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Ibla
Utente Master



Sicilia


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Inserito il - 27/08/2018 : 09:51:33  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Inserito il - 26/08/2018 : 19:54:23

Prudente:
Hai stabilito tu le regole del gioco: trovare le due foto in questa pagina "che hanno anche in comune un curioso particolare..."
Io ho trovato più di una coppia di foto che integra con ragionevole certezza le regole che tu hai stabilito ed io accettato.
Invece nella tua coppia di foto è quanto meno lecito dubitare sull'elemento fondamentale, che non sono io a dover provare (io ho proposto le Dolomiti e contrabbassi). Sei tu a sostenere (senza evidenze) che nella tua foto c'è un maschietto.
Infatti, se indossare un vestitino attillato a fiori, corto sulle ginocchia, con le bretelline sottili e grandi margheritoni disegnati, non provasse il genere della bambina (nemmeno ai tempi delle foto in bianco e nero) allora come si può sostenere che sia un maschietto per via dei capelli che non sono lunghi ed anzi non si vede affatto come siano?


Inserito il - 27/08/2018 : 00:32:59
Prudente:

Ibla:
Tu la segui la moda, Prudente? No?
No, nel senso che non vesti all'ultima moda o nel senso
che non ti aggiorni?



Penso di non averle mai seguite. Da bimbo indossavo la divisa scolastica. Al liceo forse tentavo di seguirla un po' di più nel ridicolo tentativo di integrazione sociale con i figli di papà che ero costretto a frequentare.
Sicuro che non mi aggiorno (alle mode). Anzi, mi accorgo e mi incuriosisco delle mode solo quando ormai sono tramontate. Mi interrogo allora su cosa le abbia fatte tramontare o se possano ancora trovare uno spazio oggi, insomma solo in questo caso le adotterei volentieri se possibile. Comunque ne resto a questo punto in un certo senso affascinato per come possano "firmare" un arco temporale. Ma non mi riferisco solo all'abbigliamento. Qualche giorno fa in tv passavano Harry ti presento Sally. I vestiti di Mag Ryan, mi hanno ricordato quelli di Margherita Buy in Maledetto il giorno che t'ho incontrato, e così mi sono ricordato che in quegli anni anche qualche mia amica si vestiva con quelle mantelline, gli impermeabili lunghi con le spalline, i pantaloni a vita alta, i cappellini a bombetta, quei colori nocciola, marron, avana... e c'erano i cordless bianchi con l'antenna, i televisori con tubo catodico, le prime mtb... ma in quegli anni non mi accorgevo che tutto questo fosse di moda. Riconoscevo che i pantaloni a zampa d'elefante fossero stati di moda e tramontati, ma non mi accorgevo della moda del momento.
Posso dire che la moda per me è all'incirca come la gioventù: mentre la vivi è solo la normalità; la capisci meglio solo dopo che è passata. Forse.






(Rispondo al post precedente. L'ultimo l'ho letto solo
adesso.Velocemente. Ma merita di essere riletto con più
calma. Dopo.)


Allora, Prudente...
Al di là di capelli corti o lunghi,
di bretelline larghe o strette, di vestitini o pagliaccetti
con o senza fiori, la mia mente a prescindere da tutto
questo ha deciso che quel bambino fosse un maschio.
Nello scoprire l'attinenza di una foto con l'altra per la
presenza in entrambe di due bambini sulle loro prime bici,
di una femminuccia e di un maschietto col caschetto nella
mia, essa ha visto di riflesso un maschietto nel bambino
col caschetto nell'altra.
S'è convinta così. Ha visto quello che ha voluto vedere.
E' andata così. Almeno credo.
Poi, scoperto di essersi ingannata e che ancora una
volta l'idealizzazione della realtà crollava miseramente
dinanzi alla lucida razionalità,
ha usato per reagire alla delusione l'arma dell'ironia.
Fa sempre così!
Ma alla fine scopre sempre che il bello della comunicazione
è proprio riuscire in un modo o nell'altro a entrare in
contatto e con animo leggero, spoglio dagli inutili fronzoli
sotto il cui peso rimane schiacciato senza riuscire a
sollevarsi verso l'altro.


Riguardo alle 350 biciclette...
Non se ne parla nemmeno stavolta postarne l'argomento.
Tanto loro non scappano,
abbarbicate su quei muri a ricordare altri muri:
quelli alzati contro la libertà.







“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).

Modificato da - Ibla in data 27/08/2018 10:03:52
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Ibla
Utente Master



Sicilia


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Inserito il - 29/08/2018 : 04:52:00  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno..."

E io non ho sonno e quindi scrivo finché almeno non crollerò
colpita alla nuca come un povero coniglio...








P:Da bimbo indossavo la divisa scolastica.

I: Divisa?! Frequentavi un college inglese?



P: con i figli di papà che ero costretto a frequentare.
I: in che senso costretto?



P: ...mi accorgo e mi incuriosisco delle mode solo quando
ormai sono tramontate.

... Qualche giorno fa in tv passavano
Harry ti presento Sally.
I vestiti di Mag Ryan, mi hanno ricordato quelli
di Margherita Buy in Maledetto il giorno che t'ho incontrato

I:Strano! Tu non noti come si veste chi ti passa accanto nella
vita reale di tutti i giorni mentre ricordi perfettamente
com'era vestita la Buy in un film visto in passato
riconoscendo gli stessi suoi abiti in quelli indossati
dalla Ryan in un altro film visto di recente mostrando
di essere invece un acuto osservatore nell'imitazione
della vita reale!
Chissà cosa ne penserebbe Jung...

Com'è questo film, Prudente?
A me piacciono molto sia Verdone che la Buy ma
"Maledetto il giorno che t'ho incontrato"
non m'è mai capitato di vederlo.


P: Posso dire che la moda per me è all'incirca come
la gioventù: mentre la vivi è solo la normalità;
la capisci meglio solo dopo che è passata. Forse.

I: Penso che si capisca meglio solo dopo ogni
"un arco temporale" della propria vita, perché solo
dopo hai una visione completa di come sia cominciato,
evoluto e concluso: è come guardare un film alla fine
soltanto del quale potrai fare una critica sugli
interpreti, sulla trama, sulla regia e decidere se sia
valsa la pena averlo visto (vissuto) o meno.
In ogni caso, relativamente al periodo della gioventù,
c'è da dire che se ci fosse concesso in qualche modo
di viverla con l'esperienza, la maturità e la
mentalità di un vecchio, vivremmo solo una vita da vecchi
e giunti nella vera e propria età della vecchiaia non
avremmo certo un vasto repertorio di film da guardare,
d'avventura e d'amore, drammatici e comici,
ma sempre e soltanto lo stesso film,
di una monotonia... mortale!


*******************

350 biciclette sono quelle dipinte sui muri della città
di Rosario da Fernando Traverso, un artista militante
politico negli anni 70, che avendo perso ma nel vero
senso della parola il suo amico col quale andava
spesso in bicicletta e di cui trovò un giorno solo
la sua bicicletta appoggiata ad un albero, decise
che avrebbe dipinto la sera dopo il lavoro, sui muri
della città delle bici uguali a quella
dell'amico scomparso, fino a raggiungere il numero
dei desaparecidos di Rosario, 350, appunto, durante
gli anni dei regimi militari in Argentina.
Per non dimenticare.

Un vero peccato però che la memoria storica dell'essere
umano sia molto... labile.



“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).

Modificato da - Ibla in data 29/08/2018 05:04:44
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luc_maz48
Utente Master



Piemonte


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Inserito il - 29/08/2018 : 17:33:55  Mostra Profilo Invia a luc_maz48 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Portavasi/Portafiori!



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Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A.
-VENDUTO Agosto 2023!
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@lby64
Utente Master


Veneto


2090 Messaggi

Inserito il - 29/08/2018 : 18:26:26  Mostra Profilo Invia a @lby64 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Portapolvere e portaricordi... più di una foto sbiadita.





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“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
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prudente
Utente Medio



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Inserito il - 29/08/2018 : 19:58:20  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Ibla ha scritto:


Divisa?! Frequentavi un college inglese?

No. Andavo a scuola dai "preti". C'erano divise, classi e ingressi, diversi e separati fra maschi e femmine (all'educazione delle quali provvedevano le suore). Volavano botte da orbi (ma che io sappia nessuno di noi ha mai rischiato le chiappe: poteva andare peggio). Io me la cavai sempre. Solo una volta presi un paio di ceffoni da farmi ruotare la testa. Avevo trascorso la ricreazione su un praticello all'ombra con altri 4 o cinque compagni (tutti schiaffeggiati in rassegna). Non pensavamo che fosse obbligatorio prendersi a calci appresso al pallone su un campetto d'asfalto (dove tra l'altro finivo spesso per cadere, bucare i pantaloni, beccarmi i rimproveri a casa e ritrovarmi con le toppe alle ginocchia per il resto dell'anno). Altri tempi. Altri metodi educativi. Ma non mi è rimasto alcun livido di quei maestri. Anzi.


in che senso costretto?

già, a volte me lo domando anche io. A proposito, a quei tempi anche mio padre portava la divisa. Ci sono diversi modi di costringere qualcuno. Magari su questi temi il livido ha solo cambiato colore. Fatto sta che non mi saprei rispondere abbastanza lucidamente.



Strano! Tu non noti come si veste chi ti passa accanto nella
vita reale di tutti i giorni mentre ricordi perfettamente
com'era vestita la Buy in un film visto in passato
riconoscendo gli stessi suoi abiti in quelli indossati
dalla Ryan in un altro film visto di recente mostrando
di essere invece un acuto osservatore nell'imitazione
della vita reale!

Ieri (non molto lontano da Rocca di Papa) ho visto passeggiare una signora sulla sessantina, capelli orgogliosamente bianchi, bermuda color ruggine, scarpe da trail grigie, due smartphone fra le mani, uno dei quali con la cover rossa. Aveva l'aria molto indipendente, libera, rilassata. Non ricordo se indossasse una maglietta o una camicetta ma questo non significa che non io non noti come si veste chi mi passa accanto. Solo non mi sono chiesto se fosse alla moda.
Invece in tv guardo molto l'approfondimento giornalistico e qualche film. Ho notato che Toninelli indossa sempre una giacca troppo stretta di braccia. Non so se è una moda. Credo che voglia sembrare muscoloso.
Il fatto è che gran parte della "vita reale" è imitazione delle rappresentazioni. Come possono essere autentiche le scene di ieri a Rocca di Papa? sembravano i provini di qualche cinepanettone. Poteva essere una cronaca di "vita reale" con presupposti inquietanti... per fortuna si è sciolta in un teatrino grottesco.
Come gliela spieghi la vita reale ai cavernicoli? Sono già schiavi delle loro convinzioni. E pensare che Platone dovrebbe essere un loro riferimento culturale...
Come vedi, rispetto a certe "realtà" i film sono una rappresentazione molto più sincera. :)


Chissà cosa ne penserebbe Jung...

Chissà cosa ne penserebbe uno psicanalista qualsiasi. Cosa penserebbe di me Adler? che sono stato detronizzato? O Freud? che i miei genitori hanno fatto un disastro con la mia educazione? E cosa ne direbbero Recalcati o Raffaele Morelli? :DDD



A me piacciono molto sia Verdone che la Buy ma
"Maledetto il giorno che t'ho incontrato"
non m'è mai capitato di vederlo

Strano. E' una delle prime commedie romantiche di Verdone, forse la più riuscita. Non è girato a Roma ma fra Milano e la Cornovaglia. La qualità della fotografia delle scene in Cornovaglia è suggestiva. La sceneggiatura forse è un po' banale, con qualche clichè di troppo, ma gli attori sono irresistibili.


...è come guardare un film alla fine
soltanto del quale potrai fare una critica sugli
interpreti, sulla trama, sulla regia e decidere se sia
valsa la pena averlo visto (vissuto) o meno.

In realtà riesco a farmi già un'idea anche durante la visione. Infatti ho già capito cosa intendi.


decise che avrebbe dipinto la sera dopo il lavoro, sui muri
della città delle bici uguali a quella
dell'amico scomparso, fino a raggiungere il numero
dei desaparecidos di Rosario, 350, appunto, durante
gli anni dei regimi militari in Argentina.
Per non dimenticare.
Un vero peccato però che la memoria storica dell'essere
umano sia molto... labile.

La storia dei desaparecidos è tristemente famosa in tutto il mondo. Ma quante "pagine nascoste" (un film di Sabrina Varani) sono state rimosse senza elaborazione dai nostri stessi album di famiglia prima che dai libri di storia? Sai che a Roma c'è una via (a San Giovanni) che si chiama via Amba Aradam? ma chissà quanti odierni Attilio Profeti c'erano ieri a Rocca di Papa a rappresentare il male volendo o senza nemmeno volerlo.
Siamo sempre là: dentro la caverna platonica, vittime di fake news e pagine di storia non elaborate o rimosse del tutto.

Insomma non sono le tragedie del passato a preoccuparmi. Mi inquieta nel profondo l'incoscienza di oggigiorno, la banalità del male. Il cigno nero che prende forma.
Non mi fa paura la pistola di Alì Agca, ma la sincerità di Viganò.
Liv Ullmann spiegava un concetto interessante in "Conversazioni private": c'è una sincerità detta per ferire.




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Ibla
Utente Master



Sicilia


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Inserito il - 31/08/2018 : 10:45:15  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luc_maz48:


E quindi Luc, Bicicletta come libertà... anche di farne dei portavasi!
Bella la terrazza! La foto l'hai fatta tu? Dove?
Mi piacciono quei tetti che si intersecano fra di loro
e mi piacciono anche gli abbaini che si affacciano su
una distesa di tetti con le tegole antiche.
Per un attimo mi hanno fatto venire in mente la scena
di un film...


... mmm... sono stati i mattoni rossi a
falsare il ricordo
In realtà, comunicanti erano solo le scale antincendio!






@lby:




Ibi! Non dirmi che anche la borraccetta è la stessa
di allora!


“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ibla
Utente Master



Sicilia


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Inserito il - 31/08/2018 : 11:26:09  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sappi Prudente che da un momento all'altro arriverà
una mia amica coi cornetti caldi... Alle 11?
Ma io non ho ancora fatto colazione!
E quindi scusa fin da adesso se ad un certo punto lascerò
il discorso a metà.



Prudente:
No. Andavo a scuola dai "preti"...


Stavo sorseggiando il caffè quando l'ho letto e... ho rischiato
di strozzarmi!
No, scusa Prudente, e dico scusa per il tuo "anzi" dopo la questione dei lividi,
ma io soffro di una specie di idiosincrasia verso certe
categorie di persone... ma noo, niente di personale
verso l'individuo singolo ma è proprio la parola categoria
che mi mette una certa agitazione addosso e i suoi
sinonimi... gruppo, ordine, serie, classe, divisione, parrocchia.
Sto facendo caso adesso al doppio significato delle
ultime due accezioni del termine...
"Volavano botte da orbi" dici e non è una novità e
nemmeno che come dici ancheerano
"Altri tempi. Altri metodi educativi."
Ma a parte che già da tempo c'era una certa Montessori
che indicava metodi ben diversi di educazione e che se
solo l'avessero ascoltata avresti potuto continuare a
fare "liberamente e felicemente la tua ricreazione
all'ombra sul tuo praticello, ma vogliamo parlare di
chi questi signori si sono sempre vantati di rappresentare?
Gesù Cristo!
E seppure a malincuore ho frequentato anch'io
ambienti catechistici ma solo per poco, poi mi sono
sganciata,
e ricordo ancora certe storielle imparate a memoria e
a memoria non significa capire, e insomma quella dove
Gesù con le braccia spalancate, ricordo
perfettamente l'immaginetta, diceva:
"Lasciate che i pargoli vengano a me"!
Per prenderli a ceffoni? Non credo.
E a proposito del discorso di imparare a memoria, che
te ne pare del fatto che mi dovevano fare spappolare
il cervello la notte, nel cercare di venire a capo del
mistero della trinità? Mi ero convinta di presentarmi
un giorno con la soluzione del caso, come Sherlock Holmes,
di cui già allora ero una fervida ammiratrice, e di farmi
volere più bene da quel corvaccio a cui come premio avrei
chiesto di non raccontarmi più quelle storiacce
sull'inferno dove sarei finita se non la smettevo di
chiacchierare durante le sue edificanti lezioni.
E i bambini non battezzati nel limbo?!
Cavolo! Questo si faceva le canne secondo me
prima di venire al catechismo!
No, niente, non ne venni mai a capo di questo dogma
delle tre persone dentro una sola e così finii per
abbandonare il caso e anche... il prete!
Ma mai Sherlock!
Uno schiaffone invece, con relative cinque dita stampate
sulla guancia, a me lo diede la maestra delle elementari.
E fu il primo e l'ultimo. Mi buttò anche fuori dalla
classe. Motivo? Ehm... sempre quello della chiacchiera!
E io pensai bene di tornarmene a casa visto che in classe
non mi ci voleva.
Non se l'aspettava. Perché era abituata male con alcuni
bambini un po' duri di comprendonio i quali ovviamente a
forza di sberle si rincitrullivano sempre di più!
E a casa muti, altrimenti... altre sberle!
Io invece andai a raccontare tutto a mio padre che non
conosceva la Montessori ma gli bastava conoscere me, la
sua ehm... adorabile figlioletta!
E così mi prese per mano e mi riaccompagnò a scuola dove
fece... un bel cazziatone alla maestra. Con i modi,
ovviamente, perché era una persona buona ed educata.
La mia chiacchiera però a quella zitella acida, pace
all'anima sua, piaceva a convenienza perché chiamava
sempre me per la lettura, alla lavagna e come prima
voce del coro! Ahahah! C'è da morire quando mi rivedo
a dirigere dalla cattedra quel coretto di stonati!
Beh, che vuoi che ti dica Prudente, su quell'altro
coretto, stonato pure lui ma nel cervello?
Usando la tua metafora del teatro a me viene da pensare
dinanzi a certa "compagnia", a quello dell’assurdo in cui
dialoghi surreali danno alla rappresentazione il senso
del comico e del tragico insieme.
Ma la comicità che ispira non muove alla risata bensì
al sorriso. Amaro.

Ah, a proposito della sessantenne descritta da te con
tale dovizia di particolari
da lasciarmi molto impressionata, devo dire che per un
attimo ho pensato:"Sì, vabbé! Ha notato tutti 'sti
particolari trattandosi di una donna e che magari
ha fatto pure colpo su di lui!"
Senonché poi mi sono dovuta ricredere e riconoscerti
grandi doti di acuto osservatore quando ho letto delle
maniche strette di Toninelli! Ahahah! E' vero!
Sono andata a verificare su tre video diversi!
Beh, m'hai fatto ridere... E dire che ti facevo più uno
tutto d'un pezzo e poco incline alla comicità!
Ma magari non è voluta... E' quella che fa ridere di
più però.

Dici:"In realtà riesco a farmi già un'idea anche durante
la visione" (del film).

Anch'io veramente ma voglio arrivare fino in fondo prima
del giudizio definitivo, sperando che qualcosa cambi.
Difficilmente poi questo avviene.


Devo chiudere...
E non posso nemmeno rileggere!
Vabbé... che avrò potuto mai scrivere da dover cancellare?!


“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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luc_maz48
Utente Master



Piemonte


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Inserito il - 31/08/2018 : 12:00:19  Mostra Profilo Invia a luc_maz48 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ibla ha scritto:

luc_maz48:


E quindi Luc, Bicicletta come libertà... anche di farne dei portavasi!
Bella la terrazza! La foto l'hai fatta tu? Dove?
Mi piacciono quei tetti che si intersecano fra di loro
e mi piacciono anche gli abbaini che si affacciano su
una distesa di tetti con le tegole antiche.
Per un attimo mi hanno fatto venire in mente la scena
di un film...


... mmm... sono stati i mattoni rossi a
falsare il ricordo
In realtà, comunicanti erano solo le scale antincendio!




La foto l'ho fatta a Torino zona piazza Crispi lungo una breve pista ciclabile, per chi conosce la città!
Storico quartiere popolare/operaio chiamato "barriera di Milano" perchè adiaciente al corso che conduce all'imbocco autostradale appunto (TO-MI); Chiamato anche il "borgo del fumo", dove esistevano le grandi fabbriche: ex fonderie le ex grandi motori, ecc. ecc.

Il resto, praticamente.... come il giorno e la notte!

Buon pomeriggio!



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Tandem pieghevole Graziella 20", con Kit Bafang motore centrale BBS01 36V 250W 15A.
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prudente
Utente Medio



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Inserito il - 31/08/2018 : 17:46:58  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Ibla ha scritto:

io soffro di una specie di idiosincrasia verso certe
categorie di persone...

... E dire che ti facevo più uno
tutto d'un pezzo e poco incline alla comicità!


In realtà nel mio messaggio precedente ci sarebbero molti nodi che non ho saputo sciogliere finendo col rimanere implicito.
Non sono tutto d'un pezzo. A pezzi magari ... Quindi forse confuso. Disorientato dal presente. Per non dire dal futuro. Aggrappato a pochi princìpi come un naufrago al salvagente.
Non riesco ad essere anticlericale per partito preso. Non ho mai preso nessun partito per la verità.
Sì, chi ha studiato la storia sa bene che il primo "pontefice" di Roma risale a circa 600 anni prima della nascita di Cristo (tra l'altro quel primo sacerdote si chiamava "sommo pontefice" perchè aveva in concessione il primo ponte sul Tevere, all'isola tiberina, e probabilmente pregava perchè non crollasse e infatti non crollava... all'epoca non c'erano i Benetton, c'era il Pontifex Maximus).
Il che significa che anche il Cristianesimo è stato strumentalizzato a fini politici per perpetuare il potere temporale degli imperatori romani, con tutto il corollario di tradizioni religiose e politiche più arcaiche (o manesche). L'ho fatta breve e rozza. Infatti non tutti i pontefici della storia hanno (solo) strumentalizzato il Cristianesimo con queste contaminazioni arcaiche (o manesche). E comunque, "la chiesa" ha il merito di avere promosso la diffusione di quei principi giusnaturalistici e "umanitari" che oggi riconosciamo come "civiltà". Ad es. prima che si affermassero i princìpi cristiani a Roma il recupero crediti si faceva "per manus iniectio":
https://it.wikipedia.org/wiki/Legis_actio_per_manus_iniectionem (non ditelo a Salvini altrimenti prende spunto).
Certi preti educavano a ceffoni, è vero, contravvenendo agli stessi princìpi che pretendevano di insegnare. La contaminazione con i metodi più arcaici purtroppo ogni tanto riaffiora.
Ho preso ceffoni (non solo fisicamente) anche da mio Padre. So che sbagliava (per stanchezza? per frustrazione? per ineducazione? per tradizione?...). Eppure non riesco ad essergli ostile. Mi ha insegnato comunque molto. E nemmeno si può fare di ogni paternità un fascio. Infatti tu hai sperimentato altri metodi.
Cosa voglio dire? la vita è per tutti una storia senza lieto fine. Nel frattempo, ciascuno cerca di fare del proprio meglio. Non sempre ci si riesce. Non sempre si è in mala fede.
Raffaele Morelli direbbe che è inutile torturarsi col passato. Meglio capire, perdonare e vivere sereni il lasso di tempo che ci è concesso.
Eppure no. C'è chi preferisce avere sempre un nemico: un meridionale, un negro, un frocio, un ebreo, un cristiano, un islamico, un comunista/fascista, una zingara... qualcuno da mettere nel mirino, da trattare come nella Roma precristiana. In mancanza, va bene anche un familiare. Per non complicarsi la vita poi è preferibile scegliersi un nemico più debole.

Il metodo Montessori... ma all'uscita della scuola c'era il mondo reale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Montessori#La_Montessori_e_il_Fascismo

Vado avanti. Mi hai ingravidato di spunti intellettuali che non voglio abortire anche se non ho la forza di farli crescere in queste poche righe. La libertà senza giustizia sociale è libertà di morire di fame. La giustizia sociale senza libertà è una contraddizione destinata a fallire. Oggi rischiamo di perdere entrambi, alla chetichella, senza nemmeno accorgercene... votando banalmente. Se la bussola la perdessero anche i leader spirituali, amen! Ecco il cigno nero che può riportarci indietro nella (in)civiltà. Dunque non voglio essere anticlericale (anche se...)

Io invece, sognatore fuori dalla realtà dopo averla intuita, vorrei proprio un "mondo migliore". Per questo è importante capire Rocca di Papa. Capire il nostro passato, perdonare i ceffoni, abbracciare anche gli Attilio Profeti con cui non abbiamo fatto i conti, perdonarci tutti in via Amba Aradam, capire che l'unico modo di vivere bene (e non da mal viventi) è aiutarci a sopportare il peso della vita. Il passato deve servire a capire non a torturare o torturarci.
“C’è già la vita che pensa a fare del male e a far soffrire le persone...?” (Il caso Paradine)

Lo leggi questo forum? Sai che per il tentato furto di una bici, si potrebbe arrivare allo scorrimento di sangue o scatenare l'intolleranza razziale? (dimenticando che quando non c'erano gli immigrati eravamo comunque quelli "con l'autoradio sempre nella mano destra" perchè se no ce lo rubavamo fra i italiani) . E neppure io ho avuto il coraggio di difendere il buon senso... "Il buon senso c"era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune".

Modificato da - prudente in data 31/08/2018 18:02:55
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prudente
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Inserito il - 31/08/2018 : 19:28:56  Mostra Profilo  Rispondi Quotando

Immagine:

415,1 KB

(Hulk è disegnato da diegomartinez, l'altro è fotografato da Stefano Cavicchi/La Presse)

Modificato da - prudente in data 31/08/2018 19:34:30
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Ibla
Utente Master



Sicilia


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Inserito il - 01/09/2018 : 11:53:33  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Intanto il commento alle immagini
da te postate:




E intanto una mia immagine
in attesa
del mio commento al tuo:

io sono soltanto anti...



“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).

Modificato da - Ibla in data 01/09/2018 11:56:00
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giordano5847
Utente Master



Lombardia


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Inserito il - 01/09/2018 : 21:00:59  Mostra Profilo Invia a giordano5847 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.............. canta dalla rabbia!

Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
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Ibla
Utente Master



Sicilia


8525 Messaggi

Inserito il - 04/09/2018 : 13:13:52  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"E certo, Giordano
Specie se è nato libero e viene poi catturato e rinchiuso
in una gabbia dove avere le ali e la sua stessa vita non
avranno più senso.
Se poi ci nasce in gabbia... beh, provate a immaginare
la vostra esistenza se foste partoriti in carcere e per
qualche legislatore, uno di quelli geni fra tanti, doveste
vivere per sempre con chi nella fattispecie fosse stata
condannata all'ergastolo.
La parola esistenza sarebbe quantomeno inappropriata!
Dite che per l'essere umano è diverso? 
Macché!
Ogni essere vivente privato della sua libertà soffre e
muore lentamente dentro di sé.
Persino il piccolo scarabeo se non può più spingere
avanti la sua pallina di sterco!


E perfino una zucca, vegetale,  rispetto alla... zucca
di certi esseri umani, ha già nel seme da cui nascerà,
il gene dell'anelito verso la libertà.
Guardate se dico fesserie:



E' nata fuori dal recinto dell'orto!
Eheh! C'è da morire.
Come non... sostenerla?!  

E quest'altro?
 


Si lasciò scivolare giù sulla terra inzuppata d'acqua e
decise che sarebbe cresciuto in orizzontale invece che
in verticale!
E chi poteva... smuoverlo, dalla sua decisione!
E' venuto su, anzi, giù, una meraviglia e invece che un
albero solo me
ne sono ritrovati tanti quanti erano i rami che via via
gli spuntavano verso su!

L'essere umano invece ha 'sta malattia di costruire gabbie!
E non solo per il corpo ma quel che è peggio per la mente.


E a me, caro Prudente le gabbie mentali non vanno proprio giù!
La religione è per me una delle peggiori e non a caso
tra le guerre più sanguinarie vanno annoverate quelle 
di religione.
Ora, se tu mi dici "Non riesco ad essere anticlericale
per partito preso", e, correggimi se mi sbaglio, sembra
così che consideri me anticlericale per partito preso,
a me pare invece che sia tu "proclericale" per partito
preso. Nel senso che "malgrado tutto" non riesci a
sganciarti dall'immagine che di essi è fortemente
idealizzata in te per ciò e per chi essi rappresentano.
E difatti riconosci alla Chiesa una tale forza
morale nell'esercizio di un potere spirituale che ritieni
talmente reale che dici poi:
"Se la bussola la perdessero anche i leader spirituali,
amen!"
Ma perché, secondo te la bussola non l'hanno già
persa ripetutamente? Sempre che una bussola che indicasse
loro la retta via l'abbiano mai avuta!
"Per partito preso" significa, ma tu lo sai benissimo,
che uno non cambia idea su qualcuno che non si è
comportato bene  nemmeno se poi quest'ultimo si ravvede
e cambia registro.
A te risulta che il registro sia cambiato da quando
" Dante imprecò dalla quarta bolgia dei simoniaci:
" “Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre”,
attribuendo la radice e la responsabilità dei tanti
peccati di cui la Chiesa si andava macchiando. a quel
patto scellerato (Editto di Milano del 313)
grazie al quale Costantino offrì alla Chiesa molto potere
e tanta ricchezza, ufficialmente per consentirle il
libero esercizio del culto nei territori italiani,
di fatto per fondere in un unico potere imperiale il
Trono e l’Altare"?
A te sembra forse che il potere temporale nel tempo
l'hanno mollato o che invece non ci troviamo davanti
ad un potere grosso, grande, immenso a tutto discapito
di quello spirituale?
E nel tempo, quanta ricchezza ha accumulato la tua santa
Chiesa?
Ma tu lo sai e anche meglio di me, nel caso però 
tu o qualcun altro voleste rinfrescare
la memoria come ho fatto io che ce l'ho labile in fatto
di numeri specialmente, c'è un breve riepilogo per esempio
qui:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/26/papa-francesco-e-potere-temporale/542696/

Poi...
Mi dici: " "la chiesa" ha il merito di avere promosso
la diffusione di quei principi giusnaturalistici
e "umanitari" che oggi riconosciamo come "civiltà".
Già, il diritto naturale con le sue regole non scritte,
implicite nella natura dell'uomo, ispirate ai principi
di giustizia ed equità-
E i 10 comandamenti consegnati a Mosè?
Da Dio personalmente! 
Eh! E quelli sono pure importanti!
Già...

"Non uccidere"...
Ma mi pare che  quel "diritto naturale" alla libertà
dell'uomo specie quello relativo al "pensiero", l'abbia  
dato alle fiamme purificatrici dell'anima di grandi
pensatori, di... streghe!
O no?!
Per non parlare delle torture su richiesta del
tribunale dell'inquisizione!
Tu dici... acqua passata...!
Certo!

Ma, considerare peccato per esempio essere gay, ma solo
per fare un esempio, mi pare che si possa parlare di acqua
che scorre ancora fresca, fresca.
E i "suoi" li nascondeva!
A proposito...

"Non pronunciare falsa testimonianza contro
il tuo prossimo"...
E, direi, specie se il prossimo da salvaguardare è
un bambino!
E invece ha preferito salvaguardare la sua immagine.
Fasulla!
Dici:"c'è una sincerità detta per ferire"...
Ma chi ferisce chi, Prudente?
Spero tu stia parlando delle ferite insanabili subite
da chi venne ... insabbiato insieme alla verità
occultata per 70 anni, "testimoniando il falso", appunto.

Potrei continuare con gli esempi in cui appare chiaro
come sia la materia che prende il sopravvento sullo spirito
e dietro la facciata del potere spirituale,
subdolamente si nasconda ben altro potere.
Ma per carità, ognuno è libero di "aggrapparsi" al 
salvagente che preferisce anche a quello chiamato "religione"
pur di esorcizzare l'atavica paura della morte e di quello
che c'è dopo,(a voler essere anch'io rozza nello sforzo di
essere sintetica, cosa non facile data la vastità
dell'argomento.
Ma la sede dove siamo graziosamente ospiti, non è
sicuramente
la più idonea per certe dissertazioni).
A proposito di rispetto...
Il mio, in quella discussione
da giovincelli testosteronici, non fu certamente portato
al senso comune contro cui invece mi ero scagliata.
Perché anzi, più è comune il senso,
e più vedo la spettrale presenza della gabbia che mi sgomenta.
Ho cancellato perché ha prevalso il senso di rispetto verso
il senso di ospitalità di chi ha mostrato che nella gabbia
non ci sta.

Per concludere quindi, Prudente,
"per partito preso"
non è una locuzione che penso si addica
al mio essere... diffidente, ecco,
verso chi della gabbia mentale ha fatto
il punto di forza che non è, per me, 
quella forza spirituale
di cui tu parli.

E in ogni caso, a proposito della tua citazione
(sul senso comune) di manzoniana memoria, io non mi
affiderei mai alla sua "divina provvidenza" nemmeno
se credessi nell'esistenza di un dio.
Per quanto mi riguarda io bevo ad un'unica fonte,
quella che  Hannah Arendt, (da te citata in un'altra
discussione dove la citazione sempre per colpa della
"gabbia" venne travisata). ), definisce
"dialogo silenzioso tra io e io, che da Socrate è stato
chiamato "pensare"...(http://www.filosofico.net/are1njklasddt2.htm).
Se fare e pensare ad un certo punto di una determinata
situazione della mia vita entrano fra di loro  in un
conflitto che non mi fa stare bene con me stessa, allora
è meglio che cominci a... pensare, fare uscire la mente
fuori dalla gabbia e a capire cosa c'è che non va.
Che non va per me e non per il senso comune.



Persino un insetto aspira alla fresca purezza
dell'acqua che sgorga dalla fonte piuttosto che a
quella stagnante e contaminata...









“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ibla
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Inserito il - 05/09/2018 : 02:45:43  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quando il morale è basso, quando il giorno sembra buio,
quando il lavoro diventa monotono,
quando ti sembra che non ci sia più speranza,
monta sulla bicicletta e pedala
senza pensare a nient'altro che alla strada che percorri.

(Sir Arthur Conan Doyle)









“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


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Inserito il - 06/09/2018 : 23:48:30  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
prudente:
Io invece, sognatore fuori dalla realtà dopo averla intuita,
vorrei proprio un "mondo migliore".










“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Ibla
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Inserito il - 08/09/2018 : 00:12:28  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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claudio02
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Inserito il - 08/09/2018 : 19:00:04  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ibla ha scritto:





Immagine:

3558,04 KB

Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Ibla
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Inserito il - 09/09/2018 : 10:56:49  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando





“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 09/09/2018 : 18:31:48  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Steve McCurry:"E' la diversità a rendere il mondo meraviglioso."




Il famoso fotoreporter statunitense Steve McCurry
(conosciuto soprattutto per la foto della “Ragazza afgana“)
ha pubblicato sul suo blog personale una raccolta fotografica
con tema la bicicletta, chiamata The World’s Ride, includendo
alcuni dei suoi scatti più emozionanti effettuati negli anni.
Un giro del mondo a raccogliere immagini sul rapporto uomo-bici
attraverso il suo obbiettivo.












“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 09/09/2018 : 19:33:21  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dimenticavo questa:


“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 12/09/2018 : 08:30:23  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bambina si arrende davanti al teleobbiettivo.



(Osman Sagirli - Campo profughi di Atmeh)



(S. McCurry)



(S. McCurry)



(S. McCurry)




(Kathleen Braxton)




(S. McCurry)




(Power of Play - Steve McCurry)

Già...
L'Equilibrio...
Senza pedali, senza rotelle e persino senza telaio!
L'Essenziale:solo due ruote.
E via! Verso la libertà!

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Inserito il - 12/09/2018 : 08:33:41  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 15/09/2018 : 02:53:27  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


La bicicletta.
[...]
Tornai dalla mia parente: "Ce l'hai una bicicletta?".
"Ne ho due". Una la presi io e l'altra mio cugino Alfredo.
Erano di una marca che non avevo mai sentito nominare,
ma mi diedero a prima vista un'impressione di solidità, davano
sicuro affidamento. Salutati i parenti, iniziammo il disagiato
viaggio verso Porto Empedocle. Non c'era più asfalto,
se l'erano portato via i cingoli dei carri armati e il
suolo era letteralmente coperto da frammenti metallici.
Pensai che avrei forato almeno un centinaio di volte prima
di arrivare.
Il viaggio si prospettò subito irto di difficoltà
perché procedevamo in senso inverso a un flusso ininterrotto
di camion, jeep e carri armati americani che spesso e
volentieri ci buttavano fuori strada.
A metà del percorso Alfredo non se la sentì di proseguire con
quel ritmo e decise di prendersela con calma.
Io invece proseguii alla disperata.
Ricordo che attraversai un tratto attorno al quale si era
svolta una battaglia tra carri armati, gli alberi erano stati
tutti troncati e bruciati, c'erano quattro nostri carri
sventrati. Dalla torretta di uno di essi fuoriusciva a metà
il corpo di un nostro soldato ucciso, le braccia penzoloni,
la giacca che gli copriva la testa. Dalle tasche gli era
caduto un mazzetto di lettere. Mi fermai, raccolsi le lettere,
me le misi in tasca, ripromettendomi di spedirle alla famiglia
appena avessi potuto."


“Arrivai ad Agrigento e la fortuna volle che la prima persona
che incontrassi fosse un parente. Gli domandai ansiosamente
notizie di mio padre. Mi disse che la sera prima avevano
cenato assieme.
Allora la stanchezza della lunga corsa in bicicletta
mi crollò addosso di colpo. Per percorrere (in discesa!)
i sei chilometri da Agrigento a Porto Empedocle ci impiegai
quasi quanto ci avevo messo a fare la strada da Serradifalco
ad Agrigento!Non forai mai, la bicicletta non subì nessun
guasto meccanico. Un miracolo che si ripetè quattro giorni
dopo quando rifeci la stessa strada per andare a dire a mia
madre che papà era vivo.
Ma che splendida bicicletta!
Era robustissima e leggera, elegante, funzionale."


“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


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@lby64
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Inserito il - 15/09/2018 : 10:19:18  Mostra Profilo Invia a @lby64 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che incredibile storia legata ad una bici...!


Mooooolto più modestamente dopo 4 giorni di bipa 5000 mD+ e 250 km mi sono preso una pausa.
Ho deciso, dopo tre o quattro lustri libero dalla catena il mio primo arrampichino.
Le crepe sui copertoni come rughe sul viso. La polvere bianca come la brizzolatura dei capelli. Il cigolio della catena come l'indurimento delle ginocchia.
Diversamente dal famoso ritratto è invecchiata insieme a me.
Ma poi, una gonfiata, una spolverata, una spruzzata d'olio e le rughe la brizzolatura l'indurimento spariti, come d'incanto.
Allora sono io il suo ritratto invecchiato. E le mie di catene sono state meno clementi. La maledizione di Dorian Gray ha colpito ancora.
Assieme siamo andati a bere un cappuccino in piazza, come tanto tempo fa.
P.S. L'interno della borraccia odorava ancora di plastica e aceto, residuo del quartino avanzato dall'ultimo pranzo assieme in qualche rifugio.




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“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani

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Ibla
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Inserito il - 16/09/2018 : 00:57:22  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Che incredibile storia legata ad una bici... anche la tua Ibi!
Moooolto nostalgica e poetica.
E dove c'è poesia c'è sicuramente un'anima ritenuta più importane
del suo contenitore.
Certo che il lifting alla tua bella bici ha fatto un vero e
proprio miracolo! Cavolo! Sembra nuova! 
E verrebbe proprio da dirle:"Non sei cambiata affatto!"
Detta invece alle persone questa frase è sempre una gran bugia
che serve magari a togliersi dall'imbarazzo 
di non sapere che dire dopo tanto tempo che non la vedi! 
Tranne che non sia Highlander quello a cui la dici o che non
abbia fatto... il lifting.
Ma in questo caso il cambiamento è anche peggiore, nel senso
che non riconosci più lo sguardo di quella persona,
l'espressività del volto.
C'è gente che subisce delle vere e proprie torture 
sottoponendosi a continui interventi perché mentre stira da
un lato gli crolla intanto un altro pezzo da un'altra parte!
Ahahah!
No, mi viene da ridere pensando a certi politici la cui faccia
dà ormai la sensazione raccapricciante  che alla maschera di
sempre se ne sia aggiunta un'altra... di plastica! 
Ehm... in realtà è molto triste tutto ciò... 
Comunque sia, a me farebbe impressione anzi diciamo pure,
senso, "abbracciare" e sfiorare una simile faccia ma in
ogni caso a prescindere dalla... plastica!
Anche solo idealmente, il mio abbraccio non può rivolgersi
solo ad un... contenitore vuoto.
No, è che m'è venuto in mente un altro discorso fatto prima
e su cui mi era sfuggito soffermarmi.
E invece Ibi, maa... nella borraccia della bici, dalle tue
parti si usa mettere il vino?
Eheh!

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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@lby64
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Inserito il - 16/09/2018 : 09:36:37  Mostra Profilo Invia a @lby64 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lo so che a dirlo oggi sembra assurdo ma a quei tempi sudando come bestie in alta quota bevavamo acqua con un po di vino come un Gatorade ruspante ante litteram o la coca degli andini e funzionava alla grande. Antro che 3€ per una bustina di sali del caxxo. Provare x credere! Tradizione mutuata dai nostri avi agricoltori che così riuscivano a lavorare duramente tutto il giorno (e lo stato imponeva loro pure il dazio se la fiasca veniva portata in campagna da casa). Ma sai che risate in compagnia poi? E se il vino si avanzava dal pranzo, via nella borraccia. Il problema era che diversamente dalle bottigliette in pet odierne le borracce dei ciclisti puzzavano di plastica da morire e forse ci siamo pure avvelenati, vai a sapere. Un altro mondo... Eravamo veramente rarissimi, la montagna come fenomeno di massa era agli albori. Oggi al confronto i rifugi sono diventati degli alberghi con spa.



“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani

Modificato da - @lby64 in data 16/09/2018 09:54:29
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Inserito il - 19/09/2018 : 08:58:21  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando




Bici e poesia.




DA LI ME BANDI

I par usei
la gent in bicicleta.
Apena al pé
al toca ancor la tera
a turna in ment
col ch’i evum vrü smangà.


DALLE MIE PARTI

Sembrano uccelli
la gente in bicicletta.
Appena il piede
tocca ancora la terra
torna in mente
quello che avevamo voluto scordare.

(Cesare Zavattini)



.....









“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 19/09/2018 : 09:16:42  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.....






La terra come dolcemente geme
ancora, se fra l’erba un delicato
suono di biciclette umide preme
quasi un’arpa il mattino! Uno svariato,
tenue ronzio di raggi e gomme è il lieve,
lieve trasporto di piume che il cuore
un tempo disse giovinezza – è il sale
che corresse la mente. E anch’io ebbi ardore
allora, allora anch’io col mio pedale
melodico, sui bianchi asfalti al bordo
d’un’erba millenaria, quale mare
sentii sulla mia pelle – quale gorgo
delicato di brividi sul viso
scolorato cercandoti!… Ma fu
storia di giorni – nessuno ora più
mi soccorre a quel tempo ormai diviso.

(“Le biciclette”, da ‘Gli anni tedeschi’, ne Il passaggio d’Enea
di Giorgio Caproni)




.....

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 22/09/2018 : 21:41:51  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


"...Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano
come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta,
e in ogni città,
sentiva nostalgia per una città ancora più grande,
ed è ancora così..."

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Inserito il - 20/11/2018 : 17:04:35  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


(da Le occasioni di Montale -COSTA SAN GIORGIO)

Un fuoco fatuo impolvera la strada.

Il gasista si cala giù e pedala

rapido con la scala su la spalla.

Risponde un’altra luce e l’ombra attorno

sfarfalla, poi ricade.

Lo so, non s’apre il cerchio

e tutto scende o rapido s’inerpica

tra gli archi. I lunghi mesi

son fuggiti così: ci resta un gelo

fosforico d’insetto nei cunicoli

e un velo scialbo sulla luna....






Si ricompone un ritmo. Primavera
nella gaia città, dove un fanciullo accorre
se passa una fanfara. Dove le chiese
dimenticano i fedeli, e nelle aiuole
dormono abbandonate biciclette.
(Sandro Penna)

Avete mai provato, in un’aria serena

e in un paese puro, – ma però non vi date

sentimento di sorta, – a guardar fissamente

d’improvviso un ragazzo? L’innocenza

forse risalirà con la sua bicicletta

la lenta strada, e poi vi sarà tolta

d’un tratto dalla polvere di un camion.

Quando poi schiarirà, cercate ancora

sulla strada, o nel cuore, il vuoto incanto.

Fingerà la natura un suo tramonto.

E tutto vi parrà – ma non vi date

sentimento di sorta – falso e vero.

(Sandro Penna)

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Ibla
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Inserito il - 03/12/2018 : 07:31:49  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando





Il piacere della bicicletta
di Alfredo Oriani

Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà,
forse meglio di una liberazione andarsene ovunque,
ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un
capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo,
senza servitù come in treno.
La bicicletta siamo ancora noi,
che vinciamo lo spazio e il tempo; ……

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Miura72
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Inserito il - 03/12/2018 : 15:16:05  Mostra Profilo Invia a Miura72 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La rivoluzione è l’armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita.




2009 Esperia al piombo Comperata 349 euro venduta 100 euro
2014 Bottecchia be 2 Lady fatti 3972 Km da agosto Comperata 500 euro venduta 100 euro

2016 Bipa artigianale Miura72 full mot BBS01 febbr fatti circa 10.772 Km

2017 Winora Sinus Dyo-9 da Luglio fatti 11272 Km
Bosch Active Line 40 Nm
2019 Telaio Cube motore HillRaser 250W 48V Novem fatti 9272 Km, con il motore BBS02 750W 48V 986 Km
2023 Conway Cairon Suv FS 5.7 da Aprile fatti 2872 Km Bosch Performance Line CX 85 Nm
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Ibla
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Inserito il - 17/12/2018 : 01:20:59  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sai Miura che quello che hai scelto è uno dei miei quadri preferiti
di Frida Kahlo?

“Frida Kahlo, un nastro intorno ad una bomba”:
Così la definì André Breton e l'immagine in effetti
le calza a... pennello!





Figlia di quella Rivoluzione messicana contro la dittatura
del generale Diaz, forte fu sempre in lei l'ideale
di Libertà.





E mai tradì la libertà di essere sempre se stessa.


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Inserito il - 17/12/2018 : 01:26:36  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 09/01/2019 : 02:24:37  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


[...]
Imagine there’s no countries – Immagina non ci siano paesi
It isn’t hard to do – Non è difficile da fare
Nothing to kill or die for – Niente per cui uccidere o morire
And no religion too – E nessuna religione
Imagine all the people – Immagina che tutte le persone
Living life in peace – Vivano la vita in pace

[...]
You may say I’m a dreamer – Potresti dire che sono un sognatore
But I’m not the only one – Ma non sono l’unico

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Inserito il - 17/07/2019 : 00:39:12  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


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Inserito il - 21/07/2019 : 23:31:52  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ode alla Bicicletta - Pablo Neruda, 1956

Andavo
per la strada
crepitando:
il sole si sgranava
come mais ardente
la terra era calda
un infinito circolo
con cielo in alto
azzurro, disabitato.

Passarono
vicino a me
le biciclette,
gli unici insetti
di quel minuto
secco dell’estate,
riservate,
veloci,
trasparenti:
mi sembrarono
soltanto
movimenti dell’aria.

Operai e ragazze
alle loro fabbriche
andavano
consegnando
gli occhi all’estate,
le teste al cielo,
seduti
sulle elitre
delle vertiginose
biciclette
che fischiavano
attraversando
ponti, rosai, rovi
e mezzogiorno.

Pensai al pomeriggio
quando i ragazzi
si lavano,
cantano, mangiano,
alzano
una coppa di vino
in onore
dell’amore e della vita,
e alla porta
aspettava
la bicicletta
immobile
perché soltanto
di movimento è la sua anima
e lì caduta
non è insetto trasparente
che percorre l’estate,
ma scheletro freddo
che solo recupera
un corpo errante
con l’urgenza e la luce,
cioè,
con la resurrezione
di ogni giorno.



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