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 Pix-test n.24 - Wayel ECO'

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 07/08/2011 : 00:59:34
La Wayel di Bologna ( www.wayel.it ) mi ha gentilmente messo a disposizione la prima di tre modelli per i test
Ho potuto tenerla per due settimane e ho percorso 150 km

Si chiama
Ecò
ed è l’entry–level della loro gamma










IN BREVE

E’ un modello semplice e senza fronzoli
Pensata per un uso generale con poche manutenzioni e nessun comando da imparare
Con il telaio corto assicura grande maneggevolezza nel traffico e, con lo scavalco basso, è adatta ad ogni tipo di utenza anche ragazzi che potrebbero apprezzare una certa sua originalità
Meno bene per persone di elevata statura
Il peso è piacevolmente contenuto (poco più di 21 kg) e migliora la maneggevolezza sulle strade cittadine e la trasportabilità in treno
Il sollevamento è molto agevole
Buona per il trasporto su camper e su portabici posteriori da auto, anche in considerazione della lunghezza limitata
E’ una monomarcia e non ha regolazioni del livello di assistenza; l’erogazione della potenza è correlata alla velocità di rotazione dei pedali; queste caratteristiche ne penalizzano sensibilmente la facilità di avvio
La velocità in piano è intorno ai 24-25 km/h ma cala man mano che la batteria si scarica
L’autonomia utile è intorno ai 25km: sicuramente adatta all’uso per cui nasce questo modello; è comunque possibile incrementarla con batterie di capacità superiore, disponibili come optional
Non è una bipa adatta alle salite, ma supera agevolmente i cavalcavia (ma attenzione a non dover ripartire in pendenza)
L’impianto di illuminazione - a dinamo - è a norma ma poco efficiente



Segue la SCHEDA con tutte le caratteristiche



CICLISTICA

E’ completamente in acciaio, anche il manubrio
La taglia è unica
In sella risulta comoda e assorbe bene le asperità della strada
Una certa elasticità del telaio (che non penalizza la guidabilità) contribuisce al confort di marcia

La posizione in sella è a busto piuttosto verticale, all’ “olandese”
Le persone di più alta statura potrebbero trovare questo telaio un po’ corto
In compenso le persone di piccola statura trovano facilmente la regolazione ottimale
L’altezza della sella va da 800 a 930 mm da terra (l’altezza del mio cavallo dei pantaloni è di 81 cm e, anche al massimo della regolazione, mi è risultata un pochino bassa)
Lo scavalco basso consente la salita anche a chi non è particolarmente atletico (o ha bagagli sulla parte posteriore)



La regolazione dell’altezza sella non è di tipo rapido, ma richiede l’utilizzo di una chiave “a brugola”



La sella è di materiale morbido e ad appoggio largo, adatta a bacini maschili e femminili, con uno scavo “antiprostatite” anche se non molto profondo
E’ confortevole e assorbe bene le asperità del percorso

Anche la regolazione della posizione ed inclinazione del manubrio richiede attrezzi: se questa BiPA viene usata da più persone bisogna trovare un compromesso nelle regolazioni

Il manubrio è largo e con la consueta piega turistica



La serie sterzo è la classica con dado e controdado di bloccaggio



Non è dotata di cambio
Lo sviluppo del rapporto è di 5.23m con un giro di pedale (è perciò un rapporto da pianura corto) e a 25 km/h richiede una cadenza di 80 pedalate al minuto
Giustamente è stato scelto un rapporto di compromesso fra la velocità in piano e la spinta in salita



La trasmissione non è a catena ma bensì realizzata con una cinghia dentata



Il vantaggio di questa soluzione è l’assenza di manutenzione e la pulizia elevata del sistema (non ha alcun tipo di lubrificante); l’altra faccia della medaglia è un po’ più attrito - di cui ci si rende ben poco conto - rispetto ad una catena ben lubrificata (ma è minore di quello di una catena mal lubrificata) e la propensione al salto di un dente se si esercita una forte spinta sui pedali; la prossima adozione di un rullino antagonista dovrebbe migliorare questo aspetto
Sia la corona che il pignone sono di materiale plastico (ovviamente ad alta resistenza)





E’ stato montato un carter : non, come di consueto, per evitare di sporcare i pantaloni, quanto per impedire che si impiglino sotto alla cinghia
Precauzione che vanifica un po’ l’essenzialità di questa trasmissione pulita

In tutto l’arco della prova, questo cinematismo non ha mai manifestato difetti o sfilamenti della cinghia

La stabilità in marcia è buona, anche a velocità elevate (testata fino a 48km/h senza alcun problema)
Senza mani, la guida è facile e non si innescano oscillazioni

Il posizionamento del motore sulla ruota anteriore non disturba minimamente la guidabilità

I pneumatici (da 24” x 1.50” ) sono sufficientemente scorrevoli ed hanno una buona scolpitura da bagnato



A batteria estratta, si ha la sensazione di guidare una normale bici muscolare appena più pesante



Senza batteria, l’estetica della parte posteriore mi sembra risulti un po’ compromessa

Il cavalletto è del tipo “monopiede” e non consente la rotazione completa dei pedali quando è estratto (perciò in retromarcia va sollevato)
La sua lunghezza è regolabile



Questo modello non è dotato di portapacchi di serie, ma sono disponibili come optional un telaietto reggitutto posteriore, le borse laterali da applicare su tale telaio e un cestino anteriore a sgancio rapido
Nelle mie prove ho sistemato una coppia di borse direttamente sopra alla batteria, bloccandole con una corda elastica
Molto comodo salvo se si deve estrarre la batteria per la ricarica e mi pare di gradevole estetica



Con le borse laterali si nasconde completamente la batteria … per chi ama non far riconoscere per elettrico il proprio mezzo

La componentistica è affidabile anche se di livello medio e la cura nell’assemblaggio è buona; ne deriva un aspetto curato anche nei dettagli
I pedali sono in resina






IMPIANTO FRENANTE

I freni sono entrambi V-brake





La frenata è potente e sicura e porta al sollevamento della ruota posteriore

Le leve freni sono a quattro dita e in verità un po’ dure da azionare; ma la modulabilità è buona
Le leve sono in lega e dotate di switch per il taglio dell’assistenza del motore



Lo spazio di frenata risulta di 2.80 metri da 25 km/h (ottimo valore; secondo la EN 14764, deve essere inferiore a 7 m)
Per ottenere questo valore occorre però tirare con forza le leve
Il freno anteriore è comandato dalla leva a sinistra



Ed ora la PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ collocata sotto alla batteria, sostenuta dal tubo curvo che ha funzione anche di passaggio dei cavi: posizione ben protetta e comoda in caso di smontaggio e di estetica originale
Sul fianco sinistro è alloggiata la chiave di accensione che inserisce anche il blocco antifurto per la batteria



La velocità su strada piana che si può ottenere è 25 km/h ; a vuoto la ruota raggiunge i 28.9 km/h
Non è presente il controllo tachimetrico

La velocità minima a cui si può viaggiare è circa 4 km/h

La centralina non è dotata di autospegnimento, ma ha uno stand-by che consuma intorno ai 10mA (1Ah in 4 giorni)
Meglio ricordarsi di spegnere per non ritrovarsi con la batteria mezza scarica


BATTERIA

La Ecò viene fornita con una batteria al litio polimeri da 25.2V 6Ah pari a 151 Wh
E’ alloggiata in una struttura che viene sostenuta da un tubo del telaio apposito ed è estraibile sfilandola verso la parte posteriore
La batteria viene bloccata tramite la chiave che ha anche la funzione di accendere la centralina
Sulla batteria è presente il connettore di ricarica che può essere utilizzato sia a batteria montate che estratta



Sulla batteria è presente un indicatore dello stato di carica a 3 led che si attiva premendo un piccolo pulsante
L’indicatore di carica non è visibile stando in sella



L’involucro è dotato di una comoda maniglia che consente un trasporto assai agevole



Il peso è di 1.9 kg : un vero “peso-piuma”; trasportare la batteria anche per un certo tempo è perciò agevole

La chimica “litio polimeri” ha la caratteristica di fornire una tensione che si abbassa significativamente man mano che si avanza nella scarica; questo fatto implica che nell’ultimo quarto della percorrenza le prestazioni calano vistosamente

Sono disponibili altre due taglie di capacità via via maggiore

Il caricabatteria è di tipo usuale, senza ventola



Pesa 520 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 2A e ricarica una batteria completamente scarica in 4 ore e 35 minuti
I cavi sono sufficientemente lunghi e la spina di rete è di tipo “tedesco”
E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata



COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

Non è presente alcun cruscottino ne alcun comando, salvo il sopracitato indicatore di carica sulla batteria
Si alimenta la centralina con la chiave che inserisce anche il blocco antifurto e nient’altro
Purtroppo non è presente nemmeno una spia che indichi se la centralina è alimentata
Ehm, va bene la semplicità e l’economicità, ma un led da qualche parte secondo me sarebbe auspicabile

La regolazione dell’assistenza fornita dal motore è ottenuta tramite il controllo della velocità di rotazione dei pedali

Suggerisco di montare un ciclocomputer soprattutto per calcolare la strada percorsa dall’ultima ricarica e regolarsi così sull’autonomia restante, poiché il display sulla batteria è – come spesso accade – poco indicativo

Fra le mie prove consuete c’è l’utilizzo con i guanti e la visibilità notturna dei comandi: su questa bipa il problema non si pone per la mancanza totale di comandi elettrici



MOTORE

E’ un hub anteriore, geared, brushless, sensored, da 180W a 24V 15 Nm (raro trovare chi lo dichiara: grazie Wayel)
La potenza di targa è perciò più bassa del massimo consentito dal codice della strada



La spinta è sempre morbida e progressiva e non mette mai in imbarazzo

Durante la marcia il motore è silenzioso



Sotto sforzo la rumorosità aumenta considerevolmente (vedi, più oltre, il filmato sulla salita al 10%)

Il motore è dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota




CABLAGGI

I cablaggi sono ben nascosti all’interno del telaio eccetto nella parte che va al manubrio : qui i cavi sono un po’ disordinati; anche il cavo del motore è piuttosto visibile e per giunta fissato con delle antiestetiche fascette nere;
ma verranno migliorati



Il sensore del PAS, posto sull’asse dei pedali, è piuttosto esposto ed è possibile urtarlo accidentalmente; in compenso è di facile accessibilità per eventuali manutenzioni





MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali
Non c’è un taglio di potenza oltre una certa velocità, ma una graduale diminuzione dell’assistenza oltre i 24 km/h
La velocità a ruota sollevata è 29km/h
La buona differenza fra questi due valori indica che, aumentando il contributo muscolare, si potrebbe far assorbire meno corrente al motore e viaggiare più veloci; ho usato il condizionale perché la brevità del rapporto non consente di fatto di superare i 25 km/h che richiedono già 80 pedalate al minuto (vedi più sopra la tabellina del cinematismo)

La quantità di assistenza è regolata in base alla velocità di rotazione dei pedali: se si pedala lentamente, il motore spinge poco
La regolazione avviene fra le 13 e le 60 pedalate al minuto; al di sotto non c’è assistenza, al di sopra l’assistenza è sempre massima (le velocità corrispondenti sono 4 e 19 km/h)
Non essendo presente il cambio di marcia, questi valori sono fissi e vedremo nei paragrafi successivi le implicazioni nell’uso

Questo è il filmato in cui si può vedere l’avvio dell’assistenza e la sua regolazione





AVVIO DELL’ASSISTENZA

Come già detto, non ci sono comandi elettrici salvo la chiave di accensione della centralina
Per ottenere la partenza del motore è necessario semplicemente iniziare a pedalare

L’avvio dell’assistenza avviene dopo mezzo giro di pedale (come si è visto nel video precedente)
E qui c’è il video della partenza su strada



Mezzo giro di pedale, essendo una monorapporto, corrisponde invariabilmente a 2.6m
E’ uno spazio un po’ lungo che richiede di sostenere un certo sforzo muscolare prima che il motore venga in nostro soccorso
Questa caratteristica ne rende un po’ meno agevole la marcia nel traffico cittadino e ne pregiudica la capacità di ripartenza in salita

Interrompendo la pedalata, l’assistenza si annulla dopo circa 1.2 secondi (tempo nella norma)



ACCELERAZIONE

Ho fatto le mie consuete prove di accelerazione su un tratto di 50 metri partendo da fermo e senza aiutare con i pedali
La media dei risultati è di 11.36” e la velocità di uscita è circa 23 km/h: sono valori discreti



NEL TRAFFICO

La Ecò è molto agile e maneggevole
Il peso contenuto la rende molto manovrabile anche se si deve salire su un marciapiede
L’efficacia dei freni consente di marciare in sicurezza
L’agilità del rapporto di trasmissione è un altro punto a favore
Dato che pesa poco più di una bici muscolare monorapporto, tipo le classiche bici da donna che si incontrano in città, la classica partenza al semaforo richiede uno sforzo molto simile a questo tipo di bici
L’assistena è un po’ “pigra” ad avviarsi, ma se si usa questa bipa in modo tranquillo (senza voler “bruciare” le automobili ai semafori) si riparte senza difficoltà



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

La Ecò non è stata progettata per scalare salite

Facciamo alcune riflessioni sul perché
Abbiamo detto che è senza cambio; il rapporto di cui è dotata ha uno sviluppo metrico di 5.23m che è un rapporto da pianura agile, ma che è ben distante dai circa 2.5m che le bici con il cambio hanno normalmente per andare in salita;
a 13 km/h il ritmo di pedalata è 40 ped/min ed è piuttosto lento; questo impedisce di contribuire sensibilmente con la pedalata nelle salite
Poi, abbiamo visto che l’erogazione dell’assistenza è in funzione della cadenza di pedalata; sotto alle 60 pedalate al minuto l’assistenza viene parzializzata
Perciò l’aiuto che si può fornire sui pedali è modesto e contemporaneamente la spinta del motore (che per di più è 180W) non raggiunge più il massimo appena la velocità scende sotto ai 19km/h
Anche la partenza in salita è penalizzata dal lungo tratto che si deve percorrere - con un rapporto non adatto alle salite - prima che l’assistenza si avvii (2.6 metri)
Ovviamente tutte queste cose i progettisti della Wayel le conoscono perfettamente ed hanno scelto di realizzare una bipa privilegiando altre caratteristiche (ad esempio peso ridotto e pulizia del cinematismo corona-pedali)

Detto questo passiamo a verificare il comportamento sulle varie pendenze

Il filmato che segue è relativo ad un cavalcavia al 4%



Si vede che viene superato senza difficoltà e con un modestissimo sforzo muscolare
La ripartenza richiede invece una spinta decisa per il primo (lungo) mezzo giro di pedale

Questa è il test su salita al 10%



Per salire su questa pendenza occorre esercitare uno sforzo considerevole, altrimenti la pedalata rallenta troppo e, per quanto illustrato sopra, l’assistenza fornita non è più sufficiente per superare la pendenza

La ripartena avviene , in pratica, solo muscolarmente perché non si riesce a raggiungere una velocità tale da avere una assistenza abbastanza corposa da poterci aiutare

In conclusione, fino al 5% (perciò la maggioranza dei cavalcavia) si sale senza problemi, al massimo aggiungendo un piccolo sforzo sui pedali
La ripartenza sui cavalcavia o il superamento di pendenze superiori, sono realizzabili solo da chi ha buoni muscoli



VELOCITA’ e AUTONOMIA

Se in salita non è il massimo, riguardo all’autonomia ha dimostrato un ottimo comportamento
Premetto che l’Ecò viene fornita di serie con una batteria da 25V 6Ah, piccola e leggera
Ma con tale capacità immagazzinata, ho ottenuto una percorrenza di 28km viaggiando con una velocità tipica di 24km/h
Lo sforzo necessario a questa velocità è molto modesto, diciamo come viaggiare su una muscolare a 15 all’ora
La pedalata “simbolica” (perciò senza esercitare alcuna spinta sui pedali ma solo facendoli girare, magari a ritmo lento) non è realizzabile perché la logica di erogazione dell’assistenza se ne accorge e la bipa rallenta

Ma dopo i 28 km, le prestazioni calano via via (tipico delle LiPolimeri) e sono arrivato a ben 34 km totali anche se ormai ad una velocità di 13 km/h
E’ una specie di “riserva” da non considerare nel pianificare gli itinerari, ma da tenersi in caso di variazioni di percorso o consumi inaspettatamente più alti, per esempio a causa del vento contrario

Ecco il grafico completo della prova di autonomia



L’energia consumata è risultata di 4.3 Wh/km : valore senz’altro buono anche se, ad onor del vero, comprende l’ultimo tratto a prestazioni ridotte

Se si applica uno sforzo un po’ maggiore sui pedali di quanto detto sopra, la velocità sale agevolmente sopra ai 25 km/h, ma bisogna avere gambe agili perché la cadenza di pedalata sorpassa le 80 pedalate al minuto

Il calo di prestazioni a fine scarica è un ottimo segnale dell’imminente fine dell’assistenza , che compensa la mancanza di un display a manubrio



MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia è agevole per merito della logica di erogazione dell’assistenza
Se rallento la pedalata (o se pedalo a vuoto con una cadenza più bassa) l’erogazione diminuisce e di conseguenza anche la velocità
Si impara facilmente e abbastanza istintivamente a cambiare la cadenza passando a girare i pedali “a vuoto” e regolando così la velocità al valore desiderato
La velocità minima (con una cadenza di pedalata … da lumaca : 13 pedalate al minuto ) è di circa 6-8 km/h
(a queste velocità incominciano i problemi di equilibrio)


MARCIA SU FONDI STERRATI

Telaio corto e maneggevole, spinta del motore mai aggressiva e una certa regolabilità dell’assistenza, consentono di viaggiare su sterrati leggeri senza alcun problema; se il terreno diventa difficile emergono i limiti dovuti alla mancanza di ammortizzazione e di regolabilità della spinta del motore
Il classico tratto di strada a fondo naturale per arrivare alla fattoria dove si comprano la verdura e i salami, si percorre senza nemmeno accorgersene


TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

Anche qui le caratteristiche sono favorevoli
La lunghezza totale è corta (1600mm, 20 centimetri in meno di una muscolare da 28”) ed il peso è contenuto: ottimi punti di partenza per un trasporto agevole

Il sollevamento per superare scale è agevole per la presenza di un corto tubo orizzontale sopra al movimento centrale che funge ottimamente da maniglia; il peso è equilibrato sia con che senza batteria (dato il suo peso esiguo)



Altrettanto agevole il sollevamento per salire cordoli o marciapiedi

Ecco il filmato del trasporto su una scala (non ne ho ancora trovata una più lunga ma abbastanza larga da consentire la ripresa)



In auto si trasporta come una normale muscolare, ma come detto, più corta
Questo fatto ne agevola il trasporto sui portabici posteriori anche di auto non eccessivamente larghe
L’eventuale smontaggio della ruota anteriore è complicato dalla presenza del cavo di alimentazione del motore che, pur se dotato di connettore, richiede attenzione per non danneggiarlo movimentando la ruota smontata e che è fascettato alla forcella, per cui è necessario tagliare le fascette e poi ripristinarle
Sicuramente adatta al trasporto sul portabici del camper

Il trasporto in treno non presenta particolari difficoltà per le ridotte dimensioni (si manovra bene negli angusti spazi dei vagoni) e per il comodo punto di sollevamento; bisogna considerare il peso che è un po’ maggiore di quello di una bici muscolare, anche a batteria estratta
Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta con ampio margine



Anche l’appenderla ai ganci dello scompartimento bici non è difficile e non si danneggiano parti delicate





PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

Il motore è dotato di ruota libera e risulta ben scorrevole ad assistenza staccata



Anche la ruota posteriore scorre bene

La trasmissione a cinghia assorbe un po’ più potenza di una trasmissione a catena, ma se la catena non viene lubrificata correttamente … passa in vantaggio

Sommando tutto questo ad un peso contenuto e ad un rapporto piuttosto agile, si ottiene che la marcia senza assistenza è poco faticosa e può essere utilizzata per risparmiare la carica della batteria o per ampliare il range di autonomia

Senza assistenza elettrica, si marcia a circa 18-20 km/h con uno sforzo modesto

Nota: non essendo presente alcun cruscotto o comando elettrico a manubrio, per escludere l’assistenza è necessario girare la chiave posta sotto alla batteria: operazione difficoltosa (arrivo a dire anche un po’ pericolosa) da eseguire in marcia



IMPIANTO LUCI

E’ fornito di serie ed è realizzato con dinamo e lampadine ad incandescenza




L’impianto è a norma, ma nell’uso pratico notturno è insufficiente



ANTIFURTO

Non è presente alcun sistema antifurto di serie se si esclude il blocco a chiave anti-estrazione della batteria



ACCESSORI

Sono disponibili in aftermarket i normali accessori da bici
Optional è un reggitutto posteriore su cui poter montare borse o cesto
A catalogo sono disponibili borse a bisaccia di nylon o di cuoio
E’ disponibile anche un cesto anteriore asportabile
Da valutare caso per caso, a causa della presenza della batteria, l’adozione di un seggiolino per bimbi posteriore



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

L’intera bipa è certificata a norme CE EN 14764 (bici turismo) e 15194 (Epac)



La garanzia è di 2 anni, salvo le parti elettriche e la batteria su cui è di 1 anno

Il prezzo indicativo è di circa 790 € con la batteria da 6Ah come nella prova, ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per il valore aggiornato



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

E’ la tipica BiPA “sali e vai” !

Economica, semplice e che non richiede di imparare comandi o funzionamenti per il suo utilizzo: ottima per chi non ha dimestichezza (e non ne vuole acquisire) con comandi e regolazioni
Lo scavalco basso la rende adatta a tutti : uomini, donne, ragazzi e anziani; un po meno indicata per chi è alto

Leggera e maneggevole è adatta ad un uso urbano, ma limitato a città pianeggianti, almeno se si vuole mantenere lo sforzo esercitato a valori bassi

L’autonomia è buona ed adatta ad un uso quotidiano
Se si hanno esigenze particolari, l’autonomia può essere aumentata in modo considerevole acquistando batterie di taglia superiore (si può ipotizzare di raggiungere i 100km di autonomia con la taglia più grande)

Buona per un utilizzo sia urbano che extraurbano, con un mezzo economico che non dà troppi patemi se lasciato parcheggiato davanti all’ufficio o al negozio

La possibilità di montare cestino anteriore e borse posteriori rendono la Ecò molto adatta alle piccole commissioni ed alla spesa quotidiana

Il trasporto di bimbi è senz’altro fattibile ma bisogna scegliere con cura un eventuale seggiolino posteriore per l’ingombro dato dalla batteria
Da considerare che, se il bimbo è grandicello, ci potrebbero essere difficoltà nelle partenze

Mi pare interessante per i ragazzi che vanno a scuola: forma originale (forse in questo caso cambiare manubrio la renderebbe ancora più …. appetibile) e prezzo contenuto sono due buone ragioni

La Ecò è senz’altro adatta ad essere trasportata in treno e sul portabici del camper



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera
11   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
pixbuster Inserito il - 17/08/2011 : 23:03:46
((( grazie Bengi e Rougegan )))
rougegan Inserito il - 17/08/2011 : 23:00:30
Pix, complimenti come sempre. La bici è proprio simpatica.
Mi piacciono: il colore vivace, la semplicità, la non catena, le gomme grosse, il prodotto italiano, il prezzo aggressivo.
Non mi piacciono: quella specie di corno che regge la batteria, la mancanza di un portapacchi, la dinamo vecchio tipo non sul mozzo.
Wayel ha proprio una produzione bella e originale!
Bengi Inserito il - 11/08/2011 : 06:02:11
Supercomplimenti Pix per questo ennesimo supertest!

Anche stavolta ci hai regalato un report superlativo!

Davvero potresti pubblicare tali prove su qualche rivista specializzata: farebbero impallidire le descrizioni superficiali e approssimative che spesso si leggono sulla stampa!

Simpatica la bicina provata!





pixbuster Inserito il - 09/08/2011 : 01:19:18
Grazie grazie, ma non mi fate sempre i complimenti ... perchè stanno arrivando altri pix-test


Patrizia ha scritto:

La Wayel rinuncia per sempre al cardano o
solo in questo modello?


Non mi pare che abbiano intenzione di abbandonare il "cardano", ma lo riserveranno solo a determinati modelli

Ad esempio la pieghevole E-Bit (prossimo test in arrivo) ha la cinghia mentre la OneCity, nella nuova versione "long ride" (altro test in arrivo ma a fine agosto), conserva il "cardano"

Barba 49 Inserito il - 08/08/2011 : 20:17:27
Grazie Pix, esemplare come d'abitudine!!!
Bici veramente essenziale e difficile da rompere, anche esteticamente non è affatto male.
alcedoitalia Inserito il - 08/08/2011 : 18:28:02
complimenti per il test Pix, veramente redatto con perizia e passione.....OTTIMO
Patrizia Inserito il - 08/08/2011 : 13:56:47
La Wayel rinuncia per sempre al cardano o
solo in questo modello?
job Inserito il - 08/08/2011 : 10:37:49
Grande Pix (come sempre), anche in agosto riesci a sfornare i super, particolareggiatissimi test !
Il problema semmai è rovescio, saranno i tuoi lettori adesso in vacanza, ma saremo sempre pronti a segnalarlo e a metterlo in evidenza all'occorrenza
aldon Inserito il - 08/08/2011 : 01:09:33
Splendida prova e bipa interessante! mi piace la semplicità, il peso ridotto e l'ottima sollevabilità; il cambio però ci vuole
gigi35 Inserito il - 07/08/2011 : 07:40:18
ottima prova pix! esteticamente con le borse dietro mi piace di più.
Dasti Inserito il - 07/08/2011 : 01:55:03
Grazie Pix per la bellissima prova!

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