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 Pix-test n. 34 - Green Spark LUMINA

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 19/08/2012 : 21:38:37
E’ il turno del modello intermedio della Green Spark, di Costermano (Verona) [ www.greenspark.it ] -

Mi è stato gentilmente messo a disposizione dalla stessa Ditta costruttrice e l’ho usato per circa 250 km
Il modello si chiama:

Lùmina











IN BREVE

Il telaio è in alluminio 6061 ed è robusto
La posizione in sella è di tipo a busto eretto ed è confortevole: l’ammortizzatore anteriore, i pneumatici e l’imbottitura di sella e manopole garantiscono un buon confort anche con buche e sampietrini
Il cambio è uno Shimano Tourney TX a deragliatore a sei rapporti : ben scalati e corretti sia per la pedalata assistita che muscolare; le cambiate sono precise e il comando morbido
Cavalletto e portapacchi senza particolari caratteristiche
I freni sono V-brake e sono un po’ duri da azionare; qualche sentore di affaticamento nelle discese lunghe; provocano il bloccaggio della ruota posteriore ma non si innescano mai ribaltamenti; la frenata è comunque buona ma direi che sono migliorabili con l’adozione di pattini più performanti
Il peso è di 23.5 kg compresa la batteria (che pesa 2.5kg)
La batteria è una Litio Nickel Cobalto Manganese, di ultima generazione 36V e 8 Ah; ha una buona tenuta della tensione durante la scarica e ottima resistenza alle correnti elevate (tipiche delle salite); comoda da estrarre e da trasportare
L’assistenza si regola su tre livelli tramite pulsante sul cruscottino a manubrio che indica anche lo stato di carica (a led) ed è dotato di pulsante “soft-start” per l’avviamento in assenza della pedalata
Il motore è da 250W a mozzo, montato posteriormente, brushless, geared; potente e silenzioso
I cablaggi sono ben fatti e protetti
Il sistema di controlle dell’assistenza è a sensore di pedalata (montato sull’asse pedali) senza proporzionalità con la velocità di rotazione dei pedali
L’avvio dell’assistenza è piuttosto rapido (poco più di un terzo di giro di pedale), poi il motore spinge con vigore: 10.15” per percorrere i primi 50 metri con una velocità di uscita di 24 km/h (limitata a questo valore dal controllo tachimetrico); si può partire senza esercitare sforzo sui pedali con il soft-start, ma non è molto vigoroso
Nella “camminata assistita” è invece ben tarato come velocità e consente di superare salite ripide (però senza carichi a bordo)
Nel traffico è potente e agile; il confort è buono anche sui dissestati fondi cittadini
In salita si viaggia con uno sforzo leggero sul 4%
Lo sforzo risulta ancora accettabile fino al 17%
Le ripartenze sono agevoli anche sul 17% (utilizzando il soft-start)
Sale sulla rampa al 27% applicando tutto il proprio peso sui pedali, ma non vi riparte
Nel complesso risulta una onesta scalatrice anche se non adatta a pendenze estreme
La velocità massima è di 24 km/h limitata dal cut-off tachimetrico; viaggiando al massimo livello di assistenza e semplicemente accompagnando i pedali, ho raggiunto i 49 km di autonomia con le prestazioni che si mantengono costanti per molta parte del percorso (40 km prima che la velocità cominci a scendere sotto i 24km/h del controllo tachimetrico)
Nessun problema se si incontra uno sterrato
Il trasporto in auto richiede di verificare peso e lunghezza
Il trasporto in treno è fattibile ma non è troppo agevole per il peso non ben equilibrato e per gli ingombri
E’ ben pedalabile ad assistenza disinserita (salvo anche qui per il peso)
Le luci sono alimentate dalla batteria principale e garantiscono una discreta illuminazione della strada; rimangono accese a piena potenza anche a bipa ferma, ma se si toglie la batteria non funzionano più





Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche






CICLISTICA

Il telaio è di tipo aperto con scavalco basso e largo, completamente in alluminio 6061, di buona solidità




Quella del test è color “Choco” ma sono disponibili anche i colori perla, metal, lavanda, mela e pesca

Qui una panoramica parziale dei colori




La forcella anteriore è ammortizzata
E’ efficace e sufficientemente precisa; anche in frenata risulta stabile



La sella è di tipo “unisex” imbottita e con molle ad elastomeri, confortevole anche su fondi sconnessi



La regolazione dell’altezza è di tipo rapido



Anche i pneumatici sono di buona sezione e la comodità in marcia risulta ottima anche su fondi dissestati


La posizione in sella è a busto piuttosto verticale




Il manubrio ha una inclinazione delle manopole di tipo turistico




Le manopole sono ben imbottite e garantiscono una buona presa




Il manubrio è regolabile in altezza ed inclinazione; la pipa però è fissa




La serie sterzo è di tipo classico




Il cambio è uno Shimano Tourney TX a 6 rapporti del tipo a deragliatore






Gli innesti sono sempre stati ottimamente precisi in entrambe le direzioni di cambiata

Il comando del cambio è anch’esso Shimano, del tipo a levetta e pulsante: si scalano anche due rapporti insieme; è morbido e comodo da azionare
L’indicazione della marcia inserita è ben visibile, ma solo di giorno




Il range dei rapporti è buono anche se non troppo esteso
A 24 km/h la cadenza di pedalata è di 64 ped/min in 6.a




Lo smontaggio della ruota anteriore richiede l’uso di una chiave da 15




La ruota posteriore richiede l’uso di una chiave da 18 e il distacco del connettore motore (vedi più avanti)




La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 54km/h senza alcun problema)
La marcia senza mani è del tutto stabile, ma la geometria della forcella la rende poco guidabile: meglio tenere almeno una mano sul manubrio

marcia senza mani



I pneumatici (da 26” x 1.75” ) ammortizzano bene le piccole asperità ed hanno una buona tenuta



la valvola è una Schrader (tipo automobilistico)

Il cavalletto è monopiede montato sul mozzo posteriore; consente la rotazione completa dei pedali (comodo nelle operazioni di piccola manutenzione) ed è sufficientemente stabile



La Lùmina viene fornita con un robusto portapacchi posteriore in acciaio (portata non dichiarata), munito di comodi elastici facilmente rimovibili




L’avvisatore acustito è di tipo elettronico ed è comandato da un comodo pulsante vicino alla manopola di sinistra (vicino al comando luci)



Il suono è forte ed ho notato che viene recepito dai pedoni anche se di tibro completamente diverso dai campanelli classici

segnalatore acustico


Attenzione: bisogna che ci sia montata la batteria principale perché funzioni (ma non occorre accendere la centralina)


La componentistica è di discreto livello e la cura nell’assemblaggio è senz’altro buona






IMPIANTO FRENANTE

I freni sono V-brake sia all’anteriore che al posteriore

Questo è l’anteriore




E questo è il posteriore




Le leve sono robuste ma piuttosto dure da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore
Il freno anteriore è comandato dalla leva sinistra




La frenata è discreta ma ben modulabile; non si innescano ribaltamenti ma, se si insiste con i freni, ci sono bloccaggi della ruota posteriore
L’azionamento dei freni è un po’ duro e l’azione frenante è un po’ troppo morbida

L’arresto in 3.82m da 25 km/h testimonia questa sensazione (Ricordo che per la normativa EN 14764, lo spazio di frenata da 25km/h deve essere inferiore a 7 m)

Qui un filmato

frenata


Si sente lo strisciamento del pneumatico posteriore ma non ci sono accenni di sollevamento della ruota

Nelle lunghe discese ho avuto un sentore di perdita di efficacia, ma durante le prove non si sono manifestati cali

Complessivamente l’efficacia della frenata è migliorabile e suggerisco l’adozione di pattini freno più performanti




PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ alloggiata nella parte fissa sotto alla batteria: ben integrata, facile da raggiungere e ben protetta da urti e cadute della bipa



Nella foto si vedono bene i contatti elettrici con la batteria

Dopo cinque minuti di inattività, la centralina si disconnette automaticamente (è un tempo piuttosto breve)



BATTERIA

La Lumina è equipaggiata con una batteria al litio da 36V 8Ah 290Wh al litio-nichel-cobalto-manganese
E’ della nuova generazione di Litio-Cobalto, che non ha più i problemi di sicurezza della prima serie ed ha una erogazione dell’energia costante nell’arco della scarica; non ha alcun problema nemmeno con forti assorbimenti
Come vedremo più avanti, questo si traduce in una buona costanza delle prestazioni anche in salita

E’ alloggiata nello spazio ricavato dietro al cannotto sella, soluzione che determina un allungamento complessivo della bipa, ma che concentra il peso nella zona bassa centrale



Notare nella parte bassa il connettore di ricarica e il fusibile

La batteria è dotata di due serrature apribili con la medesima chiave: la prima aziona l’interruttore di alimentazione, la seconda sblocca il fermo di sicurezza
L’estrazione avviene perciò prima disattivando il contatto elettrico; poi si toglie la chiave e la si inserisce nella serratura di blocco meccanico; a questo punto la batteria si sfila ruotando lateralmente: più difficile da spiegare che da fare
La manovra di reinserimento è facile

Ecco come si presenta la batteria quando estratta (si vedono bene le due serrature)



Si trasporta molto facilmente per la presenza di una maniglia ripiegabile



Il suo peso è di 2.49 kg : il peso specifico si colloca fra quello delle Litio polimeri e quello delle LiFePO4
In valore assoluto è un peso basso e la trasportabilità è agevole anche per la presenza della comoda maniglia

Come detto, c’è un interruttore elettrico a chiave, così i contatti rimangono senza tensione durante il trasporto




Non è presente alcun indicatore dello stato di carica : per avere questa informazione è necessario avere la batteria montata sulla bipa, accendere la centralina e consultare i led sul cruscottino
La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta

Il caricabatteria è di tipo switching, senza ventola



Pesa 540 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2.0A e ricarica una batteria completamente scarica in 5 ore e 16 minuti
La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “europeo”
E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata



COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

La Lumina è dotata di un cruscottino a led posto a sinistra del manubrio ben leggibile anche in pieno sole



Vi trova posto (a sinistra) il pulsante a membrana On/Off che accende la centralina ed illumina i led del cruscotto
Prima di azionare questo comando bisogna ricordarsi di accendere la batteria con la chiave

Il pulsante più a destra, sempre a membrana, commuta il livello di assistenza fra i tre disponibili con sequenza 1-2-3-1-2-3
Non è disponibile il livello “zero” cioè assistenza disinserita; questo si ottiene solo spegnendo la centralina col pulsante on/off
Il livello di assistenza impostato è segnalato dall’accensione del corrispondente led blu

Una fila di quattro led blu segnala lo stato di carica della batteria

Un ulteriore pulsante, in posizione centrale, attiva il soft-start cioè la partenza del motore in assenza della pedalata
L’azionamento di questo comando è evidenziato dall’accensione di una spia blu

Sotto al cruscottino ci sono altri due pulsanti per l’accensione delle luci e per l’avvisatore acustico elettronico

La visibiltà delle segnalazioni è ottima anche di notte, ma non c’è alcuna retroilluminazione dei pulsanti




L’azionamento dei pulsanti sul cruscottino è suffcientemente facile, ma diventa un po’ difficoltoso quando si indossano i guanti per lo scarso rilievo e la corsa limitatissima
Il comando del cambio di livello di assistenza è piuttosto lontano da azionare: sarebbe stato meglio se l’ordine fosse stato l’inverso con il pulsante on-off , che è di utilizzo meno frequente, nella posizione più lontana

I comandi delle luci e del “campanello” sono invece raggiungibili facilmente e azionabili altrettanto facilmente con i guanti

L’indicazione della carica della batteria è di tipo voltmetrico e fornisce indicazioni sufficientemente corrette sulla carica restante



MOTORE

E’ un hub posteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored




La spinta è sempre vigorosa e le partenze sono rapide

Durante la marcia il motore è silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta ma non diventa mai invasiva

rumore in marcia



E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota






CABLAGGI

I cablaggi sono ben nascosti e protetti; viaggiano per quanto possibile all’interno del telaio




Anche nella parte inferiore il percorso esposto è breve e protetto




Nella parte che va al manubrio, i cavi sono ben ordinati



Il cavo motore –come di consueto- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota posteriore

Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta






MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della presenza della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato fra i 3 disponibili; non esiste proporzionalità con la velocità di rotazione dei pedali

I tre livelli impostabili modulano decisamente la velocità di marcia
Col primo livello si ottiene una velocità di marcia su strada piana di circa 14 km/h ed il motore assiste, diminuendo via via la sua spinta, fino a 17.9 km/h (velocità che si ottiene a ruota sollevata)
Con il secondo livello si marcia su strada piana a 18-19 km/h ed il motore assiste fino a 21.7 km/h
Con il terzo livello si marcia su strada piana a 24 km/h poi interviene il cut-off tachimetrico (perciò anche a ruota sollevata la velocità è la medesima)

Al livello massimo di assistenzaza ,la potenza del motore e l’intervento del cut-off non consentono di modulare bene lo sforzo sui pedali : il motore “spara” la bipa fino ai 24 km/h e da lì in poi velocità maggiori sono ottenute con il solo sforzo muscolare

Al secondo livello si può decidere invece facilmente quanto sforzo applicare sui pedali; ma la velocità rimane sempre sotto ai 20km/h che è, a mio avviso, un po’ bassa

La velocità minima, in salita, è circa 7 km/h ; su strada piana si viaggia, con l’assistenza attiva, a non meno di 14 km/h

Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata




AVVIO DELL’ASSISTENZA

L’avvio dell’assistenza avviene dopo 0.38 giri di pedale, cioè appena più di un terzo di giro ed è pari a 1.2m in prima marcia: è un ritardo “medio” che non favorisce partenze scattanti ma che evita avviamenti indesiderati del motore

Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo
Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente

E’ presente il comando “soft-start” che consente di avviare il motore in assenza della pedalata
Con tale comando si ottiene una marcia, stando in sella, di circa 3-4 km/h
Il soft-start avvia il motore immediatamente alla pressione del relativo pulsante
Ma la presenza della pedalata non disattiva questo comando e vedremo, parlando di salite, i limiti di tale soluzione
Nelle partenze in piano bisogna rilasciare il pulsante appena compiuto mezzo giro di pedale per consentire la vigorosa accelerazione da parte del motore

Qui il filmato dell’avvio assistenza su strada senza e poi con soft start (si noti la differenza di spinta del motore)



Se si conduce la bipa a mano (“camminata assistita”) la marcia è agevole e non ci si trova a rincorrere la bipa; la velocità, difatti, è di 4.5 km/h
A ruota sollevata, il soft-start limita la velocità a 5.1 km/h

camminata assistita





ACCELERAZIONE

Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo



Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.15” e la velocità di uscita di 24 km/h
E’ un tempo molto buono nonostante l’intervento del cut-off tachimetrico già dopo 30 metri
Prima di fermarsi ai semafori è meglio ricordarsi di scalare un paio di rapporti per superare in breve tempo il terzo di giro di pedale necessario all’avviamento del motore (se ci si dimentica non ci sono comunque difficoltà: si parte solo più lentamente nel primo metro)
E se proprio non si vuole fare alcuno sforzo, c’è il “soft-start”



NEL TRAFFICO

La spinta del motore è potente e, nel traffico, si deve passare spesso ai livelli inferiori di assistenza; bisogna prestare un po’ di attenzione nelle manovre in spazi ristretti perché il motore tende ad essere aggressivo

La modulazione della velocità non è molto elevata, perciò ci si trova spesso a trafficare col pulsante del cambio di livello di assistenza, che non è facilissimo da raggiungere

La manovrabilità è invece molto buona ed il confort di marcia è elevato anche sui sampietrini e sui dissestati fondi stradali delle città



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

I risultati ottenuti con la misura dinamometrica dello sforzo esercitato sui pedali sono raggruppati nella ormai consueta tabella



La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo, ma per avere un buono spunto è meglio spingere un po’ fino a che non si avvia il motore
Se proprio non si vuole far sforzo, c’è il pulsante soft-start

Il cavalcavia al 4% viene superato a 20.4 km/h senza esercitare alcuno sforzo sui pedali

Cavalcavia 4 %


La ripartenza richiede uno sforzo molto limitato anche senza l’ausilio del soft-start

Ma parliamo appunto dell’uso del soft-start nelle partenze in salita
La potenza inviata al motore in questa condizione non è molto elevata per cui aiuta poco
Ma in salita anche il poco in più va bene ;-)

Piuttosto c’è il fatto che la pedalata non ha la preminenza su questo comando
Cerco di spiegarmi:
Alla partenza premo il pulsante; il motore si avvia immediatamente (a differenza di altri in cui c’è un ritardo)
Contemporaneamente aiuto con i pedali
Se continuo a tenere premuto il soft-start, il motore continua a esprimere la medesima forza che io pedali o meno e la velocità si stabilizza a pochi chilometri all’ora in piano
Se invece, dopo aver eseguito mezzo giro di pedale, rilascio il pulsante, l’assistenza “normale” parte immediatamente e la bipa inizia ad accelerare con tutta la potenza disponibile
In altri sistemi, quando la centralina riceve il segnale che la pedalata è in atto, il soft-start si disattiva automaticamente e si imposta il livello di assistenza selezionato rendendo il passaggio da una funzione all’altra automatico e inavvertibile
Perciò su questa bipa si deve operare così:
partenza col soft-start e insieme con la pedalata
appena compiuto mezzo giro di pedale, rilasciare il pulsante
(vedi filmato più sopra “avvio assistenza su strada”)
E’ un po’ scomodo nelle manovre rapide, ma testimonia che qui il comando è pensato per la “camminata assistita” piuttosto che come aiuto nelle ripartenze

La salita del filmato seguente comprende un tratto al 10% che si supera a circa 12km/h , in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di 91 W; è un valore di sforzo ancora contenuto e sopportabile anche per lungo tempo se si ha un minimo di allenamento; la batteria, con la sua elevata corrente di scarica sopportabile, reagisce bene e non si notano progressivi cali di tensione
La ripartenza richiede uno sforzo di 33 kg che è realizzabile senza alcun allenamento

Il tratto al 13.5% si sale in 1.a marcia a 9.3 km/h con uno sforzo maggiore del caso precedente, ma ancora sostenibile per un tempo non troppo prolungato
Principalmente la differenza è nella cadenza di pedalata che scende sotto alle 50 ped/min e richiede una pressione sui pedali elevata
Stesso sforzo che sul 10 % anche nella ripartenza

Salita 10 e 13.5 %



Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo che … fa sudare (32 kg e circa 112 W); la velocità si assesta intorno a 7.6km/h ; qui il fiatone è assicurato e occorre allenamento se la salita è più che una rampa
La partenza da fermo richiede di applicare 33 kg con il soft-start come nei casi precedenti

salita al 17%



La rampa al 27% viene superata se si è già in velocità ma anche se la si affronta a motore almeno avviato (però siamo al limite e occorre impegnarsi con tutto il proprio peso sui pedali)
La ripartenza non è possibile nemmeno con il soft start

rampa al 27%


(come faccio sempre, preciso che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)

Qui si vede la prospettiva di tale salita




La “camminata assistita” si effettua senza alcun problema fino al 12% (ma seppur è abbastanza potente per far salire la bipa tenendola con un dito, non lo è abbastanza da potersi attaccare al maubrio e farsi tirare)
Sul 27% sale al limite e lentamente e solo se non c’è carico a bordo

Nel complesso la Lumina risulta una onesta scalatrice anche se non adatta a pendenze estreme



VELOCITA’ e AUTONOMIA

La batteria al Li-Ni-Co-Mn mantiene un valore di tensione piuttosto costante lungo tutta la scarica e questo, sommato al cut-off tachimetrico che limita la velocità assai prima delle possibilità del motore, si traduce nella costanza delle prestazioni fino a quando si arriva a … raschiare il fondo del barile

Ho eseguito la prova di autonomia con il livello di assistenza 3 (massimo) ed applicando uno sforzo praticamente limitato alla sola rotazione dei pedali
Per l’intervento del cut-off tachimetrico, l’andatura risulta “a onde” e mal si presta ad un aiuto muscolare sui pedali
Comunque ho cercato di mantenere sempre un certo sforzo ma inferiore ai soliti 70W
Quel che succede è che la bipa sale rapidamente a 24 km/h; poi interviene la tachimetrica e l’assistenza si stacca del tutto; a questo punto la velocità scende fino a poco più di 23 km/h indi riparte l’assistenza a piena potenza e ci riporta in un attimo a un po’ oltre i 24 km/h; e ricomincia il ciclo

In queste condizioni ho ottenuto una autonomia di 49 km con una velocità sempre intorno ai 24km/h fino a circa 40 km, poi con una discesa graduale fino a 21.5km/h che è il 10% in meno della velocità iniziale; a questo punto ho fissato il termine dell’autonomia utile; ma per arrivare all’intervento del BMS , perciò allo stop del motore, ho percorso ancora un chilometro e mezzo con prestazioni sempre più scarse
Non male considerato il modesto aiuto muscolare

Ecco il grafico




Al livello intermedio di assistenza (2) la velocità iniziale si colloca intorno ai 20 km/h , ma scende presto verso i 19 km/h; non ho ritenuto utile un test in queste condizioni poiché l’aiuto dei consueti 70W sui pedali sarebbe stato preponderante sul totale della potenza richiesta ; in tali condizioni l’autonomia salirebbe a valori molto grandi ma in pratica si viaggerebbe sempre “in muscolare” salvo in falsopiano e in salita
Questo è comunque l’andamento della velocità nei primi 12 km



---------
Specifico che per uniformità di risultati calcolo l’autonomia utile con queste regole:

Per le bipa che hanno una velocità iniziale maggiore o uguale a 25 km/h: i km percorsi fino a quando la velocità scende sotto ai 22.5 km/h (= -10% di 25 )

Per le bipa che hanno una velocità iniziale minore di 25 km/h: i km percorsi fino a quando la veloctà scende del 10% della velocità iniziale, ma comunque non inferiore a 18 km/h

L’autonomia totale (utile come riserva principalmente con le batteria Li polimeri che hanno una curva di discesa della tensione accentuata) è quella con velocità superiore a 18.75 km/h o al 75% della velocità iniziale se questa è inferiore ai 25km/h
----------



MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia non è molto agevole per la poca modulabilità della velocità



MARCIA SU FONDI STERRATI

Ci sono le manopole imbottite, l’ammortizzatore anteriore, la sella morbida e molleggiata e i pneumatici di sezione generosa: ne deriva un ottimo confort di marcia sugli sterrati
Si sentirebbe il bisogno di una maggior modulabilità della velocità quando il fondo diventa più impegnativo
La frenata è sufficentemente modulabile, ma, come già detto, i freni sono un po’ duri e si arriva facilmente al bloccaggio di una delle ruote
Il telaio è robusto e non presenta “svirgolamenti” sulle buche: si potrebbe osare anche di più delle semplici strade non asfaltate



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare ed un eventuale smontaggio della ruota anteriore non presenta difficoltà
Per caricarla sui portabici occorre tener presente la maggior lunghezza (una decina di centimetri più di una normale muscolare)
Il peso (21 kg senza batteria) non dovrebbe creare problemi salvo se si caricano più bipa

Negli ascensori delle ferrovie ci stà, ma con qualche difficoltà per la lunghezza




Il trasporto in treno non presenta difficoltà per quanto riguarda il peso che rimane comunque contenuto anche a batteria montata (23.5kg) ne per l’aggancio ai sostegni nei vagoni
La difficoltà maggiore è nello squilibrio verso l’indietro quando si solleva prendendola per la “maniglia” formata dal rinforzo inferiore del telaio
Meglio togliere la batteria e riporla in uno zainetto così ci si avvantaggia per il peso da manovrare e per il maggior equilibrio

Stesse considerazioni per il trasporto su scale

trasporto su scala



(per i viaggi in treno, ricordarsi di portare con sè una corda elastica perché a volte i sostegni sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)



PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

Il motore è dotato di ruota libera e risulta assai ben scorrevole ad assistenza staccata

scorrevolezza ruote



La scorrevolezza complessiva della bipa risulta perciò buona e simile a quella di una normale bici muscolare, ma il peso ovviamente la penalizza quando la strada diventa salita
I rapporti del cambio sono giusti per la marcia muscolare e si trova con facilità la cadenza desiderata

Ecco come si presenta senza batteria



La prova dinamometrica dice che occorrono 99 W per viaggiare a 18 km/h: un po’ di più che con una muscolare

(come detto qui sotto, attenzione che senza batteria montata non funzionano le luci e l’avvisatore acustico)



IMPIANTO LUCI

L’impianto è alimentato dalla batteria principale: si ha perciò luce anche a bipa ferma



Il fanale anteriore è a 4 led bianchi “cold white” e produce un fascio luminoso sufficiente (maggiore del minimo previsto dalle norme)
Il fanale posteriore è a due led rossi a luce fissa, visibile anche lateralmente e di giusta intensità

L’accensione avviene agendo sul pulsante sul manubrio
Assai comodo quando si transita in sottopassi o gallerie
Il pulsante non ha una spia di accensione ed è facile dimenticarsi le luci accese
Se si presta un po’ di attenzione, si nota che il pulsante ha una posizione più “schiacciata” quando le luci sono accese mentre è più sporgente a luci spente: ci si può regolare con questo per capire si – di giorno- si hanno le luci accese … ma visto il basso consumo e la durata … eterna … dei led, direi che è meglio tenerle sempre alimentate

Se la batteria si scarica completamente, la centralina si spegne ma le luci no: si può perciò sfruttare il residuo di carica che è insufficiente per il motore ma che è abbondante per queste luci a basso consumo
Rimarco il fatto che se si viaggia invece senza batteria, le luci non si possono accendere e non funziona nemmeno il campanello elettronico



ANTIFURTO

La Lumina non è dotata di antifurti di serie salvo la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa

Sul telaio è bulinato il numero di serie



All’interno del telaio è nascosto il trasponder Cymichip ( www.cymichipnews.com ) che consente di identificare in modo inequivocabile la propria bipa; i dati contenuti al suo interno sono registrati presso la GreenSpark e sono altresì riportate l’identificazione della batteria e dei tagliandi di manutenzione



ACCESSORI

Sono applicabili i normali accessori da bicicletta presenti anche nel catalogo aftermarket della stessa GreenSpark



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

Questo modello è certificato per le norme EN14764 (bici turismo) ed EN 15194 (Epac)




La garanzia è di 2 anni ed è di 2 anni anche sulla batteria, ma con formula a scalare
Sono previsti tagliandi periodici

Il prezzo di listino al momento del test è 1059 € e la batteria di ricambio 333 €, ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

La Lumina è un modello adatto a molte situazioni:
Il confort anche su fondi sconnessi la rende interessante per gli spostamenti in città
Anche il trasporto di cose ingombranti o dei bambini è agevole per il telaio aperto a scavalco basso
Non è particolarmente veloce ma ha una ottima accelerazione ed un motore potente che le consentono di districarsi bene nel traffico
Nelle gite fuori porta ha una buona capacità di andare in salita (se non sono estreme) ; anche l’autonomia non delude nonostante la batteria da soli 8 Ah
Non è un campione nel trasporto in treno, ma se non si è viaggiatori pendolari, la cosa è senz’altro fattibile
Per il trasporto in auto meglio verificare la dimensione massima ed il peso in caso di trasporto di più bici/bipa



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera

I valori misurati sono tutti relativi a temperature estive

9   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Lee Inserito il - 05/05/2015 : 19:45:53
Salve,

mi sapete dire se dai tempi del test questa bici ha subito migliorie di qualche tipo?????

La versione in vendita oggi è tale e quale???

Inoltre qui nel forum c'è gente che ha avuto problemi con sta Lumina??!

Ricordo quelli segnalati qui :
http://www.jobike.it/forum/topic.asp?ARCHIVE=true&TOPIC_ID=14183


Grazie...
leonardix Inserito il - 08/07/2013 : 21:35:12
job ha scritto:
Per chi ha poco tempo, ricordo che c'e' sempre il tabellone rissuntivo , ordinabile per colonna e da cui si puo' accedere ai singoli report, cliccando sulla parola TEST in alto o accedendo con questo link: http://www.jobike.it/tabella_pix.html

Certo, ed è un ottimo sistema per avere il colpo d'occhio e poi magari approfondire, è che normalmente me li leggo "caldi caldi" e questo me l'ero perso proprio!
job Inserito il - 08/07/2013 : 16:36:17
leonardix ha scritto:

Ohi, ma quanti pixtest mi sono perso? ...mi devo prendere un paio di giorni di ferie e fare una full'immersion!
Grazie Pix, mi metto subito in lettura!


Per chi ha poco tempo, ricordo che c'e' sempre il tabellone rissuntivo , ordinabile per colonna e da cui si puo' accedere ai singoli report, cliccando sulla parola TEST in alto o accedendo con questo link: http://www.jobike.it/tabella_pix.html

leonardix Inserito il - 08/07/2013 : 12:11:05
Ohi, ma quanti pixtest mi sono perso? ...mi devo prendere un paio di giorni di ferie e fare una full'immersion!
Grazie Pix, mi metto subito in lettura!
marco.mastroleo Inserito il - 08/07/2013 : 12:00:39
complimenti sinceri a chi ha effettuato questo test e scritto questo post; io ho la LUMINA dal 01/06/2012 (13 mesi) posso confermare tutto ciò che è stato scritto, e sono contento di aver speso quei soldini li...
Da più di un anno (con la sospensione da metà dicembre a fine febbraio; quest'anno sembrava di essere a Londra e non nel Salento) utilizzo la bici per andare al lavoro; vivo in una città che è su una collinetta ed ho fatto questa scelta perchè stanco della noiosa macchina. la tratta casa-lavoro è di circa 5 km ed all'andata è una salita costante.
Immagine:

35,8 KB
La questione etica era muscolare o elettrica? ho lottato molto contro me stesso, ma poi mi sono ricordato di abitare a 300 mt dal 40 parallelo (esatto esatto esatto esatto 40.000000,18.157758) e che a quelle coordinate (Casarano, LE) le temperature da Giugno a Settembre negli orari 8.00, 13.00, 14.30, 19.00 possono raggiungere anche picchi di 45°C ed arrivare in ufficio in un bagno di sudore ed accogliere persone era un sacrificio troppo alto per l'intera umanità, allora ho deciso per l'elettrico.
1) Andata elettrico
2) ritorno pausa muscolare (troppo facile)
3) Andata rientro elettrico
2) ritorno uscita muscolare (troppo facile II, la vendetta)
quindi sono 10 km che la piccolina deve trasportare carne ed ossa con le pendenze nell'immagine sopra, riesce a farlo beatamente per 4 volte (20 km in salita= due giorni) senza problemi e così come ci riusciva i primi giorni ci riesci ancora oggi (08-07-2013) la batteria ha avuto un lievissimo calo nelle performance, ma tutto sommato dopo 13 mesi ci sta.
Come "da manuale" nei due mesi di pausa l'ho usata un paio di volta caricando completamente e scaricando completamente la batteria.
Nell'ultimo periodo ho la sensazione che il motore abbia qualche decibel in più, ma credo che dopo l'uso costante queste differenze possano starci.
Invece Mercoledì scorso è accaduta una cosa incresciosa, a fine salita (era mattino e non faceva nemmeno tanto caldo) a fine percorso di andata il PORTAFUSIBILE (e non il fusibile che era integro) si è completamente squagliato Immagine:

128,54 KB .
vorrei sottolineare che il portafusibile è una fesseria che con un po di pratica fai da te si può sistemare, ma quello che è successo è fastidiosissimo. vorrei chiedere è successo a qualcun'altro questo problema?
Ringrazio in anticipo per l'ospitalità e rinnovo i complimenti a Pix.
OSCAR95 Inserito il - 21/08/2012 : 09:05:24
in effetti ci vorrebbe una rivista tipo Quattroruote ma sulle bici elettriche, coi test fatti da pix
iw6cpk Inserito il - 20/08/2012 : 23:41:24
Mi ci impacchio a leggere i test di Pix! E' meglio di una rivista specializzata e ne ha testate in quantità industriali.I complimenti per la passione e la costanza certosina.
Bengi Inserito il - 20/08/2012 : 22:29:21
Altro test impeccabile: complimenti al nostro collaudatore ufficiale!!!

E la bipa mi sembra onesta, anche in rapporto al prezzo.

Solo il software dovrebbe essere migliorato: il sistema di controllo mi sembra un po' troppo rudimentale ...


OSCAR95 Inserito il - 20/08/2012 : 11:49:04
Abcora una volta, complimenti per l'ottimo reportage!

La bici è interessante, spece per la nuova chimica della batteria utilizzata in una bici di fascia media. Mi lascia molti dubbi per le diffrenze rispetto alle batterie al litio per quanto riguarda cicli di vita o come comportarsi con le cariche e le scariche profonde. Da notare poi il "Case" della batteria identico a quella della Frisbee Miki.

Buona l'idea del cicalino come clacson, sicuramente aiuterà nel traffico delle nostre trafficate città.

Solo mi lascia perplesso questo cut-off tachimetrico a 24Km/h, forse una scelta dettata dalla necessità di riparmiare per la batteria, ma sicuramente fastidiosa. Molte altre bici permettono un minimo di progressione oltre i 25 con l'assistenza massima.

Per il prezzo che ha omunque mi sembra una buona bici, e ancora complimenti per il Pix-test

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