Queste ultime due foto fanno parte di quelle finaliste del "Wildlife Photographer of the Year" 2017, il concorso di fotografia naturalistica più antico e prestigioso al mondo. Quella del cavalluccio, apparentemente buffa, ci mostra invece la triste e tragica realtà delle acque indonesiane, tra le più ricche una volta di bellezze naturali, oggi invece una delle più ricche al mondo, di rifiuti di plastica. Mi chiedo a volte come si potrebbe ripulire la Terra da tutta questa dannata plastica e com'è che tutti i gran testoni capaci di raggiungere mete celesti di cui s'ignorava addirittura l'esistenza, non trovino ancora il modo per farla 'sta gran pulizia. Ora, al di là del fatto che come sempre di tutto quello che succede su questo pianeta siamo tutti responsabili, ognuno singolarmente per cui in questo caso non dovremmo più comprare ad esempio tutto ciò che è contenuto nella plastica chè fra l'altro il colore ambrato di un vino come diavolo lo apprezzi dentro un bicchiere di plastica o le lasagnette di Ibi che figura ci farebbero schiaffate dentro un piatto di plastica e nell'uno e nell'altro caso a detrimento del gusto perché nella nostra mente è tutto collegato e che poi quanto dannato tempo ci vuole a dare una sciacquata a un piatto e a un bicchiere?! Cavolo! Troppe incidentali. Al solito. Insomma al di là di questo e altro ancora, perché si sa, prima ci fanno il lavaggio del cervello per comprare, comprare e comprare "INUTILITA'", nella maggior parte dei casi, e noi privati della nostra capacità di intendere e di volere ci lasciamo convincere che invece addirittura siano indispensabili, mentre se non comprassimo non le produrrebbero tutte le schifezze che ci propinano perché è una legge di mercato, materia orrenda di cui non capisco un tubo e non perché sia tonta ma solo per un istintivo senso di repulsione verso questa e altro... Cavolo! Adesso concludo! Quindi lasciando ferme queste premesse se no sarebbe del tutto inutile ripulire, che fare dinanzi a queste raccapriccianti isole di agglomerati di plastica?! Portiamole tutte su qualcuno di quei pianeti che, per quanto affascinante sia la materia...stellare, il più delle volte averli scoperti non serve a nulla se non a soddisfare l'impulso inarrestabile verso la conoscenza. Sì, ok, tutto molto bello, ma considerando i miliardi che vi si investono, traiamone almeno una qualche utilità! Ce ne sono tanti di quelli senza vita e dove non potrà mai essercene! Ehm... che ve ne pare di questa idea?
Vabbé, intanto che ci pensate, io cerco di far sopravvivere almeno le mie zucche perché lo scirocco non ci molla ancora!
Poi vi spiego l'altra foto e magari ve ne aggiungo qualche altra... Insaziabili!!!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Mi hanno contattata... Da lassù. Come chi? Gli omini viola! Questi ci osservano e ci tengono d'occhio... Entrano ovunque... Anche in jobike! Il messaggio è lungo e devo ancora decodificarlo. Mi sa che farò la nottata... Ah! Avevo ragione nel pensarli viola! Mi hanno mandato gentilmente una foto. A Claudio piacerà. Eccola:
Vi sembra che abbiano un'aria cattiva, minacciosa? Boh! Non si capisce. Più importante è decifrare quello che scrivono. Se volete passare una bella nottata con me, per solidarrietà, vi lascio un po' di materiale da leggere e magari pure qualche foto...
Abbiamo fatto un bel casino... Ammettiamolo! Beh, vediamo se ci salva il... fondoschiena qualche anima... viola. Vado. L'impresa non sarà facile. Non si capisce un alieno tubo!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ok! Fatto. E' stato più facile di quanto non sembrasse a prima vista. Del resto, avvezza a decodificare il linguaggio umano da quando sono nata, per qualunque altro compreso il marziano o il lillipuziano, sarà solo un gioco. Andiamo dunque al testo del messaggio di Oh. No, non è un'esclamazione, è proprio il suo nome. E che vi aspettavate? Che si chiamasse Filiberto? Quindi, dice Oh , rispondendo alla mia proposta e parlando a nome di tutti gli extraterrestri che mi assicura esistono e sono tanti, queste testuali parole: "No!!! Ohhh!!!" E questa stavolta è un'esclamazione e mi pare anche incazzatella. E aggiunge:" Chi rompe paga e i cocci sono suoi!". Proverbio che conferma che a quanto pare tutto il mondo è paese...
E infine:" Anche se la portate la vostra plastica sui pianeti disabitati e disabitabili, a noi dei pianeti abitati, ci rovinate il paesaggio oltre ad inquinarcelo!"
Come dargli torto...?
E conclude:"SBRIGATEVELA DA SOLI!"
Cavolo! Proprio Tedeschi 'sti extraterrestri!
E naturalmente io gli ho risposto a stretto giro di posta che scherzavo, che ero stata volutamente provocatoria e che so benissimo che non si va a buttare la propria immondizia nelle case degli altri. Ho avuto pudore a dirgli che veramente qui sulla terra si usa farlo. Fra i Terrestri. Ma tanto loro lo sanno. A proposito: c'era anche un postscriptum dove ci teneva a farci sapere che loro da lassù, non mi ha detto naturalmente da dove perché scemo non è, ci seguono costantemente e che gli siamo simpatici. A volte. A volte no. E in questi casi gli prendono improvvisi conati di vomito! Ha detto anche che ha letto la mia proposta perché sono assidui lettori di jobike che trovano interessante perché in fatto di bici non capiscono un tubo e qui si stanno facendo una cultura. Cavolo! Jobike avanti rispetto ai Marziani! E che è anche un ambiente simpatico, rilassante, divertente e che ehm... non si perdono che si dica una pagina dell'arca! Non mi credete su quest'ultimo punto? E come mai sugli altri sì?! E allora vi dirò anche che alla fine mi ha salutato amichevolmente con:
"C'è da morire!"
Non so se scambiandolo per il mio modo di salutare o per imitarmi a scopo di fraternizzazione, fatto sta che se l'ha scritta significa che l'arca la legge! Volete vedere il messaggio? Ehm... non ce l'ho più... Appena ho finito la traduzione è apparso quest'altro messaggio sullo schermo:
"Il messaggio si autodistruggerà entro cinque secondi. Buona fortuna, Ibla."
Questi si guardano pure i nostri film! Ahah! C'è da... No, niente.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Qui, un momento di romanticismo tra due angeli di mare (Clione limacina): questi molluschi sono pteropodi, e appartengono alla stessa classe dei nudibranchi. Si spostano nelle gelide acque oceaniche grazie alle loro "ali" e sono stati immortalati mentre si preparavano all'accoppiamento. Gli adulti sono ermafroditi e le loro danze d'amore possono durare fino a 4 ore (intanto, nuotano e, se capita, mangiano). Nonostante possa sembrare un approccio delicato, l'incontro lascia sui loro corpi alcune cicatrici: gli esemplari che ne mostrano di più hanno una vita sessuale particolarmente attiva."
Finalista nella categoria Comportamento: invertebrati. |ANDREY NARCHUK/2017 WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Beh, qualche giorno dopo ne scopro un'altra quanto la capocchia di uno spillo un po' più avanti sullo stesso stelo dell'altra. Qualcuno sostiene che bisognerebbe cimarla ad un certo punto la pianta per dare forza ai frutti già in crescita. Ma a dire il vero non me la sono sentita perché la tenerezza spesso ti frega la mente a tutto danno della razionalità. Che poi non so fino a che punto alla tornata dei conti il danno alla razionalità sia necessariamente negativo se ne ricava beneficio la propria psiche... Comunque sia alla fine non ho cimato e ho detto a tutte e due:" Ok! Vedetevela voi! Io non m'immischio!" Il problema è che se continuo ad affezionarmi anche alle piante, finirò per non mangiare più neanche queste... Però in questo caso varrebbe il principio dell'istinto di sopravvivenza... Va beh, lasciamo stare i discorsi filosofici, che poi badiamo bene, non sono come qualcuno erroneamente pensa discorsi persi in ragionamenti astratti avulsi dal vivere concreto. Se questo fosse svuotato da ogni riflessione e dalla ricerca continua della verità che spinge a cercarne un'altra e un'altra ancora fino a quando la mente si spegnerà poi per sempre, saremmo... Degli animali? Bah, a dire il vero, rispetto a certi esseri umani , trovo più sentimento dentro lo sguardo triste di un asino per esempio, che nello sguardo di quei certi esseri umani in cui vedo solo due orbite vuote. Quindi preferisco dire che senza il "pensiero" che ci interroga e con cui interroghiamo, saremmo semplicemente dei robot. Secondo Cartesio dovremmo addirittura dubitare che esistiamo veramente... "Cogito ergo sum". E lui di filosofia ne capiva certamente più di me!
Detto questo, torno alle mie zucche che mi danno soddisfazione più di altri tipi di... zucche. Sicuramente! Ed ecco qua... "i miei gioielli"!
Ahah! C'è da morire! "Capocchia di spillo" s'è fatta più grossa dell'altra!
Che dire? Il sentimento a quanto pare stavolta ha vinto sulla ragione ma soprattutto ha vinto la natura!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
ma la mole della informazioni non era in ragione della capacità dei commensali di capirla
ma in ragione della voglia dello scrittore di esporla
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
O il contrario... Che i commensali capiscano informazioni più di quanto lo scrittore sia in grado di darne.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ancora qualche foto... Claudio? Ok! Se proprio insisti...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E coloro che sono stati visti danzare erano ritenuti pazzi da coloro che non potevano ascoltare la musica. (Friedrich Nietzsche)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Cosa sia l'imprinting lo sapete, no? Ricordate Konrad Lorenz, la sua oca Martina e l'imprinting di questa che seguì sempre l'etologo identificandolo come sua madre perché appena uscita dall'uovo, la prima immagine che le si parò davanti fu quella del faccione di Lorenz che penso non dormisse nemmeno la notte per tenere d'occhio l'uovo e attuare il suo esperimento. A lui si deve quindi la teoria dell'imprinting ma che forse solo nel caso dell'oca può attuarsi in quel modo, mentre solitamente l'imprinting serve solo a completare informazioni genetiche innate quindi e a volte neanche serve come per esempio al cuculo che allevato dal proprietario del nido dove la madre fautrice della occupazione abusiva ha fatto l'uovo, appena spiccato il volo, raggiunge i suoi simili, non riconoscendo nel proprietario del nido dove è cresciuto un individuo della sua specie. Si spiegherebbe così forse perché ad una donna stupida si dà dell'oca?! E a un uomo? Ah, sì! Asino! Oppure: salame! Visto che con l'asino ci fanno pure il salame! L'ho saputo da poco... Già... Non si finisce mai d'imparare.
Ma torniamo all'imprinting che è meglio. Un'impronta quindi che si stampa nella mente in un determinato momento della vita. Per non dimenticare... Chi sei.
Che c'entra la zucca con l'imprinting? C'entra. O almeno ce la faccio entrare io perché... Perché la tenerezza dinanzi a Capocchia di spillo che mi ha impedito di cimare la pianta, doveva pur avere da qualche parte in me la ragione del suo esistere. Quando me la sono ritrovata davanti dopo una lunga assenza, trasformata da impercettibile bitorzolo in una enorme splendente zucca, è stato lì che l'ho vista la ragione, anzi, che l'ho visto: il libro. Il mio primo libro di fiabe. Accovacciata davanti a quella magia questa ne stava compiendo in me un'altra: farmi tornare indietro nel tempo con la mente e col corpo perché d'improvviso sentii riaffiorare nell'una e nell'altro i ricordi, le sensazioni , mai da essi dimenticati. Inizialmente sfocata, via via sempre più nitida si faceva l'immagine di quella bambina che trepidante strappava quasi dalle mani di suo padre il dono più prezioso che potesse ricevere e che tale considerò per un'attrazione istintuale rafforzata poi dalla sua conoscenza e di quelli che ad esso seguirono: il suo primo libro!
Incredibilmente riprovavo la piacevole sensazione tattile delle mie mani al contatto di una copertina rigida cartonata di un giallo tenue come quello di un'alba che si annuncia avanzando con passo lieve, come lieve era il tepore che giungeva di quel primo sole nella mia piccola anima. Accovacciata anche allora ma in una vecchia poltrona in una specie di soffitta nell'antica casa di mia nonna, quella da me preferita come preferito era quel rifugio per me, sprofondavo dentro quel libro come Alice attraverso lo specchio dentro il mondo della fantasia. Boschi paffuti come i coniglietti che li abitavano e come tondi erano i pompon al posto delle loro code, tondi i funghi e le zucche dentro cui abitavano allegri gnomi dalle guance rubiconde anch'esse tonde, manco a dirlo! Se la bellezza della fantasia si materializzasse, avrebbe di sicuro come forma geometrica quella tonda del cerchio!
Non è forse un imprinting, l'impronta, l'orma lasciata nella nostra mente da qualcosa o da qualcuno il cui primo incontro si ripercuoterà nella nostra vita psichica rimanendo in essa impressa per sempre anche quando pensiamo di avere dimenticato? E' la memoria... involontaria. E a far rivivere il ricordo basterà anche un colore, un profumo, un suono, un sapore...
La nostra mente è un labirinto in cui possiamo perderci se proseguiamo al buio o ritrovarci sempre, semplicemente facendo luce nell'oscurità dei suoi angoli più reconditi. Basta trovare il tasto che è lì, camuffato da qualche parte nella nostra mente da questa stessa.
A proposito di sapore... Avete mai letto "Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust? Anche solo qualche pagina e magari una tra le più belle del romanzo? Come questa...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Les petites Madeleines ( dal primo capitolo: "Alla ricerca di Swan"):
"... Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati madeleines, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della madeleine.
Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita… Non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della madeleine. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva ? Che senso aveva ? Dove fermarla ? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire.
E’ chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. E’ stata lei a risvegliarla, ma non la conosce, e non può far altro che ripetere indefinitamente, con la forza sempre crescente, quella medesima testimonianza che non so interpretare e che vorrei almeno essere in grado di richiederle e ritrovare intatta, a mia disposizione ( e proprio ora ), per uno schiarimento decisivo. Depongo la tazza e mi volgo al mio spirito. Tocca a lui trovare la verità.
Retrocedo mentalmente all’istante in cui ho preso la prima cucchiaiata di tè. Ritrovo il medesimo stato, senza alcuna nuova chiarezza. Chiedo al mio spirito uno sforzo di più… Ma mi accorgo della fatica del mio spirito che non riesce; allora lo obbligo a prendersi quella distrazione che gli rifiutavo, a pensare ad altro, a rimettersi in forze prima di un supremo tentativo. Poi, per la seconda volta, fatto il vuoto davanti a lui, gli rimetto innanzi il sapore ancora recente di quella prima sorsata e sento in me il trasalimento di qualcosa che si sposta, che vorrebbe salire, che si è disormeggiato da una grande profondità; non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi…
All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di madeleine che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio…."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Osservando distrattamente questa foto si potrebbe pensare alla solita scena di mutualismo tra i pesci pagliaccio (della sottofamiglia Amphiprioninae) e l'anemone (ord. Actiniaria). Ma all'interno dei primi è visibile un secondo livello di "sfruttamento", o meglio, parassitismo. Nella bocca dei pesci si scorgono tre crostacei isopodi che fanno capolino. Questi parassiti entrano dalle branchie dei pesci sotto forma di larve, si muovono poi fino alle loro bocche e lì restano attaccati, in attesa di cibo."
Finalista per la categoria
Foto subacquee.| QING LIN/2017 WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Ehm... iw6... vedi che 'sto scemo qua è andato fuori di testa e vuole sapere chi è la tigrotta, come si chiama insomma ! Intanto, dice il rosso tutto matto che le dedica una canzone...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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E stamattina mi ha svegliata alle 7! L'ho trovato al pianoforte che cantava!
Questa...
E' stracotto!
Cavolo! E dagliela 'ste benedette informazioni! Già.. Non più soltanto il nome ma anche dove abita...
'Sti maschi testosteronici!!!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Belle... Veramente. Viene voglia di sedersi su quella poltroncina a dondolo e starsene lì semplicemente a guardarle le tue dolcissime zucche,fino a quando il dondolio e la loro immagine rilassante ma persino rassicurante, oserei dire, indurrebbero ad un sonno beato. Bella pure la panca! Se panca è. Mi piace la creatività in qualunque ambito si realizzi e m'incuriosisce. Quindi vorrei sapere cos'è esattamente visto che come panca mi pare troppo larga e a che servono i binari che uniscono le due parti del mobile. Buoni gli gnocchi col gorgonzola! Di zucca, naturalmente, no? Grazie per la deliziosa immagine.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Effettivamente è il retro di una panca con poggiaschiena regolabile (tramite quelle L con leva a molla) ricavata da uno dei bancali di trasporto dei pannelli fotovoltaici (quindi belli grandi). Primavera prossima devo rinfrescale, oramai hanno 5 anni. Mancano i cuscini e piumotti perchè ormai da noi l'umidità li trasformerebbe in spugne olezzose! Come invidio l'aria del sud...
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
Altra centrifuga... Altra storia... Meglio non essere atterrati da questa!
di Khao Kheow
Non viene voglia di abbracciarla? Anche il fotografo!
Un sorriso prima di addormentarsi... Ci sta!
By: Jordan Sowunmi -
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Tarsio Io, tarsio, figlio di tarsio nipote e pronipote di tarsio, piccola bestiola, fatta di due pupille e d'un resto di stretta necessità; scampato per miracolo ad altre trasformazioni, perché come leccornia non valgo niente, per i colli di pelliccia ce n'è di più grandi, le mie ghiandole non portano fortuna, i concerti si tengono senza le mie budella; io, tarsio, siedo vivo sul dito di un uomo. Buongiorno, mio signore, che cosa mi darai per non dovermi togliere nulla? Per la tua magnanimità con che mi premierai? Che prezzo darai a me, che non ho prezzo, per le pose che assumo per farti sorridere? Il mio signore è buono - il mio signore è benigno - chi ne darebbe testimonianza, se non ci fossero animali immeritevoli di morte? Voi stessi, forse? Ma ciò che già sapete di voi basterà per una notte insonne da stella a stella. E solo noi, pochi, non spogliati della pelliccia, non staccati dalle ossa, non privati delle piume, rispettati in aculei, scaglie, corna, zanne, e in ogni altra cosa che ci venga dall'ingegnosa proteina, siamo - mio signore - il tuo sogno che ti assolve per un breve istante. Io, tarsio, padre e nonno di tarsio, piccola bestiola, quasi metà di qualcosa, il che comunque è un tutto non peggiore di altri; così lieve che i rametti si sollevano sotto di me e da tempo avrebbero potuto portarmi in cielo, se non dovessi ancora e ancora cadere come una pietra dai cuori ah, inteneriti; io, tarsio, so bene quanto occorra essere un tarsio.
W.Szymborska
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
L'altra sera ho messo qui Lullaby dei Cure perché pensavo a mia nonna. Ma no, non nel senso che era una loro fan! C'è da morire solo a pensarlo! Pensavo a quando per farmi addormentare mi... "cuntava i cunti". Letteralmente, "mi raccontava i racconti". Ridondanza? Pleonasmo? Macché! Io parlerei più di assonanza nel senso di armonia di suoni! E poi coi bambini bisogna essere chiari, a costo di ripeterle le parole! Comunque sia, 'sti cunti, a volte erano dei veri e propri cunti dell'horror! Me ne ricordo uno in particolare in cui c'era un serpente con ben sette teste e in tutte e sette le teste gli era balenata l'idea un giorno, di rapire una principess! E poi arrivava il solito aitante e coraggioso cavaliere che con la sua spada scintillante e soprattutto affilata... zac! Gliele faceva saltare tutte e sette. Io speravo sempre, tutte le volte che mia nonna me la raccontava per l'ennesima volta la storia, poiché non aveva un gran repertorio di cunti, che almeno una gli rimanesse. Una testa. Al serpente... Macché! Niente! Il tizio aitante non sbagliava mai! Un colpo e via le sette teste di netto dai colli del povero serpente. Forse nessuno gli aveva mai spiegato, che far colpo sulla principessa non aveva esattamente il significato che lui invece gli dava. Insomma, un giorno finalmente dissi a mia nonna che se voleva continuare a raccontarmela quella storia, doveva cambiare il finale. Mi rispose che era meglio che mi abituassi da subito ai finali per me brutti perché nella vita reale poi ci sarei rimasta male a scoprire che i finali non sono sempre belli e che quelli brutti non si possono cambiare. Sagge parole, quasi sempre, quelle delle nonne!
Ieri sera ho pensato di nuovo a lei. Perché? Perché... "Misi 'u pani a lettu". "Ho messo il pane a letto"! Così lei diceva quando, finito d'impastare il pane, lo copriva con una calda coperta per farlo lievitare. E qua invece ci troviamo dinanzi ad un'altra figura retorica... La metafora! Una bellissima metafora... Già... Perché se è un essere vivente, una persona, quella che uno mette a letto, un bambino solitamente, che ha bisogno di amore, di calore, e li riceve entrambi sia fisicamente che spiritualmente con quel gesto delle mani che lo coprono, evidentemente mia nonna dava a quel "mettere a letto il pane" il significato di coprire, di mantenere al caldo qualcosa di vivo. Qualcosa a cui lei aveva dato vita con le sue mani impastando quella farina di grano seminato, raccolto e macinato da altre mani ancora, e servendosi di una pasta madre passata dalle mani anche di due generazioni,(e che non a caso si chiama madre visto che a dare la vita è solo una madre), che fa vivere e crescere il pane che a sua volta fa vivere e crescere gli esseri umani. E insomma! Per farla breve, ieri sera ho fatto il pane. Lo faccio spesso. Inutile dire con farina di grano come Dio comanda se no te ne vai al panificio, o quasi, e se uno non ha la fortuna di avere come me un amico che semina, raccoglie, e macina lui, i negozi seri che vendono farina seria, ci sono. E pasta madre. No! Non è quella di mia nonna... E quindi, l'"ho messo a letto", ha lievitato pian piano senza stress tutta la notte, e stamattina l'ho infornato. Se mia nonna mi avesse vista versare l'impasto nelle teglie come fosse una torta, uno scappellotto me l'avrebbe dato di sicuro. Necessario anche questo, a parer suo, sempre per il discorso dell' affrontare poi meglio la vita... Il fatto è che era tardi, ero stanca e non mi andava di fare i vari panetti dalle varie forme. Il risultato comunque è lo stesso sia per il palato che per lo stomaco. Un po' meno per gli occhi, magari!
Però è successo che oggi pomeriggio sono venuti a trovarmi alcuni amici... Veg! Con qualche birretta! Che sull'etichetta portano scritto: il resto lo metti tu! E così aperitivando, aperitivando... Se lo sono mangiato tutto! Il pane! 'Sti veg sono sempre morti di fame! Ne è rimasto solo un tozzo. Solo per distrazione. Qualcuno si era scordato di averlo poggiato momentaneamente qui...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Secondo me, Robert Smith da piccolo aveva una nonna che gli raccontava , "cunti" molto più inquietanti di quelli della mia!
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Ah! Dimenticavo quasi, il messaggio per te, iw6! Ehm... ambasciator non porta pena..
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Mentre alle 5,22 qualcuno veniva scaraventato giù dal letto da un incubo, un attimo prima di andare a sbattere il testone contro un muro causa copertoni che nella realtà gli si forano con una certa assiduità e in curva per giunta io invece mi stavo godendo la mia tazza di caffè bollente nel silenzio ancora bagnato di brina che la senti scivolare tra le pieghe della mente insieme alla consapevolezza del proprio esistere, tra fiori di zucca spalancati anch'essi al nuovo giorno.
Ancora non mollano e non mi mollano per deliziare il primo sguardo a un'alba appena accennata e poi il palato che sente in essi il gusto impalpabile della vita. Lo sguardo appannato dai sogni ancora confusi con la realtà, intravede in un angolo più sperduto dell'orto e anche più abbandonato alle dannate erbacce, un puntino giallo... "Cavolo!", mi dico, "ma che ci fa un fiore di zucca isolato così in fondo al giardino? Ma quanti chilometri fanno gli steli di 'sta pianta?!" E vado... E trovo... E' proprio lui! Un fiore. Sposto tutt'attorno a lui la dannata che cresce appena la molli un po' a vista d'occhio... E trovo...
Mi sono subito premurata a... sostenerla.
All'alba, chi può bussare alla tua porta per farti una sorpresa con un bellissimo regalo?! Solo la Natura. Comprato? Macché! Fatto dalle sue mani straordinarie senza pretendere nulla in cambio se non un po'... Di rispetto.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Riflessioni su certi particolari di " Ma sono rimasto l'ultimo dei cycloniani ?", fatte sull'arca che tanto è tutta un OT!
A volte, mi succede, non so se anche a voi, che la mia mente elabora un pensiero ma nel trascriverlo, che sia con la penna o con la tastiera, ne salta senza accorgersene una parte, e poi prosegue andando oltre senza neanche rileggere nella certezza assoluta di aver scritto tutto. Senonché, poi tornandoci su, scopro per esempio che in "Nell'ora magica del tramonto, in cui canne al vento ondeggiano tra le nuvole." è scomparso... "di un cielo capovolto" Eppure l'avevo scritto... No, solo pensato. Comunque sia, sono tornata su quella pagina, per un altro motivo. Simile. Perché succede anche che di fronte ad un'immagine, percepiamo in essa per un breve attimo, la presenza di un particolare che colpisce il nostro sguardo il quale lo invia alla mente che gli risponde: "Per ora ho altro da fare!". E finisce lì. Ma dopo, quando si libera dai mille impegni ed è un po' più rilassata ti chiede con calma: "E quindi? Che mi volevi far vedere?" E così sono tornata sull'immagine di Mr. Jones e scopro che quel particolare si trovava sul suo bel testone! Cos'è? Una pagliuzza, un granello di terra, un riflesso...? Ingrandisco ma, niente! Si spixella tutto! Una tragedia! Poi noto un altro particolare: il frangettone del Mister non ricade come al solito sui suoi dolci occhioni, ma è tuuuttooo teso all'indietro! E non sembra ci sia vento, nulla si muove tutt'attorno a lui e nemmeno il resto dei suoi peli. E non sta correndo. E allora mi folgora all'improvviso la mente un'idea e ti chiedo, Job: ma non è che quel particolare è un... fermaglio?! Di', Job, ma hai messo un fermaglio sul frangettone di Mr. Jones? Ahah! C'è da morire!
Questa per esempio ero pure convinta di averla messa qui stamani...
E' che penso troppe cose tutte insieme...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
L’avvistamento di questi "gatti delle sabbie", è avvenuto recentemente in Marocco, dove Gregory Breton e Alexander Sliwa si sono trovati faccia a faccia con questi splendidi animali.
“Ci sono molti punti interrogativi su questa specie – ha raccontato Breton, il direttore di Panthera -. Sono felini che viaggiano più di quello che pensavamo, ma non sappiamo ancora il perché..."
Come non sai perché, Gregory?! Perché non vogliono fare la fine di questo:
"...un recente studio ha indicato che solo il 61% dei gatti delle sabbie nati in cattività vive fino a 30 giorni, principalmente a causa dell’abbandono materno; questi felini sono anche soggetti a varie malattie respiratorie che li rendono inadatti come animali domestici."!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Sul muro grafito che adombra i sedili rari l'arco del cielo appare finito.
Chi si ricorda più del fuoco ch’arse impetuoso nelle vene del mondo; in un riposo freddo le forme, opache, sono sparse.
Rivedrò domani le banchine se la muraglia e l’usata strada nel futuro che s’apre le mattine sono ancorate come barche in rada.
(E. Montale-da Ossi di seppia, 1925)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Comincio a ricredermi sull'inutilità di certa cosiddetta erbaccia che forse proprio cattiva non è... No, perché... E' successo di nuovo! Alba, caffè bollente in una mano, l'altra solitamente la tengo dentro la tasca, al calduccio perché l'aria è già ormai frizzante assai... Come, la tasca di che? Della vestaglia, no?! All'alba cosa posso avere addosso?! Il vestito da gran soirée?! Che poi non ci sono tasche in questo solitamente. Non c'è proprio in ogni caso il vestito. Da gran soirée... Ehm... Nemmeno la gra soirée! Non sono cosa! Perché i vestiti da gran soirée non mi stanno bene? Le solite malelingue! No, no, mi stanno bene! Sono io che non ci sto bene. Dentro. Cavolo! Mi sento... legata. Insomma, non mi sento a mio agio perché non rispecchia il mio modo di essere: semplice. Ehm... come al solito sto divagando dal discorso di partenza, ma... Ma c'è che a me non dispiace, tutto sommato... divagare. Cioé, mi viene spontaneo, è paradossalmente quasi necessario a volte, perché nella divagazione vien fuori quell'informazione in più che ci fa capire meglio... l'altro.
Comunque sia... Alba quindi, caffé in mano, l'altra in tasca, alla vestaglia, alla felpa o alla prima dannata cosa più a portata di mano, sguardo ancora tra sogno e realtà in cui seppure sfocata spicca il giallo di quei fiori geneticamente automodificati visto che sono diventati immortali e.... Eccolo di nuovo, tra le erbacce in un altro angolo dell'orto lasciato in balia della selvaggia Natura, un puntino giallo ormai a me ben noto. E vado... La vestaglia ha di brutto che essendo lunga si impiglia tra quei fili d'erba che si appiccicano addosso peggio dell'attak e quando esci dal giardino sembri un cespuglio che cammina!
E lo vedo. Anzi.. l'ho...déjà-vu! E' proprio lui. Un bellissimo fiore di zucca! Sposto tutt'attorno a lui l'erba alta che lo copre e...
Ahahah! C'è da morire! Un'altra zucca! Nata e cresciuta nascosta agli occhi del mondo! Anche dei miei...
E quindi, tra i vapori della mente ancora annebbiata, del caffè bollente e della brina che già sente il caldo di un sole in arrivo anche lui ormai inamovibile da questo mio cielo siculo, mi sono fatta questa idea: le erbacce non sono del tutto inutili o cattive. A qualcosa servono pure loro: proteggono!
Lo sapete per esempio che i rovi che invadono un giardino abbandonato, nascondono sotto di loro tanti teneri alberelli nati da quelli che sono morti per mancanza di cure, di acqua soprattutto? Questa pianta infestante e odiosa da estirpare, può però avere un ruolo importante nella conservazione della vegetazione laddove un terreno rischierebbe di diventare un arido deserto.
Comunque sia, tornando alla mia giovane zucca trovata ancora una volta come un tesoro nascosto, pensai guardandola con un sorriso assonnato da ebete a de Prècy, quando nel suo libro di cui non intendo ripetere il titolo, dice che nel giardino ci si dimentica di tutto, persino di se stessi. Perché mi scoprivo a sorridere, dimentica del malumore con cui mi ero svegliata. Malumore appena sveglia? Perché, a voi non succede? No?!
Mai?!!
Colpa di una cattiva digestione che trasforma i sogni in incubi o degli incubi che interferiscono negativamente sulla digestione che è un po' come il discorso dell'uovo e la gallina e di chi dei due sia nato prima! A parer mio, c'è un solo direttore d'orchestra: la mente. E' lei che dirige gli umori interni al corpo e quelli dentro lo spirito i quali ultimi sono gli strumenti più importanti dell'orchestra ai quali i primi fanno eco, seguendone gli accordi... Intonati o stonati!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).