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 Pix test n.17 - Green Spark mod. GENIO

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 08/06/2010 : 02:00:10
La Green Spark di Costermano (Verona) mi ha gentilmente messo a disposizione un esemplare di “GENIO”, il loro modello pieghevole di bicicletta a pedalata assistita
Ho potuto tenerla per più di una settimana e ho percorso più di 200 km

Questa è la GENIO

Immagine:

306,42 KB

Ha la forcella ed il cannotto sella ammortizzati e ne deriva un ottimo confort di marcia anche su fondi irregolari
Senza batteria pesa 18.1 kg e viene fornita con la batteria al Litio da 37V 10Ah che pesa 4.9 kg, per un peso totale di 23 kg
Il peso (pur essendo piacevolmente basso per una bipa) è piuttosto elevato per consentire di portarla agevolmente sollevata
E’ adattissima ad essere trasportata, piegata, in automobile
Nel caso di trasporto in treno è meglio ripiegarla direttamente sul marciapiede del binario, movimentandola perciò sulle sue ruote (negli ascensori entra con facilità)
Nel caso di trasporto su mezzi pubblici c’è qualche difficoltà per le dimensioni non troppo contenute da piegata
Il trasporto sui portabici di automobili o camper, per via della piccola lunghezza, è molto agevole
Il sollevamento per superare scale è agevole, specialmente se aperta, usando l’apposita impugnatura sul telaio

Qui c’è la SCHEDA con tutte le caratteristiche

Immagine:

314,36 KB


CICLISTICA

La GENIO è di aspetto gradevole e, per strada, ha attirato molti sguardi incuriositi
Forse perché le biciclette elettriche non sono così frequenti, ma le elettriche pieghevoli sono del tutto rare

La posizione in sella è di tipo “olandese” cioè con il busto praticamente verticale

Immagine:

136,8 KB

Le ruote sono da 20”
Il telaio e la forcella sono in alluminio
I parafanghi sono in plastica flessibile e non si danneggiano in maldestre operazioni di carico/scarico nel bagagliaio
Buona la stabilità e la guidabilità anche in discesa
Il peso contenuto e la geometria del telaio la rendono particolarmente agile, senza però mettere in imbarazzo
Il sollevamento è agevole ed è presente sul telaio una comoda impugnatura
Qui un confronto visivo delle dimensioni rispetto ad una pieghevole con ruote da 16” e ad una bici con ruote da 28”

Immagine:

136,95 KB

La regolazione per persone alte e basse è un po’ limitata: il manubrio rimane sempre un po’ alto “all’olandese” e il cannotto sella in dotazione è decisamente corto per persone di elevata statura; può essere comunque richiesto di lunghezza maggiore (e questo non ostacolerebbe l’abbassamento totale della sella in fase di piegatura)

L’altezza piuttosto bassa del movimento centrale favorisce la salita in sella anche a chi ha problemi di movimento, ma richiede attenzione in curva, se si continua a pedalare, perché i pedali toccano facilmente il terreno

Il cambio è uno Shimano Tourney a 7 rapporti: non rapidissimo ma sufficientemente preciso
Il suo comando è uno Shimano SL-TX50-7R con una levetta e un pulsante: comodo e si possono anche scalare due rapporti per volta


Immagine:

37,68 KB

La corona anteriore è da 44 denti e il pacco pignoni va da z14 a z28;
Con il rapporto più corto (2.50m per un giro di pedale) si viaggia a 7.5 km/h con una cadenza di 50 ped/min
Con il rapporto più lungo (5.0m per un giro di pedale) si viaggia a 21 km/h con una cadenza di 70 ped/min

La forcella ammortizzata Zoom (non regolabile) ed il cannotto sella ammortizzato le conferiscono un ottimo confort di marcia anche su pavimentazioni irregolari

Al confort contribuiscono anche i pneumatici “cicciottelli” (20”x 1.95”) che assorbono le piccole asperità del terreno


Immagine:

160,45 KB

La tassellatura pronunciata non mi sembra abbia ragioni funzionali e a mio parere fa perdere scorrevolezza

I freni sono V-brake: potenti e non soffrono particolarmente sulle lunghe discese (i pattini però potrebbero essere migliorati per una migliore progressività della frenata); le leve sono in alluminio e del tipo “a quattro dita” cioè si azionano con tutta la mano e richiedono uno sforzo sensibile all’azionamento

Sugli sterrati la maneggevolezza ed il confort sono buoni, ma le ruote di piccola dimensione affrontano male sassi sporgenti e avvallamenti (del resto percorrere gli sterrati non è il motivo principale per cui ci si compra una pieghevole)

Se si estrae la batteria, rimane un vistoso spazio vuoto ed una antiestetica rotaia, ma la pedalabilità ne guadagna sensibilmente ed il peso complessivo si avvicina a quello di una muscolare … robusta

Immagine:

218,68 KB

La finitura generale è buona e c’è una certa cura nei particolari (vedi manopole)
La componentistica è accettabile per la sua fascia di prezzo

Il cavalletto è del tipo “monopiede” e consente la rotazione completa dei pedali quando è estratto

E’ disponibile in molte colorazioni di telaio, con manopole e sella intonati


RIPIEGABILITA’

La manovra di piegatura si esegue in circa 40 secondi sia in apertura che in chiusura (non è velocissima)
Ecco la mia maldestra esecuzione dell’operazione



Come si vede dal filmato, il fanale posteriore limita l’inserimento del cannotto: forse è più conveniente togliere sella e tubo

Le dimensioni da ripiegata non sono molto contenute: più adatte al trasporto nel bagagliaio di auto e camper che a quello sui mezzi pubblici; mi pare buona la trasportabilità in treno (che però non ho provato)

Immagine:

237,68 KB

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194,81 KB

Immagine:

207,32 KB

Nel bagagliaio della mia Clio ci stà stesa, occupando però tutto lo spazio utile

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157,79 KB

meglio sistemarla verticale, rimuovendo la cappelliera; in questo modo avanza spazio per i bagagli

Immagine:

171,22 KB

Immagine:

173,81 KB

I pedali sono ripiegabili da entrambi i lati ma in realtà serve piegare solo quello di destra : l’altro rimane nell’ingombro del telaio



Passiamo alla PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ collocata sotto al movimento centrale ed è dotata di una solida protezione antiurto che funge anche da appoggio per la bipa ripiegata


Immagine:

208,74 KB




BATTERIA

La GENIO viene fornita con una batteria al litio della Philion da 37V 10Ah
Garanzia 1 anno
Non sono disponibili altre capacità


Immagine:

105,4 KB

Sulla batteria è presente un indicatore dello stato di carica a led attivabile tramite un pulsantino

Immagine:

67,58 KB

La chiave per l’accensione funge anche da blocco antifurto per l’estrazione della batteria stessa ed il connettore di ricarica è accessibile anche a batteria montata

L’operazione di estrazione della batteria richiede purtroppo lo smontaggio del cannotto sella e non è perciò molto comoda se si vuol portare la batteria in casa per la ricarica
Quando si piega la bipa la cosa perde di importanza perché comunque il cannotto va sbloccato

Il caricabatteria è di tipo usuale e pesa 600 grammi

Immagine:

138,54 KB

La carica, dopo una scarica completa, avviene in circa 6 ore


COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

La regolazione dell’assistenza fornita dal motore è a tre livelli selezionabili tramite un pannellino che riporta anche lo stato di carica della batteria

I pulsanti per cambiare il livello di assistenza sono poco rilevati ma ben distanziati e non è difficile utilizzarli anche con i guanti
Tenendo premuto il pulsante “-“ per qualche secondo, l’assistenza si interrompe e per riattivarla bisogna tener premuto il pulsante “+”

Immagine:

185,88 KB

La posizione sul manubrio è comoda e non richiede di muovere la mano dalla manopola

L’indicazione del livello di carica e del livello di assistenza sono realizzate con led rossi poco visibili in piena luce ma molto ben visibili di notte

La chiave posta sulla batteria toglie completamente tensione alla centralina


MOTORE

E’ un hub posteriore, geared, da 250W a 37V, brushless, marca Bafang
E’ dotato di ruota libera
La spinta è potente e durante la marcia il motore è sufficientemente silenzioso

Immagine:

104,16 KB

CABLAGGI

Sufficientemente nascosti all’interno del telaio; un po’ più esposti nella parte vicina alla centralina (posta sotto al movimento centrale)
E’ presente un connettore nelle vicinanze del motore assai utile nel caso di sostituzione del pneumatico o della camera d’aria

Immagine:

167,27 KB

MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione del livello di assistenza impostato sul pannellino di comando e solo se i pedali sono posti in rotazione
E’ possibile la pedalata “simbolica” ovvero basta girare lentamente i pedali senza applicare sforzo per ottenere l’avvio dell’assistenza

I livelli di assistenza sono 3 + assistenza esclusa
La sensazione che si ha è che i tre livelli impostino tre ben definite velocità; ovvero la curva di erogazione della potenza in funzione della velocità è molto ripida; con questa taratura si riesce poco a coordinare la spinta sui pedali con la potenza esplicata dal motore
Col primo livello di assistenza la velocità si stabilizza a 17-18 km/h: utile nel traffico intenso ma a volte eccessiva in presenza di pedoni
Col secondo livello si marcia a 20-21 km/h e con una cadenza di pedalata (col rapporto più lungo) di circa 70 pedalate al minuto; in questa condizione è possibile aggiungere la spinta sui pedali all’assistenza fornita dal motore, per prolungare l’autonomia
Col terzo livello si marcia a 25 km/h ma i rapporti troppo corti non consentono di contribuire con la pedalata e bisogna lasciar fare tutto al motore
Ci vorrebbe un pacco pignoni con il pignone più piccolo da 11 denti che consentirebbe di viaggiare a 25km/h con una cadenza di 65 ped/min


AVVIO DELL’ASSISTENZA

Il sensore della rotazione è ubicato dal lato della corona, sul movimento centrale; è realizzato con il consueto dischetto con i magneti che gira con i pedali e con il sensore fissato al telaio

L’attacco del motore avviene dopo poco meno di mezzo giro di pedale ed è costante con ogni rapporto inserito; visti anche i rapporti piuttosto corti, l’avvio è molto pronto
L’assistenza si attiva in modo molto potente
L’avvio è così deciso che può sbilanciare se si avvia la pedalata a sterzo ruotato;
in caso di manovre in spazi ristretti è meglio passare al livello minimo di assistenza ma ancora meglio staccare del tutto il contributo del motore; la spinta iniziale è infatti quasi uguale con ognuno dei tre livelli di regolazione



NEL TRAFFICO

La bipa è molto agile e la sua ridotta lunghezza le consente di muoversi agevolmente nel traffico anche pedonale
Il peso contenuto le conferisce una ottima maneggevolezza
La presenza dei microswitch nei freni consentono di arrestare immediatamente l’assistenza ed il suo riavvio è pronto
L’accelerazione è buona e si raggiunge in poco spazio la velocità impostata
La regolazione con soli tre livelli di assistenza non consente una scelta precisa della velocità e il cambio del livello non è molto rapido da azionare; si deve giocare con piccole frenate e con la sospensione della pedalata che fa arrestare il motore dopo circa un secondo e mezzo
La potenza del motore consente di mantenere inserito il rapporto più lungo anche in partenza


COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Si arrampica con molta forza anche su salite ripide: l’accoppiata motore-geared / ruote piccole si dimostra ancora una volta efficace

Il cavalcavia al 4% viene superato a velocità elevata (22 km/h nel punto di massima pendenza) anche senza apporto muscolare



Questa è la prova di partenza da fermo su rampa al 12% che viene superata agevolmente
L’ho eseguita sia al massimo dell’assistenza sia al minimo e la ripartenza è risultata sempre agevole
Inserendo un rapporto lungo (5.a marcia) si deve esercitare uno sforzo deciso ma ci sono riuscito ugualmente



ehm chiedo scusa: nei titoli del film ho indicato erroneamente un valore di pendenza del 14%

Anche il superamento della rampa al 17% avviene senza eccessivo sforzo ed è possibile la partenza da fermo anche se richiede uno sforzo deciso sui pedali

Questa è la prospettiva della rampa per dare un’idea della pendenza

Immagine:

81,1 KB

è una salita che i ciclisti con le bici da corsa evitano volentieri (la zona è quella di Custoza –famosa per i vini- e sono in moltissimi i licra-boys che la percorrono, ma non ne ho mai visti su questa rampa)



nella seconda parte della salita (dopo l’incrocio) ho provato a non aiutare con la pedalata, ma il solo motore non ce la fa
Per superare questa rampa è necessario applicare un certo sforzo sui pedali ma non tale da far schizzare il battito cardiaco: solo un leggero fiatone a fine rampa

La prova sulla rampa al 27% viene superata (con uno sforzo sensibile applicato ai pedali) partendo dal tratto al 10%, ma non viene superata partendo da fermo sul tratto a pendenza più forte: il rapporto più corto … non lo è abbastanza e non si riesce a fare il mezzo giro di pedale necessario per avviare l’assistenza



(durante la realizzazione del filmato ho avuto la presenza di pubblico: figlia e nipotine; vabbè non è proprio come a Maranello con i tifosi che assistono alle prove ... ma un pò alla volta ...)

Sul 27% ci sono problemi di ribaltamento: se si spinge troppo sui pedali la ruota anteriore si alza

Come ho già fatto altre volte, voglio precisare che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte
Questa foto cerca di illustrare il tipo di pendenza di cui stiamo parlando

Immagine:

51,3 KB


VELOCITA’ e AUTONOMIA

La velocità massima è di circa 25km/h ma a questa velocità non si riesce a seguire il movimento dei pedali e bisogna passare alla “pedalata simbolica” tenendo semplicemente in rotazione i pedali
(bisognerebbe pedalare a 84 pedalate al minuto che – per i comuni pedalatori non sportivi – si può sopportare per poco tempo)
Si viaggia perciò solo con l’aiuto del motore
L’autonomia che ho ottenuto a questa andatura è stata comunque di 48 km su percorso prevalentemente pianeggiante

Immagine:

56,22 KB

Nelle foto si vede il valore della media ottenuta su un percorso parzialmente urbano

Passando al livello 2 di assistenza, si marcia a 20-21km/h con un aiuto molto modesto sui pedali
In questa condizione ho ottenuto un ottimo valore di 83 km di autonomia

Immagine:

54,35 KB

Anche in questa foto si vede il valore della media ottenuta sullo stesso percorso parzialmente urbano

A mio parere questa bipa è adatta a viaggiare col livello due (intermedio) di assistenza, come indicato anche dal Costruttore; si ottiene una ottima autonomia, si esercita un piacevole sforzo sui pedali che mantiene in forma ma non fa sudare e la media oraria (specialmente in città) è dignitosissima
Il livello 3 è da usare in caso di salite o per togliersi rapidamente da situazioni di traffico … imbarazzanti

Il livello 1 di assistenza (minimo) mi sembra troppo lento con i suoi 17-18km/h per essere utilizzato su lunghi percorsi


ACCELERAZIONE

Ho fatto le mie consuete prove di accelerazione su un tratto di 50 metri partendo da fermo e senza aiutare con i pedali
Ho impiegato 10.5” e la velocità di uscita è circa 25km/h: valore buono


PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA - SCORREVOLEZZA

Buona scorrevolezza; il motore è dotato di ruota libera perciò non ostacola, se non minimamente, la rotazione della ruota
I rapporti del cambio sono adeguati anche ad una marcia tranquilla senza assistenza sia in piano che in salita

Togliendo la batteria risulta praticamente una bici “normale” con le gomme un po’ grosse
Il mio consiglio è , alla prima sostituzione dei pneumatici, di passare a ruote senza tassellature e più scorrevoli


IMPIANTO LUCI

Vengono fornite luci a led alimentate con batterie AAA; quella anteriore non è molto efficace per rischiarare la strada ma è ottima per essere visti (è dotata di lampeggio)
Visto l’uso prevalentemente cittadino a cui questa bipa è destinata, la cosa non rappresenta un difetto


ACCESSORI

Sono disponibili : cestino anteriore con sgancio rapido, portapacchi posteriore fissato al cannotto della sella che richiede però l’estrazione del cannotto stesso quando si ripiega la bipa, lucchetto a catena con sirena incorporata e ciclocomputer



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Bipa adatta ad un uso tipicamente cittadino : lo sforzo necessario per il movimento è sempre molto basso e può essere anche nullo: adattissimo per non arrivare sudati in ufficio
Il confort di marcia è elevato anche su fondi sconnessi, tipici dei nostri centri urbani
L’autonomia è notevole e consente di non ricaricare puntigliosamente ad ogni rientro

Anche la posizione in sella è adatta ai tragitti urbani

La ripiegabilità, pur non essendo da record, consente il trasporto nel bagagliaio delle automobili o sui camper, dove rappresenta un ottimo tender
Meno adatta – sia per dimensioni che per peso e ripiegabilità- all’uso intermodale su autobus e metropolitane

La piccola dimensione e lo scavalco basso, la rendono molto adatta a persone di piccola statura (ma bisogna farsi accorciare il tubo del manubrio)

L’aspetto è gradevole e non crea contrasto se si guida in giacca e cravatta



NOTA
Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera


16   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
carlo n Inserito il - 09/06/2010 : 09:00:41
elle ha scritto:

eh, però se sulla microbike ci metti la batteria al litio non costa più lo stesso!
(e gli incentivi esistono solo più per roma e frosinone)
ma davvero fanno queste autonomie con le nuove batterie?


sono passato in fabbrica 2 giorni fa per chiedere
consiglio sul cambio della faltrad e mi è stato detto che il prezzo con la litio
è di poco superiore ai mille euro, con gli ultimi incentivi.
io ho chiesto il prezzo con la litio, ma se loro hanno capito
con la piombo, cade la mia valutazione
non ho chiesto altro, ma per quanto riguarda l'autonomia
so che i dati sono attendibili.
ripeto che la roo è di livello superiore rispetto a questa pieghevole cino-italica,
anche se a me della microbike resta antipatico il fatto che la batteria non sia inglobata
nel telaio, 'sì da poterla bloccare con la serratura antifurto.
Iacomino Inserito il - 09/06/2010 : 08:31:32
Interessante! Ci avevo fatto un giro nel parcheggio fuori dall'EICMA e mi era piaciuta molto, ma su quella che mi diedero da provare non c'era il regolatore del livello d'assistenza. Ora meriterebbe un pensierino... Se solo mi crescessero i soldi su una pianta d'appartamento...
A proposito del telaio, siccome feci notare al rappresentante nello stand che così fatta invoglia a usarla quasi come una bmx (non fosse per la posizione in sella) per fuoristrada leggero, lui mi rispose che in effetti l'unico problema che hanno avuto è che chi si è fatto prendere la mano e si è buttato a "velocità smodata" per sterrati accidentati ha rotto l'innesto dei due semitelai.

elle Inserito il - 09/06/2010 : 08:18:42
eh, però se sulla microbike ci metti la batteria al litio non costa più lo stesso!
(e gli incentivi esistono solo più per roma e frosinone)
ma davvero fanno queste autonomie con le nuove batterie?
carlo n Inserito il - 09/06/2010 : 07:22:30
pix, l'autonomia della microbike litio si avvicina a 60 km
con l'erogatore in posizione HI, mentre in modalità LOW
può arrivare a 100 km!
per il rumore hai ragione, sembra di andare su un ciclomotore
elettrico, ma la leggerezza è notevole. la roo senza batteria
(4kg) pesa poco piu di una muscolare ed è pedalabilissima.
insomma, non è che io voglia disprezzare la genio, ma soltanto
osservare che il rapporto qualità-prezzo è a favore della microbike,
anche perché al momento usufruisce degli ultimi incentivi statali.

cordialità.
pixbuster Inserito il - 08/06/2010 : 23:54:20
Carlo N, tutta un'altra storia ma anche come rumorosità ed autonomia

Mi pare che questa pieghevole si comporti egregiamente sulle salite, tanto da non far rimpiangere una motorizzazione centrale

Sulla durata dei telai non so esprimermi: la mia sola esperienza "cinese" è la born2ride che ho pagato una cifra da supermercato e che mi sta accompagnando da due anni e mezzo senza alcun indizio di affaticamento (va considerato che però ci faccio poca strada anche se quasi quotidiana)
carlo n Inserito il - 08/06/2010 : 17:58:58
antonio ha scritto:

il modello con l'alfine monta già un pignone da 16 (credo nexus perché l'alfine mi sembra ci sia solo da 18 e 20).


il 16 è nexus. sono informato perché la prossima settimana farò montare
il nexus 3 sulla faltrad, nel tentativo di risolvere definitivamente il problema
del deragliamento della catena che avviene con il capreo
carlo n Inserito il - 08/06/2010 : 12:47:41
ciò che mi lascia perplesso di questa genio è il telaio cinese, già visto in molte pieghevoli economiche.
come terrà nel tempo?
attualmente allo stesso prezzo della genio viene offerta la microbike pieghevole con batteria al litio su telaio dahon roo.
una pedelec agile e leggera: tutta un'altra storia.

job Inserito il - 08/06/2010 : 10:48:49
Grande Pix, test corposissimo come sempre da leggere (e vedere) con calma...



elle Inserito il - 08/06/2010 : 10:22:51


allora non ti resta che il rohloff

(ma stiamo "inquacchiando" il topic sulla green spark)
carlo n Inserito il - 08/06/2010 : 10:17:41
elle ha scritto:

(la flyer a ruote piccole io comunque la prenderei con dual drive)


Mi è stato riferito da un esperto che il dual drive è soggetto a rompersi nel giro
di un paio d'anni con l'uso intensivo.
Cmq personalmente preferisco di gran lunga i cambi interni al mozzo per le bici
pieghevoli con ruote piccole.
antonio Inserito il - 08/06/2010 : 09:43:24
Nella i:SY se si vuole una velocità superiore credo che la cosa migliore sia prenderla con il dual drive anche perchè il modello con l'alfine monta già un pignone da 16 (credo nexus perché l'alfine mi sembra ci sia solo da 18 e 20).
elle Inserito il - 08/06/2010 : 09:27:41
lì forse puoi cambiare la cassetta e per quelle col cambio interno ridurre il pignoncino: sono rapportate così per ragioni legali, mentre non credo che questa bafanghina rischierebbe una velocità massima assistita maggiore se avesse qualche rapporto più lungo

(la flyer a ruote piccole io comunque la prenderei con dual drive)
carlo n Inserito il - 08/06/2010 : 09:13:04
elle ha scritto:
... quel che basta per avere un cambio un po' più ampio (si avverte la mancanza almeno di una marcia più lunga


stranamente questo è un difetto presente nelle flyer a ruote piccole che fino a oggi
ho avuto l'occasione di provare:
faltrad classic e ultimo tipo, i:sy con alfine...
elle Inserito il - 08/06/2010 : 08:36:08
grazie mille pix (e i soliti, smisurati complimenti ), molto interessante -- non ricordo se tu hai provato la atala pieghevole, per avere un raffronto...

penso che l'ideale sarebbe che se queste piccole bici, ormai ben fatte vedo, riuscissero a decinesizzarsi quel che basta per avere un cambio un po' più ampio (si avverte la mancanza almeno di una marcia più lunga) e un dosaggio dell'assistenza un po' più fine (è fastidioso non poter andare comodamente lenti) --- ma si tratta di difetti diffusi in questa fascia...

comunque è una bici da tener presente per l'ottima resa in salita, la prontezza nel traffico e l'autonomia notevole... mi sembra anche apprezzabile la garanzia di un anno sulla batteria
Barba 49 Inserito il - 08/06/2010 : 08:09:26
Una bella prova, completa ed esaustiva, e niente male la piccola sia come grinta che come autonomia: grazie Pix...
gigi35 Inserito il - 08/06/2010 : 06:49:45
ottima prova pix! complimenti.
già dalla prima foto tra la batteria ed il pedale si vede un adesivo che ho pensato ci fosse scritto jobike invece mi pare ci sia scritto ecobike.

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