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 Pix test n. 84 – Legend MILANO

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 15/08/2019 : 00:55:27
Il modello in prova viene prodotto dalla spagnola

LEGEND

www.legendebikes.it


Si chiama

MILANO













E ho potuto “cavalcarla” per più di 450km


Si può scegliere il colore del telaio fra due: chiaro e scuro; poi si può abbinare il colore del case della batteria scegliendolo in una nutrita gamma







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IN BREVE

Il telaio è di tipo aperto, completamente in alluminio e con la batteria integrata nel tubo obliquo (facilmente estraibile)
La solidità è risultata buona e la guida sicura anche in discesa a velocità elevate
Il tubo obliquo, in cui è alloggiata la batteria, ha una sezione ad U e non flette ne svirgola
Lo scavalco è basso e largo : agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o col seggiolino per bimbi
La pipa dello sterzo è dotata di regolazione rapida: comoda per adattare la bipa a persone diverse e per consentirci di cambiare posizione nei viaggi lunghi
Il peso della bipa con batteria è di 24.6kg

Il cambio è un buon Shimano Altus a deragliatore con 7 rapporti con comando a rotazione “revoshift”
Il range dei rapporti è corretto ed ha una discreta estensione
A 27.3 km/h (la velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata è di 70 ped/min in 7.a: ancora ben sostenibile
In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a un pò meno di 10 km/h: valore ancora buono per una bipa
I pneumatici sono “Big Ben Race Guard” della Schwalbe di tipo “balloon” perciò (26” x 2.15” ) e assorbono confortevolmente le asperità stradali; hanno una fascia interna antiforatura
Il portapacchi è robusto ed omologato per 25kg
La componentistica è di buon livello e l’assemblaggio è ben curato
Il portapacchi posteriore è molto robusto La portata è di 27kg; ottimo per le borse a bisaccia o per il seggiolino per i bimbi

I freni sono a disco, entrambi da 160mm, con comando idraulico della Tektro
La frenata è potente e ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 4.10m: buono ma non ottimale, come spesso accade con gli impianti a disco che però si prendono la rivincita per la loro efficacia in discesa

La Legend Milano viene fornita con una batteria al litio a 36V da 375 o 504Wh alloggiata nel tubo telaio (nelle prove ho utilizzato la capacità più alta)
L’alloggiamento nel tubo obliquo ripartisce bene il peso e l’estrazione è facile
La ricarica avviene in 6 ore e 45 minuti da batteria completamente scarica (per la capacità di 504Wh)
La centralina è alloggiata nella parte fissa della guida portabatteria, in basso: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa

Le parti elettriche di questa bipa sono prodotte dalla spagnola Ebikemotion

Il cruscottino, che integra i pulsanti per le varie funzioni, è a led e fornisce indicazioni basilari: livello di carica e livello di assistenza
Ma è dotato di connessione Bluetooth per collegarsi al proprio smartphone
Con la apposita App si hanno sul telefono tantissime informazioni : sia quelle da ciclocomputer, sia di tipo elettrico (wattora, potenza usata, livello carica ...) sia tipo navigatore con mappe e memoria degli itinerari realizzati e di moltissimi altri parametri
Collegando lo smarpthone con una fascia cardio si può automaticamente regolare il livello di assistenza in modo che la nostra frequenza cardiaca non superi mai il valore impostato
I pulsanti comandano l’accensione della centralina, il cambio di livello di assistenza, l’accensione della luce anteriore, la camminata assistita e, quando si collega lo smartphone, c’è un pulsante per rispondere alle chiamate telefoniche
Il display è ben visibile sia di giorno che di notte
Attenzione al fatto che, se piove, lo smarphone deve essere di tipo impermeabile

E’dotata di un motore hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored da 40Nm prodotto dalla Ebikemotion spagnola
La spinta è vigorosa ma progressiva e non mette in imbarazzo; la rumorosità è bassa ma avvertibile; non aumenta, però, quando è sotto sforzo intenso
Il cablaggio è ordinato e per quanto possibile nascosto
Il sensore di rotazione dei pedali (“PAS”) è integrato nel movimento centrale ed è prodotto dalla Bafang

Il sistema di controllo dell’assistenza è a sensore di rotazione dei pedali e lavora con controllo “in corrente”
Questo implica che praticamente con tutti i livelli di assistenza si raggiunge la massima velocità, ma con sforzi crescenti
I livelli di assistenza sono 3 più uno che è programmabile (facilmente) dall’utente via App
C’è il livello “zero” che disattiva il motore ma mantiene attivo il cruscottino e le luci
E’ possibile anche viaggiare con la “pedalata simbolica” cioè semplicemente facendo ruotare i pedali
E’ possibile, al contrario, usare il primo valore di assistenza ed aumentare lo sforzo muscolare per aumentare la velocità di marcia, allungando considerevolmente l’autonomia (definiamo “allenante” questo modo d’uso)

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 90° di pedalata, pari a 0.75m in prima marcia (un pò “pigro”)
Dopo l’avvio il motore ha una accelerazione vivace e progressiva che non mette mai in imbarazzo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di appena 9.94” e la velocità di uscita è 26.6 km/h: l’accelerazione è potente
La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è agile, il telaio è giustamente elastico
Si guida volentieri in città
In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa per la tendenza a portarsi sempre alla massima velocità
La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini

E’ presente la funzione “camminata assistita” ; la velocità in piano è di 4.5km/h e non obbliga ad un passo troppo veloce
In salita non è molto potente: aiuta ma non ci trascina

Nelle prove in salita ho usato il livello 4 programmandolo per avere elevata spinta già ai bassi regimi
La partenza richiede un pò di sforzo fino a che il motore non si avvia e poi rapidamente ci toglie lo sforzo dalle gambe (non è presente la funzione “soft-start)

Sul 4% si sale velocemente a 23.5km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali
Il tratto di salita al 10% si supera a 13.0km/h in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 90W; chi non è allenato può cimentarsi su una tale pendenza anche se si prolunga
La ripartenza richiede uno sforzo molto contenuto (22kg)
Sul 17% la sforzo sui pedali è di 23kg per salire: rimane ancora uno sforzo sostenibile ... ma la respirazione comincia ad accelerare
Lo sforzo per ripartire diventa 52kg: in pratica bisogna metterci tutto il proprio peso
Questa pendenza è il limite di questo modello: su pendenze superiori la velocità diventa troppo bassa per il motore e lo sforzo è in sostanza tutto muscolare
In definitiva, se le pendenze non sono “montane”, si sale agevolmente; tipicamente i cavalcavia si percorrono senza sforzo; non è però adatta a pendenze molto ripide

La velocità massima è di 27.5km/h limitata elettronicamente e si raggiunge con ognuno dei livelli di assistenza, ma a sforzi crescenti
A livello 1 (con una velocità tipica di 24.5km/h e sforzo muscolare dei consueti 70W) consente di percorrere 74km
A livello 2 la velocità sale a 26.5km/h e si possono percorrere 59km
A livello 3 la velocità raggiunge i 27.0km/h e si percorrono 52km
Tutti valori buoni
Poichè la batteria usata nel test era stata intensamente utilizzata in precedenza, la sua capacità reale è risultata del 20% inferiore a quella di una batteria "fresca di fabbrica"; i valori di autonomia prevedibili passano perciò a 88km col livello 1, 70km a livello 2 e 62km a livello 3

La marcia in coppia non è particolarmente agevole per la tendenza del motore a raggiungere sempre la massima velocità
Bisognerebbe programmare il quarto livello al giusto valore per adeguarlo al nostro compagno (o compagna) di viaggio

Se nel proprio itinerario si incontrano tratti sterrati, buche e sampietrini, si può viaggiare in modo confortevole e sicuro
In auto si trasporta come una normale muscolare, solo appena più pesante (21.8 kg senza batteria);
Trasportarla sulle scale è agevole sia per le dimensioni che per il buon equilibrio; il punto di presa è comodo ma stretto; il peso – 24.6 kg con batteria a bordo – si fa però sentire
Il trasporto in treno è di conseguenza fattibile ma richiede un pò di impegno fisico nel caso l’ingresso al vagone non sia “a raso”

La prova dinamometrica su strada a 18km/h senza assistenza elettrica, indica una richiesta di energia muscolare
di 90W, praticamente come una muscolare alla stessa velocità

Le luci sono alimentate dalla batteria principale e comandabili dalla pulsantiera a manubrio; entrambe sono a led
La luce anteriore, Spanninga Kendo, produce un fascio luminoso corretto e potente : adatto anche ad un uso in zone completamente buie
La luce posteriore, Blaze Lite, emette una luce (fissa) potente anche di lato
La visibilità notturna laterale è buona

Non ci sono sistemi meccanici antifurto, salvo la chiave che blocca la batteria

La Smartgo ha in listino una serie nutrita di borse e accessori specifici
Sono poi applicabili i normali accessori per bici

La Milano è certificata per le vigenti normative: EN15194 EPAC
La garanzia è di 2 anni per l’intera bipa e anche la batteria ha una buona garanzia di 2 anni senza restrizioni

Il prezzo di listino è 1749€ con la batteria da 504Wh

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Qui c’è la SCHEDA con il riassunto delle caratteristiche principali






CICLISTICA

Il telaio è di tipo aperto, completamente in alluminio e con la batteria integrata nel tubo obliquo (facilmente estraibile)
E’ una architettura che si sta diffondendo sulle bipa per la sua praticità e per la pulizia delle linee data dalla batteria praticamente invisibile
I tubi che compongono il telaio sono di buona sezione e ne risulta una solidità generale elevata, senza svirgolamenti nonostante la forma aperta
Lo scavalco è basso e largo : agevole salire e scendere anche con bagagli sul portapacchi o col seggiolino per bimbi




L’ammortizzatore anteriore è un Suntour Nex, regolabile e con una corsa di 50mm: giusta per un uso anche sugli sterrati leggeri



La manopola per regolare il precarico è nascosta sotto un coperchietto



E’ efficace anche sulle buche dell’asfalto e garantisce un buon livello di confort in marcia

Il posteriore è rigido però il telaio ha un pò di elasticità che preserva da sollecitazioni eccessive la nostra schiena

La presenza della batteria integrata affida la rigidità del telaio alla grossa sezione della parte inferiore del tubo obliquo e alla sua forma ad “U” ; il telaio risulta un pò più pesante ma non si avvertono flessioni; sulla discesa di prova sono arrivato a 49.7km/h ricavandone una sensazione di assoluta tranquillità e di massimo controllo dello sterzo
Faccio notare che telai di questo tipo di altri Costruttori hanno una sezione ad “L” che è meno robusta



Senza mani risulta stabile e facilmente guidabile : anche qui il telaio rivela la sua bontà

Legend Milano - marcia senza mani



Il peso della bipa senza batteria è di 21.8kg ; la batteria usata nel test pesa 2.82kg e porta il peso complessivo a 24.6kg: non è leggerissima ma è nella media delle bici elettriche turistiche

La sella è di tipo “unisex” imbottita, con scavo centrale e molle ad elastomeri
E’ piuttosto larga ma mi è risultata comoda anche dopo lunghe percorrenze



Il cannotto sella ha la regolazione rapida dell’altezza e una regolazione fine dell’inclinazione della sella




Il manubrio ha una inclinazione ergonomica e le manopole hanno l’appoggio largo; ne risulta un buon confort nella guida



C’è una chicca: la regolazione dell’inclinazione e dell’altezza della pipa è modificabile con un sistema rapido: comoda per adattare rapidamente la bipa a diversi utilizzatori, ma anche per cambiare posizione in sella quando il viaggio si fa lungo




La serie sterzo è a cuscinetti integrata con un robusto cannotto da 29mm di diametro




La posizione in sella è a “busto eretto” : comoda ma non sportiva




Il cambio è un buon Shimano Altus a deragliatore con 7 rapporti



Gli innesti sono precisi in entrambe le direzioni e non ho mai riscontrato problemi, anche con un uso un pò ... disinvolto

Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo a rotazione (revoshift)
L’indicazione della marcia inserita è ben visibile, ma solo di giorno




Il range dei rapporti è corretto ed ha una discreta estensione
A 27.3 km/h (la velocità massima di questo modello) la cadenza di pedalata è di 70 ped/min in 7.a: ancora ben sostenibile
In salita, a 50 pedalate al minuto, si marcia a un pò meno di 10 km/h: valore ancora buono per una bipa




Con la motorizzazione a mozzo si ha generalmente una ottima linea di catena e questo modello non fa eccezione




Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 15mm



La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 20mm (e l’uso di un paio di guanti per non sporcarsi con catena e pignoni) più il – facile - distacco del connettore di alimentazione del motore




I pneumatici sono di tipo “balloon” perciò “cicciotti”(26” x 2.15” ) e assorbono confortevolmente le asperità stradali;
hanno una buona tenuta in curva e su terreni smossi
Sono dei “Big Ben Race Guard” della Schwalbe ed offrono una certa protezione dalle forature



La valvola è una Schrader (tipo automobilistico): facile gonfiarla ai distributori di carburante e dai gommisti




Il cavalletto è a due piedi ma ripiegabile: quando è retratto è come un normale monopiede, quando esteso le “zampe” si sdoppiano garantendo una ottima stabilità alla bipa e la possibilità di far girare liberamente o la ruota anteriore o quella posteriore se si devono fare dei controlli






Il portapacchi posteriore è molto robusto : si appoggia ai tubi obliqui della forcella posteriore
La sua superficie è ottimamente piana ed è dotato di due traversini laterali, ottimi nel montaggio di borse a bisaccia
Adatto altresì per il montaggio del seggiolino per i bimbi








I pedali sono in resina: robusti ed hanno un buon grip sulla suola della scarpa; ci sono i catadiottri
Le pedivelle sono in lega




Una molla tiene il manubrio dritto anche quando la bipa è sul cavalletto




Il campanello è del mio tipo preferito: ad anello intorno al manubrio; comodo da azionare, produce un bel suono cristallino (ma forse un pò meno efficace dei campanelli “tradizionali” per la frequenza piuttosto elevata del suo suono)




La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto è curato anche nei dettagli






IMPIANTO FRENANTE

I freni sono a disco con comando idraulico della Tektro





I dischi sono entrambi da 160mm
Le leve sono robuste e morbide da azionare; non sono dotate degli switch di cut-off del motore
Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra



La frenata è potente e ben modulabile; lo spazio di fermata da 25 km/h è di 4.10m : buono ma, anche in questo caso, si vede che i dischi non eccellono nella frenata di emergenza
La ruota posteriore tende facilmente a bloccarsi, senza però compromettere la traiettoria
C’è una leggera tendenza al sollevamento della ruota posteriore me è facilmente gestibile

Su discese lunghe, dove gli impianti a disco danno il loro meglio, i freni “mordono” vigorosamente e non ho rilevato surriscaldamenti

Legend Milano - frenata







Passiamo ora alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ alloggiata nella parte fissa della guida portabatteria, in basso: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa




La centralina non è dotata di autospegnimento
Il consumo a bipa ferma è molto basso, ma non bisogna lasciare la centralina alimentata per lunghi peridi e trovarsi così con la batteria scarica

La parte elettronica ed il motore di questa bipa sono prodotti dalla spagnola Ebikemotion






BATTERIA

La Milano è equipaggiata con una batteria al litio da 36V e si può scegliere fra due capacità:
10.4Ah 375Wh oppure 14.0Ah 504Wh

Nelle prove ho utilizzato la versione più “capace” : quella da 504Wh

L’alloggiamento, come già illustrato parlando del telaio, è integrato nel tubo obliquo
Se ne avvantaggiano la ripartizione dei pesi che risulta così più equilibrata e il baricentro che risulta più possibile basso
Anche dal punto di vista elettrico, si ha il vantaggio di un brevissimo collegamento fra batteria e centralina



L’estrazione della batteria avviene sollevandola ed è molto agevole; altrettanto è agevole il reinserimento (che avviene a scatto)
Una serratura a chiave, sulla batteria stessa, blocca meccanicamente la batteria nel suo alloggiamento e ne previene il furto
Attenzione: se si possiede più di una batteria, ricordarsi di portare con se la relativa chiave




Ecco come si presenta la batteria quando estratta








Si trasporta molto facilmente sottobraccio; la forma non è spigolosa e il peso (della 504Wh) è di 2.82kg




La chiave di bloccaggio non ha alcuna funzione elettrica
Qui si vedono i contatti sulla batteria, ben incassati e protetti, ma fare attenzione nel trasporto della batteria con altri oggetti: il connettore è sempre sotto tensione




Sulla testata superiore è presente un indicatore di carica a 4 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta




Qui si vedono l’alloggiamento nel telaio e i contatti sulla parte fissa






La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta
il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile in entrambe le situazioni






Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola : è perciò silenziosissimo
Pesa 562 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica la batteria da 504Wh completamente scarica in 6 ore e 45 minuti
La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo”
E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata






COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

I comandi e la pulsantiera sono uguali a quelli già visti sulla pieghevole MONZA V3 2018 (vedi il relativo pix-test)
Faccio perciò un “copia e incolla” di quanto già detto

Sulla bipa è presente un cruscottino a led con i pulsanti; esso è posto sul manubrio in prossimità della manopola sinistra
Le indicazioni che fornisce sono quelle basilari: stato di carica della batteria e livello di assistenza selezionato; poi c’è una spia tonda che si illumina di vari colori ... che fa insospettire



infatti la particolarità di questa bipa è che il cruscottino lavora in sinergia con il proprio smartphone




Con i pulsanti è possibile accendere e spegnere la centralina, cambiare il livello di assistenza fra i quattro disponibili e gestire l’accensione delle luci
E’ anche possibile attivare la camminata assistita (ma non è previsto il soft-start per partire senza pedalata)

Con l’installazione di una App fornita dalla stessa Legend/Ebikemotion, lo schermo dello smartphone diventa un evoluto ciclocomputer che, in più, fornisce molte indicazioni anche di tipo elettrico
Si collega alla bipa via Bluetooth (perciò funziona anche se si tiene il telefonino in tasca)

Sulla pulsantiera ci sono anche dei pulsanti dedicati per poter rispondere alle chiamate del telefono, proprio come i comandi a volante sulle automobili di ultima generazione

Dedico un paragrafo apposito a questa App

Senza telefonino, la bipa funziona normalmente salvo che non si hanno le informazioni da ciclocomputer

Le indicazioni che fornisce la pulsantiera sono ben visibili anche in pieno sole e i pulsanti sono molto facili da azionare anche con i guanti
Ovviamente la visibilità col sole dello schermo del telefonino dipende dal telefonino stesso
Col buio i led della pulsantiera continuano ad essere ben visibili e lo schermo dello smartphone sicuramente lo è altrettanto



Anticipo il fatto che è possibile, sullo smartphone, programmare il quarto livello di assistenza come si preferisce



MOTORE

La Milano è dotata di un motore hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored da 40Nm alla ruota ed è prodotto dalla Ebikemotion spagnola






La spinta è vigorosa ma progressiva e non mette in imbarazzo i meno esperti
Durante la marcia il motore è silenzioso ma avvertibile; sotto sforzo la rumorosità non aumenta sensibilmente

Legend Milano - rumore in marcia



E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota






CABLAGGI

Il cablaggio è ordinato e per quanto possibile nascosto
Nella zona manubrio i cavi sono ben raggruppati ed inguainati; rapidamente entrano all’interno del telaio



Ecco i cavi che entrano nel telaio


E qui si vede la parte inferiore (si vedono, illuminati dal flash, i cavi all’interno del telaio)




Ogni cavo è dotato di connettore, utilissimi in caso di sostituzione di qualche componente

Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota

Il sensore di rotazione dei pedali (spesso detto “PAS”) è integrato nel movimento centrale
Al posto della “classica” cartuccia, c’è un gruppo della Bafang che ingloba i cuscinetti e il sensore di rotazione






APP per lo SMARTPHONE

Questo software trasforma lo schermo del telefono in un display molto evoluto che riporta tutti i parametri della bipa

Ha anche una funzione molto interessante: se collegato ad una fascia cardio, si può impostare un limite massimo di pulsazioni e il sistema regola l’assistenza per mantenere costante questo valore
(non ho provato questa funzione per cui non vi so dire quanto sia efficace, ma è sicuramente interessante)

Tale App funziona anche senza essere connessa ad alcuna bici/bipa e funziona come altre che danno itinerario e dati sul percorso fatto

Per 4.89€ si possono acquistare le mappe di tutta Europa per utilizzare la App come navigatore

Sicuramente c’è in versione Android ma credo ci sia anche per Apple


Questa è la pagina iniziale: si possono vedere la velocità (oppure - nella stessa parte dello schermo - la mappa)
poi si vede la potenza erogata dal motore, lo stato della batteria, i wattora consumati e l’autonomia residua (su cui fare un affidamento prudente perchè ... non legge il futuro)
C’è il livello di assistenza selezionato e i dati di media e tempo trascorso
E’ indicata anche la cadenza di pedalata e poi l’altitudine e la pendenza (che è basata sul GPS ed ho riscontrato che è un pò imprecisa salvo su salite costanti)
C’è anche il simbolino delle luci accese
Insomma, già nella prima pagina ci sono un sacco di informazioni da ciclocomputer evoluto




C’è poi una pagina con i dati tecnici ... che è una leccornia per gli smanettoni (come me)






Si possono vedere le curve di erogazione dei vari livelli di assistenza (e poi parliamo del quarto livello programmabile)




Per ogni uscita, si possono memorizzare moltissimi dati che poi possono essere richiamati per analizzarli per bene
Questa è la pagina indice dei percorsi memorizzati (ad ognuno si può attribuire un nome)



Se si possiede una fascia cardio bluetooth, si può collegarla allo smartphone e vengono registrati anche questi dati
Ecco le pagine memorizzate per ciascuna uscita
(io la fascia cardio bluetooth non l’avevo e i relativi dati sono assenti)










non avevo nemmeno caricato le mappe perciò si evidenzia solo la forma del percorso eseguito



tracciato altimetrico


grafico velocità


andamento del cardio


qui si vede l’andamento della potenza erogata dal motore e i relativi livelli di assistenza utilizzati


E’ possibile associarla a Strava

Insomma: una quantità elevatissima di dati molto interessanti

Su un modello come questo, destinato anche al turismo, può essere utile questo modo di gestire l’assistenza e nel contempo avere un navigatore satellitare sul manubrio
Importante dotarsi di un portacellulare che consenta un agevole inserimento ed estrazione perchè ... se ci si ferma a bere qualcosa al bar, bisogna toglierlo dal manubrio e portarlo con se per evitare facili furti
Importante è anche l’impermeabilità dello smartphone utilizzato oppure è necessario dotarsi di un supporto che lo protegga dalle intemperie
Al paragrafo “accessori” si vede un modello proposto dalla Legend e prodotto dalla con attacco KlikFix che lo rende facilissimo da staccare e rimettere sul manubrio ed è completamente impermeabile
(è visibile nella foto del cestino anteriore)

Molto utile è la possibilità di rispondere alle chiamate telefoniche in vivavoce usando i tasti sulla pulsantiera, senza dover fare pericolose e difficili manovre con una sola mano per recuperare ed attivare il telefonino riposto in magari in una tasca

Nell’arco dei miei test mi sono ritrovato a tenere il telefonino in tasca e ad utilizzare semplicemente le indicazioni della pulsantiera con i relativi led; e solo occasionalmente ho consultato la app per avere dati più precisi sulla effettiva carica consumata

Nelle gite, invece, è piacevole soprattutto se usato come mappa e assai interessante la possibilità di regolazione dell’assistenza in base al proprio ritmo cardiaco



MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato
I livelli di assistenza sono ottimamente 4 più lo “zero” che disattiva il motore ma che tiene attivo il cruscottino e i fanali

E’ presente il pulsante “camminata assistita” ma non ne viene autorizzato l’utilizzo come “soft-start”

La centralina è del tipo “a controllo in corrente” ovvero invia al motore una certa potenza costante; questo sistema è tipico dei motori centrali a controllo di sforzo e diverso da quello normalmente usato per i motori hub (“controllo in tensione”)
Ma queste sono cose per gli ingegneri e gli smanettoni; per il ciclista si traduce nel fatto che il motore spinge sempre con la stessa potenza a tutte le velocità (invece il controllo in tensione riduce la potenza via via che ci si avvicina alla massima velocità)
L’effetto pratico è che con qualsiasi livello di assistenza selezionato il motore ci porta sempre alla massima velocità

I livelli di assistenza non sono però dei semplici “gradini”, ma seguono delle curve che si possono evidenziare sullo smartphone collegato
Ecco i grafici dei tre livelli impostati di fabbrica







Si vede molto bene che il livello 1 fa erogare al motore al massimo il 25% della sua potenza
Perciò il motore assiste fino a 26km/h ... ma bisogna “aiutarlo” con la pedalata per poter raggiungere tale velocità
E’ una modalità che ci consente di fare esercizio fisico e di allungare così molto l’autonomia

Il livello 2 e il livello 3 consentono di arrivare, a pedalata simbolica, praticamente fino all’intervento del cut-off tachimetrico

La tabellina seguente mostra i valori di velocità a vuoto (che sono tutti uguali e uguali al cut-off ) e quelli su strada a batteria ben carica



Il livello 4 è “personalizzabile” e ne parlerò bene più avanti

Ecco il filmato dell’avvio a ruota sollevata
Si nota bene come il motore, a vuoto, porti rapidamente la ruota alla velocità del cut-off tachimetrico e poi si interrompa l’assistenza che riprende appena la ruota perde un pò di velocità
Su strada questo “tira e molla” non si avverte

Legend Milano - avvio assistenza a ruota sollevata





AVVIO DELL’ASSISTENZA E ACCELERAZIONE

Per ottenere la partenza del motore è sufficiente accendere la centralina dal cruscottino, selezionare il livello di assistenza desiderato e iniziare a pedalare

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 90° di pedalata, cioè 0.25 giri pari a 0.75m in prima marcia : un pò “pigro”
Il motore si avvia erogando potenza alla ruota secondo la curva tipica di ciascun livello di assistenza, perciò più o meno vivacemente

Legend Milano - avvio assistenza su strada


Nonostante l’avvio progressivo - che non mette mai in imbarazzo anche chi non è “sportivo” - l’accelerazione è molto vivace

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è breve: 9.94”
e la velocità di uscita è elevata: 26.6 km/h
(questa prova viene eseguita con la batteria appena staccata dal carichino dopo la ricarica)
E’ una ottima accelerazione che consente di scattare al verde del semaforo senza essere superati dalle auto



NEL TRAFFICO

La spinta del motore è vivace e, nel traffico, ci si muove disinvoltamente; la bipa è agile, il telaio è giustamente elastico
Si guida volentieri in città
In marcia la regolazione di velocità è piuttosto scarsa e ci si trova a dover fermare la pedalata per adeguarsi alla velocità del traffico quando è lento
Il cambio a 7 rapporti consente, invece, di trovare facilmente la giusta cadenza
L’attacco dell’assistenza non è mai brusco e non mette in imbarazzo nemmeno nelle manovre a raggio stretto

La manovrabilità è buona ed il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Qui entra in gioco la programmazione del quarto livello di assistenza
Come si vede al paragrafo “modalità di assistenza”, il livello 3 ha una curva di erogazione della potenza poco adatta alle salite ripide: a bassa velocità non “pompa” tutta la potenza di cui il motore è capace
Questa configurazione, preziosa per non affaticare la batteria con correnti troppo elevate che ne accorcerebbero la vita, è però modificabile se il proprio utilizzo richiede di percorrere salite ripide

Nelle prove in salita ho utilizzato questa curva di erogazione (dalla App si modifica con molta semplicità)
In pratica ho portato le percentuali di assistenza alle varie velocità tutte al valore massimo che l’App consente




La Legend Milano non è una risultata una grande scalatrice, ma si difende assai bene

Ecco la tabella degli sforzi necessari sulle varie pendenze e le velocità relative



La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo, anche con marce lunghe

La marcia in piano può avvenire anche facendo semplicemente ruotare i pedali lentamente (“pedalata simbolica”)

Il cavalcavia al 4% viene superato disinvoltamente a 23.5 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali, perciò con qualsiasi rapporto innestato
La ripartenza richiede una pressione sui pedali leggera (20kg in quarta marcia)

Legend Milano - cavalcavia 4 %



Il tratto di salita al 10% si supera a 13.0km/h in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di circa 90W;
chi non è allenato può cimentarsi su una tale pendenza anche se si prolunga
La ripartenza richiede uno sforzo molto contenuto (22kg): se si deve ripartire non c’è il minimo problema

Legend Milano - salita 10 %



Il tratto finale di questa salita è al 13.5%; sono salito in 1.a a 9.3km/h e col medesimo sforzo esercitato sul 10% (90W)
La ripartenza comincia a richiedere un certo sforzo : 41kg

Legend Milano - salita al 13.5 %



Sul 17% si sale ad 8.4km/h e la potenza sui pedali resta invariata, ma ciò è dovuto alla bassa cadenza di pedalata (((la potenza è il prodotto della spinta sul pedale per la velocità di pedalata))); lo sforzo sui pedali passa, infatti, da 20 a 23 kg
Rimane ancora uno sforzo sostenibile ... ma la respirazione comincia ad accelerare
Lo sforzo per ripartire diventa 52kg: in pratica bisogna metterci tutto il proprio peso
(nel filmato sono partito dal tratto in piano perchè con una sola mano disponibile non sono riuscito a partire sulla pendenza)

Legend Milano - salita al 17%


Ecco: abbiamo raggiunto il limite di questo modello
Sul 20% la velocità diventa troppo bassa e lo sforzo è praticamente tutto muscolare
Sul 27% non sale e non riparte

Perciò, tirando le somme, se le pendenze non sono “montane” si sale agevolmente
Tipicamente i cavalcavia si percorrono senza nemmeno dover aumentare lo sforzo rispetto alla pianura
Ma se vogliamo cimentarci su salite impegnative (tipiche di certe città collinari italiane) è meglio fare una riflessione sulla ... potenza dei propri muscoli

Dalle prove si evidenzia anche che il livello 3 impostato di fabbrica è allineato con le capacità in salita di questo modello



CAMMINATA ASSISTITA

Si può attivare la funzione di “camminata assistita” tramite il pulsante in basso sulla pulsantiera
Come già detto, non è un “soft start” perché non ha abbastanza potenza da avviare la bipa con il ciclista a bordo
L’attivazione è ritardata di circa un secondo, come di consueto
La velocità in piano si assesta sui 4.5km/h perciò entro i limiti del codice della strada e non obbliga ad un passo troppo veloce
In salita sul 12% riesce a far marciare la bipa, ma un paio di borse della spesa belle piene lo mettono in crisi
Come si vede nel filmato seguente, non ha molta potenza e non riesce a far salire la ruota su un cordolo

Legend Milano - camminata assistita





VELOCITA’ e AUTONOMIA

Le velocità ai vari livelli sono riportate nella tabellina al paragrafo “modalità di assistenza”
Con le centraline a controllo in corrente, come già detto, non si riesce ... ad andare piano
Si nota come la velocità massima sia poco influenzata dal livello di assistenza impostato
Diversa è invece l’accelerazione che è brillante al livello 3 e via via diventa più tranquilla con i livelli inferiori

NOTA:
La batteria che ho utilizzato nel test era stata usata intensamente per altri test alla Legend
Dalla prova di capacità eseguita dal Costruttore e confermata dai miei dati, è risultato che la capacità reale era di circa 420Wh contro 504 della batteria nuova
I valori di autonomia rilevati sono perciò quelli ottenibili con una batteria dopo alcuni anni di uso; quelli a batteria nuova sono maggiori di circa il 20%
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Se si utilizza il livello 1 si può contribuire sensibilmente con i muscoli fino a raggiungere i 27,5km/h : in questa modalità l’uso è molto allenante e consente di incrementare considerevolmente l’autonomia
Spingendo con i miei consueti 70W – perciò con sforzo molto contenuto – ho percorso 80km con una temperatura di 32°C; la velocità tipica è risultata di 24.5km/h
La velocità di marcia non è cambiata durante tutto l’arco della prova e le prestazioni erano ancora vigorose anche a batteria quasi completamente scarica
Riportando il valore di autonomia alla temperatura di riferimento, cioè a 20°C, calcolo 74km tutti pienamente fruibili
Con batteria nuova diventerebbero circa 88km




Nella seconda prova ho utilizzato il livello 2 sempre con 70W muscolari
La velocità di crociera è salita a 26.5km/h e ho percorso 63.5km con una temperatura ancora di 32°C (mammamia che caldo esagerato per un veronese di pianura!)
Anche in questo caso la velocità è rimasta invariata per tutto l’arco della scarica
Riportando il valore ai 20°C tipici, calcolo una autonomia di 59km che diventerebbero più di 70 con una batteria nuova




La terza prova è durata 56.5km viaggiando sempre al terzo livello e con una velocità (anche in questo caso invariata fino a fine scarica) di 27.0km/h
Essendo la temperatura della prova di 30°C, calcolo una autonomia a 20°C di 52km
Con una batteria nuova diventerebbero 62km



Fra il secondo ed il terzo livello la velocità di crociera varia di poco mentre al contrario l’autonomia presenta una sensibile differenza: ciò è dovuto essenzialmente alle fasi di accelerazione ed ai tratti in falsopiano in salita quando, usando il terzo livello, il motore diventa più vigoroso

La Legend Milano si è rivelata veloce al massimo del consentito dal codice della strada e, a tale velocità, ci consente di percorrere una ragguardevole distanza
Sacrificando un pò di velocità si possono ottenere autonomie consistenti, adatte anche al turismo impegnativo


Ho poi modificato la curva del livello 4 per poter viaggiare a velocità più bassa
Per ottenere questo risultato ho lasciato la parte iniziale della curva alta, in modo da mantenere un buono spunto in avvio
La velocità di marcia era di circa 20km/h ma variava in modo sensibile anche con piccole variazioni di pendenza della strada
Questa curva di erogazione potrebbe essere utile per aumentare significativamente l’autonomia e anche per potersi muove più lentamente sui percorsi condivisi con i pedoni



Se le proprie esigenze in fatto di autonomia e di pendenze da superare sono inferiori, si può optare per la batteria di capacità inferiore; l’autonomia diminuirebbe in modo esattamente proporzionale ai minori wattora



MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia non è agevole perchè la centralina controllata in corrente tende a far raggiungere sempre al velocità massima alla bipa; anche cambiando livello non si ha una reale regolazione della velocità di marcia
Programmando opportunamente il 4.o livello di assistenza si può ottenere una velocità di marcia adattata a quella del proprio compagno di strada, ma appena c’è una variazione di pendenza bisogna subito cambiare il livello per non far crescere troppo lo sforzo muscolare



MARCIA SU FONDI STERRATI

Non è certo un modello per percorrere sterrati pietrosi di montagna, ma sugli sterrati ”ben tenuti” il confort si è rivelato ottimo e la guidabilità senza il minimo problema
Anche la frenata non è impegnativa e il blocco della ruota anteriore ... bisogna proprio andarselo a cercare; comunque le reazioni non mettono mai in imbarazzo

Se nel proprio itinerario si incontrano tratti sterrati, buche e sampietrini, si può viaggiare in modo confortevole e sicuro



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare, solo appena più pesante (21.8 kg senza batteria);
le parti elettriche non richiedono necessità particolari
Anche la lunghezza è come quella di una muscolare

Bisogna considerare invece la dimensione del tubo obliquo (che ospita la batteria) per valutare se il proprio sistema di aggancio al portabici è compatibile


Trasportarla sulle scale è agevole sia per le dimensioni che per il buon equilibrio; il punto di presa è comodo ma stretto (ci stavano solo tre delle mie dita)
Il peso – 24.6 kg con batteria a bordo – si fa però sentire se, invece di pochi gradini, la scala diventa lunga

Legend Milano - trasporto su scala



Il trasporto in treno è di conseguenza fattibile ma richiede un pò di impegno fisico nel caso l’ingresso al vagone non sia “a raso”
La generosa dimensione del manubrio fatica a passare negli angusti spazi dei nostri vagoni nazionali

Nella foto, la Milano era in uno degli ascensori delle grandi stazioni e ci stava abbondantemente
Ma entra bene anche negli ascensori “standard”



(lo ricordo sempre: in treno portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni non ci sono o sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)



PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco risulta buona:
il motore è dotato di ruota libera e oppone una debolissima resistenza alla marcia; anche in retromarcia non frena in modo significativo

Legend Milano - scorrevolezza ruote e pedali


Queste caratteristiche vengono confermate su strada viaggiando senza assistenza: a 18km/h richiede 90W, praticamente come una muscolare alla stessa velocità
Se si esaurisce la carica della batteria, si torna a casa senza troppo sudore
Ma, soprattutto, se si usa questo modello in modo sportivo, ci consente di viaggiare in piano con il minimo di assistenza o addirittura a motore spento

I rapporti del cambio consentono di trovare facilmente la giusta cadenza di pedalata anche senza assistenza

Ecco come si presenta senza batteria: il tubo obliquo risulta un pò vuoto






IMPIANTO LUCI

Le luci sono alimentate dalla batteria principale e comandabili dalla pulsantiera a manubrio
Entrambe sono a led

La luce anteriore, Spanninga Kendo, produce un fascio luminoso corretto e potente: adatto anche ad un uso in zone completamente buie




La luce posteriore, Blaze Lite, emette una luce potente anche di lato; il led è a luce fissa





Entrambi i fanali sono dotati di catadiottro

Qui si vede la – forte – luce che emettono




L’immagine seguente rappresenta quello che vede un automobilista che illumini la Milano lateralmente con i fari:
si nota bene la potenza della luce posteriore e la sua visibilità laterale e l’ottimo effetto riflettente dei pneumatici
e dei catadiottri sulle ruote
Bene !






ANTIFURTO

La Milano non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa durante il parcheggio

Sul telaio è bulinato il numero di serie: molto utile per poterne rivendicare il possesso






ACCESSORI

La Smartgo ha in listino una serie nutrita di borse e accessori specifici
Sono poi applicabili i normali accessori per bici

Tanto per fare qualche esempio:
cestino rigido in legno con attacco rapido Klickfix
portacellulare impermeabile anche questo con attacco Klickfix ...



... borse a bisaccia impermeabili con attacco rapido al portapacchi




Eccola completa di tali accessori






CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La Milano è certificata per le vigenti normative europee: EN15194 EPAC




La garanzia è, classicamente, di 2 anni per l’intera bipa
Anche la batteria ha una buona garanzia di 2 anni senza restrizioni

Il prezzo di listino al momento del test è di 1749€ con la batteria da 14Ah 504Wh (che è quella usata in queste prove)

La batteria aggiuntiva da 10.4Ah costa 364€ e quella da 14Ah costa 524€



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Le sensazioni che ho ricavate nell’uso della Legend Milano sono in gran parte positive: veloce, confortevole anche su fondi stradali un pò dissestati, confortevole e guidabile con sicurezza sugli sterrati leggeri, potente ma non aggressiva, ben accessoriata, costruita con cura; quelle negative, confrontate con altre bipa in commercio, sono una capacità di scalare le salite limitata a pendenze non troppo forti, una leggera pigrizia nell’avvio dell’assistenza, una “camminata assistita” non particolarmente vigorosa e la difficoltà di viaggiare in coppia o in gruppo per la tendenza a raggiungere sempre la massima velocità

Perciò risulta molto efficace nel commuting anche in presenza di qualche salita e anche su distanze rilevanti dove è vincente la velocità e il confort

Confortevole e robusta per andare al lavoro o per fare la spesa caricando bene il portapacchi magari con borse laterali
Telaio aperto e scavalco basso consentono bene il trasporto di carichi voluminosi

Molto adatta alle gite fuoriporta ed al turismo in sella : ha una autonomia elevata ed una velocità di crociera al massimo della legalità; anche in questo utilizzo si apprezza il confort di marcia

Interessante anche per chi, nell’uso turistico, vuole aggiungere un lato sportivo viaggiando ad assistenza bassa (o assente)

Non è, invece, particolarmente adatta a percorsi montani con pendenze impegnative;
gli sterrati tipici delle piste ciclabili sono affrontabili con disinvoltura e sicurezza

Buona ma un pò ingombrante come “tender” del camper;
meno adatta ad un frequente trasporto in treno per peso e dimensioni



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


14   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
n/a Inserito il - 26/08/2019 : 21:49:17
pixbuster ha scritto:

Si Wilma: stavo scherzando anch'io

non c'è nulla di cui scusarsi e ti ringrazio invece per il mio maglione ... che in foto è venuto più bello di quanto sia in realtà perchè è vecchiotto e un pò consumato ...

confermo: non è legno ma plastica; l'effetto dal vivo però non mi è parso malvagio su un telaio tutto nero opaco




Ringrazio per la conferma a mio favore!
Non ho conoscenze tecniche in materia, però...
l'occhio femminile (in questo caso).... non ha sbagliato!

pixbuster Inserito il - 26/08/2019 : 00:20:34
Si Wilma: stavo scherzando anch'io

non c'è nulla di cui scusarsi e ti ringrazio invece per il mio maglione ... che in foto è venuto più bello di quanto sia in realtà perchè è vecchiotto e un pò consumato ...

confermo: non è legno ma plastica; l'effetto dal vivo però non mi è parso malvagio su un telaio tutto nero opaco





n/a Inserito il - 25/08/2019 : 15:59:57
andrea 104KG ha scritto:

Per essere pignoli (sono figlio di falegname ) non è per niente radica di noce... senbra un noce tanganica al più e non radica



Scusami se mi permetto:
Sei proprio solo "pignolo"! In senso scherzoso naturalmente!

Era ed è rimasta in termine "ironico" la cosiddetta frase: "in tinta di radica di noce"! Riferita alla "tinta", al colore simile ma è in plastica credo? Chiederemo conferma!

andrea 104KG Inserito il - 25/08/2019 : 00:38:56
Per essere pignoli (sono figlio di falegname ) non è per niente radica di noce... senbra un noce tanganica al più e non radica
Il maglione di pix è antistatico, allontana la polvere, ormai caricato dalle innumerevoli bipe provate
n/a Inserito il - 24/08/2019 : 22:36:38
pixbuster ha scritto:

che criticoni !

Wilma, la maniglia c'è (e si vede nelle foto della batteria anche se è piegata)
Questa bipa è pensata prevalentemente per l'asfalto ... e nei miei 450km di uso non si è mai impolverata ne infangata; anche perchè è integrata nel telaio nella parte inferiore che è quella che si sporca di più
grazie per il maglione

Sulla questione del nome non so: si vede che Milano è una parola che piace in tutta Europa


Pixbuster, ringrazio per la risposta con le dovute precisazioni! Giustamente guardando meglio le foto si vede benissimo la maniglia piegata della batteria e mi scuso di ciò; E, anche per quanto riguarda la batteria, non si è "impolverata" nei viaggi! L'ho solo fatto notare per il maglione!
Grazie
n/a Inserito il - 24/08/2019 : 22:22:21
Paolorusso ha scritto:

Radica di noce? Wilma dammi la clava


La cosiddetta "tinta" in radica di noce, c'è!

Poi... "Wilma, dammi la clava"! I Flintstones (The Flintstones, noto in Italia anche come Gli Antenati), anni 50!
Modo "elegante" per dire: Di altri tempi!


pixbuster Inserito il - 21/08/2019 : 23:49:41
che criticoni !

Wilma, la maniglia c'è (e si vede nelle foto della batteria anche se è piegata)
Questa bipa è pensata prevalentemente per l'asfalto ... e nei miei 450km di uso non si è mai impolverata ne infangata; anche perchè è integrata nel telaio nella parte inferiore che è quella che si sporca di più
grazie per il maglione

Paolorusso, la finta radica è solo uno dei colori con cui può essere fornita la batteria
E visto che corre sui cavalcavia facendo solo girare a vuoto i pedali, supera bene il 10% e sale anche sul 17% direi che per una bipa da turismo è più che sufficiente

Sulla questione del nome non so: si vede che Milano è una parola che piace in tutta Europa
Sergiom2 Inserito il - 21/08/2019 : 22:32:22
Radica di noce? Wilma dammi la clava
n/a Inserito il - 21/08/2019 : 21:51:53
Noto e sottolineo la grande fantasia dei costruttori nel nominare le loro "creature"!
Milano....
L'ho già letto ormai molte volte:

NCM Milano
Armony Milano
Agnelli Milano
Lombardo Milano
Legend Milano
Batavus Milano

O mi stò perdendo!
Grazie

P.s.: di questa: bella la batteria in tinta "radica di noce"!
Poi, secondo il mio modesto modo di vedere, sconsigliabile (sottobraccio), su quel bel pullover, quando e polverosa dopo un bel giro!
Ma una classica maniglia sig. pixbuster, non poteva consigliarla?




pixbuster Inserito il - 21/08/2019 : 16:27:10
Mi hanno comunicato dalla Legend che la batteria usata nel pix-test era "vecchia" e che aveva fatto già molti cicli e sopratutto molte scariche complete
Perciò i test di autonomia sono "pessimistici" : in realtà la batteria poteva erogare intorno ai 420Wh invece di 500

Metto una nota e correggo i valori nel testo della prova nel paragrafo "Velocità ed Autonomia"

Sergiom2 Inserito il - 15/08/2019 : 21:54:43
È carina ma costa troppo e in salita non ci siamo proprio!
claudio02 Inserito il - 15/08/2019 : 16:09:20
test a peschiera meraviglioso
baldiniantonio Inserito il - 15/08/2019 : 15:30:10

grazie a chi lavora anche a ferragosto!
Miura72 Inserito il - 15/08/2019 : 14:41:43
Grande Pix gran bel modello molto buono
Se posso dire una cosa quando cè il freno a disco anteriore farei una foto anche all'interno della forcella x poter vedere se puo osspitare dischi superiori al 160 ciao ciao

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