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 Pix-test n.23 - Kalkhoff ProConnect C 8

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 25/05/2011 : 01:11:11
Questa volta è stata la Focus Italia ( www.focus-bikes.it ) a mettermi molto gentilmente a disposizione una bici elettrica per le prove
La Focus è l’importatore nazionale della Kalkhoff (gruppo Derby) e l’esemplare in prova è una

KALKHOFF PRO CONNECT C 8 Diamant Rigid

( C è la serie con il motore da 250W, 8 sta per otto marce, diamant sta per telaio a diamante e rigid significa senza ammortizzatore)
Ci ho percorso 300 km

Eccola










]IN BREVE

Questo mezzo è di livello sicuramente elevato, con componentistica di ottima qualità
Il telaio, nonostante sia in alluminio, ha una notevole rigidità ma al tempo stesso assorbe bene le asperità della strada
L’autonomia è buona perché il sistema di assistenza non è avido di corrente ed è molto ben pedalabile ad assistenza disinserita
La motorizzazione è centrale (Panasonic) e consente di salire (e ripartire) senza sforzo anche su pendenze molto elevate
Nel traffico l’avvio immediato dell’assistenza e la sua modulabilità la rendono molto piacevole, anche se bisogna lavorare con il cambio
E’ dotata di sensore di pressione sui pedali e questo richiede di esercitare sempre un certo sforzo sui pedali per attivare l’assistenza; lo sforzo richiesto è selezionabile su 3 livelli
Le sue dimensioni sono quelle di una bici muscolare salvo la lunghezza che è un po’ maggiore e che le impedisce – giusto per pochi centimetri- di entrare negli ascensori standard delle ferrovie italiane
Anche il sollevamento non è particolarmente agevole per la mancanza di un punto in cui afferrarla
L’impianto di illuminazione è davvero efficace: il migliore visto finora



Qui c’è la SCHEDA con tutte le caratteristiche





CICLISTICA

E’ tutta in alluminio con alcuni accorgimenti per limitarne la rigidità sulle asperità della strada
Non è dotata di ammortizzatori
Ma alla Kalkhoff hanno trovato la quadratura del cerchio perché il telaio risulta rigido quando si spinge sui pedali ma elastico al punto da non rimpiangere l’assenza dell’ammortizzatore anteriore
E hanno trovato un'altra “quadratura” perché questa BiPA rimane agile nonostante la lunghezza del carro posteriore che è maggiore rispetto a quello di una bici muscolare; ciò è dovuto alla presenza della batteria dietro al cannotto della sella, che allunga il passo
Complimenti ai telaisti !

Sono disponibili 3 forme di telaio (“diamant” come quello in prova, “trapez” con canna orizzontale molto “slooping” e “wave” con scavalco basso)
Ciascun tipo di telaio può essere ordinato in 3 o 4 misure (S, M, L, XL)

Questa larga gamma di taglie e telai consente di scegliere con molta cura le dimensioni ed il tipo di posizione in sella
più adatti alle proprie esigenze e gusti, anche se si ha una taglia particolare
Il “retro della medaglia” è che, una volta ricevuta la bici, non è agevole adattarla alle misure di altri componenti della famiglia (le regolazioni sono scarse e richiedono attrezzi)

Io me la sono regolata così



Un altro risvolto della vasta gamma di misure è che difficilmente si può entrare in negozio e uscire con la propria bipa: occorre normalmente sceglierla, ordinarla e poi attendere la consegna, proprio come per le auto

Questa è la zona manubrio con la sua regolazione



Si può soltanto regolarne l’inclinazione: l’aggiustamento dell’altezza richiede di tagliare o sostituire il cannotto

Questo è il cannotto sella



L’inclinazione della sella può essere regolata finemente da un bel sistema facile da utilizzare
La regolazione dell’altezza richiede l’uso di una chiave esagonale e anche qui l’escursione è limitata

In definitiva, una volta scelta la propria taglia, si possono fare degli aggiustamenti ma non grandi variazioni



La sella è una confortevole Royal Ariel Vacuum Light senza foro “antiprostata” ma con una stuttura che impedisce comunque lo schiacciamento delle zone delicate; contribuisce efficacemente al confort di marcia

Il cambio è un ottimo Shimano Nexus a 8 rapporti dagli innesti rapidi e dolcissimi e che si può, molto comodamente, azionare anche da fermo



Ha un discreto range di rapporti che privilegia le marce corte (come è giusto su un mezzo in cui il motore sfrutta il cambio) ; sui falsopiani in discesa si sente la mancanza di un rapporto più lungo

Ecco la tabella dei rapporti in cui si vede che per viaggiare a 25.7km/h il ritmo di pedalata è un tranquillo 66 pedalate al minuto (ho indicato proprio questi valori perché, come vedremo più avanti , sono il limite di velocità dei pedali dopo il quale cessa l’assistenza)



Lo smontaggio della ruota posteriore è come quello di una normale bici, salvo la presenza del cambio a mozzo che richiede lo sgancio del suo cavetto



Si nota la finestrella in cui compaiono i contrassegni gialli per la taratura del cambio stesso

Nella foto sembra che ci sia un deragliatore



In realtà è un tendicatena: necessario per il tipo di cinematismo del gruppo motore che agisce sulla catena

Il comando del cambio è uno Shimano Alfine a due levette, posto sulla manopola destra del manubrio, perciò nella posizione tradizionale delle bici muscolari.
Col pollice si aziona la leva per salire di rapporto mentre con l’indice si aziona la leva per scalare
Comodo, preciso e veloce



Un indicatore con una linea rossa ben visibile, indica il rapporto inserito



Lancio al Costruttore una proposta da incontentabile: non è presente alcuna retroilluminazione mentre, con questo tipo di motorizzazione che agisce sul cambio, mi sarebbe stato gradito poter vedere di notte l’indicazione della marcia inserita
Magari con linea e cifre fosforescenti … come le sveglie di un tempo … che ad ogni lampione si riattiverebbero



La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 49km/h senza alcun problema)
La marcia senza mani è stabile ma, forse per la geometria del telaio, non consente una facile guidabilità col “didietro”

Il posizionamento del motore sul movimento centrale e della batteria in basso, non disturbano minimamente la guidabilità

Lo smontaggio della ruota anteriore è come su una bici muscolare ed è dotato di sgancio rapido (ma bisogna ricordarsi di staccare il connettore della dinamo a mozzo per non strappare il cavetto)



I pneumatici (da 28” x 1.625” ) sono marca Continental modello Top Contact e sono dotati di protezione antiforatura e banda riflettente
Mi sembra che garantiscano un buon grip ed una buona scorrevolezza
Questo modello di pneumatico è indicato anche per la stagione fredda





La valvola ha l’attacco “Dunlop” (quello classico delle bici) ma la parte filettata è molto corta poi il diametro si ingrossa; questo rende difficoltoso l’inserimento negli attacchi rapidi delle pompe (quelli che si bloccano con una levetta) mentre non crea problemi con gli attacchi filettati



(la valvola viene fornita con un tappo in plastica giallo che ho rimosso per la foto)

I raggi sono da 2mm per entrambe le ruote

A batteria estratta, si ha la sensazione di guidare una normale bici muscolare (ovviamente salvo il peso che si fa sentire in partenza e sulle salite)
L’estetica rimane pressochè uguale che a batteria inserita (anzi a mio parere peggiora un po’)



Il cavalletto è del tipo “monopiede” ed è comodamente regolabile; essendo montato vicino al mozzo posteriore consente la rotazione completa dei pedali quando è estratto



il portapacchi è tradizionale con il blocco a molla “portagiornali”; favorisce il montaggio di borse laterali ; la portata è di 25 kg (ottimo valore)



ha l’alloggiamento per la pompa , che viene fornita di serie



Le pedivelle sono massicce e lunghe 170 mm



Il movimento centrale è inglobato nel gruppo motore

I pedali sono metallici con dei denti per il grip della scarpa



Piccola nota: il perno non è in posizione simmetrica, così una faccia del pedale ha un grip sensibilmente maggiore dell’altra; durante la pedalata la differenza si avverte e mi ha costretto, dopo ogni ripartenza, a sollevare il piede che avevo messo a terra per ritrovare la faccia “giusta” del pedale



Questo modello è dotato di un originale campanello in cui , quando premuto, ruota tutto il corpo
E’ comodo da azionare con il pollice e poco ingombrante
L’unico difetto è che tintinna in continuazione sulle asperità della strada



La cura nell’assemblaggio è ottima; ne deriva un aspetto curato anche nei dettagli


IMPIANTO FRENANTE

I freni sono V-brake su entrambi i freni; marca Shimano modello Deore XT





La frenata è molto potente e sicura
Attenzione perché la potenza è tale per cui, nella prova di frenata, ho rischiato il ribaltamento in avanti (la ruota posteriore mi si è alzata di brutto) … però ho accorciato la frenata di 10cm !
Ma la modulabilità è ottima e non ho riscontrato problemi in discese di una certa lunghezza
Qualche bloccaggio della ruota posteriore

Lo spazio di frenata risulta ottimamente di 3.10 metri da 25km/h (secondo la EN 14764, deve essere inferiore a 7 m)
Questo valore è stato ottenuto senza arrivare al sollevamento della ruota posteriore

Le leve sono in alluminio sempre Deore XT; il freno anteriore è comandato dalla leva a sinistra
Richiedono uno sforzo modesto per l’azionamento e sono molto ben modulabili





PARTE ELETTRICA

CENTRALINA

E’ alloggiata nel gruppo motore Risulta perciò molto ben protetta da urti e umidità
Eventuali interventi tecnici diventano però più complessi rispetto a quelle montate esternamente

La velocità massima assistita che si può ottenere è intorno si 26 km/h
La velocità minima a cui si può viaggiare è praticamente zero: ovvero fin che ci si riesce con l’equilibrio

Non è dichiarata la corrente di picco
Quando si accelera o si va in salita con una marcia troppo lunga, si avverte l’intervento del limitatore di corrente con una lieve e veloce intermittenza della potenza del motore

La centralina è dotata di autospegnimento, che avviene dopo circa 10 minuti di inattività


BATTERIA

La Proconnect della prova mi è stata fornita con una batteria al litio da 26V 12Ah 312Wh litio ioni (Manganese) fabbricata dalla Panasonic
Il suo peso è di 2.66 kg
La longevità è dichiarata in 1100 cicli: valore molto elevato per questa chimica, ma sembra venga ottenuta ( salvo verifica sul campo) evitando scariche troppo profonde e ricariche mai fino a livello massimo; si perde un poco di capacità per ottenere una più lunga vita

Sono disponibili anche le taglie da 8Ah e da 18 Ah

E’ alloggiata nell’apposita struttura posta appena sopra al gruppo motore, dietro al cannotto sella
Questa collocazione ha il vantaggio di mantenere basso e centrato longitudinalmente il baricentro, ma richiede un certo allungamento del carro posteriore con relativo incremento del passo fra le ruote



La chiave (a sinistra nella foto) ha la sola funzione di blocco per l’estrazione che avviene lateralmente
Quando si sblocca la chiave, la batteria ci cade in mano verso l’esterno
Il reinserimento della batteria non richiede l’uso della chiave, ma è a scatto

Questo è il connettore a bordo bipa



Sulla batteria è presente un indicatore di carica a 5 led attivabile tramite la pressione di un pulsante a batteria inserita o estratta (questa indicazione è duplicata sul display a manubrio, a centralina accesa)
E’ presente una originale funzione per il controllo dello stato di “invecchiamento” della batteria tramite una sequenza di comandi da eseguire all’accensione



La ricarica della batteria può avvenire solo a batteria estratta poiché il connettore di ricarica è lo stesso che fornisce energia alla centralina

Il peso contenuto e la comoda maniglia rendono questa operazione molto agevole



Il caricabatteria è ad innesto rapido, senza ventola



La corrente di ricarica è di 1.8A ed il tempo di ricarica mi è risultato di 7 ore e 33 minuti da batteria completamente scarica
Questo caricabatteria è concepito per rimanere sempre collegato alla rete e per inserire la batteria con una semplicissima manovra, senza dare comandi elettrici
Il suo stand-by consuma intorno a 1 W



Quando si inserisce la batteria, l’indicatore a led di quest’ultima si accende automaticamente ed inizia ad indicare il livello progressivo di ricarica (molto comodo per avere un’idea del tempo rimanente o per decidere se utilizzare la batteria a carica non completata)
A carica terminata, l’indicatore si spegne

Il peso del caricabatteria è di 660 grammi compresi i cavi ma, per le sue caratteristiche, non è pensato per essere portato con se
Per questo scopo è acquistabile un diverso tipo di caricabatteria, assai più compatto e credo anche più leggero


COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA



Questo modello è dotato di un cruscottino a led con i pulsanti retroilluminati, posto a sinistra del manubrio e ben leggibile anche in pieno sole



La posizione è un po’ esposta in caso di cadute accidentali della bipa
Vi è indicato lo stato di carica della batteria con tre led rossi che si spengono progressivamente ed il livello di assistenza selezionato fra Low / Mid / High

Un pulsante a membrana comanda l’accensione e lo spegnimento della centralina
Altri due pulsanti dello stesso tipo consentono di regolare il livello di assistenza desiderato

Tutti i pulsanti sono retroilluminati permanentemente



I pulsanti vengono azionati col pollice senza staccare la mano dal manubrio
Sono poco rilevati ma ben distanziati: il loro azionamento con i guanti richiede un po’ di abitudine

La mancanza di indicazioni sui “parametri dinamici”, consiglia di dotarsi di un ciclocomputer

Il valore di assistenza è proporzionale alla spinta esercitata sui pedali e può assumere tre valori
Low 1 : 0.5
Mid 1 : 1
High 1 : 2 (cioè se ci metto 1 con le gambe, il motore ci mette il doppio)

Questi valori sono una novità introdotta da poco tempo sulla gamma della Kalkhoff

Il sensore di sforzo esercitato sulla pedalata è ottenuto tramite la lettura della (leggera) deformazione dell’asse dei pedali quando si esercita una spinta; in pratica legge quanto questo asse si torce … e si torce molto poco; è perciò un sistema molto sensibile ma ben protetto all’interno della scatola del gruppo motore
Non si avvertono particolari spugnosità dovute a questa torsione dell’asse (ne introduce di più il cambio Nexus)


MOTORE

E’ un geared, da 250W a 26V, brushless

E’ inglobato nel gruppo motore “made in Panasonic” insieme a centralina, ingranaggi, movimento centrale e sensore di sforzo



La sua spinta è prontissima ma sempre dolce
La silenziosità è molto elevata in tutte le condizioni di utilizzo



Sulle salite, si sente il rumore variare in funzione della diversità di spinta che si esercita nel giro dei pedali (è un suono tipo woon woon woon … che aiuta ad imparare ad eseguire una pedalata “rotonda” cioè non solo spingendo in giù ma anche in avanti e indietro)

Nel gruppo motore è compreso il riduttore di giri
L’azione del motore si esplica sulla catena tramite un pignoncino (in questo caso da 9 denti)
Proprio questo piccolo numero di denti contrapposto all’elevata coppia trasmessa, richiede un percorso della catena piuttosto tortuoso per garantiche che la catena stessa abbracci per un grande angolo questo ingranaggio
E’ stato perciò montato un rinvio che si somma al tendicatena sull’asse della ruota posteriore
Tutto questo peggiora il rendimento di questo gruppo motore che però lo compensa con un rendimento elevato degli ingranaggi interni



Il tutto è costruito con ottima cura e con una elevata ingegnerizzazione, con un effetto di grande robustezza e di piacevole aspetto


CABLAGGI

La mancanza di cut-off sui freni riduce i cavi in giro nella zona manubrio
Poiché il gruppo motore comprende anche il sensore di sforzo e la batteria è alloggiata nelle immediate vicinanze, i cablaggi esterni sono ridotti al minimo: solo un sottile cavetto che arriva al display sul manubrio !
Tale cavetto è alloggiato all’interno del telaio insieme ai coassiali dei freni e cambio
L’effetto finale è di grande pulizia


MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della spinta esercitata sui pedali e del livello di assistenza selezionato (low / mid /high)

Da fermo, esercitando una spinta sul pedale, si attiva immediatamente l’assistenza e la bipa si muove dolcemente ma con buona progressione
L’azione del motore prosegue fino a quando si raggiunge la cadenza di 66 pedalate al minuto, per poi interrompersi piuttosto rapidamente;
a questo punto si deve cambiare marcia e la spinta riprende
Ricordo che il motore spinge sulla stessa catena dei pedali e perciò passa dal rapporto del cambio selezionato

Rispetto ad altri Panasonic provati in precedenza, questo modello non ha un calo di assistenza dalle 45 pedalate al minuto, ma prosegue a spingere costantemente fino alle 66

La velocità massima con assistenza è di circa 26 km/h
Il controllo della velocità massima è in realtà un controllo della cadenza della pedalata (non c’è alcun sensore sulle ruote o comunque a valle del cambio)
Come si vede nella tabella del cinematismo più sopra nell’ultima colonna a destra relativa alle 66 pedalate al minuto, le velocità che si raggiungono con i vari rapporti vanno da 8.5 km/h in prima fino a 26.7 in ottava marcia

Questo implica che non si riesce a raggiungere la velocità massima con un rapporto inferiore e una pedalata agile, ma che velocità massima e cadenza sono legate in modo fisso dai rapporti del cambio (a meno di non sobbarcarsi tutto lo sforzo necessario senza più assistenza)
Lo svantaggio è che, se si vuole essere assistiti dal motore, occorre limitare la frequenza di pedalata entro le famose 66 ped/min

Lo sforzo necessario per avviare l’assistenza è di 10kg indipendentemente dal livello di assistenza selezionato (è giusto il peso della mia gamba appoggiata sul pedale)



L’ho misurato con un dinamometro, tenendo la ruota posteriore bloccata

La velocità raggiungibile con i tre livelli di assistenza è praticamente la stessa, ma cambia lo sforzo muscolare richiesto

Cambiando il livello di assistenza, l’azione non è immediata ma si avverte gradualmente la necessità di uno sforzo via via maggiore per mantenere una certa velocità

La proporzionalità fra la spinta esercitata sui pedali e quella erogata dal motore, fa si che si avverta come un gradevolissimo aumento della propria forza muscolare: più spingo e più il motore mi assiste facendomi sembrare improvvisamente diventato un campione !

Come già detto, questo fatto implica però di non poter pedalare “simbolicamente” ; cioè si deve sempre esercitare una spinta seppur bassa

Questo sistema di controllo è molto intuitivo e naturale, ma per ottenere buoni risultati in termini di autonomia e di percorsi in salita, occorre imparare a gestire la propria spinta sui pedali e mantenersi sempre su cadenze tranquille di pedalata


AVVIO DELL’ASSISTENZA

L’avvio dell’assistenza inizia a mezzo fermo non appena si spinge su un pedale; ne risulta un avvio immediato ed una immediata spinta nelle partenze in salita
La notevole sensibilità di questo controllo e la mancanza del cut-off sui freni, richiede che, quando si è fermi ad esempio ad un semaforo, si tengano entrambi i piedi staccati dai pedali per evitare partenze in avanti indesiderate o consumi inutili di energia nel caso si tengano tirati i freni

L’assistenza cessa rapidamente quando non si spinge più sui pedali



Si nota che il motore spinge fino alle fatidiche 66 pedalate al minuto con vigore per poi far cessare la sua assistenza
Alla partenza occorre perciò cambiare rapidamente rapporto per evitare di trovarsi a metà incrocio senza più spinta
In piano non occorre partire in prima, ma si ottiene una ottima spinta già partendo in 4.a e così i cambi di marcia non devono essere troppo rapidi

Qui devo fare delle considerazioni sul cambio
Su una qualsiasi bici muscolare occorre alleggerire la pedalata quando si cambia rapporto per “allentare” il tiro della catena e consentirle di passare al rapporto successivo senza sforzo e rapidamente
Qui anche il motore spinge, insieme alla nostra pedalata, sulla catena
Occorre perciò far cessare l’assistenza per consentire al cambio di agire
Ma il sistema di controllo dello sforzo è sensibile (abbiamo detto 10 kg che sono circa il peso di una gamba) perciò occorre annullare del tutto la spinta sui pedali un attimo prima di agire sulle levette del cambio
Se non si coordina bene questa azione, non si riesce a cambiare marcia e ci si trova senza spinta del motore (che fa sembrare improvvisamente diventare di pietra la bipa); per i primi tempi è meglio fare tutto con tranquillità per evitare errori nella coordinazione delle varie azioni

La seconda considerazione è che su una bipa con motore hub, la qualità del cambio di marcia non è una dote indispensabile: il motore compensa eventuali lentezze nella cambiata o imprecisioni
viceversa nelle motorizzazioni centrali è importante avere cambi rapidi e precisi (perciò di buona o meglio ottima qualità) per consentire al motore di lavorare al meglio con fasi di cambiate il più possibile brevi e precise


ACCELERAZIONE

Ho fatto le mie consuete prove di accelerazione su un tratto di 50 metri partendo da fermo
Con questo tipo di logica di assistenza ho dovuto esercitare un pò sforzo sui pedali per attivare l’assistenza ma ho cercato di mantenerlo ad un livello basso … come di un ciclista non allenato e senza i polpacci d’acciaio
Perciò i valori sono leggermente migliori di quello che si otterrebbe teoricamente con il solo motore

Sono partito in 4.a marcia e sono passato via via ai rapporti superiori fino alla 7.a e con livello High dell’assistenza

La media dei risultati è di 10.6” e la velocità di uscita è circa 23.5 km/h: valori buoni che confermano la buona agilità di questo modello


NEL TRAFFICO

Dopo aver imparato a cambiare rapidamente come detto al paragrafo “avvio assistenza”, la marcia nel traffico è molto agevole
La regolazione dell’assistenza, proporzionale al proprio sforzo sui pedali, consente un istintivo adeguamento alle condizioni del traffico

La spinta è buona ma è dolce e mai brutale: non crea problemi durante le manovre in spazi limitati

Se si sbaglia rapporto alla partenza (il tipico semaforo rosso a cui si arriva dimenticandosi di cambiare), il cambio Nexus azionabile da fermo ci consente comodissimamente di ripartire col rapporto più adeguato


COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Qui questa Proconnect dà il meglio di se !

L’avvio immediato dell’assistenza favorisce le partenze da fermo in salita e il motore centrale asservito al cambio favorisce il superamento di forti pendenze

Cominciamo con il tipico cavalcavia al 4% di pendenza



L’ho superato a circa 21 km/h
Per superarlo a questa velocità lo sforzo richiesto è appena superiore a quello necessario in pianura

Qui c’è la salita al 10% e al 13.5%



Lasciando calare la velocità e scalando i rapporti per mantenere una cadenza di pedalata piuttosto lenta (verso le 50 pedalate al minuto), lo sforzo in salita rimane molto basso anche per pendenze consistenti
Questo implica che le velocità di percorrenza delle salite sono piuttosto basse, simili a quelle ottenibili con una bici muscolare, ma con sforzo assai minore

(nel filmato ho immortalato casualmente un ciclista che scendeva sfruttando al massimo la pendenza raggiungendo così una velocità considerevole)

La ripartenza sulla rampa al 12% è completamente priva di difficoltà e si esegue con sforzo molto molto modesto



Anche la dura pendenza del 17% viene superata agevolmente anche da chi non è muscoloso
La ripartenza richiede uno sforzo molto modesto
Qui cerco di mostrare tale pendenza
(il 17% è il tratto più in alto)







Siamo alla fatidica rampa al 27%



Per ripartire occorre sforzare un po’ ma è comunque agevole anche per i meno allenati
L’impressione è che si potrebbe osare anche di più !
Complimenti al Panasonic !

(come faccio sempre, voglio precisare che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)
Qui si vede la prospettiva di tale salita




VELOCITA’ e AUTONOMIA

Ho eseguito la prova di autonomia con due modalità diverse che però mi sembrano significative per valutare la corrispondenza alle proprie esigenze

Il percorso di entrambe le prove è stato di tipo pianeggiante extraurbano, con un tratto urbano di una dozzina di chilometri e alcuni cavalcavia al 4-5%

La prima prova l’ho fatta con l’assistenza a livello intermedio (MID) e in 7.a marcia
La velocità tipica con questa modalità è di 23 km/h con una cadenza di pedalata di 66 ped/min, giusto al limite dell’assistenza ma a cui si arriva con una modesta spinta sui pedali

Ho percorso 83.1 km fino all’intervento del cut-off della centralina e qui c’è il grafico della velocità ed i parametri significativi



Il parametro “Wh al km” è risultato 3.75: è una valore basso che giustifica i muscoli un po’ induriti che avevo a fine prova
La potenza media prelevata dalla batteria risulta 78W: probabilmente ne ho aggiunti mediamente circa 80 … che concorda fin troppo bene con il valore di assistenza 1:1 del livello MID – ovvio che 80W medi vuol dire mettercene di più in tutte le accelerazioni, salite, salitelle e falsopiani e di meno nelle frenate nelle discese discesine e falsopiani

Il secondo test l’ho eseguito con l’assistenza a livello massimo (HIGH) e in 8.a marcia
Questa volta la velocità è risultata tipicamente di 25 km/h con una cadenza di pedalata di 65 ped/min, anche qui praticamente al limite dell’assistenza ; si raggiungono anche i 26-27km/h aumentando il contributo muscolare

Ho percorso, fino a scarica completa, 56.5 km e qui c’è il grafico della velocità ed i parametri significativi



La media è salita di 2 km/h rispetto alla prova precedente
Il parametro “Wh al km” è risultato 5.52: stavolta sono arrivato a fine prova con i muscoli molto meno induriti sia per il minore sforzo esercitato ma anche per la minore durata del test

La potenza media prelevata dalla batteria risulta 126W: rifacendo il calcolo con i nuovi valori, probabilmente ne ho aggiunti con i pedali mediamente circa 66 … che anche in questo caso concorda a pennello con il valore di assistenza 1:2 del livello HIGH

Il calo di prestazioni a fine scarica è molto modesto: un paio di km/h e lo si avverte solo in modalità HIGH e negli ultimi 10 km


MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia è facile per la possibilità di dosare molto finemente la velocità tramite la spinta esercitata sui pedali


TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare, soltanto una manciata di centimetri più lunga

Il trasporto in treno non presenta particolari difficoltà salvo per il peso che è maggiore di quello di una bici muscolare, anche a batteria estratta
Negli ascensori standard delle ferrovie non ci sta per pochi centimetri : quelli che bastano perché le porte non si chiudano



Il sollevamento per superare scale non è agevole per la mancanza di un punto di appiglio mentre i pesi risultano equilibrati
Questo è un pessimo filmato del trasporto sulle scale di una stazione : è la prima volta che lo realizzo per i test … e non avevo ancora capito come fare l’inquadratura; i miei comicamente goffi tentativi di trovare un punto di presa sono dovuti al fatto che era proprio la prima volta che cercavo di sollevarla



….. vabbè in questo pix-test c’è anche il filmato alla Stanlio & Ollio … ehm cercherò di migliorarmi nei futuri test


MARCIA SU FONDI STERRATI

Gli sterrati leggeri si affrontano bene sia per l’elevata modulabilità dell’assistenza, sia per il buon telaio maneggevole, elastico al punto giusto e con il baricentro basso
La ProConnect non è adatta a sterrati più severi per via dei pneumatici montati e per la mancanza di ammortizzatori


PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

La ruota posteriore, per la collocazione centrale del gruppo motore, gira libera come su una analoga bici muscolare



Lo stesso cinematismo però complica il percorso della catena e peggiora un po’ il rendimento della pedalata

La ruota anteriore è dotata di dinamo a mozzo che frena leggermente anche a fanali spenti (vedi paragrafo LUCI)

Ma la ?Pix-test n.23 - Kalkhoff ProConnect C 8'uso e il noleggio di bici in Val Gardena

A parte la presentazione nei titoli iniziali in cui la giornalista ha detto "... e per i più pigri ci sono le bici elettriche"
Ahahahh mi è venuto in mente subito quanto è pigro Bengi su e giù per il Montello e Job con il suo Zoncolan in invernale
E tutti noi che ci divertiamo come pazzi a girare in lungo e in largo

Si vede che la giornalista pensa che quelli non pigri sono quelli che guidano le BMW e le AlfaRomeo con atroci sofferenze nel girare continuamente il volante sui tornanti alpini

Comunque nel servizio parlavano in termini più giusti : le bici elettriche consentono anche a chi non lo avrebbe mai potuto fare di raggiungere luoghi meravigliosi

Non ho capito se noleggiano (a Selva di Valgardena) anche le elettriche
Una MTB+casco per un giorno costa 27 euro



Ma la cosa che mi premeva segnalare è che le bipa mostrate hanno la motorizzazione Bosch

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E i posti sono incantevoli !!!!

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75 KBo la minima assistenza e con la prima marcia, ed in compagnia del caratteristico pigolìo della mia bipa.
Vi giuro che quando ho scattato queste foto vi ho pensato e avrei voluto che foste tutti vicini a me....
Quella sullo sfondo è la magica Palmarola


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Sulla via del ritorno ecco un piccolo scorcio della famosissima(e purtroppo interdetta) Chiaia di Luna..


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Ecco l'arrivo al porto,si intravede la nave "acquaiola",cioè la nave-cisterna che approvvigiona Ponza di acqua potabile,con la mia fedele bipa(mi ha consumato non più di 1-1,5 LED)



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Ad inizio di giugno ci aspettano Panarea e Stromboli,ci aggiorneremo anche da lì, un grandissimo saluto a tutti gli amici del forum...) e vado su. Vado oltre e si apre davanti a me quel paesaggio stupendo che è l'unico motivo che mi ha spinto a venire sin qui:



Provo a proseguire lungo la strada che diventa subito un sentiero sterrato, attraversato da pecore con cui un pastore dialoga a suon di fischi e suoni gutturali. Riesco a passare e arrivo ad un cancello. Chiuso.
Ok, si torna indietro, e questa volta prendo a destra per "tutte le direzioni tranne eloro". Qui il paesaggio si fa ancora più bello, pedalo lentamente immerso nel silenzio più totale. Arrivo alla colonna pizzuta e la supero, rendendomi conto che la strada vira verso l'entroterra, il che vuol dire che da qui in poi sarà tutta in salita per un bel pezzo.


colonna pizzuta, la foto non è mia ma del tizio scritto nella foto stessa

Arranco per un po' con la lingua di fuori come prima di accendere di nuovo l'assistenza. Il motorino inizia a ronzare e la fatica diminuisce ma non sparisce del tutto. Sono sempre in seconda e con l'assistenza su "normal". Dopo un po' torno alla civiltà e mi ricongiungo alla provinciale.
Parcheggio la bici accanto ad una casa abbandonata e bevo una sorsata d'acqua. Siccome sono scarso sono già piuttosto stanco. Se prendo a destra vado a noto e torno a casa, e il pensiero mi alletta un po'. Ma poi mi decido di prendere a sinistra, la spiaggia di calamosche non dovrebbe essere poi così lontana.



Proseguo fino ad arrivare all'ingresso della spiaggia. Sono sette chilometri di provinciale, tutta in salita. Il tratto più brutto di tutto il giro. Arrivato alla svolta a sinistra verso la spiaggia mi porto al centro della carreggiata e segnalo che sto per girare, ma questo non impedisce a uno stronzo con una bmw gs di venirmi quasi addosso a tutto gas strombazzando il clacson. Scarto a destra, imprecazione di rito, guardo bene da entrambe le parti e imbocco la strada.
Farei qualche foto, ma avevo conservato la fotocamera nello zaino quando mi ero fermato all'incrocio, e decido di continuare. Il sentiero sterrato non è molto difficile e mi permette di procedere - finalmente in leggera discesa - a 8-10 km/h per sollecitare troppo la bici. Arrivo al cancello della riserva e chiedo se posso entrare con tutto il mezzo.
Il guardiano alza le spalle come a scusarsi - forse vedendomi stanco e trafelato - e mi dice di no. Anche se spingo lascorrevolezza risulta comunque davvero molto buona e si può pedalare senza assistenza come con una muscolare (beh una muscolare di buon livello ma pesante perché i 19 chili o i 22 con la batteria montata, si sentono in accelerazione e in salita)


IMPIANTO LUCI

Aaah qui ho trovato il miglior impianto di illuminazione di tutte le mie prove !

L’alimentazione è data da una dinamo a mozzo Shimano montata sulla ruota anteriore

La scorrevolezza della ruota risulta un pelino penalizzata a fanali spenti; di contro, a fanali accesi, il rendimento è molto maggiore che con una dinamo tradizionale



Questa dinamo fornisce abbastanza energia per accendere i fanali già a 5 km/h e dai 10km/h è al massimo della tensione erogata
Al di sotto dei 5km/h si ha una intermittenza del fanale anteriore a dire il vero poco piacevole; ma entrambe le luci non si spengono completamente perché sono dotate del dispositivo di persistenza



Il fanale anteriore è un Axa Nano a singolo led bianco, del tipo “reverse beam” cioè col led sitemato in alto ed orientato verso la parabola riflettente in modo da minimizzare le dispersioni di luce e da non essere direttamente visibile dall’esterno (i led sono molto brillanti e tendono a dare molto fastidio se guardati direttamente)
La quantità di luce emessa è davvero adeguata alla velocità: illumina la strada con 40 lux a 10 metri (per le severe norme tedesche sarebbero abbastanza 10 lux)
Il fascio è giustamente largo a breve distanza e appuntito nella direzione della ruota:



Il fanalino posteriore è del tipo a led rosso a luce fissa Axa-Basta Riff ed è dotato di catadiottro
Un ulteriore catadiottro è posizionato sul parafango posteriore
La luce che emette è buona e risulta visibile anche lateralmente



Entrambi i fanali sono del tipo “a persistenza”, cioè rimangono accesi per un certo tempo anche a bici ferma
Il sistema funziona con un condensatore o una microbatteria che si ricarica alle prime pedalate a luci accese e che accumula energia per quando la bici è ferma
Con un minuto di marcia la luce anteriore rimane accesa per 4 minuti e la posteriore per 8
La luce emessa dal fanale anteriore in questa condizione è però molto molto inferiore a quella normale
Serve a farsi vedere quando ci si ferma ad un incrocio (… e ad illuminare un pochino la porta del garage giusto per riuscire ad infilare la chiave)

C’è un interruttore posto sul retro del fanale anteriore
Ha tre posizioni: spento, acceso e automatico
Automatico significa che le luci si accendono da sole quando l’illuminazione ambiente cala sotto ad un certo livello
E’ abbastanza pronto ma se si entra in una galleria si rimane per un … eterno … attimo al buio
Questo interruttore comanda anche la luce posteriore

Entrambi i fanali sono a norma (omologati K secondo le norme tedesche)


ANTIFURTO

La ProConnect non viene dotata di antifurto di serie: occorre comprare separatamente un buon antifurto (i più robusti sono quelli rigidi ad U) Visto l’elevato prezzo di questo modello … è meglio farlo prima che ce la consegnino


ACCESSORI

Si possono applicare i normali accessori per le bici muscolari poiché la motorizzazione centrale e la collocazione della batteria non creano vincoli particolari


CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

L’intera bipa è certificata a norme CE EN
Non viene indicato specificamente e non viene riportato sulla bipa stessa
Ma la Kalkoff dichiara sul suo sito (se ho tradotto bene):
“in aggiunta alle norme standard DIN EN e DIN plus, molte parti devono raggiungere i nostri ancora più severi standard interni”
ecco il testo originale che compare sul sito del costruttore
“Kalkhoff has one of the most advanced and largest test centres in Europe. Prototypes, individual components, modules and all the models we create are thoroughly tested by our engineers. Kalkhoff does not only utilise the long experience and specialist knowledge of its workforce, but on state-of-the-art test machines in particular.
In addition to international standards (DIN EN and DIN plus), many parts have to meet our more stringent in-house standards as we”


La garanzia è di 2 anni sull’intera bipa
La stessa durata di 2 anni è estesa anche alla batteria: ottimo

Il prezzo di listino del modello in prova è di 2799 € con la batteria da 12 Ah
Le batterie di ricambio costano (sempre di listino) 599€ quella da 8Ah e 689€ quella da 18Ah

Rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per i valori aggiornati



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Bipa adatta ad ogni tipo di percorso anche con salite molto dure
La necessità di esercitare sempre una spinta sui pedali, da un lato può essere fastidioso nelle giornate più calde, ma consente di trovare una buona forma fisica in modo molto progressivo e senza sacrifici
Se si utilizza il livello di assistenza più elevato, lo sforzo necessario rimane comunque molto leggero

L’autonomia, in ogni modalità, è elevata : se si modera la velocità si possono fare lunghe escursioni

Non particolarmente adatta ad essere portata sulle scale ne ad essere trasportata in auto



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera

13   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
LUPO51 Inserito il - 27/05/2011 : 20:38:14
Pix impeccabile come sempreCOMPLIMENTI!!!!!!!!!!!!!!
Fede Inserito il - 26/05/2011 : 16:41:39
Pix,
mi associo al pubblico grazie:
1) perché dai davvero con i tuoi test, sistematici e precisi, del reale valore aggiunto a questo forum.
2) perché nel caso del panasonic, che ben conosc(evo) il tuo racconto riesce - credo - a spiegare davvero efficacemente i punti di forza del sistema.

Complimenti.

Fede
pitta00 Inserito il - 26/05/2011 : 08:21:43
Si Pix, rischi un TSO: Trattamento Sanitario Obbligatorio...
Ma, più seriamente meriteresti un altro TSO: Tributo Sincero Obbligatorio da tutti i membri di Jobike!
23 test uno meglio dell'altro.

Grazie.
pixbuster Inserito il - 25/05/2011 : 22:34:00
grazie grazie ma il merito va a questa interessante bipa

Elle, questa bipa mi ha fatto un'ottima impressione .... anche se non me la comprerei per il legame troppo forte fra motore e pedalata che non mi lascia fare quello che voglio io

Job sono andato a spulciare nella memoria e nei test vecchi:
la Gazelle privilegiava la morbidezza e a 45 pedalate al minuto l'assistenza cominciava a calare; il motore spingeva più delicatamente anche se sono riuscito a ripartire sul 27% senza grossi problemi (salvo l'equilibrio perchè prendeva velocità lentamente)
Per la Flyer i ricordi sono ancora più lontani ma, quando avevo provato la Gazelle a ricordi più freschi, mi aveva dato l'impressione che la Flyer fosse decisamente più reattiva

(((( ahahah Parimpari: l'anno scorso ho fatto 8800km e dall'inizio di quest'anno sono a quota 3800 ..... tutto documentato con medie temperature consumi e molti tracciati GPS se lo scoprono quelli dell'igiene mentale mi ricoverano subito ))))

job Inserito il - 25/05/2011 : 22:25:23
Non ho mai provato l'alfine ma ho la dahon bullhead con il nexus 8 premium e quoto Pix quando dice:

Il cambio è un ottimo Shimano Nexus a 8 rapporti dagli innesti rapidi e dolcissimi e che si può, molto comodamente, azionare anche da fermo


il mio, devo dire, và davvero bene e mi soddisfa pienamente, non sento l'esigenza di un upgrade.
antonio Inserito il - 25/05/2011 : 22:23:48
Veramente una bella bici. Sono d'accordo con Bengi sul prezzo di listino elevato ma che credo sia suscettibile a sconti. Non posso pensare che abbia lo stesso prezzo di una MTB serie S che non avrà i fanali e il portapacchi ma è accessoriata shimano xt completa di freni a disco idraulici, forcella e cannotto sella ammortizzati, display lcd invece che a led e motore HS

Qui:
http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=8211
Bengi Inserito il - 25/05/2011 : 20:48:47

Sì, hai ragione: sull'Helkama non c'è il Premium, ma da quanto ho potuto leggere nel web, anche le differenze tra il Premium e l'Alfine sono notevoli, forse un po' meno evidenti che tra il Nexus normale e l'Alfine, ma ci sono e sono significative specie in termini di efficienza (ad es. l'Alfine ha i cuscinetti cilindrici che il Premium non ha ...) per non parlare del comando Rapidfire che è veramente rapido, ergonomico e preciso ...

elle Inserito il - 25/05/2011 : 11:18:07
Bengi ha scritto:
Il neo maggiore di tale bipa è il cambio al Mozzo Nexus che non è all'altezza di quel modello di bipa ...

Da possessore sia di Nexus 8 con motorizzazione Panasonic (Helkama) sia di Alfine 8G (ProConnect) devo dire che la differenza fra i due è abissale ...


di nexus ci sono varie versioni, forse quello che hai sull'helkama non è il premium (si riconosce per una fascia rossa), personalmente trovo quest'ultimo indistinguibile nell'uso rispetto un alfine, ma può anche darsi che tu, avendo una guida più sportiva della mia, abbia una diversa sensibilità

dipigi Inserito il - 25/05/2011 : 10:54:49
Encomio per la qualità del test e la assoluta chiarezza nella eposizione delle caratteristiche di questa fantastica bici.
Un grazie anche a Focus; sarebbe bello che in un prossimo futuro ti mettessero a disposizione anche una bici di fascia più bassa (ad esempio la AGATTU C8 che costa 2000€ o addirittura la C3 da 8ah che di listino costa 1799€); il massimo sarebbe poi provare la novità di quest'anno: la Impulse

Quoto bengi sul discorso riguardante il prezzo.
Circa il cambio Nexus devo dire che io conosco bene il Nexus 7 (versione SG-7R46) e il Nexus 8 montato sulla Agattu. Ebbene secondo me è migliore il 7marce; innanzitutto spaziatura dei rapporti è molto omogenea mentre sull'8 marce è molto variabile (per esempio c'è un notevole salto tra quinta e sesta) e poi è meno spugnoso e le cambiate anche più precise. Con il 7marce si perde un poco in Range complessivo di escursione ma secondo me è nel complesso è meglio riuscito. Ho trovato una conferma in queste mie impressioni qui http://hubstripping.wordpress.com/internal-gear-hub-review/
Parimpari Inserito il - 25/05/2011 : 10:45:02
Grande pixbuster, esemplare recensione.

E ha ragionissimo elle, la descrizione del Panasonic è perfetta: leggendo ( io ho un sistema Panasonic ma modello e marca diversi ) mi trovavo a pensare: è vero, è vero !

Noto un'altra cosa: pix, ma quanti km in bipa fai all'anno ? Fuori una prova, sotto un'altra, 300 km a botta, più le tue pedalate private, sei un pedalatore terribile!
Bengi Inserito il - 25/05/2011 : 10:42:46
Mi unisco ai supercomplimenti al "nostro" mitico PIX per questo ennesimo test IMPECCABILE!

Riguardo alla bipa provata però ho più di qualche riserva ...

Tra le ProConnect in commercio si tratta del modello più basso e nonostante questo viene proposto (in Italia) ad un prezzo di ben 2.800€ che - a mio parere - è decisamente esagerato ...

Il neo maggiore di tale bipa è il cambio al Mozzo Nexus che non è all'altezza di quel modello di bipa ...

Da possessore sia di Nexus 8 con motorizzazione Panasonic (Helkama) sia di Alfine 8G (ProConnect) devo dire che la differenza fra i due è abissale ... e in questo senso comprendo bene le perplessità di Pix quando dice che occorre farci l'abitudine al Nexus ... con l'Alfine siamo su un altro pianeta: cambiata velocissima, levette rapidissime e precisione assoluta ...

Poi riguardo al prezzo, faccio solo notare che questa (del link sottostante) ProConnect (sicuramente notevolmente superiore a quella provata) viene offerta a circa 2.300€!!!

http://www.50cycles.com/product.htm?product=kalkhoff-pro-connect-disc

Tra le caratteristiche di questo modello:

- forcella ammortizzata Suntour NCX-D, Remote Lockout (al posto della rigida);
- Shimano Alfine 8G (al posto del Nexus 8);
- Batteria 18 Ah Lithium ion con 468 Wh (al posto della 12Ah);
- freni idraulici a disco Shimano M445 (al posto dei V-brake);
...

in effetti mi pare che non ci sia paragone e in più si risparmiano ben 500€!!!

Quando vedo queste cose purtroppo mi viene da pensare che l'Italia era e rimanga ancora il paese delle banane ...


Scusate lo sfogo!



P.S. Considerata l'altissima affidabilità del Panasonic (non si hanno notizie di rotture o malfunzionamenti di tale motore che personalmente ho strapazzato non poco nei circa 4.000 Km già percorsi), personalmente non mi farei alcun problema ad acquistare direttamente all'estero ...


job Inserito il - 25/05/2011 : 10:11:16
Fantastica recensione, con spiegazioni molto comprensibili seppur tecniche e meticolose come sempre: un vero cammeo che consiglio a tutti di leggere anche se non direttamente interessati al modello specifico, in quanto è descritta benissimo la motorizzazione di tipo panasonic che ormai contraddistingue moltissimi modelli e marche !

Ancora complimenti Pix, ormai potresti insegnare il mestiere di collaudatore di BiPa !


elle Inserito il - 25/05/2011 : 08:40:03
grande recensione pix - e una delle più entusiastiche se non sbaglio

riesci anche a distanza di tempo a fare un paragone con le altre panasonic che hai provato, in particolare flyer e gazelle easy glider? (in effetti il tempo è passato anche per loro, nel senso che le nuove unità pansonic sembrano essere ancora meglio ottimizzate)

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