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 Pix test n. 38 – WFR R1 26”

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 11/02/2013 : 19:08:13
E’ la volta del modello più richiesto della ditta W.F.R. Engineering S.r.l di Martignana di Po (CR)
[ www.r1e-bike.it ]

Mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice
Il modello si chiama

R1 26”









E’ disponibile anche in altre colorazioni

La WFR progetta e assembla completamente i suoi modelli presso il suo stabilimento; molti dei componenti secondari sono realizzati specificamente, sempre qui in Italia
La verniciatura viene eseguita qui
Ancora di più: la centralina è progettata e realizzata dalla stessa WFR e, come vedremo più avanti, è completamente programmabile anche dopo l’acquisto; anche il BMS è costruito in Italia e persino le batterie sono assemblate qui selezionando gli elementi che le compongono


IN BREVE

Il telaio è di tipo aperto, completamente in alluminio 6061; è solido ma risente molto del peso della batteria e del motore concentrati nella parte posteriore
Il peso complessivo è di 31.4kg di cui 7.4kg rappresentati dalla batteria
La posizione in sella è a busto eretto con manubrio alto (“all’olandese”)

La forcella anteriore è ammortizzata (Suntour XCV a gas regolabile)
Di serie viene montato un cannotto con ammortizzatore coassiale regolabile; in opzione si può montare un ammortizzatore a parallelogramma Suntour NCX

Il cambio è uno Shimano Altus a 7 rapporti a deragliatore con comando del cambio Shimano revoshift
Il range del cambio è esteso verso i rapporti più corti
A 25 km/h la cadenza di pedalata è di 70 ped/min in 7.a : frequenza un po’ vivace per chi non è allenato
All’altro estremo consente di viaggiare a 10km/h in 1.a con una cadenza di 60 ped/min: ottima in salita

I pneumatici sono da 26”x1.75” Schwalbe Energizer Plus dalla buona tenuta e dal buon confort di marcia
Il cavalletto è del tipo a due piedi e ha un ingegnoso sistema per ridurne l’ingombro da ripiegato
C’è un robusto portapacchi anteriore vincolato alla parte mobile della forcella
Il portapacchi posteriore è, in modo del tutto inconsueto, integrato nella struttura della batteria ed asportabile con essa

I freni sono V-brake della Tektro all’anteriore e al posteriore dall’azionamento morbido e ben modulabile
La frenata è potente e lo spazio di frenata da 25 km/h è di 3.0m

La R1 è del tutto originale per quanto riguarda l’alloggiamento della centralina: essa è infatti sistemata all’interno della scatola-batteria
Sulla centralina è doveroso fare un discorso un po’ più approfondito:
è realizzata in Italia interamente su progetto e software dalla WFR
La sua costruzione è di elevato livello ed i circuiti di potenza sono dimensionati abbondantemente per avere il massimo dell’affidabilità
Il software è completamente programmabile perciò, dopo l’acquisto, è possibile adattare precisamente alle proprie esigenze i parametri di funzionamento (tramite l’apparecchiatura disponibile presso i venditori)

La R1 viene fornita con una batteria al litio da 37V 10Ah 370Wh LiFePO4
Garantisce una tensione molto stabile durante tutta la scarica, permettendo di avere prestazioni elevate anche agli ultimi chilometri
Anche il numero di cicli ottenibili è elevato e, nel periodo invernale, soffre meno se le basse temperature
Tutti questi vantaggi si pagano però con un peso elevato

Il circuito interno di bilanciamento durante la ricarica (BMS) è, come la centralina, di elevata qualità e garantisce la giusta ricarica anche se qualche elemento è fortemente sbilanciato

La rimozione della batteria non è molto agevole per il suo peso elevato e per la necessità di sganciare un grosso connettore tenuto in posizione da due viti (svitabili senza attrezzi)

La ricarica della batteria è molto breve: solo due ore e venti minuti (da batteria completamente scarica)

La R1 ha un bel display ben retroilluminato in azzurro su cui possono essere letti la velocità, il livello di carica dlela batteria, i km percorsi ed in più la potenza erogata dal motore

Il motore è un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un ben potente e collaudato 8Fun (Bafang) BPM; la spinta è potente ma viene erogata con progressività e non mette mai in imbarazzo il ciclista
Durante la marcia è sufficientemente silenzioso

I cablaggi sono molto ben ordinati e quasi invisibili
Il sensore della rotazione dei pedali (PAS) non è realizzato col “classico” dischetto a magneti, ma è integrato nell’asse del movimento centrale

La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i ben 9 disponibili; non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata ma l’avvio è graduale
E’ presente il pulsante “soft-start” che ha tre livelli per consentire la “camminata assistita”
L’avvio dell’assistenza avviene dopo 1/12 di giro di pedale (30°) pari a 0.23m in prima marcia: è un ritardo breve che consente di partire senza sforzo
Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.0” e la velocità di uscita è 26.1 km/h

Nel traffico è disinvolta, ma non particolarmente manovrabile per via del peso concentrato al posteriore
La spinta del motore è potente e si raggiungono velocemente le velocità desiderate
La regolazione della velocità, ottenuta con i 9 livelli, consente di trovare facilmente quella adatta alle condizioni di traffico

Il cavalcavia al 4% può essere superato a 23.0 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali (“pedalata simbolica”)
Sul 10% sale in 1.a marcia a 10.0 km/h con il solo peso della gamba applicato ai pedali; la ripartenza con il soft-start consente di non esercitare sforzo sui pedali
Sul 17% lo sforzo sale a 111W a 8km/h e con una cadenza di 49ped/min che inizia ad essere lenta
La ripartenza richiede di appoggiare sul pedale 49 chili: si comincia a staccarsi dal sellino
Il 20% rappresenta il suo limite

La velocità in pianura non è molto elevata : 24km/h limitati da un cut-off tachimetrico non invadente; rimane costante per tutto l’arco della scarica

L’autonomia (riportata a 21°C) è di 58 km a prestazioni piene più altri 3 di “riserva”

Confortevole sugli sterrati leggeri: gli ammortizzatori anteriore e della sella, insieme ai pneumatici semi-balloon, fanno bene il loro dovere
La regolazione della velocità consente di trovare facilmente la giusta andatura

In auto si trasporta come una normale muscolare, ma verificare che il peso sia compatibile col proprio portabici

Il trasporto in treno non è agevole per il peso piuttosto elevato

La scorrevolezza ad assistenza disinserita è buona: a 18km/h sono richiesti 102W sui pedali (un po’ maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga); però il peso elevato si fa sentire nettamente anche in falsopiano

L’impianto luci è alimentato da una dinamo a mozzo
Il fanale anteriore è a singolo led della Axa che produce un buon fascio luminoso; la luce emessa è già buona a 3 km/h ma non ha la persistenza a bipa ferma
Il fanalino posteriore è a singolo led rosso a luce fissa anch’esso Axa ; è ben visibile da lontano e anche lateralmente; è dotato di persistenza per cui rimane acceso alcuni minuti dopo la fermata

C’è una chiave per bloccare la batteria sulla sua guida ed un solido lucchetto ad arco Axa Defender che blocca la ruota posteriore; a questo lucchetto è collegabile una catena (sempre fornita di serie) per poter fissare la bipa a qualcosa di solido

La R1 è certificata EN 14764 (bici turismo, per la solidità meccanica), EN 15194 (EPAC, biciclette elettriche) ed EMC (compatibilità elettromagnetica)

La garanzia è di 2 anni anche sulla batteria

Il prezzo di listino è 2260 € , ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati

Dato che la batteria integra anche la centralina, non ne indico il prezzo ma ricordo che è possibile fare, presso la WFR stessa, il recelling degli elementi




Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche






CICLISTICA

Il telaio è di tipo aperto, completamente in alluminio 6061; è solido ma risente molto del peso della batteria e del motore concentrati nella parte posteriore: la sua resistenza torsionale non è elevata e, se da un lato favorisce la comodità sullo sconnesso, dall’altro peggiora la precisione di guida



Il peso complessivo è di 31.4kg di cui 7.4kg rappresentati dalla batteria: vedremo più avanti le ragioni di questo peso elevato


La forcella anteriore è ammortizzata (Suntour XCV a gas regolabile)
E’ molto efficace e la guida risulta precisa; in frenata c’è qualche piccola flessione ma non disturba minimamente





La sella è la nota SMP-TRK che è accreditata di una elevata comodità
Ha un largo scavo ed è costruita con materiale morbido
Di serie viene montato un cannotto con ammortizzatore coassiale regolabile



Opzionale (e l’esemplare che ho provato ne era provvisto) si può montare un ammortizzatore a parallelogramma Suntour NCX; costa circa 130 euro



Ne ho potuto constatare la notevole efficacia sia su piccole asperità che su ostacoli più severi

Da tutto ciò deriva una notevole comodità di marcia anche su fondi sconnessi

La regolazione dell’altezza della sella è di tipo rapido senza attrezzi; il cannotto ha diametro 27.2mm

Il manubrio, dotato di comode manopole ergonomiche, ha una forma piuttosto dritta, a vantaggio dell’agilità nelle manovre



ha la pipa regolabile, ma per aumentarne l’altezza occorre l’inserimento di spessori



Purtroppo il manubrio, se da fermi si tolgono le mani, ruota molto facilmente a destra o a sinistra creando qualche problema di equilibrio; anche a bipa sul cavalletto la rotazione troppo facile lo porta a “cadere” da uno dei due lati molto rapidamente e fastidiosamente



La posizione in sella è a busto eretto con manubrio alto (“all’olandese”)




Il cambio è uno Shimano Altus a 7 rapporti a deragliatore



Gli innesti sono rapidi e precisi: mai avuto problemi o esitazioni

Il comando del cambio è – sempre Shimano - del tipo revoshift (si ruota la parte più interna della manopola per cambiare): non troppo morbido nell’azionamento ma veloce nella cambiata
L’indicazione della marcia inserita è abbastanza visibile, ma solo di giorno




Il range del cambio è esteso verso i rapporti più corti
A 25 km/h la cadenza di pedalata è di 70 ped/min in 7.a : frequenza un po’ vivace per chi non è allenato
All’altro estremo consente di viaggiare a 10km/h in 1.a con una cadenza di 60 ped/min: ottima in salita




Lo smontaggio della ruota anteriore è del tipo rapido senza attrezzi, ma la presenza della dinamo a mozzo richiede di staccare il connettore delle luci (da non dimenticare per evitare danni al cavetto)






La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 18 ; non c’è connettore per il motore: in caso di sostituzione della camera d’aria o del pneumatico occorre allentare il dado dalla parte del cavo motore e poi togliere quello dall’altro lato in modo da poter sfilare il perno della ruota dal fodero del telaio e far passare da lì pneumatico e camera d’aria;
il cavo del motore è sufficientemente lungo da sopportare questa operazione senza danneggiarsi
Non è una operazione molto agevole da fare per strada




La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 54.6 km/h senza alcun problema); si avvertono però delle flessioni laterali del telaio che non è molto rigido e che viene ulteriormente penalizzato dalla pesante batteria a sbalzo
La marcia senza mani è del tutto stabile

marcia senza mani



I pneumatici di sezione generosa (da 26”x1.75” / 47-559 Schwalbe Energizer Plus) hanno una buona tenuta e contribuiscono bene al confort di marcia



la valvola è una “Dunlop”, tipicamente ciclistica




Il cavalletto è del tipo a due piedi e garantisce una ottima stabilità anche durante le operazioni di carico o scarico dai portapacchi
A cavalletto estratto è possibile la rotazione completa dei pedali ed è possibile perciò far girare sia la ruota anteriore che quella posteriore (non contemporaneamente, è ovvio) ad esempio per controllare se i pattini dei freni toccano



La sua struttura è leggera ma solida ed è dotato di un sistema di chiusura che ne riduce drasticamente l’ingombro: duarante la chiusura i due piedi si riuniscono lateralmente e restano nell’ingombro del telaio




Il portapacchi anteriore è vincolato alla parte mobile della forcella (ruota perciò con lo sterzo) ed è robusto
Su di esso è facile montare un eventuale cestino (optional)
Se si volesse trasportarci la valigetta 24-ore, sarebbe necessario montare il fanale in un’altra posizione



Il portapacchi posteriore è, in modo del tutto inconsueto, integrato nella struttura della batteria ed è dotato di molla “portagiornale”
Il telaietto che regge questo insieme è robusto e omologato per 25 kg; detratto il peso della scatola batteria, rimangono disponibili per il carico 17 kg



Il montaggio di un seggiolino per bimbi deve tener conto di questo limite di peso, della posizione elevata in cui si troverebbe (che farebbe diminuire la stabilità di marcia) e graverebbe sul già carico posteriore: sinceramente non lo consiglio


La componentistica è di buon livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; l’aspetto risulta curato anche nei dettagli







IMPIANTO FRENANTE

I freni sono V-brake della Tektro all’anteriore e al posteriore

Questo è l’anteriore




E questo è il posteriore




Le leve sono robuste e morbide da azionare (marca Avid);
non sono dotate degli switch di cut-off del motore
Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra



L’azionamento è morbido e ben modulabile; ciò è anche dovuto al cavo posteriore che scorre per lunghi tratti senza guaina



La frenata è potente e lo spazio di fermata da 25 km/h è di 3.0m: ottimo valore, assai migliore di quanto prescritto dalle normative (7 metri)
Si manifestano dei leggeri bloccaggi della ruota posteriore e non c’è tendenza al ribaltamento

Su discese lunghe la frenata è buona ma non ottima: ad elevate velocità i freni perdono un po’ di efficacia; però non si avvertono affaticamenti




Passiamo alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

La R1 è del tutto originale per quanto riguarda l’alloggiamento della centralina: essa è infatti sistemata all’interno della scatola-batteria, insieme (ma questo è normale) al circuito BMS
E, come già detto, anche il portapacchi è integrato nella scatola-batteria
Perciò, quando si rimuove la batteria, si porta con se tutto



Sulla centralina è doveroso fare un discorso un po’ più approfondito:
è realizzata in Italia interamente su progetto e software dalla WFR
La sua costruzione è di elevato livello ed i circuiti di potenza sono dimensionati abbondantemente per avere il massimo dell’affidabilità
Il software è completamente programmabile: ai rivenditori viene fornito un programma per poter cambiare moltissimi parametri di configurazione
Per fare un esempio, è possibile variare corrente e potenza di ognuno dei livelli di assistenza; si può modificare la velocità del soft-start; si può variare la prontezza dell’attacco e del distacco del motore
Perciò, dopo l’acquisto, è possibile adattare precisamente alle proprie esigenze ogni livello di assistenza

Aggiungo che hanno sviluppato anche un “kit diagnostico” poco costoso, che consente ai riparatori di identificare con molta semplicità eventuali guasti

La centralina è dotata di autospegnimento dopo circa 15 minuti



BATTERIA

La R1 viene fornita con una batteria al litio da 37V 10Ah 370Wh LiFePO4
E’ una chimica che garantisce una tensione molto stabile durante tutta la scarica, permettendo di avere prestazioni elevate anche agli ultimi chilometri
Anche il numero di cicli ottenibili è più alto delle litio polimeri e, nel periodo invernale, soffre meno se le temperature diventano … polari
Tutti questi vantaggi si pagano però con un elevato peso

La scatola è realizzata in acciaio inox di elevata robustezza e di completa impermeabilità
Come già detto, contiene anche la centralina ed integra il portapacchi; aggiungo che anche la luce posteriore è fissata a tale scatola



Il circuito interno di bilanciamento durante la ricarica (BMS) è, come la centralina, di elevata qualità e garantisce la giusta ricarica anche se qualche elemento è fortemente sbilanciato (ad esempio dopo ripetute cariche e scariche parziali a batteria già un po’ vecchia)

L’estrazione avviene sfilandola verso la parte posteriore, previo sblocco con la chiave del fermo meccanico e scollegamento del connettore



Già: il connettore
Dovendo rimuovere anche la centralina, è necessario un connettore che, invece dei classici + e – della batteria, abbia tre contatti per forte corrente per alimentar il motore, più quelli dei sensori Hall dello stesso motore, più quelli del cruscottino, più quelli del PAS, e anche i due per la luce posteriore
Tutti questi contatti richiedono un connettore di elevate dimensioni che risulta difficoltoso da inserire o togliere



Richiede anche che si avvitino le due vitine laterali di bloccaggio per evitare che si sfili durante la marcia provocando ”sfiammature” che lo rovinerebbero in poco tempo (si avvitano e svitano con le dita, senza bisogno di attrezzi)



Il trasporto della batteria è sufficientemente agevole per la presenza del portapacchi, ma non essendoci una impugnatura anatomica o di dimensione adeguata, dopo poca strada fà male alla mano

Tutto questo, unitamente al peso piuttosto elevato di tutta la scatola – 7.4 kg – rendono l’estrazione ed il trasporto poco agevoli: se si deve portare abitualmente in casa la batteria per la ricarica, bisogna considerare questo aspetto negativo


La chiave di bloccaggio ha funzione di blocco meccanico e non ha comandi elettrici
L’accensione della centralina avviene esclusivamente dai comandi del cruscotto
Sulla batteria non è presente alcun indicatore dello stato di carica

Qui si vede il connettore principale e quello per la ricarica



La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta;
il connettore di ricarica è sempre facilmente accessibile in entrambe le situazioni

Il caricabatteria è di tipo switching, con una ventola che comunque è silenziosa
Anche il caricabatteria è di buona qualità come tutta l’elettronica che equipaggia questa bipa

C’è una cosa importante: la corrente di ricarica è di 5A e consente la ricarica di una batteria completamente scarica in due ore e venti minuti
Utilissimo per caricare, ad esempio, durante la pausa pranzo
Confermo che gli elementi che compongono la batteria sopportano senza alcun affaticamento questa corrente di carica



Pesa 990 grammi compresi i cavi (un pochino di più degli abituali modelli) ed è molto robusto
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo”
E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e di un’altra che si accende di verde a carica ultimata



COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

La R1 ha un bel display retroilluminato in azzurro posto verso il centro del manubrio, ben leggibile anche in pieno sole e con cifre sufficientemente grandi per poter essere agevolmente lette durante la marcia



La retroilluminazione è luminosa e ben uniforme: la lettura del cruscotto nelle ore notturne è facile e ben visibile

Vi possono essere letti :
- il livello di assistenza impostato (con una grossa e ben leggibile cifra)
- la velocità attuale in km/h e con una cifra decimale (anche questa con una grossa cifra ben leggibile)
- i km totali (odo) o parziali (trip)
- il livello di carica della batteria – è realizzato col classico disegno rettangolare della batteria che pian piano si svuota
- la potenza fornita al motore

Questa ultima indicazione è, a mio avviso, molto utile per rendersi conto in salita, ma ancora di più in pianura, del proprio apporto muscolare
Faccio un esempio: sto viaggiando alla mia velocità di crociera; il consumo è 120W; il mio apporto muscolare è di 80W
Pian piano mi “adagio” e diminuisco la spinta sui pedali; contestualmente leggo un consumo aumentato : 140W; capisco che sto battendo fiacca e riprendo a spingere; il consumo scende nuovamente a 120W
Con questo sistema riesco ad ottimizzare l’autonomia e mi alleno

E’ altrettanto utile in salita dove posso tenere sotto controllo la potenza e perciò anche il riscaldamento del motore; se vedo che salgo troppo con i watt posso ridurre il valore di assistenza o contribuire maggiormente con la pedalata
Anche in questo caso la mia risposta muscolare diventa automaticamente allenante

Se invece sto andando al lavoro o se sto passeggiando sul lungomare guardando il panorama (o i soggetti per cui provo attrazione emotiva) non mi interessa molto ottimizzare i consumi o allenarmi, allora questa indicazione non la guardo e vado benissimo lo stesso

L’indicazione della carica della batteria è mista voltmetrico-amperometrico: per avere una indicazione attendibile dello stato di carica bisogna smettere di pedalare, interrompendo così l’assistenza
Se si consulta ad assistenza avviata, indica l’autonomia residua se si continua con quell’assorbimento

I pulsanti per cambiare il livello di assistenza e per le varie funzioni da ciclocomputer, sono alloggiati in un comando separato posto vicino alla manopola sinistra
Questa soluzione mi piace perché consente di montare il display in una posizione centrale e protetta da urti e cadute, mentre lascia i (più robusti) pulsanti vicini al pollice per il loro azionamento



I pulsanti sono tre: quello centrale per l’accensione e gli altri due per cambiare il livello di assistenza (e per altre funzioni del cruscottino)

L’assistenza può essere regolata finemente scegliendo fra NOVE livelli
Non è presente il livello 0 (no assistenza) per cui se si vuole marciare solo in muscolare si deve spegnere la centralina con contestuale spegnimento delle funzioni di ciclocomputer (velocità e km percorsi)

I pulsanti non sono piccoli ma sono poco distanziati e poco rilevati: non è agevole “sentirli” al tatto senza guardarli e il loro azionamento con i guanti è piuttosto difficile



MOTORE

E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored ed è un ben potente e collaudato 8Fun (Bafang) BPM



La spinta è potente ma viene erogata con progressività e non mette mai in imbarazzo il ciclista

Durante la marcia è sufficientemente silenzioso

rumore in marcia


Come è tipico dei BPM, si sentono degli “sferragliamenti” quando il motore marcia a basso carico (tipicamente su un falsopiano in discesa)
Sotto sforzo intenso diventa un po’ rumoroso ma non arriva mai ad infastidire


Non è dotato di connettore sul cavo di alimentazione (vedi paragrafo “ciclistica” per le note sullo smontaggio della ruota)






CABLAGGI

I cablaggi sono molto ben ordinati e quasi invisibili fatta eccezione per il grosso cavo ben inguainato che và alla centralina-batteria
Non ci sono cavi scoperti nella zona inferiore del telaio





Il sensore della rotazione dei pedali (PAS) non è realizzato col “classico” dischetto a magneti ma è integrato nell’asse del movimento centrale

Qui (non) si vede la sua posizione



E’ una soluzione molto ben protetta ed affidabile, ma richiede una più laboriosa sostituzione in caso di guasto
Ovviamente il movimento centrale non è a cartuccia ma col classico cuscinetto aperto da entrambi i lati



MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della velocità di rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i ben 9 disponibili
Non c’è proporzionalità con la velocità della pedalata ma l’avvio è graduale

I nove livelli di assistenza modulano la velocità di marcia fra i 9 e i 24.5 km/h
Al livello massimo interviene il cut-off tachimetrico (con molta discrezione, senza stacchi improvvisi); perciò la velocità a ruota sollevata coincide con quella su strada
Riporto le velocità sull’esemplare in prova, ma ricordo che la centralina programmabile consente di modificare questi valori
Liv 1 – su strada 09.1 – a vuoto 09.9 km/h
Liv 2 – su strada 10.5 – a vuoto 11.0 km/h
Liv 3 – su strada 12.7 – a vuoto 13.7 km/h
Liv 4 – su strada 14.7 – a vuoto 16.0 km/h
Liv 5 – su strada 17.8 – a vuoto 18.6 km/h
Liv 6 – su strada 19.5 – a vuoto 21.1 km/h
Liv 7 – su strada 21.7 – a vuoto 23.3 km/h
Liv 8 – su strada 24.5 – a vuoto 24.5 km/h
Liv 9 – su strada 24.5 – a vuoto 24.5 km/h

I livelli 8 e 9 raggiungono entrambi il cut-off , ma col più alto si ha una potenza massima leggermente superiore nelle fasi di accelerazione o in salita

E’ presente il pulsante “soft-start” che ha tre livelli:
il primo si attiva quando è selezionato il livello di assistenza 1 e fa marciare la bipa, con ciclista a terra, a 2.0 km/h (buono se si sta camminando insieme ai pedoni)
il secondo si attiva col livello di assistenza 2 e porta la bipa a 3.1 km/h
il terzo si attiva con il livello 3 o i successivi e fa marciare la bipa a 4.0 km(h
Se si utilizza stando in sella, dal terzo livello in su, si marcia a circa 3 km/h

La velocità minima, in salita, è circa 6 km/h



AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per ottenere la partenza del motore è necessario accendere la centralina con il comando sul cruscotto e iniziare a pedalare

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 1/12 di giro di pedale (30°) pari a 0.23m in prima marcia: è un ritardo breve che consente di partire senza sforzo
L’assistenza si avvia progressivamente senza spinte brusche

Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata

avvio assistenza a ruota sollevata



Con il pulsante “soft-start” non è necessario esercitare alcuno sforzo sui pedali in partenza ma c’è un ritardo di circa un secondo dalla pressione del pulsante per avere l’avvio del motore
La pedalata non ha prevalenza sul soft-start: se si parte con questo comando attivato e si inizia a pedalare, la velocità rimane a 3 km/h; appena si rilascia il pulsante, interviene la normale regolazione dell’assistenza
Non è molto potente e l’aiuto che fornisce è leggero sia in pianura che in salita
Ecco il filmato della partenza stando in sella e conducendo a mano la bipa

soft start



Qui il filmato della partenza su strada, senza il soft-start

avvio assistenza su strada


Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dolcemente dopo circa mezzo secondo (è un tempo breve tarato così per la mancanza del cut-off sui freni)
Appunto non c’è il cut-off sui freni perciò in caso di frenata brusca il motore continua a spingere per qualche frazione di secondo prima di staccarsi; come ho misurato nel test di frenata, questo fatto non pregiudica il corto spazio di arresto … ma bisogna farci l’abitudine “psicologica”



ACCELERAZIONE

Ecco il consueto grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 11.0” e la velocità di uscita è 26.1 km/h
Notare poi l’intervento del cut-off tachimetrico
E’ un tempo buono ma risente dell’avvio dell’assistenza molto progressivo



NEL TRAFFICO

Nel traffico è disinvolta, ma non particolarmente manovrabile per via del peso concentrato al posteriore
La spinta del motore è potente e si raggiungono velocemente le velocità desiderate
La modulazione della velocità, ottenuta con i 9 livelli, consente di trovare facilmente quella adatta alle condizioni di traffico
Le partenze richiedono una breve spinta muscolare iniziale, poi il motore ci aiuta sostanziosamente
Per avere un vivace spunto di partenza, è meglio scalare un paio di marce quando ci si ferma ai semafori

Il confort di marcia è elevato anche sui dissestati fondi stradali cittadini



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Ecco i consueti risultati delle misura dinamometriche dello sforzo esercitato sui pedali:



La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo
Lo sforzo può essere anche nullo usando il soft-start, ma non è molto potente e fà partire lentamente la R1
La marcia in piano può avvenire anche senza esercitare spinta sui pedali (“pedalata simbolica”)

Il cavalcavia al 4% può essere superato a 23.0 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali (“pedalata simbolica”)

cavalcavia 4 %


La ripartenza si effettua con l’applicazione del solo peso della gamba;
con il soft-start lo sforzo si riduce praticamente a zero, ma occorre coordinare bene la manovra per staccarlo il più presto possibile ma dopo aver compiuto i suddetti 30 gradi di rotazione col pedale

Sul 10% sale in 1.a marcia a 10.0 km/h con il solo peso della gamba applicato ai pedali (se si spinge di più, ovviamente, si sale più veloci); la potenza richiesta è 64W, poco meno di quella che applico normalmente in piano nei test di autonomia, perciò sostenibile a lungo
La ripartenza con il soft-start non richiede di esercitare sforzo sui pedali, ma occorre una certa coordinazione perché la velocità è molto bassa; senza soft-start basta comunque il peso della gamba

Anche sul 13.5% lo sforzo rimane simile: 66W e con una cadenza di pedalata di 58/min che permette ancora di spingere con un buon rendimento muscolare; in queste condizioni si sale a 9.5km/h
La ripartenza richiede uno sforzo di 39kg ma sufficientemente breve, poi il motore inizia a spingere con forza crescente
Ecco: l’avvio progressivo dell’assistenza penalizza proprio queste situazioni; il motore spinge piano e poi via via sempre con maggior vigore e bisogna compensare con i muscoli

Sul 17% lo sforzo sale a 111W a 8km/h e con una cadenza di 49ped/min che inizia ad essere lenta
La ripartenza richiede di appoggiare sul pedale 49 chili: si comincia a staccarsi dal sellino
Ma siamo già su una pendenza di tutto rispetto che difficilmente si incontra per tratti lunghi

salita 10 13.5 e 17 %


Il motore diventa rumoroso ma in realtà si percepisce meno di quanto si sente nel filmato

Sul 17% si inizia ad avvertire qualche sollevamento della ruota anteriore

Questo motore ha una forte coppia per cui l’ho messo alla prova anche sul 20%
Il risultato è che richiede, per salire, 50 kg applicati ai pedali e 188W di potenza
Sono valori accessibili a chi ha allenamento o per chi ne ha poco ma solo per una breve rampa
La ripartenza richiede 57kg: praticamente il massimo dello sforzo fattibile senza alzarsi sui pedali
La ruota anteriore si alza con facilità e la ripartenza richiede attenzione perché per il primo tratto la velocità è molto bassa e si fatica a mantenere l’equilibrio
Siamo al limite dell’utilizzo di questo modello

salita al 20%


Non può mancare la prova sul 27%
Si sale ma con proprio tutto il peso applicato ai pedali e non si riesce a ripartire
Nel filmato si vede che alla fine della rampa il motore non ce la faceva più a sostenere lo sforzo e ho dovuto scendere rapidamente di sella

rampa al 27%


(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)

Qui si vede la prospettiva di tale salita



In definitiva la R1 consente di superare tutte le salite urbane senza sforzo;
non è il modello per affrontare lunghi itinerari di montagna, ma, se decidiamo nella nostra gita domenicale di andare a vedere cosa c’è in cima a quella rampa, ci porta su senza farci scoppiare

Per essere sincero fino in fondo da un motore BPM, una centralina sofisticata e una batteria robusta mi sarei aspettato un po’ di più, ma una costruzione robusta ed affidabile nel tempo (che fa crescere il peso) si paga forse così



VELOCITA’ e AUTONOMIA

Consueto percorso urbano-extraurbano con qualche cavalcavia e con 70W provenienti dai miei muscoletti

La velocità non è molto elevata : inizialmente 24.5km/h ma si stabilizza presto intorno ai 24
rimane però costante per tutto l’arco della scarica
Ho sempre mantenuto il livello di assistenza massimo (il nono) e ho viaggiato in 6.a marcia

Il cut-off tachimetrico non ha interventi invasivi e la velocità rimane ben stabilizzata senza “onde”

Ho percorso 45 km con velocità entro il 10% di quella iniziale e poi ancora poco più di 3 km con prestazioni in veloce calo fino all’intervento del BMS della batteria
Dato che la temperatura durante la prova era di soli 3°C, calcolo che l’autonomia in condizioni primaverili (21°C) salga a 58 km (più almeno 3 di “riserva”)






MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia, nonostante l’abbondanza di livelli di assistenza selezionabili, non è molto agevole per la mancanza di modulazione : i vari livelli portano a velocità ben precise ed è difficile accordarle precisamente a quella del nostro compagno di viaggio



MARCIA SU FONDI STERRATI

Confortevole sugli sterrati leggeri: gli ammortizzatori anteriore e della sella, insieme ai pneumatici semi-ballon, fanno bene il loro dovere
La regolazione della velocità consente di trovare facilmente la giusta andatura
La guidabilità è soltanto discreta per via del peso sbilanciato al posteriore e a sbalzo che induce flessioni laterali al telaio, ma non ho mai avuto imbarazzi nello schivare le buche più profonde (o piene d’acqua)
L’avvio dell’assistenza progressivo non porta mai a instabilità o perdite di aderenza
La frenata è ottima : solo qualche bloccaggio al posteriore che non provoca instabilità



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare, ma non è troppo leggera (24 kg senza batteria);
le parti elettriche non richiedono necessità particolari

Il trasporto in treno non è agevole per il peso che è piuttosto elevato (31.4kg con la batteria montata); e anche trasportare la batteria separata è faticoso (7.4kg)
L’aggancio ai sostegni non presenta ostacoli salvo il peso da dover sollevare
Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta benissimo



La dimensione del manubrio crea qualche problema di manovrabilità negli angusti spazi dei vagoni mentre la lunghezza consente di muoversi agevolmente

(ricordo come sempre di portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)




No, le scale non sono il suo forte: il peso è piuttosto alto, l’equilibrio è nettamente sbilanciato al posteriore e il punto di presa (per mantenere un po’ di equilibrio) è in una parte sottile del telaio

trasporto su scala





PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La scorrevolezza al banco e su strada risulta buona:
il motore è dotato di ruota libera e non oppone resistenza nemmeno in retromarcia

scorrevolezza ruote


Vorrei fare una considerazione riguardo a questa prova:
come si vede, la scorrevolezza della ruota anteriore dotata di dinamo a mozzo, è molto simile a quella della ruota posteriore motorizzata
Accendendo le luci (circa 3W assorbiti in più) si vede che la ruota anteriore si arresta in metà del tempo a vuoto
Si può perciò stimare che un motore geared come questo, se si viaggia solo a pedali, faccia consumare solo circa 3W in più rispetto ad una ruota senza motore

La prova dinamometrica a 18km/h (velocità bassa per minimizzare l’effetto della resistenza dell’aria ed evidenziare invece la scorrevolezza meccanica) indica una richiesta di 102W : buono anche se necessariamente un po’ maggiore di quanto richiesto da una muscolare analoga

In caso di strada in pendenza, il peso si fa sentire in modo evidente

I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata

Ecco come si presenta senza la batteria
Il sistema di attacco della batteria in questo caso diventa il portapacchi ma attenzione che si perde la luce posteriore e il relativo catadiottro



Nella marcia senza batteria si riducono fortemente le flessioni laterali del telaio, ma rimane una certa sensazione di elasticità



IMPIANTO LUCI



L’impianto è alimentato da una dinamo a mozzo (Shimano) sulla ruota anteriore
Il fanale anteriore è a singolo led della Axa ; produce un buon fascio, nettamente superiore di intensità a quanto richiesto dal codice; la luce emessa è già buona a 3 km/h ma non ha la persistenza a bipa ferma
Il fanalino posteriore è a singolo led rosso a luce fissa anch’esso Axa ; è ben visibile da lontano e anche lateralmente; è dotato di persistenza per cui rimane acceso alcuni minuti dopo la fermata

Il cruscottino sul manubrio ha una ottima retroilluminazione (vedi foto in “comandi e regolazione dell’assistenza”)
La posizione del cambio è invece invisibile nella marcia notturna

Ricordo ancora che, togliendo la batteria, si asporta anche la luce posteriore



ANTIFURTO

C’è una chiave per bloccare la batteria sulla sua guida
Serve come blocco meccanico, ma è troppo facilmente forzabile per avere funzione di antifurto



Però la R1 è dotata di serie di un solido lucchetto ad arco Axa Defender che blocca la ruota posteriore



A questo lucchetto è collegabile una catena (sempre fornita di serie) per poter fissare la bipa a qualcosa di solido



La lunghezza della catena è buona per arrivare sempre a qualcosa a cui fissarla

Nella parte inferiore del telaio è bulinato il numero di serie per una facile identificazione in caso di ritrovamento






ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta
Il seggiolino per bimbi risulta però molto in alto e grava sul già carico asse posteriore



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

La R1 è certificata EN 14764 (bici turismo, per la solidità meccanica), EN 15194 (EPAC, biciclette elettriche) ed EMC (compatibilità elettromagnetica)

La garanzia è di 2 anni anche sulla batteria

Il prezzo di listino è 2260 € , ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati

Dato che la batteria integra anche la centralina, non ne indico il prezzo ma ricordo che è possibile fare, presso la WFR stessa, il recelling degli elementi



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

E’ un modello a vocazione cittadina: molto affidabile dal punto di vista elettronico e della batteria
Le scelte costruttive, come la presenza di parti in acciaio inox, ne garantiscono la durata negli anni

Si muove agevolmente in città e supera, senza impegno da parte del ciclista, le salite “normali”
Adatta alle dissestate strade di molte nostre città
Non è particolarmente versata al trasporto di bimbi sul seggiolino posteriore

Nelle gite fuoriporta ha una autonomia buona che però non è facilmente incrementabile con una seconda batteria (pesante e costosa per la presenza all’interno della centralina elettronica)
La velocità è un po’ bassa, ma il motore ha accelerazioni pronte che consentono medie generali discrete
Affronta con disinvoltura gli sterrati leggeri e i tratti collinari

Il trasporto in auto/camper non presenta problemi (ma meglio verificare la portata del proprio portabici)

Farla viaggiare in treno presenta la difficoltà del peso elevato



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera

17   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
kigan Inserito il - 30/03/2020 : 09:23:27
Grazie
Fatto
MilleMiglia Inserito il - 29/03/2020 : 22:42:04
Daniele Consolini ha scritto:

Buona sera a tutti.

Come voi ben sapete, nonostante il mio ruolo nell'azienda R1ebike sia assolutamente marginale e privo di alcuna possibilità decisionale, ho partecipato attivamente alla realizzazione e sviluppo della batteria installata su questa bicicletta, quindi, essendo persona di parte, non mi sento di scrivere molto.

Però sento il dovere personale di ringraziare e complimentarmi pubblicamente con Pix, perchè ha svolto un test elaboratissimo ed accuratissimo.
Siamo oramai abituati ai Pix test, ma vi assicuro che leggere la recensione di un prodotto sul quale ho lavorato in prima persona è una esperienza gratificante ed emozionante. Ho messo cuore ed anima in questo progetto, dedicando mesi di lavoro per ottimizzare il processo produttivo delle batterie.
Sapere che da Vigasio Pix è venuto in treno con la sua bici sino alla fabbrica, per tornare a casa con la R1, denota in lui forza, energia e grande voglia di conoscere e sperimentare. Non posso che emozionarmi quindi di fronta a questa "prova del nove" così approfondita.

Come artigiano esterno, collaboro con R1 assemblando, testando e collaudando le batterie.
La scelta di elementi molto prestanti e durevoli inseriti in un contenitore in acciaio inossidabile, si paga con un peso maggiorato. A favore del pacco, posso dire che la sua durata dovrebbe essere equivalente a quella della bicicletta, un po' grazie al sovradimensionamento della capacità di erogazione, un po' grazie alla superselezione dei singoli elementi.
Il contenitore e la struttura stessa della batteria, hanno permesso all'insieme di superare violentissime prove di impatto al TUV Italia.

Spero tanto che ci possa essere presto una prova anche della versione da 28", bici particolarmente più energica e meccanicamente "dotata" della sorellina minore da 26".

Grazie a tutti della cortese attenzione! Spero di non essermi dilungato troppo.

Dan


Guarda qualche messaggio sopra, clicca sul nome utente e mandagli una email
kigan Inserito il - 29/03/2020 : 21:06:36
Grazie
Cortesemete mi sai dire come contattarlo.
E' un meccanico, tecnico o rivenditore?

Grazie
Arnaldo
MilleMiglia Inserito il - 29/03/2020 : 17:27:50
Al tuo posto proverei a contattare Consolini
kigan Inserito il - 29/03/2020 : 12:42:30
Buongiorno
tengo una R1 mtb con similare elettronica e mi si presentano dei problemi che non funziona chiedo se ci sono dei centri forniti di ricambi e assistenza per FRW che ormai a chiuso da qualche anno.
la bici non funziona
-Il Km funziona
-la funzione walk 6km funziona
Cortesmente chiedo se avete da indicarmi l'assistenza o ricambivisto che la centralia è molto particolare.

Saluti
Arnaldo

ANDRA' TUTTO BENE
pixbuster Inserito il - 25/02/2013 : 22:22:06
((((grazie Dasti))))
Dasti Inserito il - 24/02/2013 : 08:18:54
pixbuster Inserito il - 22/02/2013 : 23:04:54
Grazie Dan, il tuo apprezzamento mi fà molto piacere
Daniele Consolini Inserito il - 19/02/2013 : 22:45:28
Buona sera a tutti.

Come voi ben sapete, nonostante il mio ruolo nell'azienda R1ebike sia assolutamente marginale e privo di alcuna possibilità decisionale, ho partecipato attivamente alla realizzazione e sviluppo della batteria installata su questa bicicletta, quindi, essendo persona di parte, non mi sento di scrivere molto.

Però sento il dovere personale di ringraziare e complimentarmi pubblicamente con Pix, perchè ha svolto un test elaboratissimo ed accuratissimo.
Siamo oramai abituati ai Pix test, ma vi assicuro che leggere la recensione di un prodotto sul quale ho lavorato in prima persona è una esperienza gratificante ed emozionante. Ho messo cuore ed anima in questo progetto, dedicando mesi di lavoro per ottimizzare il processo produttivo delle batterie.
Sapere che da Vigasio Pix è venuto in treno con la sua bici sino alla fabbrica, per tornare a casa con la R1, denota in lui forza, energia e grande voglia di conoscere e sperimentare. Non posso che emozionarmi quindi di fronta a questa "prova del nove" così approfondita.

Come artigiano esterno, collaboro con R1 assemblando, testando e collaudando le batterie.
La scelta di elementi molto prestanti e durevoli inseriti in un contenitore in acciaio inossidabile, si paga con un peso maggiorato. A favore del pacco, posso dire che la sua durata dovrebbe essere equivalente a quella della bicicletta, un po' grazie al sovradimensionamento della capacità di erogazione, un po' grazie alla superselezione dei singoli elementi.
Il contenitore e la struttura stessa della batteria, hanno permesso all'insieme di superare violentissime prove di impatto al TUV Italia.

Spero tanto che ci possa essere presto una prova anche della versione da 28", bici particolarmente più energica e meccanicamente "dotata" della sorellina minore da 26".

Grazie a tutti della cortese attenzione! Spero di non essermi dilungato troppo.

Dan
OSCAR95 Inserito il - 16/02/2013 : 20:49:02
Ancora complimenti per questo dettagliatissimo Pix Test!

Per quanto riguarda la batteria, ho visto che anche in casa Bottecchia stanno introducendo su più modelli le batterie LifePo4. Che sia segno che si stà lentamente abbandonando il Li-Poly (che comunque mantiene ancora le sue buone doti di affidabilità e prestazioni)?

Ad ogni modo non mi piace questo diuscorso della batteria che quando la rimuovi porti via tutto da dietro. Nel caso volessi mettere delle borse laterali, mi troverei a doverle portare via insieme alla batteria, così come un cestino posteriore.

Per il resto ottima la nuova concezione della centralina, sarebbe bello se in futuro la programmazione si potesse fare da casa con apposito software da installare e cavetto USB, pensate che bello sarebbe poter leggere i dati della batteria (Ah residui ecc...) e regolarsi a piacere la centralina (coi propri rischi se si superano i parametri da C.d.S).

Buona l'assemblaggio in Italia delle componenti, così come degli elementi della batteria (buona l'opzione del recelling dalla fabbrica).

Mi par comunque di capire che questa nuova Ditta sia emergente nel settore, mi piacciono le sue innovazioni e spero proprio che facciano strada, migliorandosi. Strabelli i nuovi modelli in catalogo, che linea accattivante! Tra l'altro la maggior pèarte con l'ottimo BPM Bafang!
Giorgio_s Inserito il - 12/02/2013 : 13:29:04
P.S. Pix, per la tua esperienza, il prezzo di 2260 € di listino come lo valuti? ti sembra adeguato? Non vorrei dire castronerie, ma a me sembra un pelino alto... Magari il colore inganna, ma la piazzerei giusto un migliaio sotto. Tho, diciamo 1200-1400 max...
pixbuster Inserito il - 12/02/2013 : 10:36:14
se guardate il nuovo catalogo ... stanno già cambiando la posizione della batteria !!!!!!



leonardix Inserito il - 12/02/2013 : 09:02:09
Grazie per l'ottima prova Pix! E per la resistenza al freddo!
Sì, meglio color lavanda, che se te l'avessero fornita bianca avresti potuto facilmente perderla nella neve!

Mi pare un prodotto interessante, non lo conoscevo assolutamente... probabilmente così come il loro sito è un prodotto con alcuni elementi ancora da maturare o da rifinire...

Dando una occhiata al loro sito infatti (così come al loro catalogo) ci sono alcune imprecisioni ed è in generale molto parco di quelle informazioni tecniche che, se ben presentate, potrebbero essere invece il valore aggiunto e distintivo delle loro bipe... ma a noi le informazioni di dettaglio le hai fornite tu (e molto bene) , quindi la curiosità dei jobikers su questo modello può ritenersi appagata!

Personalmente il connettore mi ricorda la porta parallela dei vecchi pc (...ve la ricordate?) sarà per questo che il complesso batteria-centralina-portapacchi-luci pesa all'incirca come una vecchia stampante ad aghi?

Scherzi a parte, condivido le osservazioni appena espresse da alibi, mi pare un prodotto "sincero", in cui finalmente c'è ricerca e non solo assemblaggio, si percepisce il tentativo di arrivare a qualcosa di nuovo e questo sforzo è certamente da premiare!

Una ulteriore ingegnerizzazione ed evoluzione di alcuni dettagli, unita se possibile ad una migliorata soluzione del nodo batteria, non potrà che rendere ancor più appetibile un modello che ha fra i suoi pregi quello di essere finalmente in gran parte italiano e di poter rappresentare per affidabilità, robustezza e versatilità (con la centralina progammabile) una possibile opzione interessante per alcune categorie di bipaisti!
Giorgio_s Inserito il - 12/02/2013 : 08:43:38
Grazie Pix, un altro test da manuale!
Parlando della bici, considerando il mio ultimo acquisto fatto per la necessità di facilitare il trasporto della bimba da parte di mia moglie, non posso non essere d'accordo con elle: la scelta della batteria posta sul portapacchi (per giunta così pesante) pone seri limiti all'utilizzo con seggiolini per bambini;

- il peso di un bimbo che va dietro parte da 15 KG (sotto questo peso solitamente si mette sul seggiolino anteriore)
considerando oltre 10 kg tra motore e batteria, ci si trova con ALMENO 25 kg posteriori.

Non solo: lo spessore del pacco batteria alza ulteriormente il baricentro di tale peso, rendendolo ancor più difficile da gestire.

In ultimo, una mamma che deve far salire / scendere il proprio bambino dal seggiolino, dovrà sollevare i suoi oltre 15 kg più in alto di 15-20 cm.
Sembra niente, ma fatelo tutti i giorni, più volte al giorno (vai a fare una piccola spesa, vaial parco, eccc.) Per chi non è molto robusta può essere anche questo un ulteriore limite.
E non è il massimo esteticamente.

Peccato, perchè la bici è carina, è italiana, e pare proprio di buona qualità.
Certo, non si sono sprecati molto nella progettazione della scatola batteria: è la solita posizione sul portapacchi adottata da tutti...
Qualcosa di innovativo no, eh? azzardare qualcosa di nuovo....
Ma si può sempre migliorare.

Io ho dato l'esempio con la mia Alibipa....



elle Inserito il - 12/02/2013 : 00:40:58

ma collocare la batteria ai lati del portapacchi, come fa l'attuale giant twist o faceva un tempo l'elettrica dell'eusebi, non avrebbe il vantaggio di abbassare il baricentro, controllare meglio il peso e rendere un po' sfruttabile la capacità di carico? chissà perché questa soluzione non è più adottata

pixbuster Inserito il - 11/02/2013 : 23:41:02
invece tutti mi hanno fatto i complimenti per il colore originale !

Si hai visto giusto: hanno privilegiato un uso traquillo per avere una grande affidabilità e una lunga durata di tutto (a partire dalla batteria)
elle Inserito il - 11/02/2013 : 19:47:17

ai consueti complimenti questa volta vanno aggiunti quelli al dignitoso padre e nonno per aver avuto il coraggio di montare una cavalcatura di questo colore!

scherzi a parte, grazie pix: una prova invidiabile per una bici di standard decisamente elevato

chissà che la programmazione software non possa consentire di tirar fuori quella resa in salita estrema che qui manca, forse perché le prestazioni sono calibrate su un uso che non la richiede


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