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 Pix test n.29 - El Ciclo MONDINA

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pixbuster Inserito il - 14/04/2012 : 01:31:56
“El Ciclo” di Vigevano [ www.elciclo.it ] mi ha messo gentilmente a disposizione una loro BiPA per il test
In una decina di giorni di prove ho percorso circa 230 km
Il modello si chiama

MONDINA uomo 26” ELC 03













]IN BREVE

L’aspetto è di una bici da lavoro retrò, con telaio a congiunzioni saldobrasate realizzato interamente in Italia
Il confort di marcia è garantito dai generosi pneumatici che, nonostante le dimensioni, non penalizzano la scorrevolezza né la guidabilità; sampietrini e acciottolati si affrontano senza fastidi
Ha un motore da 250W, è alimentata a 36V con batteria da 9.6Ah
Ha un cambio a mozzo a tre marce azionabile da fermi
I generosi portapacchi consentono il carico di oggetti anche ingombranti; si trasporta benissimo una valigetta
Il peso è di quasi 24 kg compresa la batteria
Il sollevamento è agevole e la bipa risulta equilibrata
La regolazione dell’assistenza avviene agendo su un pulsante posto su un cruscottino a manubrio ed è a tre livelli
E’ facile trovare l’equilibrio fra la velocità desiderata e lo sforzo sui pedali che ci si sente di aggiungere
E’ possibile la “pedalata simbolica”
L’avvio dell’assistenza avviene dopo un terzo di giro di pedale e l’accelerazione è buona
La velocità di marcia è di 25km/h applicando uno sforzo modesto ai pedali, ma il motore assiste, con contributo decrescente, fino a quasi 30km/h
L’autonomia è risultata di 61 km viaggiando a 22 km/h e con un modesto aiuto sui pedali
Senza applicare sforzo e viaggiando a 25 km/h l’autonomia è risultata di 33km a prestazioni piene, più altri 15 “di riserva” a prestazioni ridotte
Si superano senza sforzo particolare salite fino all’8-9% su cui si riparte facilmente
L’impianto di illuminazione non è particolarmente efficiente per la marcia notturna, ma adeguato per essere visti




Qui c’è la consueta SCHEDA con tutte le caratteristiche






CICLISTICA

Il telaio è a tubi con congiunzioni saldobrasate, realizzato in Italia
E’ costruito in acciaio e sono in acciaio anche forcella, parfanghi e portapacchi




Le finiture sono color cuoio ed è stata data particolare attenzione alla piacevolezza estetica di questo modello dal sapore retrò






Il telaio è snello e gradevole a vedersi

Il materiale del telaio e i grossi pneumatici a palloncino (vedi più avanti) la rendono molto comoda in sella con un assorbimento ottimo delle asperità stradali, nonostante la mancanza di ammortizzatori

La sella è una bellissima Brooks in cuoio modello B17; bisogna farci un po’ di strada perché il cuoio si adatti alla nostra conformazione anatomica ma, dopo un iniziale periodo in cui la si sente piuttosto dura, si adatta e diventa come un guanto
A questo punto la bipa è esclusivamente personale e c’è una buona scusa per non prestarla a nessuno








La regolazione dell’inclinazione è precisa e millimetrica




La posizione in sella è a busto piuttosto verticale, ma, sfruttando bene le regolazioni , si può trovare una posizione anche inclinata in avanti




Manubrio e sella non hanno regolazioni rapide, confermando che l’utilizzo è riservato al solo proprietario
Il manubrio ha una inclinazione delle manopole di tipo turistico: molto comoda ma non sportiva




Le manopole sono in similpelle con cuciture a vista; sono belle, morbide e confortevoli

Una molla tiene dritto lo sterzo quando si parcheggia e diminuisce le oscillazioni quando si carica il portapacchi anteriore




Il cambio è di tipo interno al mozzo posteriore (Shimano Nexus 3) ; gli innesti sono rapidi e dolcissimi e si può, molto comodamente nell’uso urbano, azionare anche da fermo (a patto di togliere il peso della gamba dal pedale)




Non richiede regolazioni interne ma solo una sporadica compensazione dell’allungamento del cavo che lo aziona
Ma è una operazione assai facile ed aiutata da un chiarissimo riferimento visibile in una finestrella trasparente del cambio stesso:




Il range dei rapporti non è molto esteso soprattutto verso i rapporti più corti e le sole tre marce garantiscono una rapportatura adatta solo ad un uso cittadino o turistico tranquillo
A 25 km/h la cadenza di pedalata è ottimamente di 65 ped/min




Lo smontaggio delle ruote richiede l’uso di una chiave e di un ulteriore attrezzo per rimuovere il coperchietto del comando del cambio

Il comando del cambio è un Nexus Revo a rotazione, posto sulla manopola destra del manubrio, perciò nella posizione tradizionale delle bici muscolari; l’indicatore della marcia inserita è ben visibile




La stabilità in marcia è ottimale, anche a velocità elevate (testata fino a 45km/h senza alcun problema)
La marcia senza mani è molto influenzata dalla pressione di gonfiaggio dei grossi pneumatici: a pressioni molto basse si innescano molto rapidamente oscillazioni del manubrio; con pressioni maggiori le oscillazioni diminuiscono rapidamente (ma non si annullano del tutto)
Non ho però rilevato fastidi o imprecisioni nella guida dovute a questa instabilità: basta avere una sola mano sul manubrio e tutto scompare definitivamente

Film oscillazioni manubrio



Il posizionamento del leggero motore sulla ruota anteriore non disturba minimamente la guidabilità

I pneumatici (da 26” x 2.35” ) sono dei grossi Schwalbe Fat-Frank con protezione antiforatura e con banda riflettente
L’effetto ammortizzante è fantastico: se si tengono gonfi verso i valori più bassi di pressione (che và da 1.5 a 4 bar)
sembra di viaggiare sulla gommapiuma
Pavè, asperità ed anche gli acciottolati medioevali dei centri storici delle città antiche, non si avvertono
Sceso dai FatFrank e salito sui BigApple, mi è sembrato di viaggiare con le gomme piene
Ma questo ce lo si poteva aspettare; sono, invece, rimasto molto sorpreso dall’ottima scorrevolezza che hanno
In effetti il profilo è tale da far marciare solo su una stretta sezione; e la guidabilità ringrazia










Il cavalletto è del tipo “monopiede” e non consente la rotazione completa dei pedali quando è estratto (perciò in retromarcia va sollevato)




Ed ora parliamo dei comodissi portapacchi :
c’è un grande portapacchi anteriore che fa ricordare le biciclette dei fornai del dopoguerra




Esso ruota con il manubrio e perciò non è troppo adatto a sopportare pesi elevati; ma è perfetto per portare una valigetta o una cartella
Carichi ingombranti vanno facilmente ad interferire con il fanale (ma se si ha questa esigenza è molto facile spostare il fanale in un’altra posizione)

Il portapacchi posteriore è molto robusto La presenza della batteria non disturba, ma alza un po’ il centro di gravità del carico




Ottimo per applicare borse laterali
Bisogna ricordare che lo scavalco “tipo uomo” non consente di alloggiare posteriormente carichi con sviluppo in altezza, altrimenti non si riesce più a far passare la gamba sopra al carico; idem per un eventuale seggiolino da bambini
E, in questo caso, bisogna tener conto anche della larghezza (determinata dalle dimensioni della batteria) che è di 15.5 cm; ma alla ElCiclo ci sono a listino altri modelli di bipa adatti a questa esigenza




La componentistica è di discreto livello e la cura nell’assemblaggio è ottima; ne deriva un aspetto curato anche nei dettagli




Sono rimasto incantato davanti al cordino della chiave della batteria in tinta col telaio






IMPIANTO FRENANTE

I freni sono V-brake Tektro all’anteriore e al posteriore

Qui l’anteriore (notare le fascette in pelle che fermano i cavi)




E questo è il posteriore




Le leve sono robuste e morbide da azionare; entrambe sono dotate degli switch di cut-off del motore




La frenata è potente e sicura; non si innescano ribaltamenti ma si avvertono bloccaggi della ruota posteriore

Da 25 km/h ci si arresta in 3.25m (valore buono)
Ricordo che per la normativa EN 14764, deve essere inferiore a 7 m

Qui un filmato



Si sente lo strisciamento del pneumatico posteriore ma non ci sono accenni di sollevamento della ruota

Nelle lunghe discese si avverte un certo affaticamento dei freni, ma la frenata si ristabilisce molto rapidamente facendo “respirare” i freni





Ed ora la PARTE ELETTRICA


CENTRALINA

E’ alloggiata nella parte fissa della slitta portabatteria: molto discreta e protetta da urti e cadute della bipa
Nella foto è nella parte più grossa a sinistra




All’accensione viene selezionato automaticamente il livello intermedio di assistenza
Dopo un certo periodo di inattività, la centralina si disconnette automaticamente



BATTERIA

La Mondina viene fornita con una batteria al litio da 36V 9.6Ah 346Wh litio polimeri
E’ alloggiata nell’apposita struttura posta sopra alla ruota posteriore che funge anche da portapacchi




La batteria può essere estratta facendola scorrere verso l’indietro della bipa
La chiave posta sull’alloggiamento ha solo funzioni di blocco meccanico e di antifurto: non ha azioni elettriche

Ecco come si presenta quando estratta






Il suo peso è molto contenuto (meno di 2 chili e mezzo) ed è facilmente trasportabile (sono presenti degli incavi per le dita ma servono soltanto nella fase di estrazione)




Sul corpo batteria è presente un interruttore (dotato di led spia) che toglie l’alimentazione ai contatti, prevenendo così cortocircuiti accidentali quando si trasporta la batteria ad esempio in uno zaino






E’ presente un indicatore di carica a 4 led attivabile tramite pulsante anche a batteria estratta




La ricarica può essere eseguita a batteria montata o estratta tramite un connettore chiuso da un tappo antipioggia




La chimica è Litio polimeri
Come già altre volte illustrato, l’andamento della tensione di questa chimica è decrescente in modo sensibile
All’inizio la tensione fornita è elevata e consente alla bipa una ottima brillantezza
Poi le prestazioni via via calano fino a diventare una semplice riserva di emergenza negli ultimi chilometri di autonomia
Non sono disponibili al momento altre capacità

Il caricabatteria è di tipo usuale, senza ventola




Pesa 440 grammi compresi i cavi; eroga una corrente massima di 1.35A e ricarica una batteria completamente scarica in 8 ore
La sua dimensione è piuttosto contenuta e ben si presta ad essere portato con se
I cavi sono di lunghezza normale e la spina di rete è di tipo “tedesco”
E’ dotato di una spia che si accende di color rosso durante la carica e diventa verde a carica ultimata






COMANDI e REGOLAZIONE DELL’ASSISTENZA

La Mondina è dotata di un cruscottino a led posto a sinistra del manubrio ben leggibile anche in pieno sole



Vi si trova il pulsante a membrana On/Off che accende la centralina ed illumina i led del cruscotto
Prima di azionare questo comando bisogna ricordarsi di accendere la batteria con il suo interruttore

Un altro pulsante, sempre a membrana, commuta il livello di assistenza fra i tre disponibili
Non è disponibile il livello “zero” cioè assistenza disinserita; questo si ottiene solo spegnendo la centralina col pulsante on/off
Il livello di assistenza impostato è segnalato dall’accensione del corrispondente led rosso

Una serie di quattro led rossi segnala lo stato di carica della batteria

La visibiltà delle segnalazioni è ottima anche di notte, ma in questo caso manca la retroilluminazione dei pulsanti che vanno trovati “a memoria”



L’azionamento dei pulsanti è suffcientemente facile, ma diventa un po’ difficoltoso quando si indossano i guanti per lo scarso rilievo e la corsa limitatissima
I comandi si raggiungono facilmente senza staccare la mano dal manubrio

L’indicazione della carica della batteria è di tipo voltmetrico e fornisce indicazioni sufficientemente corrette sulla carica restante



MOTORE

E’ un hub anteriore, geared, da 250W, a 36V, brushless, sensored, marca 8-Fun (cioè un ben collaudato Bafang)



Al massimo dell’assistenza, la spinta è buona e le partenze sono rapide

Durante la marcia il motore è abbastanza silenzioso; sotto sforzo la rumorosità aumenta
Il timbro del rumore è metallico: come se il telaio ne amplificasse il tono; ma questo particolare timbro metallico contribuisce all’aspetto retrò di questa bipa, senza essere fastidioso




E’ dotato di un connettore per poter agevolmente smontare la ruota



Notare le fascette di cuoio che fermano il cavo



CABLAGGI

I cablaggi sono ben nascosti ain apposite canaline fissate al telaio eccetto nella parte che va al manubrio e in un breve tratto fino alla centralina/batteria
Anche il particolare delle canaline rafforza l’aspetto volutamente retrò di questo modello



Nella parte che va al manubrio, i cavi sono ben ordinati e dotati di un pratico connettore che facilita eventuali sostituzioni




Nella parte sotto al movimento centrale i cavi sono esposti ma protetti dalla presenza della corona




La parte di cablaggio che và alla batteria è quella che mi piace di meno: un po’ troppo evidente anche se ordinata




Il cavo motore –vedi il paragrafo “motore”- rimane esposto, ma è una necessità per poter scollegare l’utile connettore stagno che consente un agevole smontaggio della ruota anteriore

Il dischetto del PAS è montato sull’asse pedali dal lato corona, in posizione protetta ma facile da raggiungere per eventuali manutenzioni






MODALITA’ DI ASSISTENZA

La centralina eroga potenza al motore in funzione della rotazione dei pedali e del livello di assistenza selezionato (fra 3 livelli)

I tre livelli impostabili modulano decisamente la velocità di marcia

Col primo livello si ottiene una velocità di marcia su strada piana di circa 16 km/h ed il motore assiste, diminuendo via via la sua spinta, fino a 21 km/h (velocità che si ottiene a ruota sollevata)

Con il secondo livello si marcia su strada piana a 20-22 km/h ed il motore assiste fino a 25 km/h

Con il terzo livello si marcia su strada piana a 25-26 km/h ed il motore assiste fino a 29.5 km/h

La significativa differenza fra il valore su strada e quello a vuoto indica che è possibile modulare agevolmente lo sforzo esercitato con i pedali fra la “pedalata simbolica” (cioè facendo semplicemente girare a vuoto i pedali) e il “tutto muscoli”

La velocità minima , a vuoto o in salita, è 7 km/h ma su strada piana sotto ai 10 km/h il motore tende ad andare ad impulsi

L’assistenza fornita dal motore è anche funzione della velocità della pedalata
Ovvero, da una cadenza di 4 pedalate al minuto fino a 32 (pari a 12.5 km/h in terza marcia) , si ha una modulazione della potenza erogata dal motore
Questo consente di adeguare facilmente la velocità di marcia nelle andature lente ed evita picchi di potenza molto elevati alla partenza preservando la batteria
La brillantezza in avvio ne risulta un po’ penalizzata, ma i valori di accelerazione , come vedremo poi, rimangono buoni

Ecco il filmato dell’avvio, modulazione e stop dell’assistenza a ruota sollevata






AVVIO DELL’ASSISTENZA

Per ottenere la partenza del motore è necessario semplicemente accendere la batteria, accendere la centralina …. e pedalare

L’avvio dell’assistenza avviene dopo un terzo di giro di pedale che corrisponde ad 1.2 metri in prima marcia: discreto

Filmato avvio assistenza su strada


Non è presente un controllo tachimetrico Semplicemente la spinta del motore si affievolisce salendo di velocità

Interrompendo la pedalata, il motore si arresta dopo meno di un secondo (valore nella media)
Agendo su una qualsiasi delle leve dei freni, l’assistenza si interrompe immediatamente



ACCELERAZIONE

Ecco il grafico della velocità in funzione della distanza percorsa e del tempo




Il tempo per percorrere 50m da fermo è risultato di 10.82” e la velocità di uscita è 25 km/h: è un valore molto buono



NEL TRAFFICO

La spinta del motore è potente ma erogata con dolcezza perciò non mette mai in imbarazzo nemmeno nelle manovre strette e l’agilità è buona nonostante le ruote massicce
La modulazione della velocità ottenuta con i tre livelli e la proporzionalità alla cadenza di pedalata consentono di trovare facilmente la velocità adatta alle condizioni di traffico
Le partenze richiedono una spinta muscolare iniziale ma poi rapidamente interviene il sostegno del motore
La buona accelerazione permette di non restare troppo attardati alla ripartenza dai semafori
Anche il cambio azionabile da fermo contribuisce a facilitare l’uso nel traffico

Insomma: la Mondina è proprio adatta alle città !



COMPORTAMENTO IN SALITA E PENDENZE SUPERABILI

Proseguo con l’uso del pedale dinamometrico per i test




I risultati sono raggruppati in questa tabella




Ripeto ancora questa volta alcune considerazioni sulle misure dinamometriche, per una comprensione migliore dei risultati
Il peso della semplice gamba appoggiata al pedale è di circa 10-12 kg (per un adulto di circa 70kg di peso)
[ricordiamo che se si appoggia solo il peso della gamba, bisogna comunque fare lo sforzo di sollevare i 10kg dell’altra gamba altrimenti i pedali non girerebbero]
Tale spinta corrisponde all’incirca a 60W esplicati durante la marcia
Per far viaggiare una bici muscolare turistica di media qualità a circa 20 km/h, occorre una spinta di circa 80W ed è uno sforzo che una persona appena un po’ allenata può mantenere per lungo tempo;
per viaggiare a 25km/h -sempre su una muscolare turistica- occorrono circa 125W e richiede di essere allenati se si vuol fare più di qualche chilometro
Valori di potenza sopra i 150W possono essere mantenuti per breve tempo da una persona con un modesto allenamento
200-250W è una potenza di picco se non si è atleti
I valori della tabella sono riferiti ad un peso del ciclista di 75 kg

Analizziamo i valori misurati:

La partenza in piano può avvenire anche con sforzo lievissimo, ma per avere un buono spunto è meglio spingere un po’ fino a che non si avvia il motore

Il cavalcavia al 4% viene superato a 19 km/h con un apporto muscolare di circa 100W: uno sforzo alla portata di tutti per il breve tempo richiesto
Senza apporto muscolare la velocità scende molto e non è conveniente

Ecco il filmato



La ripartenza non presenta alcuna difficoltà : 24 kg sono uno sforzo leggero, considerato che il solo peso della gamba vale 10-12 kg

La salita del filmato seguente comprende un tratto al 10% che si supera a circa 9km/h , in 1.a marcia e con una potenza sui pedali di 120 W; è un valore che si può sopportare per breve tempo senza allenamento; senza apporto muscolare non riesce a salire
La ripartenza richiede uno sforzo di 46 kg che comincia a diventare elevato
Il numero limitato di rapporti del cambio e la prima marcia non molto corta penalizzano le prestazioni in salita di questa bipa: non è una scalatrice

Il tratto finale è al 13.5%; si sale in 1.a a 7.5 km/h e con uno sforzo che diventa impegnativo (147W)
Nella ripartenza occorre scaricare sui pedali quasi tutto il proprio peso (58 kg)

Filmato salita 10-13.5%



Il superamento della salita al 17% richiede uno sforzo consistente (oltre 180W); la velocità si assesta intorno ai 7km/h e si cominciano ad avvertire degli slittamenti della ruota anteriore
La partenza da fermo richiede di applicare tutto il proprio peso sui pedali

Filmato salita 17%



Questa è la prospettiva della rampa per dare un’idea della pendenza






La rampa al 27% viene superata solo se la si affronta in velocità, ma siamo proprio al limite della potenza del motore e se fosse stata appena più lunga si sarebbe fermata
La ripartenza non è possibile




(come ho già fatto altre volte, voglio precisare che questa è una pendenza estrema e che è assai difficile incontrarla sulle strade: su una tale pendenza una automobile generalmente non è in grado di ripartire; ci riescono solo le fuoristrada dotate di marce ridotte)

Qui si vede la prospettiva di tale salita




La Mondina non è una scalatrice nè ha la pretesa di esserlo; però i percorsi collinari con pendenze fino all’ 8-9% sono sicuramente alla sua portata



VELOCITA’ e AUTONOMIA

Come detto più sopra, le batterie al litio-polimeri hanno un andamento sensibilmente decrescente della tensione e questo và considerato nell’analisi delle prove

Ho eseguito due prove distinte sul consueto percorso di test :

Nella prima ho viaggiato esercitando un leggero sforzo sui pedali (il mio consueto sforzo di circa 70W), al livello intermedio di assistenza (livello 2), ma utilizzando il livello massimo sui cavalcavia ; ho però spento del tutto l’assistenza nei tratti in discesa;
dopo 36 km sono passato costantemente al livello 3 (massimo) per compensare la diminuzione di prestazioni della batteria
In definitiva non mi sono mai fatto mancare l’ausilio del motore ma ho sfruttato la batteria in modo attento
La velocità di marcia è stata intorno ai 21-22 km/h ed ho ottenuto una percorrenza totale di 61 km
Il consumo elettrico è risultato di 5.57 Wh/km

La temperatura durante la prova è stata di 12°C, per cui ci si può attendere un leggero miglioramento nelle condizioni estive




La seconda prova l’ho eseguita con la “pedalata simbolica” esercitando un po’ di pressione sui pedali solo nelle fasi di avviamento e sui cavalcavia
Per i primi 33 km le prestazioni sono sempre state massime e la velocità si è sempre mantenuta fra i 25 e i 24 km/h
Ho proseguito fino a 48 km con la velocità che pian piano scendeva fino a 21 km/h; dopo tale percorrenza le prestazioni sono rapidissimamente discese a valori inutilizzabili
Si può perciò dire che, con questa modalità di utilizzo che è la più gravosa, l’autonomia è di 33 km a prestazioni piene e che si ha una successiva “riserva” a prestazioni sempre più ridotte di altri 15 km




Mediamente il consumo elettrico è stato di 7.2 Wh/km
Anche in questo caso la temperatura è stata intorno ai 13°C per cui ci si può attendere qualcosa di più in estate



MARCIA IN COPPIA

La marcia in coppia è abbastanza agevole per la modulabilità dell’erogazione, ma per trovare la giusta andatura è necessario aver fatto un po’ di esperienza



MARCIA SU FONDI STERRATI

I panciuti pneumatici sono un vero divertimento sugli sterrati anche un po’ruvidi: ammortizzano benissimo e la bipa rimane ben guidabile
Nemmeno il fango mette in imbarazzo la Mondina
L’ho provata su un tratto sabbioso
Non avendo a disposizione la spiaggia di Rimini, mi sono rivolto ad un campo dove vengono coltivati gli asparagi: prova superata con disinvoltura a parte la difficoltà ad avanzare che ha richiesto la marcia più bassa e il livello più alto di assistenza; la ruota non affonda e sembra proprio galleggiare




(i serpeggiamenti visibili all’orizzonte sono quelli della fase di avviamento prima di raggiungere la velocità di marcia)



TRASPORTO IN AUTO E IN TRENO

In auto si trasporta come una normale muscolare: le parti elettriche non richiedono necessità particolari

Il trasporto in treno non presenta particolari difficoltà salvo per il peso che è maggiore di quello di una bici muscolare anche a batteria estratta; l’aggancio ai sostegni non presenta ostacoli
Negli ascensori standard delle ferrovie ci sta senza problemi
(ricordarsi di portare con se una corda elastica perché a volte i sostegni sono tutti occupati e occorre fissare la bipa … dove capita)




Forse qualche problema di manovrabilità negli angusti spazi dei vagoni può nascere dall’ingombro del portapacchi anteriore (ma si può smontare)

Il sollevamento per superare scale è reso agevole dall’equilibrio dei pesi e dal peso non eccessivo; il punto di presa è comodo (alla base del tubo sella)
A batteria estratta la bipa tende a sbilanciarsi in avanti e perciò – visto il piccolo peso – si fà meno fatica lasciandola montata

Film trasporto su scala





PEDALABILITA’ AD ASSISTENZA DISINSERITA – SCORREVOLEZZA

Il motore è dotato di ruota libera e risulta ben scorrevole ad assistenza staccata

Filmato ruota libera



la scorrevolezza complessiva della bipa è buona e simile a quella di una normale bici muscolare, ma il peso ovviamente la penalizza
I rapporti del cambio sono troppo pochi per una marcia turistica senza assistenza, soprattutto in presenza di pendenze
Senza assistenza elettrica , si marcia a circa 18 km/h in seconda, con uno sforzo di circa 80 W (in piano)

Ecco come si presenta la Mondina senza batteria: l’estetica non cambia






IMPIANTO LUCI




Il fanale anteriore ha l’aspetto retrò ma è invece dotato di tre attualissimi led bianchi
La luce è fissa e l’intensità è sufficiente quasi solo per essere visti
L’alimentazione è con 3 pile AA (anche ricaricabili)
Purtroppo la loro sostituzione richiede l’uso di un cacciavite ed è piuttosto scomoda
Non è presente il catadiottro bianco

Il fanale posteriore, anch’esso a batterie in questo caso 2 AAA, emette una buona luce (fissa)
Ma la sua orientazione è troppo indirizzata verso l’alto (come ho schematizzato nella foto) … e la vedono bene solo i camionisti (il che, a pensarci bene, non è male)
E’, invece, ben visibile lateralmente

Lo so che sono un maniaco delle luci, ma devo dire che questo impianto non mi ha proprio entusiasmato :consiglio a chi userà questo modello in ore serali, di provvedere ad una sua massiccia integrazione



ANTIFURTO

La Mondina non è dotata di antifurti di serie se si esclude la chiave di bloccaggio della batteria
Assolutamente necessario dotarla del sistema preferito per poterla affrancare solidamente a qualche struttura fissa

Sul telaio è bulinato il numero di serie



ACCESSORI

La presenza di portapacchi anteriore e posteriore di serie consente di trasportare cose senza bisogno di ulteriori accessori, salvo qualche corda elastica della misura opportuna (darle di serie sarebbe a parer mio poco utile perché i carichi trasportabili possono davvero essere i più svariati)

L’adozione di un seggiolino per bimbi posteriore richiede, come detto nella sezione “Ciclistica”, di valutare la compatibilità con la larghezza del portapacchi e la necessità di scavalcare con la gamba il tubo orizzontale del telaio per salire in sella

Altri accessori sono i medesimi di una qualsiasi bici muscolare



CERTIFICAZIONI, GARANZIA E PREZZI

Non sono disponibili certificazioni, ma l’esperienza telaistica e ciclistica del Costruttore fà fede
La garanzia è di 2 anni, ed è ottimamente di 2 anni anche sulla batteria
Il prezzo di listino è 1670 € e la batteria di ricambio 400 €, ma rimando alla sezione “prezzi ufficiali” per il valore aggiornato



CONSIDERAZIONI SULL’UTILIZZO

Il confort di marcia, la maneggevolezza, il cambio azionabile da fermo ed il buono spunto alla partenza, la rendono molto adatta ad un uso cittadino in particolare nelle città con fondi stradali antichi o sconnessi
Anche la ricca dotazione di portapacchi la rende assai adatta allo shopping cittadino o ad un comodo trasporto di borsa e valigetta

Le salite “urbane” non la impensieriscono
Ma se le pendenze sono particolarmente severe, il ridotto numero di rapporti e la coppia non troppo elevata non la rendono adatta

L’autonomia buona e il confort sui fondi sconnessi garantiscono un gradevole uso nelle gite fuori porta anche su percorsi sterrati

Il turismo a lungo raggio, visti i pochi rapporti del cambio, la velocità di crociera non molto elevata e il progressivo calo delle prestazioni durante la scarica, non è il suo cavallo di battaglia

Buona per il trasporto in treno

Per caricarla sui portabici da auto occorre valutare la loro portata, ma non ci sono problemi di ingombro
Lo smontaggio della ruota anteriore richiede il distacco del connettore motore e delle fascette fermacavi: non può essere una manovra frequente



NOTA

Tutti i dati sono ottenuti col mio peso a bordo: 75kg vestito e con gli accessori tipo navigatore satellitare e fotocamera

I valori misurati sono tutti relativi a temperature un po’ fredde (circa 14-18°C ) : ci si può aspettare un leggero miglioramento dell’autonomia in condizioni estive


20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Ema23 Inserito il - 19/04/2012 : 11:01:59
Prova fantastica (come sempre), ma con la preziosissima aggiunta dello sforzo dinamometrico. Complimenti!!!
Bella anche la bici di questa ditta!

Ma della stessa ditta avete visto questa?

Immagine:

40,72 KB



Pix devi provarla!!!
saastefano Inserito il - 18/04/2012 : 23:55:50
Complimenti per la completezza delle prove . Segnalo che questo fabbricante mi ha fatto un'offerta per trasformare la mia Triban Trail (Decathlon)in bipa con motore posteriore Bafang. Visto come lavora, penso di affidargli l'incarico ..... Cesena, per me, é un po' lontana....però
Il 25 finisce la stagione sciistica e non vedo l'ora di riprendere a pedalare Saluti a tutti.
vadero Inserito il - 18/04/2012 : 22:41:07

meraviglioso,ma tu sei un professionista.davvero complimenti.
quasi quasi passo a te la mia Ducati city king itorq per il test
dipigi Inserito il - 17/04/2012 : 22:02:15
Si,
direi proprio che ha una bella personalità e si fa notare,
la garanzia di due anni sulla batteria mi ha piacevolmente sorpreso.
Naturalmente encomio a Pix che non ci vizia sempre di più...
donbike Inserito il - 17/04/2012 : 20:35:08
bellissimo ed esaudiente test
complimenti
proprio bella questa bipa
serbrushless Inserito il - 16/04/2012 : 23:37:24
la stessa bici l'avevo già notata in ciclismo di gennaio...è identita a questa se non x il manubrio e i cerki in legno!!!!
vigiul Inserito il - 16/04/2012 : 23:11:39
Complimenti Pix
genesi86 Inserito il - 15/04/2012 : 11:18:42
belli questi Fat-Frank, peccato non esistano per le pieghevoli.
aldon Inserito il - 15/04/2012 : 01:14:56
Mi piace da matti, trovo che sia una delle più belle che ho visto, poi con i fat frank che sono così morbidi, il motore anteriore cosicchè la bici è bilanciata da sollevare, e l'assistenza che cmq aiuta fino a 30 è quasi la mia bipa ideale
pixbuster Inserito il - 14/04/2012 : 21:32:09
(grazie grazie )

Elle, secondo me c'è anche una questione di mescola

Ho provato ad isolare un pezzetto di filmato in cui si vede (ehm poco) come il Fat Frank si deforma in frenata

elle Inserito il - 14/04/2012 : 19:33:06

impagabile pix - si capisce perché i fabbricanti si mettono in fila per avere un test così!

questa bici ne esce bene, e fa piacere che oltre ad essere esteticamente curata sia stata pensata con intelligenza anche sotto il profilo tecnico

quoto windwilking sul cambio, sarebbe saggio offrire almeno in opzione il 7 e l'8

notevole la conferma del comfort assicurato dal telaio in acciaio e le gomme grandi
(anzi, mi ha sorpreso la differenza così sensibile dichiarata rispetto ai normali big apple... solo questione di sezione?)
windmillking Inserito il - 14/04/2012 : 18:45:33
davvero carina come estetica

peccato solo per il nexus 3 , che considero molto limitante, la differenza di prezzo col 7 marce è modesta (specie come prodotto oem) e non capisco perchè su bici comunque di un certo prezzo si ostinino a montare il 3
serbrushless Inserito il - 14/04/2012 : 13:38:36
eccellente pix
genesi86 Inserito il - 14/04/2012 : 12:13:51
pensavo che fosse una bici olandese... invece è italianissima. Molto carina.
DESMOSEDICI Inserito il - 14/04/2012 : 11:10:20
che bella sta bici, mi vengono in mente quelle che vedevo in circolazione quando ero bambino: indistruttibili ed efficaci
iw6cpk Inserito il - 14/04/2012 : 10:39:05
Bravo pix, recensione dettagliatissima (da rivista specializzata) e molto interessante. La bipa ha un tocco di vintage molto particolare. Si direbbe un prodotto italiano di buona fattura.
Dasti Inserito il - 14/04/2012 : 09:50:50
Patrizia Inserito il - 14/04/2012 : 09:25:19
Secondo me dovrebberò darti l'oscar.
Bobzilla Inserito il - 14/04/2012 : 07:09:39
come sempre un test minuzioso e completo...oramai ci hai abituati alla perfezione....sviol..sviol..

quello che invece ancora io non riesco ad abituarmi é quella feroce rampa da 27% dove ogni volta Pix sevizia la bici di turno!!

sembra quella fatta appositamente per i test dei veicoli militari dove si arriva al 35% nei casi limite....comunque sono dell'idea che nemmeno con la mia BR riuscirei a partire da fermo su quella dannata rampa.
I casi sono 2:o ci si cappotta all'indietro anche con tutto il corpo posizionato in avanti....oppure i MosFet della centralina non gradiscono una botta iniziale di 12KW a motore fermo....loro(i Mos) farebbero da fusibile essendo la componente più debole del sistema...alzano bandiera bianca e ti lasciano lì sulla rampa.
Purtroppo già mi è successo....
MilleMiglia Inserito il - 14/04/2012 : 02:07:03
Grazie Pix, come sempre pregevole ed encomiabile lavoro!

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