiarle dopo 1400 km).
Più di un utente del forum mi ha consigliato di cambiare i cavi.
Bene questi sono rivestiti in teflon e costano 5 euro l'uno!
Montati oggi pomeriggio, tra tre giorni vi saprò dire se ho buttato 14 euro 5+5 + 4 di spedizione.


Osanno quando c'è da osannare ma critico quando c'è da criticare...
bubunapoli Inserito il - 03/07/2018 : 10:04:51
ciao millemiglia,
nessuna polemica, figurati, non sono difensore di Sergio
che pur essendo concittadino, manco conosco personalmente.

Capisco anche che forse esagera un tantino nel "magnificare"
il suo recente acquisto, ma neanche si può trascurare il fatto
che esistano bici dalle ottime prestazioni che non costano un occhio
della testa.
Io non ho interessi commerciali (a differenza di alcuni soci del forum)
quindi da potenziale acquirente leggo con interesse tutto ciò che può
arricchire il mio bagaglio culturale, partendo dall'E-ciclopedia, passando
x le prove di pix per terminare infine con le provocazioni di Sergio.
Non scarto nulla.

Lascia che sia la gente a paragonare una bici con centrale con torsimetro
e un hub che costa la metà..
saluti




MilleMiglia Inserito il - 03/07/2018 : 01:37:42
bubunapoli ha scritto:

ciao Millemiglia,

hai scritto che l'hub costa poco ed è lo stesso
da 20 aa a questa parte (rinforzare un aspetto
limitativo non è certo un elogio, non credi?).
Hai definito gioiellino un aggeggio che non sappiamo
quanto duri, ma costa 6 volte tanto.
Cos'altro c'è da interpretare, scusa?






Poi però basta bubu perché non ne ho più voglia...
.. il mio intervento era in risposta a sergiom che ironizza sul prezzo della bipa in prova e non manca di decantare la sua appena può.. quindi provavo soltanto a fargli percepire che la differenza di prezzo è data soprattutto da diversa motorizzazione ed allestimento come ha spiegato bene anche Pix..

Ho già provato diverse volte a chiarire il mio punto di vista che tra l’altro è anche molto facile da capire, se si vuole ..
Non credo semplicemente che sia corretto paragonare una bici con un motore centrale e torsimetro con una bici con pas e motore sl mozzo.
È come paragonare la Cucinotta con la Littizzetto.
Punto, tutto qua.
andrea 104KG Inserito il - 02/07/2018 : 23:38:09
si male bh sono elastiche.... le mtb di @lby64 montano centraline da 10-20a (max 720w) del resto bosch docet
bubunapoli Inserito il - 02/07/2018 : 23:17:11
ho 2 bipa hub motor:
una marzano trekking kittata a norma (250 watt-36 v, 2.000 km)
e una bh a norma (250 watt-36 v, 23.000 Km).
pietrobass Inserito il - 02/07/2018 : 23:02:42
bubunapoli ha scritto:

ciao Millemiglia,
io capisco che i gioiellini concentrati di tecnologia
debbano costare un botto, ma attenzione a screditare gli hub da 100 euro...

Io col mio ho percorso più di 23.000 Km in tre aa, senza avere alcun problema.
E non accenna minimamente a fermarsi..
Le prestazioni hanno un valore, ma l'efficienza e la durata (per me
che uso la bici solo ed esclusivamente per lavoro) valgono di più.
Praticamente a costo zero e con zero manutenzione !!

Quando si valutano le caratteristiche di un motore, di una bici o di qualsiasi
organo meccanico spesso veniamo attirati solo dai miracoli in termini di prestazioni.
Poi magari nessuno ci ha fatto più 10 mila Km per sapere quante volte s'è scassato..


5


Che bipa hai?
Sergiom1961 Inserito il - 02/07/2018 : 22:04:20
Forse che l'hub è cinese e questo gioiello è italiano made in Prc.
bubunapoli Inserito il - 02/07/2018 : 21:58:03
ciao Millemiglia,

hai scritto che l'hub costa poco ed è lo stesso
da 20 aa a questa parte (rinforzare un aspetto
limitativo non è certo un elogio, non credi?).
Hai definito gioiellino un aggeggio che non sappiamo
quanto duri, ma costa 6 volte tanto.
Cos'altro c'è da interpretare, scusa?



MilleMiglia Inserito il - 02/07/2018 : 21:02:07
bubunapoli ha scritto:

ciao Millemiglia,
io capisco che i gioiellini concentrati di tecnologia
debbano costare un botto, ma attenzione a screditare gli hub da 100 euro...

Io col mio ho percorso più di 23.000 Km in tre aa, senza avere alcun problema.
E non accenna minimamente a fermarsi..
Le prestazioni hanno un valore, ma l'efficienza e la durata (per me
che uso la bici solo ed esclusivamente per lavoro) valgono di più.
Praticamente a costo zero e con zero manutenzione !!



Ciao
Sei già il secondo che mi mette in bocca cose che non ho detto... dove avrei scritto e screditato l’hub da 100€???
Leggete meglio ciò che scrivo grazie
Io col mio BPM ho percorso sicuramente più di 50.000 km (se leggi la firma c’è scritto “kit e fai da me” dal 2009)
bubunapoli Inserito il - 02/07/2018 : 20:15:10
ciao Millemiglia,
io capisco che i gioiellini concentrati di tecnologia
debbano costare un botto, ma attenzione a screditare gli hub da 100 euro...

Io col mio ho percorso più di 23.000 Km in tre aa, senza avere alcun problema.
E non accenna minimamente a fermarsi..
Le prestazioni hanno un valore, ma l'efficienza e la durata (per me
che uso la bici solo ed esclusivamente per lavoro) valgono di più.
Praticamente a costo zero e con zero manutenzione !!

Quando si valutano le caratteristiche di un motore, di una bici o di qualsiasi
organo meccanico spesso veniamo attirati solo dai miracoli in termini di prestazioni.
Poi magari nessuno ci ha fatto più 10 mila Km per sapere quante volte s'è scassato..


chicc0zz0 Inserito il - 02/07/2018 : 11:32:03
Però secondo me è meglio che interventa la centralina prima del bms: così anche se finisco la batteria per l'assistenza, posso ancora andare in giro potendo accendere le luci.
pixbuster Inserito il - 01/07/2018 : 21:29:48
Chicc0zz0, sulla tua vuol dire che interviene prima la centralina del BMS
E' una prova che riporto sempre nei test quando le luci sono alimentate dalla batteria principale

Ma a volte (su certi modelli e soprattutto quando la batteria invecchia) può succedere che sia il BMS ad intervenire per primo e per ripristinare la batteria occorre attaccarla per qualche secondo ad un caricabatterie; a volte invece basta toglierla dalla sede e reinserirla

Comunque è una scelta progettuale: ci sono costruttori che preferiscono avere sistemi indipendenti (magari perchè pensano che la bipa possa essere usata anche senza batteria)
andrea28 Inserito il - 01/07/2018 : 18:55:32
Un grazie a Pix per l'ottima recensione
SHILAH Inserito il - 01/07/2018 : 09:35:17
Anche per me la bici ha rapporti non adeguati e meriterebbe un 10 rapporti posteriori. Con la 42 davanti , secondo me, la pedalata si fa dura appena si fa un inizio di salita. Per il resto la bici e curata nei particolari e ha una linea piacevole. Un grazie a Pix che sta provando molti centrali in questo ultimo periodo. Sappiamo che non sono il suo sistema preferito ma le sue prove le trovo eempre precise e imparziali.
jeffster Inserito il - 01/07/2018 : 08:37:21
Per una bici da trekking 8 rapporti non sono pochi?Per uso turistico in montagna è limitante avere solo 8 rapporti con 42 denti davanti.La mia ha 10 rapporti con 38 davanti e comunque si sente la mancanza di un rapporto tra la nona e decima marcia in pianura.Per la montagna và benone.Altra cosa il tempo di ricarica,a me capita di fermarmi e dover ricaricare la batteria al ristorante o bar,ma ha una ricarica rapida.Questa se ci mette 7 ore ti costringe ad avere la seconda batteria per forza di cose.
chicc0zz0 Inserito il - 01/07/2018 : 03:30:21
pixbuster ha scritto:

((( Sergiom le luci a pile sono dettate da motivi di sicurezza: funzionano anche a batteria completamente scarica o con l'impianto elettrico guasto; io per esempio ho le luci alimentate dalla batteria principale ma porto sempre con me una torcia -che mi può servire per molti scopi- e un fanalino posteriore alimentato da pile a bottone per le emergenze ... e nei miei oltre 100.000 km in bipa mi è capitato di doverli usare )))




Non capisco: la mia, che è di dieci anni fa, fa accendere le luci anche quando nella batteria non c'è più carica sufficiente per avere assistenza. D'altro canto le luci hanno bisogno di pochissima corrente, tanto più con moderni LED.
pixbuster Inserito il - 30/06/2018 : 22:41:45
Si parla di pericolosità quando si superano i 50V in corrente alternata a 50 Hz e 120V in continua

Poichè il motore lavora con una corrente di tipo impulsivo a frequenza elevata e perciò non èproprio in alternata, con i 48V siamo ancora nel campo della sicurezza "intrinseca", ma se passiamo a tensioni superiori ci avviciniamo al limite

Oltre a questi valori, tecnicamente non ci sono problemi a salire di tensione, solo che occorre mettere isolamenti molto più efficaci, far girare tutti i fili in guaine protette, aggiungere sistemi di sicurezza a sgancio rapido e del tipo differenziale (i salvavita)
Tutto questo su un mezzo leggero come una bipa diventa molto penalizzante



freesailor Inserito il - 30/06/2018 : 22:29:23
Da sostanziale ignorante su questioni elettriche, ho trovato questo:
http://www.diee.unica.it/elettrotecnica/materialeUSAI_el/20_EFFETTI_FISIOPATOLOGICI_DELLA_CORRENTE_SUL_CORPO_UMANO.pdf

Nell'ultima pagina viene detto che il limite sopportabile da un essere umano all'aperto ("condizioni particolari"), senza bisogno di protezioni, è 60V per la corrente continua.
Se è così, a 48V ci siamo già piuttosto vicini.
Sergiom1961 Inserito il - 30/06/2018 : 22:24:58
Allora lo sono anche quelle a 48volt che a piena carica raggiungono i 54 volt
marianor Inserito il - 30/06/2018 : 22:21:14
60 volt non lo so,c'era qualcuno che diceva che 50 volt iniziano ad essere pericolosi per il cuore in caso di scarica.

però prendete questa mia affermazione con le pinze,infatti non ricordo ma so d'aver letto questa cosa da qualche parte
(forse sul fondo del nocino)

freesailor Inserito il - 30/06/2018 : 22:19:14
Sergiom1961 ha scritto:

E poi usciranno le bipa a 60 volt...




E' esattamente ciò che pensavo anch'io!
Sergiom1961 Inserito il - 30/06/2018 : 22:17:54
E poi usciranno le bipa a 60 volt...

freesailor Inserito il - 30/06/2018 : 22:13:53
pixbuster ha scritto:

Il proliferare dei modelli a 48 volt, secondo me, è dovuto al fatto che per far funzionare bene un motore a questa tensione occorre una batteria con molti amperora

Allora: a parità di wattora della batteria, se alziamo la tensione abbiamo bisogno di meno amperora;
perciò una 36V 10Ah ha la stessa energia immagazzinata di una 48V 7.5Ah
Sappiamo però che se gli amperora sono pochi e la corrente è alta (quella necessaria per andare in salita) le batterie si deteriorano
Perciò se alimentiamo un motore a 48V dobbiamo salire anche con i wattora per non stressare troppo gli elementi

I prezzi degli elementi delle batterie sono calati sensibilmente perciò possiamo vedere bipa con 48V e 13Ah senza che il prezzo diventi improponibile
E così i modelli a 48 prolificano



Ah, ok.
Quindi mi sembra di capire che i 48V sono una tecnologia che sta prendendo piede perchè non solo ha dei vantaggi in termini di potenza ma sta anche diventando economicamente abbordabile.
E magari entro pochi anni sostituirà i 36V (ipotizzo io).
marianor Inserito il - 30/06/2018 : 21:13:44
pixbuster,io mi scuso per il post in cui sicuramente ho usato parole pesanti verso il gruppo five
ma con loro ho avuto un esperienza tutt'altro che positiva.

se si sono offesi mi spiace
potevano trattarmi meglio quando ero loro cliente,e lo sarei ancora adesso se non mi avessero preso in giro

se volete rimuovere perchè vi crea,ci crea grane il mio post di cui sopra fatelo pure.
io mi sono sentito derubato ed anche preso in giro da quel gruppo,e ho voluto rendervi partecipi della mia esperienza negativa.

se ho usato termini poco consoni mi scuso,ma il concetto che non si sono comportati correttamente con me rimane.
mi avessero avvisato per il test della batteria ed il suo costo non mi sarei incavolato,mentre per l'estensione
garanzia sulla batteria è un mea culpa,nel senso che se avessi letto i paragrafi del contratto non avrei buttato
40euro.


ribadisco le mie scuse verso il forum,non volevo creare grane.
se i signori di five si sono offesi sappiano che non possono prendere in giro la gente e poi pensare che
su un forum dedicato l'accaduto non salti fuori.
pixbuster Inserito il - 30/06/2018 : 19:40:12
Vorrei fare una raccomandazione generale a titolo mio personale:

Jobike si è sempre distinto per i toni moderati e per il confronto pacifico delle idee
Mi piacerebbe se continuasse così, discutendo ma non insultando o prendendo posizioni categoriche e sprezzanti

((( poi attenzione che se scriviamo insulti o giudizi offensivi, potrebbero scattare anche denunce e sicuramente mettiamo nei guai Job che è il titolare del Forum )))

pixbuster Inserito il - 30/06/2018 : 19:35:19
((( Sergiom le luci a pile sono dettate da motivi di sicurezza: funzionano anche a batteria completamente scarica o con l'impianto elettrico guasto; io per esempio ho le luci alimentate dalla batteria principale ma porto sempre con me una torcia -che mi può servire per molti scopi- e un fanalino posteriore alimentato da pile a bottone per le emergenze ... e nei miei oltre 100.000 km in bipa mi è capitato di doverli usare )))

pixbuster Inserito il - 30/06/2018 : 19:30:35
Il proliferare dei modelli a 48 volt, secondo me, è dovuto al fatto che per far funzionare bene un motore a questa tensione occorre una batteria con molti amperora

Allora: a parità di wattora della batteria, se alziamo la tensione abbiamo bisogno di meno amperora;
perciò una 36V 10Ah ha la stessa energia immagazzinata di una 48V 7.5Ah
Sappiamo però che se gli amperora sono pochi e la corrente è alta (quella necessaria per andare in salita) le batterie si deteriorano
Perciò se alimentiamo un motore a 48V dobbiamo salire anche con i wattora per non stressare troppo gli elementi

I prezzi degli elementi delle batterie sono calati sensibilmente perciò possiamo vedere bipa con 48V e 13Ah senza che il prezzo diventi improponibile
E così i modelli a 48 prolificano
marianor Inserito il - 30/06/2018 : 16:56:02
credo che il motivo sia un pò anche di marketing,nel senso che anni fa c'era pieno di bipe da 24v
e solo qualche kit e qualche bipa a 36v queste ultime quando iniziarono a farsi largo nel mercato
hanno conquistato tutti per la maggior potenza.

ora è il turno delle 48v che stanno facendo lo stesso percorso fatto in precedenza dai 36.

mi pare che ora si trovino anche più centraline adatte al 48,cosa che prima non era possibile avere.
di kit anche bafang col 48v ne ho visti diversi,ma forse non erano da 250w.

cosidera comuqnue che in linea di massima sarebbe meglio provare i due sistemi,e per un pò,non per 2km
e solo dopo decidere quale sia il più adatto.

con il torsiometro è vero che si fatica sempre,ma mai come con una pura muscolare
freesailor Inserito il - 30/06/2018 : 15:37:21
marianor ha scritto:

in attesa che arrivino i nostri :) scherzo,in attesa di gente più esperta di me ti posso dire

...



Grazie, più o meno è come avevo capito.

A me personalmente attira molto di più una pedalata "pas" che una "torque", per il semplice motivo che, ebbene sì! , se è il caso vorrei "farmi portare" dalla bipa e se invece ho voglia di pedalare, abbasso il livello di assistenza. Mi sembra che in questo un pas sia un sistema più versatile (se voglio faticare, fatico, se non voglio non fatico), soprattutto se accoppiato a hub potenti che tirano pure in salita.

Non volendo fare off-road con una bici da trekking, la maggiore intuitività e (forse) più alta reattività del sensore di sforzo non mi sarebbe di gran vantaggio e mi sembra di capire che il centrale, potendo sfruttare il cambio, possa essere un pò più delicato in fase di cambiata (come risulta anche da questo test di Pix).

Tirando le somme, PER LE MIE ESIGENZE: minor fatica + maggior relax + maggior versatilità + minore delicatezza = PAS e hub posteriore.

Per cui, sono certo più interessato a bipa come la Milano o l'Ekletta MC che a bipa come questa pur bella Italwin.

Ciò detto, resta per me la domanda sul perchè ci siano in giro così poche bipa a 48V.
Sergiom1961 Inserito il - 30/06/2018 : 14:51:50
MilleMiglia ha scritto:



A chi piace andare in bici piace pedalare, anche con la bici elettrica

A te invece piace farti portare dal motore

Per fortuna non siamo tutti uguali, però non puoi menare il belino a tutti cercando di convincerci che la tua è la bipa migliore del mondo e provare a screditare cose che nemmeno lontanamente conosci..


La mia bipa non è certo la migliore del mondo ha i sui difetti tipo la continua regolazione dei freni e un impianto luci che non è comandato dal display sebbene il faro anteriore sia alimentato dalla batteria.
Però quando vedo bici che costano il doppio ed hanno entrambe le luci a "pile" mi viene da pensare...
Tra l'altro, questa bipa ha il torsimetro ma comunque deve fare un quarto di giro di pedali.
pietrobass Inserito il - 30/06/2018 : 14:07:36
marianor ha scritto:

in attesa che arrivino i nostri :) scherzo,in attesa di gente più esperta di me ti posso dire
che il 48v ekletta è un hub,quindi essendo un motore al mozzo,ha un modo di porsi (utilizzando il sistema pas) che può
non piacere,della serie o lo oddi o lo ami.

in salita sale meglio per il fatto che è si un motore sostanzialmente monomarcia(come se fosse un ciao per capirci)
ma ha molta forza,o schiena,cioè rispetto ad un pari potenza ma a 36v il 48v a più tiro sotto sforzo,cede più tardi.

il motore di five,come tutti i centrali,ha il vantaggio di rendere l'utilizzo della bici più simile a quello
di una muscolare,ed ha il vantaggio di poter usufrire dei rapporti del cambio della bici,essendo a monte.
proprio questa sua caratteristica gli permettere di rendere al meglio nelle salite davvero ripide,mentre fino al 10/15%
è molto probabile che ti porti su più adagio di un hub a 48v per il motivo che spessisimo i motori centrali
sono abbinati al sensore di sforzo,e questo vuol dire che se tu non dai un tot di sforso sul pedale lui non moltiplica nulla.


mi spiego,e spero di non dire cavolate,i sensore di sforzo ragionano moltiplicando per una percentuale X lo sforzo che tu fai istantaneamente
sulle pidivelle.

il pro è che la guida è molto più naturale,specie off road,il contro è che se ti trovi stanco e trovi una salita
ovviamente tu alleggerisci il tuo apporto,e lui purtroppo può moltiplicare uno sforzo più basso,quindi inevitabilmente si rallenta.



gli hub con il pas,tipo ekletta e ncm o la mia emootika,ragionano per step di velocità,cioè assistenza ad 1 il motore cerca di portarti
fino alla velocità 20(nel caso della mia) se tu hai zero potenza da dare ai pedali ci mette tutto il motore,in caso tu sia in forma e
puoi e vuoi pedalare lui arrivati attorno ai 20 lentamente toglie il suo apporto.


sono due modi diversi di vedere le bipa
a seconda dell'uso che uno ne vuol fare sceglie il sistema che più si adatta alle sue esigenze

attendo rinforzi e correzioni


Per me hai detto solo cose corrette, ma io non sono nemmeno un esperto.
marianor Inserito il - 30/06/2018 : 13:58:51
in attesa che arrivino i nostri :) scherzo,in attesa di gente più esperta di me ti posso dire
che il 48v ekletta è un hub,quindi essendo un motore al mozzo,ha un modo di porsi (utilizzando il sistema pas) che può
non piacere,della serie o lo oddi o lo ami.

in salita sale meglio per il fatto che è si un motore sostanzialmente monomarcia(come se fosse un ciao per capirci)
ma ha molta forza,o schiena,cioè rispetto ad un pari potenza ma a 36v il 48v a più tiro sotto sforzo,cede più tardi.

il motore di five,come tutti i centrali,ha il vantaggio di rendere l'utilizzo della bici più simile a quello
di una muscolare,ed ha il vantaggio di poter usufrire dei rapporti del cambio della bici,essendo a monte.
proprio questa sua caratteristica gli permettere di rendere al meglio nelle salite davvero ripide,mentre fino al 10/15%
è molto probabile che ti porti su più adagio di un hub a 48v per il motivo che spessisimo i motori centrali
sono abbinati al sensore di sforzo,e questo vuol dire che se tu non dai un tot di sforso sul pedale lui non moltiplica nulla.


mi spiego,e spero di non dire cavolate,i sensore di sforzo ragionano moltiplicando per una percentuale X lo sforzo che tu fai istantaneamente
sulle pidivelle.

il pro è che la guida è molto più naturale,specie off road,il contro è che se ti trovi stanco e trovi una salita
ovviamente tu alleggerisci il tuo apporto,e lui purtroppo può moltiplicare uno sforzo più basso,quindi inevitabilmente si rallenta.



gli hub con il pas,tipo ekletta e ncm o la mia emootika,ragionano per step di velocità,cioè assistenza ad 1 il motore cerca di portarti
fino alla velocità 20(nel caso della mia) se tu hai zero potenza da dare ai pedali ci mette tutto il motore,in caso tu sia in forma e
puoi e vuoi pedalare lui arrivati attorno ai 20 lentamente toglie il suo apporto.


sono due modi diversi di vedere le bipa
a seconda dell'uso che uno ne vuol fare sceglie il sistema che più si adatta alle sue esigenze

attendo rinforzi e correzioni
freesailor Inserito il - 30/06/2018 : 12:56:34
Non volendo entrare qui nella polemica su prestazioni/prezzo, faccio la domanda: ma se questa Italwin avesse un motore da 48V, parlando "sulla carta" cambierebbe qualcosa nelle prestazioni e cosa?
Migliorerebbe ancora il tiro in salita?
Potrebbe peggiorare l'autonomia?

Nei cataloghi italiani vedo quasi sempre motori a 36V, pochi a 48V almeno per le bipa da città/trekking e, da ignorante, mi chiedo il perchè.
Costano sensibilmente di più?
Costano di più le batterie?
La tecnologia a 48V ha anche degli svantaggi?
E' semplicemente una tecnologia più nuova, ci sono meno batterie 48V ecc. e quindi si tratta semplicemente di aspettare che il mercato si sposti su questa?

Ho fatto una breve comparazione con il test della Ekletta MC 2017 (bipa con hub posteriore 48V, decisamente bella e pure più economica) e in salita mi pare che sia un pò meglio la Ekletta fino al 10%, pari al 13.5%, un pò meglio la Italwin dal 17% in su, fatto salvo che la Italwin con sensore di sforzo richiede quasi sempre un pò più di fatica.
Se la Italwin avesse un 48V potrebbe starle davanti anche su salite moderate?

marianor Inserito il - 30/06/2018 : 10:28:38
scordavo la cosa più importante,2200 è compresa l'assistenza della signorina in rosso?
in tal caso tutto ha più senso :)

marianor Inserito il - 30/06/2018 : 10:19:08
io dico la mia,con il gruppo five mi sono trovato mooolto male,avevo il negozio che mi vendette la trilogia a circa 50km da casa
dopo un mese l'hanno chiuso,ora il più vicino punto di assistenza sarebbe bologna (circa 180km)

feci l'estensione di garanzia (40euro 4 anni) sulla batteria
dopo 3 volte che ho chiuso il tappo di gomma del jack di quest'ultima il gommino mi è rimasto in mano.
vado avanti un pò così,mettevo un pezzetto di nastro isolante per coprire il jack,ma poi un giorno,nel punto dove il gommino si era sbriciolato
la sede del jack cede,e credetemi che per infilare un jack mica usavo il martello.

a questo punto,visto il non riesco a connettere la batteria mi vedo costretto a contattarli,infondo a 7mesi ed è in garanzia.
devo spedire la batteria a mio carico,quando viene presa in consegna dall'assistenza,dato che ho l'estensione fanno il check per vedere se fosse difettosa
che nel caso me la cambiano a costo zero senza star li a sostituire il jack.

il test non mi viene detto,se non dopo averlo effettuato,che ha un costo di 25euro in caso di batteria "buona"
così mi trovo che loro mi hanno scucito 40euro di una garanzia che non copre nemmeno la sostituzione di un jack che costerà 15euro montaggio compreso
20 euro di due spedizioni,andata e ritorno,e la presa per il culo del test,che viene fatto senza avvisarmi che lo dovrò pagare.


questo perchè ho voluto prendere un bipa italiana(che poi è sempre made in prc)
perchè avevo il negozio abbastanza vicino,sparito il mese dopo
e perchè volevo fidarmi di una ditta italiana.


una bipa onesta che mi è costata scontata 1200euro con un hub anteriore che nella salita di casa mia,quella del 10/12% dove la mia cinesona da 900euro mi
porta su ai 20/25 orari cone quel made in italy andavo su col fiatone ai 7/8 all'ora.



lo so che è un off topic,ma per me il gruppo five se sparisse sarei solo contento,è meglio che tornino a fare i condizionatori.
personalmente mi hanno abbastanza preso per il culo,per questo non mi sento di pensare ne che il loro gioellino valga 600euro ne che
quella bipa valga la spesa di 2200euro.

ps mi scuso se qualcuno si sentirà offeso,ma volevo esternare questa cosa su quel gruppo,visto che giustamente bisogna incentivare la nostra
economia,loro hanno incentivato la mia arrabbiatura verso certi itaGliani.

ps2 questo fu il motivo che mi spinse a venderla finchè aveva un briciolo di valore.
in se e per se quella era una bipa comoda ed onesta ma che varrebbe non più di 800euro. non 1200 scontati per cui se tanto mi da tanto
anche quella del testa dovrebbe costare non più di 1600/1700 euro.



MilleMiglia Inserito il - 30/06/2018 : 01:48:47
Il riscontro è che non hai capito ancora la differenza che c’è tra un motore al mozzo da 100 € (che è uguale a quello che facevano venti anni fa), ed un gioiellino di tecnologia di mid drive da 600€

Per andare in bici bisogna pedalare

A chi piace andare in bici piace pedalare, anche con la bici elettrica

A te invece piace farti portare dal motore

Per fortuna non siamo tutti uguali, però non puoi menare il belino a tutti cercando di convincerci che la tua è la bipa migliore del mondo e provare a screditare cose che nemmeno lontanamente conosci..
Sergiom1961 Inserito il - 30/06/2018 : 00:31:18
Pix, le parole non hanno valore se non c'è riscontro.
Vorrei farti una domanda:
La NCM che hai appena testato, visto che costa poco è un cesso? Allora sono contento di aver speso 1099 euro per un gabinetto!
Qui non si tratta di cento, duecento euro di differenza ma quasi del doppio!
pixbuster Inserito il - 30/06/2018 : 00:20:30
Provo a rispondere, ringraziando tutti per l’apprezzamento

Sergiom e Bubu: per giudicare il prezzo bisogna tener conto di molti fattori
Qui c’è una buona componentistica, un assemblaggio curato, i collaudi su ogni mezzo prodotto, le certificazioni anche sulle batterie, l’affidabilità della Ditta produttrice, l’estesa rete di assistenza, la possibilità di avere ricambi dopo molti anni, le buone prestazioni nel suo complesso ... Poi ognuno valuta in base ai suoi criteri quanto tutto questo può “valere” in termini di prezzo
Aggiungo che il prezzo riportato è quello di listino e non quello al negozio dove qualche sconto si può rimediare

Andrea, è un motore prodotto per la stessa Five su loro progetto; come dicevo per ora lo fanno realizzare esternamente, ma pian piano porteranno all’interno le varie lavorazioni Giusto oggi mi hanno mandato le foto del reparto verniciatura che sta lavorando a pieno regime; il reparto assemblaggio l’avevo già visto e ho visto anche il reparto – ancora a produzione iniziale – dell’assemblaggio batterie

Pietrobass: per pedalata simbolica intendiamo solo il far girare i pedali per mantenere attivo il sensore di rotazione; perciò lo sforzo è di una ventina di watt
Invece la pedalata senza sforzo, cioè col solo peso della gamba applicato ai pedali, è intorno ai 60W (perchè bisogna sollevare l’altra gamba o spingere con quella in pressione per farla sollevare)
Il peso di una gamba umana sul pedale è di molto all'incirca 12 chili (per ciclista da 70-75 chili)
Nei miei test uso uno sforzo di circa 14 chili per ottenere i 70W (lo sforzo cambia un pò in funzione della cadenza di pedalata che cerco sempre di mantenere intorno alle 70 al minuto)


Il case “lungo” e simiintegrato si sta diffondendo su molti modelli: anche la Armony Modena, di cui c’è un altro test, lo utilizza
Mano male: per le batterie c’è un certo tentativo di standardizzazione che non può che esserci utile !

Il telaio di questa Trail non è proprio uguale alla NCM perchè il traverso obliquo sopra alla batteria ha una forma diversa .... e probabilmente sono diversi anche gli spessori perchè su questo modello non ho avvertito svirgolamenti ne flessioni : solo una giusta elasticità che compensa la rigidezza dell’alluminio
Anche il peso rilevato conferma una buona robustezza
andrea 104KG Inserito il - 29/06/2018 : 21:55:34
Inoltre la ncm ha il cambio al mozzo e un bafang max... non mi pare inferiore..
andrea 104KG Inserito il - 29/06/2018 : 21:53:16
Credo che la forcella non sia rigida, mi sembra una di quelle con il cannotto ammortizzato. Il telaio proprio uguale non è ma molto simile...
Steu851 Inserito il - 29/06/2018 : 15:22:57
Sergiom1961 ha scritto:

Sbaglio o la batteria ha lo stesso case della NCM?


Non solo la batteria, il montaggio è inferiore, freno vbrake e forcella rigida però il telaio sembra uguale

Immagine:

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https://leoncycle.de/shop3/EPAC-Modell-NCM-Milano-MAX-28-Damen-Herren-Elektrofahrrad-E-Bike-Pedelec-36v-14Ah-504Wh-weiss
RobiBobo55 Inserito il - 29/06/2018 : 14:55:30
Si, anche la Evo Fat ha lo stesso case.
Sergiom1961 Inserito il - 29/06/2018 : 14:47:36
Sbaglio o la batteria ha lo stesso case della NCM?



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Immagine:

4233,87 KB
pietrobass Inserito il - 29/06/2018 : 14:31:40
Ottima recensione.
Una domanda, la pedalata simbolica delle bipa con pas, a quanti kg. Corrisponde?
octopus Inserito il - 29/06/2018 : 13:52:46
Grazie Pix per l'ennesimo test ultradettagliato.
Rispetto per aver provato 2 volte a ripartire dal 27%!!

I 4wh/km in eco sono ecceziunali veramente!

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