Bella vero? Molto! Ve l'ho lasciata al volo ieri perché mi aveva colpita in modo particolare fra alcune inviatemi in anteprima dalla National Geographic nell'invito a partecipare al concorso 2018, invito che invece ritengo di dover inoltrare a iw6cpk se intanto al "chi l'ha visto " su jobike c.a.n.d.m., qualcuno dovesse rispondere!
Scrive Daniel Cheung nella didascalia alla sua foto:
"L'illusione della luce è un'opera d'arte che utilizza un accumulo di punti luce per creare un corpo scultoreo. Ho visto una bambina vestita di rosso che correva. Fortunatamente è corsa di nuovo fuori dal canale. Ho scoperto che si chiama "The Decisive Moment". Non vedo l'ora di premere l'otturatore, dato che le luci sono perfettamente adatte a creare un bel momento più simile a una ragazza che attraversa un tunnel temporale. Ecco perché ho inserito "La ragazza che salta nel tempo" come titolo della mia foto."
Andrebbe benissimo sulla copertina del libro di Lewis Carrol... Superfluo dire quale!
Ve ne lascio un'altra... al volo... Tempus fugit
SABBIE SENSUALI FOTO E DIDASCALIA DI NIKOHL STARR
Le regioni costiere del Namib sono spesso avvolte da una fitta striscia di nebbia che si sviluppa al largo da una collisione della fredda corrente di Benguela e dall'aria calda della Hadley Cell. Così, quando l'elicottero è decollato quella mattina, sapevo che c'era una possibilità che non avrei visto gran parte della costa. Per fortuna, le sacche di sole sono state in grado di penetrare nella fitta nebbia e illuminare le dune sottostanti, proiettando intense ombre scure. I risultati erano immagini incredibilmente sensuali e complesse che sembravano ultraterrene.
A proposito di tempo...
Se invece di essere impiccato vieni sbattuto dentro per non aver rinunciato a sperare nel mondo, nel paese, nel popolo, se devi farti dieci o quindici anni oltre al tempo che ti rimane, non dirai, «Sarebbe stato meglio essere appeso a una corda come una bandiera»… Punterai i piedi e vivrai. Potrebbe non essere esattamente piacevole, ma è tuo solenne dovere vivere ancora un altro giorno per fare dispetto al nemico.
Una parte di te potrebbe sentirsi sola, là dentro, come un sasso in fondo a un pozzo. Ma l’altra parte deve essere così coinvolta nel vortice del mondo che ti venga da tremare là dentro quando fuori, a quaranta giorni di distanza, una foglia si muove.
(Nazim Hikmet)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Uno sbadiglio ruggente, come l'alba che infiamma l'orizzonte contro cui si staglia possente, lui, il re della foresta mentre inarca la schiena e in alto spinge l'orgogliosa coda. Ma la tensione di ogni muscolo e nelle palpebre che forte stringono degli occhi l'innocenza verso il miracolo di un sole che risorge, si transfigura in un anelito verso il divino e l'immagine assurge a quella sacralità che mai da nessuna immagine sacra potrà mai scaturire.
Emozioni...
Che c'entra Battisti! Mi riferivo alle mie. E le vostre? Sssé! Vabbé!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Tienimi per mano al tramonto, quando il giorno si spegne...
...e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle. (Hermann Hesse)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Mah....! Festa degli aquiloni... Avrebbe dovuto chiamarsi semmai, festa dei palloncini gonfiati! No, niente, non m'è piaciuto!
Stz! Aquiloni di plastica!
No, perché, l'aquilone nasce quando manco esisteva forse ancora la plastica.
E nemmeno si comprava! Mio nonno mi raccontava che suo padre glielo costruiva con dei fogli di carta colorata, con le canne raccolte nel canneto che tagliava longitudinalmente e insomma assemblava poi il tutto e ne veniva fuori un bellissimo aquilone di forma incontrovertibilmente romboidale e che più lunga era la coda più bello era! E più lungo era il filo cui veniva legato, più in alto volava, e con esso la fantasia di lui bambino, oltre le montagne, tra le nuvole...
Fino a volte a non vederlo più! No, nel senso che gli sfuggiva il filo dalla mano e attraverso lo sguardo annebbiato dalle lacrime, rimaneva lì immobile col naso all'insù, continuando a fantasticare chiedendosi in quali luoghi e tra quali mani fosse andato a finire...
Ma secondo voi, Giovanni Pascoli, avrebbe mai potuto trovare ispirazione guardando questi... palloni gonfiati, per scrivere questa bellissima poesia?
L'AQUILONE
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento dei cappuccini, tra le morte foglie che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch'erbose hanno le soglie:
un'aria d'altro luogo e d'altro mese e d'altra vita: un'aria celestina che regga molte bianche ali sospese...
sì, gli aquiloni! È questa una mattina che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera tra le siepi di rovo e d'albaspina.
Le siepi erano brulle, irte; ma c'era d'autunno ancora qualche mazzo rosso di bacche, e qualche fior di primavera
bianco; e sui rami nudi il pettirosso saltava, e la lucertola il capino mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino ventoso: ognuno manda da una balza la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.
S'inalza; e ruba il filo dalla mano, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano.
S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo petto del bimbo e l'avida pupilla e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più su, più su: già come un punto brilla lassù lassù... Ma ecco una ventata di sbieco, ecco uno strillo alto... - Chi strilla?
Sono le voci della camerata mia: le conosco tutte all'improvviso, una dolce, una acuta, una velata...
A uno a uno tutti vi ravviso, o miei compagni! e te, sì, che abbandoni su l'omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l'orazïoni, e piansi: eppur, felice te che al vento non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento. solo avevi del rosso nei ginocchi, per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh! te felice che chiudesti gli occhi persuaso, stringendoti sul cuore il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh! dolcemente, so ben io, si muore la sua stringendo fanciullezza al petto, come i candidi suoi pètali un fiore
ancora in boccia! O morto giovinetto, anch'io presto verrò sotto le zolle là dove dormi placido e soletto...
Meglio venirci ansante, roseo, molle di sudor, come dopo una gioconda corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda, che poi che fredda giacque sul guanciale, ti pettinò co' bei capelli a onda
tua madre... adagio, per non farti male.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
A guardarlo... C'è da morire! Gli ho dato un nome: Soffietto!
Indovinate perché?! Mmm...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
"Ehi, ragazzi! Posso giocare con voi? Ma... a che gioco state giocando? "
" O' 'he t'hanno risposto quei bischeri? Ti s'è proprio un grullo! T'avevo detto 'he quelli 'un volino miha uno spirito libero a gio'àr 'on loro! Un'è mia facile giudià 'na vacca a giacè!"
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Appena in tempo per coglierne la bellezza in boccio, quando un dispettoso venticello d'improvviso gli strappa la cuffietta di sepali che ancora amorevole lo copriva. E lì, dinanzi ai miei occhi stupiti, quei petali ancora insonnoliti iniziarono lentamente a stiracchiarsi...
Mi sono trovata nel luogo e nel momento giusti, per magia. Perché è una specie di magia o qualcosa di simile quella che un fiore compie attirando la mia l'attenzione su di sé, mentre passavo accanto a lui di corsa continuando a ignorare quella nuova presenza tra i vari ciuffi d'erba che fanno sempre capolino qua e là tra le fessure dei mattoni. Mi son sentita Titti quando d'un tratto allunga il collo indietro esclamando:"M'è semblato di vedele un gatto!" O è gatto Silvestro che frena d'improvviso la sua corsa intravvedendo Titti? Insomma, non ricordo bene, ma fatto sta che d'improvviso anch'io frenai perché i miei occhi pur nella corsa avevano afferrato una scia di colori che mi fecero volgere di scatto all'indietro. Rimasi per un attimo immobile a guardare incredula quel bocciolo di un fiore a me sconosciuto, almeno così credevo, e che sebbene ancora chiuso mostrava i bellissimi colori dei suoi petali che dalla corolla, sfumavano dal viola verso ìl lilla fino a chiudersi in un'orlatura di un rosa intenso. Mi accovacciai dinanzi a lui sussurrando: " Io ti conosco..." I suoi colori ipnotici distoglievano la mia attenzione da altri particolari che avrebbero dovuto mettermi subito sulla buona strada. Prendo il cellulare dalla tasca e scatto una foto appena in tempo perché al click un alito di vento s'intrufolò d'improvviso sotto la cuffietta di sepali che volò via e i petali finalmente liberi poterono far brillare i loro colori sotto i raggi del sole.
E lì lo riconobbi, lo riconobbi nella forma dei petali e poi delle foglie e gli urlai:"Ma tu sei un papavero!" Sussultò mi parse. Ma no... Era stato il vento.
Pix, tu l'hai mai visto un papavero di questo colore?
Io no e di sicuro mai nel mio giardino o nei dintorni.
Il semino si era rincantucciato, portato da chissà quale insetto e da dove, nella fessura dei mattoni ed era germinato in un briciolo di terra sopravvissuto al cemento... C'è nei suoi colori una dolcezza che infinitamente colma il cuore lenendone ogni pena e nei suoi petali ancora stropicciati perché stretti l'uno all'altro dentro uno scrigno, cogli la tenerezza del sorriso di un bimbo appena sveglio mentre stiracchia le sue piccole membra.. Ti vien voglia quasi di accovacciartici dentro a quella spensierata leggerezza di carta velina e lasciare che il suo esile e flessuoso stelo ondeggiando nel vento, ti culli.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
questa arca ha preso il largo con un foro centrale
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Bello quest'angolo del tuo giardino, Ibi. Mi piacciono pure gli sgabelli. Quella begonia ce l'ho pure io, da poco. Ne ho trovato un rametto per strada e me lo sono messo in tasca. Poi, a casa, l'ho messo dentro un bicchiere con l'acqua e dopo pochi giorni ha fatto le radichette, malgrado fosse fiorito. Quindi l'ho piantato in vaso. Adesso è diventato il doppio.
Ho anche il geranio rosa ma sono troppo cotta per andare a fargli una foto. Quella coi fiori blu, come si chiama? Penso di conoscerla ma non mi viene in mente il nome. Il tronco era un tuo albero? E' sempre triste veder morire un albero che magari abbiamo piantato noi e che abbiamo visto crescere. Nel giardino di un mio vicino c'era un bagolaro enorme, bellissimo che aveva almeno cinquanta anni o forse più, non so. Mi piaceva ogni tanto andare a fargli visita. No, non al vicino, all'albero. Il terreno non era recintato e il vicino non ci abitava. Un bel giorno, no, macché, quale bel, brutto semmai, arrivo là e lo trovo cadavere sdraiato a terra... No, non il vicino, l'albero! Lacrime agli occhi e tanta rabbia. La gente impazzisce a volte e si alza con un pensiero."Stamattina che faccio? Ah, sì! Vado a tagliare quell'alberaccio che m'ingombra la visuale!" "Ma quale visuale, scemo?" gli avrei chiesto. "No, è che mi crea una specie di confusione nella testa" forse mi avrebbe risposto. E io, di rimando:"Quale testa?" In realtà non ho mai saputo perché diavolo avesse commesso quello scempio e non l'ho mai incontrato. Buon per lui. Mi sto ricordando che c'è un passaggio in un libro di Camilleri in cui il protagonista trova un giorno, mi pare fosse un vecchio carrubo cui lui era molto legato, riverso al suolo come si trattasse di un suo vecchio amico umano. E' un passaggio molto bello quasi commovente, non me lo ricordo... dovrei andare a cercarlo... mmm... non ora. Ricordo però che in lui, Montalbano, perché è uno dei romanzi gialli con lui protagonista, il dolore e la rabbia si trasformarono in una furia devastatrice contro porte e finestre della casa dell'altro demente che aveva commesso lo scempio. Beh... Ha avuto tutta la mia comprensione.
Grazie per la bella immagine, Ibi.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Claudio02: questa arca ha preso il largo con un foro centrale
Che foro, Claudio?! Dove?! Mai una volta che concludessi la frase, accidenti a te! Mi si annegano gli animali!!! Eccheccavolo! Porta toppe e mastice!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
A voi succede che la mattina, ancora nel dormiveglia, vi riaffiorano alla mente ricordi solo apparentemente rimossi, o vi viene l'illuminazione sulla soluzione di un problema su cui avevate gettato la spugna, o vi si proiettano davanti a lettere cubitali nomi di persone dissotterrate dagli abissi più profondi, all'improvviso e inspiegabilmente? Beh, a me succede spesso. E' come se in quello stato di semincoscienza, va a vedere per quali processi chimici o psichici o tutt'e due insieme, si aprisse un varco nella boscaglia dei ricordi, attraverso cui riesce per un breve attimo a filtrare un raggio di luce...
Stamattina per esempio, la proiezione è stata quella di un vecchio ulivo con la scritta in sovraimpressione: Ulivo saraceno! Ho spalancato gli occhi e già la mia prima parola all'alba del nuovo giorno è stata:"Cavolo!" "Ma che diavolo c'entrava il carrubo! L'albero di Camilleri era l'ulivo saraceno!"
E dire che lui lo cita e ne parla in più di un romanzo col suo simpatico commissario Montalbano. Vabbé! a quell'ora è normale che del cervello rimanga ormai ben poca cosa a funzionare! Poi ho richiuso gli occhi e ho cominciato a cercare di ricostruire il contesto in cui si svolgeva la scena del ritrovamento dell'albero cadavere e fu proprio il particolare del momento della giornata in cui tutto si svolse a farmi scattare la molla giusta per ricordare: la notte! E come una molla pure io, saltai giù dal letto per andare a prendere il libro e la descrizione della scena in esso contenuta! Eccolo:
Ma prima di mostrarvi le pagine in cui viene descritta la scena del "ritrovamento del cadavere", cito qualche passaggio contenuto in altri racconti, per meglio farvi capire il rapporto che Montalbano (Camilleri), aveva con quest'albero:
“lo storto olivo saraceno gli faceva simpatia” e “quando non aveva gana d'aria di mare, sostituiva la passiata lungo il braccio del molo di levante con la visita all'arbolo d'ulivo”.
“Assittato a cavasè sopra uno dei rami bassi, s'addrumava una sigaretta e principiava a ragionare sulle facenne da risolvere. Aveva scoperto che, in qualche misterioso modo, l'intricarsi, l'avvilupparsi, il contorcersi, il sovrapporsi, il labirinto insomma della ramature, rispecchiava quasi mimeticamente quello che succedeva dintra alla sua testa, l'intreccio delle ipotesi, l'accavallarisi dei ragionamenti.”
“più lo taliava, più l'ulivo gli si spiegava, gli contava come il gioco del tempo l'avesse intortato, lacerato, come l'acqua e il vento l'avessero anno appresso anno obbligato a pigliare quella forma che non era capriccio o caso, ma conseguenza di necessità.”
Ed ecco le pagine del libro ché per quanto fedele sia la trasposizione di esso nel film, non ci sarà mai quell'intimo contatto con l'autore se non attraverso la lettura delle parole da lui scritte, da lui sentite. E nulla togliendo alla bravura anche degli attori.
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Ho voluto accostare le foto al mio ulivo che però... ehm.. è solo un ragazzotto ancora! Da qui ai suoi duecento anni, avremo modo di conoscerci magari... in altri mondi!
Ecco invece l'ulivo saraceno di Camilleri:
(Olea europaea L.)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E questa la dedico a quel focoso di Montalbano nonché passionale Andrea Camilleri!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Si ricomincia! Eheh! Sì, dà proprio soddisfazioni...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Come eravamo... Il film di Sydney Pollack? Macché!
(Acceso interdetto ai cani e agli Italiani)
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali". "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purchè le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".
(Da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.)
Tragedia alla miniera di Marcinelle: il Veneto dedica una targa ai minatori morti 60 anni fa „TREVISO Dino Dalla Vecchia di Sedico, Giuseppe Polese di Cimadolmo, Mario Piccin di Codognè, Guerrino Casanova di Montebelluna, Giuseppe Corso di Montorio Veronese: sono i nomi degli emigrati veneti che, insieme ad altri 257 colleghi, dei quali 131 italiani come loro, persero la vita nella tragedia della miniera di Bois di Cazier, in Belgio.
Accadde l’8 agosto di 60 anni fa e fu una delle più grandi tragedie sul lavoro della storia con 262 minatori morti. "Come ogni anno – dice il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – li ricordiamo con tristezza, affetto, stima, riconoscenza. Uomini poveri, uomini veri, che hanno portato in tutto il mondo la bandiera di un’emigrazione seria, rispettosa, disposta al sacrificio nei lavori peggiori, più pericolosi e umili: erano loro la vera grande risorsa per le Nazioni dove andavano. E quest’anno, in occasione del 60° della carneficina di Marcinelle, a Bois du Cazieres ci sarà un segno concreto del ricordo del Veneto e dei Veneti". Zaia si riferisce alla cerimonia che si è svolta sabato 6 agosto alle ore 17, proprio a Bois du Cazieres, dove è stata posta una targa commemorativa della Regione Veneto. "Vuole essere il segno visibile dei sentimenti che spesso le parole non riescono ad esprimere fino in fondo – dice Zaia – e vorrei che a questa targa tutti dessero il significato di una carezza di tutto il Veneto, popolo e istituzione regionale, ai nostri conterranei e a tutti gli altri loro colleghi, italiani e stranieri, che hanno messo in gioco e hanno perso la loro vita per dar da mangiare alle loro famiglie e per non rinunciare alla loro dignità".“
C'è da morire.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Contro i conati di vomito... Musica. Su di me funziona. Un po'... A volte.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Oro, oro nero oro di carne viva Nascosto dentro la stiva Senti l’oro come cospira Che l’oro era come loro Prima della deriva Poi uno sguardo solo Mille colpi di mitra Sta tranquilla ti ritroverò In questa o in un’altra vita
J'ai dansé sous les nuages Je suis perdue, la nuit, sans ton amour Le distanze le disuguaglianze I linguaggi possibili tra le differenze Les filles rêvent l'amour Il modo in cui il mondo risuona d’immenso Et quand elles boungent L’universo è diverso ma ha un senso Les cheveux, change le vent
J'ai dansé sous les nuages Je suis perdue, la nuit, sans ton amour
Oro, oro nero, oro biondo Oro vagabondo Guarda l’oro come si perde Per le vene aperte del mondo Oro pagato piombo, oro pagato a vista Scritta d’oro sulla statale imperialista Prima del muro c’è un’ultima uscita Sarai l’oro colato dalla ferita Più bella della mia vita
Sila bok waye Wala bok Damaye tok Gor Dioguoye Déf si khol bagne sa war Boum - milli milliard
J'ai dansé sous les nuages Je suis perdue, la nuit, sans ton amour
Oro de mina Oro de letrina Mira el oro como camina Por las calles perdidas Mire el oro como se olvida (Le distanze) Que el oro es nacido oro (I linguaggi possibili tra le differenze) Antes de la herida (Il modo in cui il mondo risuona d’immenso) Cara de oro desconocida (L’universo è diverso ma ha un senso) Tesoro della mia vita
J'ai dansé sous les nuages Je suis perdue, la nuit, sans ton amour
La nuit, sans ton amour
J'ai dansé sous les nuages
Je suis perdue, la nuit, sans ton amour
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Non so se chi si è soffermato ad ascoltare "Ultra pharum" cogliendone il significato e ha seguito con attenzione il video, ha ammirato i luoghi in cui il video è stato girato. C'è un'immagine in particolare in cui si riconosce il litorale di Castellammare del Golfo di cui fra l'altro ho postato in passato delle foto scattate da me al volo passando da quelle parti. Do you remember? Ssssè...! Vabbé! Comunque sia, quella era la spiaggia che io frequentavo da ragazzina. Poi, la vita cambia e cambiano le spiagge e i loro approdi. Ma infine ciò che conta è di non perdere mai di vista la luce del faro che c'è dentro di noi.
Bellissima. Mi crea sempre forti emozioni. E' stata anche presente nella colonna sonora del film " La teoria del tutto".
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Un omaggio a Ibla del famoso fotografo statunitense Steve McCurry, (noto a tutti per la foto icona dei conflitti degli anni 80, della ragazza afgana dagli occhi verdi, l'orfana dodicenne Sharbat Gula, scattata in un campo profughi di Peshawar).
Tra i suoi scatti in Sicilia, tra sacro e profano:
Un piccolo negozio, probabilmente alle spalle di via Plebiscito a Catania, dove accanto ai prodotti in vendita e ai loghi del Calcio Catania è possibile osservare un quadro che ritrae la santa patrona della città, Agata.
Scrive infatti il fotoreporter «The sacred and the secular coexist comfortably side by side at this market in Sicily»
E nella sua collezione di foto alle coppie sulle panchine,ha aggiunto anche una panchina sicula con relativa coppia:
La didascalia scelta dal fotografo per questo scatto è una citazione del Premio Nobel messicano Octavio Paz: “Se siamo una metafora dell’universo, la coppia umana è la metafora per eccellenza, il punto di intersezione di tutte le forze e il seme di tutte le forme. La coppia è tempo riconquistato, il ritorno al tempo prima del tempo“.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Un contadino mi dice: «Non si può vivere solo a dieta vegetale, poiché essa non fornisce le sostanze per formare le ossa». [...] e mentre parla, cammina dietro ai suoi buoi, che, con le ossa fatte di sostanze vegetali, si trascinano appresso lui e il suo pesante aratro, per quanti ostacoli abbiano davanti.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Da "Vita nei boschi" di Henry David Thoreau (1817 – 1862), filosofo, scrittore e poeta statunitense.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"...Quando il bambino era bambino, lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia, che ancora continua a vibrare."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ero ancora alla prima pagina del libro di Jodorowsky, "La danza della realtà", che ho comprato da poco, così, per curiosità, quando afferrai d'un tratto una maglietta lì su una sedia a portata di mano per lanciarla sul lampioncino che emanava una luce troppo forte per me che amo stare in penombra la sera in giardino. E la vidi, abbarbicata ad una cordicella che pendeva da un chiodo sotto il fascio di luce, appena in tempo per fermare il braccio che rimase sospeso a mezz'aria e nella mano quella maglietta bianca rimase per un po' a ondeggiare come un drappo bianco sventolato verso il nemico in segno di resa. Ma di fronte a me non c'era nessun nemico, solo una cicala: -Ciao - le dico -ma che ci fai qui a quest'ora di sera invece che a nanna come tutte le cicale che si rispettino? E intanto che mi fissava coi suoi occhietti immobili, fuori dalle orbite, (eheh!), io ne ammiravo le eteree elitre i cui disegni simmetrici mi ricordavano le maglie di una rete. "Senti, intanto che continuo a leggere di psicomagia, perché non mi suoni qualcosa di magico anche tu ?" le chiesi. E ritornai da Jodorowsky. Ma la presenza di quella strana creatura, ma noo, non di Jodorowsky, (sebbene...), della cicala! che strana era per la sua presenza sotto quel fascio di luce scambiata per quella del sole, mi distoglieva dalla lettura inducendo la mia mente a riflettere per esempio su come anche gli esseri umani spesso si lasciano attrarre da luci fallaci su cui vengono gettati i veli della superficialità e dell'ipocrisia che adombrano la mente di chi poi canta sulle note stonate di un falso spartito. La mia bella cicala invece non cantò. Ingannata solo perché colpita dalla luce in pieno sonno si era fiondata fuori dal letto pensando:"Cavolo! E' già spuntato il sole! Eppure ho la strana sensazione di aver dormito pochi minuti appena..." Ma una volta raggiunta la fonte di luce ne percepì subito il suo calore artificiale, illusorio. Lei, che gli antichi cinesi consideravano come un potente simbolo di rinascita, come poteva far vibrare il suo cuore se non al calore dei raggi di una stella che brilla nella purezza di una luce propria...? Spensi alla fine la lampada in giardino, dopo aver sussurrato dentro quegli occhi strabuzzati: "Buona notte... bellezza...". Poi mi addormentai anch'io con l'eco di un sussurro, quello di Jodorowsky che come una nenia ripeteva all'infinito: "Chiudete gli occhi e ricominciate..."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Chi ha riconosciuto in questa pagina le parole di un testo e il suo poeta nonché sceneggiatore di un famoso film dove lo utilizzò come incipit al film stesso?!
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Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Ma guarda, guarda chi è tornato sull'arca attirato dal canto della... cicala! Perché è a lei che hai dedicato quell'immagine, no, iw6?! Ce l'hai messa tu quell'...eterea figura sui tuoi monti Sibillini?
Grazie. Bellissime foto, come sempre, e bellissima anche... installazione!
Persino Claudio ha manifestato il suo stupore per il tuo ritorno. Certo, c'è da dire che poveretto avrà quasi certamente un serio disturbo neurologico... Ma nooo, non Claudio, iw6! Il gatto!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Vabbé... Vi do un aiutino per quanto riguarda l'indovinello sul poeta-scrittore-sceneggiatore e relativi poesia e film... No, perché dato l'impegno che immagino ci stiate mettendo per cercare la risposta, ve lo meritate!
Dunque, dato che si parla in quel testo di... infanzia, vi dirò che il nome del poeta è come quello di un famoso personaggio fantastico che... volava!
A dire il vero mi aspettavo una risposta immediata anche se... a pezzi! Ma magari vagano nell'etere. Cosmico. In attesa di essere rimessi insieme!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Dinanzi alla creatività umana che si fa arte, non posso fare a meno ogni volta, di andare con la mente a quell'..."Idiota" del principe Myškin, (Dostoevskij),quando dice: "...la bellezza salverà il mondo..."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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La cosa importante è non smettere mai di domandare. La curiosità ha il suo motivo di esistere. Non si può fare altro che restare stupiti quando si contemplano i misteri dell’eternità, della vita, della struttura meravigliosa della realtà. È sufficiente se si cerca di comprendere soltanto un poco di questo mistero tutti i giorni. Non perdere mai una sacra curiosità. (Albert Einstein)
Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedervi perché l’universo esiste. Siate curiosi. (Stephen Hawking)
Non è l’affievolirsi della vista, dell’udito, della memoria, della libido che segna l’avvento della vecchiaia e annunzia la prossima fine; ma è, dall’oggi al domani, la caduta della curiosità. (Gesualdo Bufalino)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Non è l’affievolirsi della vista, dell’udito, della memoria, della libido che segna l’avvento della vecchiaia e annunzia la prossima fine; ma è, dall’oggi al domani, la caduta della curiosità. (Gesualdo Bufalino)
io ho ancora l'erezione
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Guardate le stelle e non i vostri piedi. .. (Stephen Hawking)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Secondo la vostra prima e immediata impressione, (andare a cercare su Google non avrebbe senso!), chi o cosa appare ai vostri occhi in questa immagine?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Cavolo! Se non c'è una bici dentro l'indovinello, non rispondete nemmeno sotto tortura! La vostra curiosità a quanto pare, è attratta non dal brillio di raggi di stelle ma solo di quelli delle ruote ed è direttamente proporzionale alla potenza... illuminante, della batteria. Magari c'è che non trovate abbastanza eccitante giocare agli indovinelli oppure... Non sapete rispondere...
Claudio per esempio, trova più eccitante stare terra, terra piuttosto che stelle, stelle! E... gode di brevi lampi di luce che per la sua forte intensità lo rende cieco dinanzi ai numerosi indizi per la soluzione dell'indovinello e addirittura, persino dinanzi alla soluzione di esso! Comunque, tranquilli! Non aspettavo la risposta, non me l'aspetto quasi mai... Come diceva Pavese: “E’ bello scrivere perchè riunisce due gioie: parlare da solo e parlare a una folla” E poi un altro... non ricordo chi... "Scrivere è come un sogno che porta consiglio".
Insomma, come grida a "nascondino" chi non si fa scoprire da quello che sta sotto e arriva prima di lui a battere la mano contro il muro: "Liberi tuttiii!"
Ah! A proposito di libertà... No, niente! Devo fare una torta... Casomai stasera.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
La ricordo bene, è una famosa immagine che era riprodotta in alcuni libri di scienze delle medie assieme ad altre per spiegare le illusioni ottiche. Ma com'è che vedevo sempre la donzella ed ora quasi solo la vecchiarda? Affinità mentale mi sa!
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
E' di questi giorni proprio questa spiegazione data dagli psicologi: la propria età ci induce a vedere per prima la figura vecchia da vecchi e giovane da giovani
Ahahaah io conoscevo già la cosa è ho visto subito la giovane donna, per ringiovanirmi inconsciamente
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Ha! Ha! mi hai fatto litigare con la moglie a causa del tuo test e del commento di Pix . Le ho fatto vedere l'immagine, io vedevo la donzella la vecchia proprio no, mia moglie ha visto la vecchia e per vedere la donzella ho dovuto dettagliare il nasino, gli orecchini ecc... Nel nostro caso non penso sia come dice Pix mi sembra più pessimismo/ottimismo io sono un inguaribile ottimista: vedo tutto bello (vedere la vecchia ho fatto proprio fatica), trovo la giustificazione per tutto lei no, condanna!
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Modificato da - giordano5847 in data 27/09/2018 12:01:42
@lby64: ...Ma com'è che vedevo sempre la donzella ed ora quasi solo la vecchiarda? Affinità mentale mi sa!
Pixbuster: ...la propria età ci induce a vedere per prima la figura vecchia da vecchi e giovane da giovani..
Giordano5847: ... io vedevo la donzella la vecchia proprio no ...non penso sia come dice Pix mi sembra più pessimismo/ottimismo...
L'avevo letto anch'io, Pix, di quello studio psicologico in cui somministrando il test "mia moglie o mia suocera?", ad un certo numero di persone, venne fuori che la percentuale più alta di quelli che avevano individuato la giovane donna, (in mezzo secondo), era costituita dalla fascia d'età più giovane. Dinanzi a questo risultato ho pensato due cose: uno, che l'età da sola non è sufficiente come elemento determinante la scelta della risposta perché in genere su questa nella somministrazione dei test psicologici influiscono vari fattori, mai uno solo. Due, che comunque individuare la figura della donna giovane non è un merito per i più giovani mentre è un demerito per i meno giovani scegliere la figura dell'anziana signora come se l'essere scoperto anziano sia una cosa di cui vergognarsi. Anzi trovo che l'individuare il soggetto più giovane da parte dei giovani può essere vista come una scelta superficiale dato che riescono a vedere per prima la figura che a ben guardare è quella dominante. Cioé, partendo dal presupposto che una persona più matura ha più esperienza della vita, ha imparato a non fermarsi alla prima impressione ma ad allargare lo sguardo oltre l'apparenza, è possibile che riesca a cogliere alla prima occhiata l'immagine dell'anziana, meno appariscente. Ma questo è solo un mio pensiero. Ehm... dovresti farlo leggere a tua moglie, Giordano! Quindi Ibi, più che di affinità mentale io parlerei di... affinamento della mente.
Comunque, Giordano, in un certo senso ci sei andato più vicino tu nell'individuare più che l'età anagrafica come elemento decisivo per la scelta del soggetto del test, lo stato d'animo di una persona che tu restringi però solo all'essere ottimista o pessimista; in realtà però, l'essere l'uno o l'altro dipende da quello che gli psicologi in una parola sola definiscono "il vissuto" di una persona e di questo fanno parte persone, eventi, che hanno concorso a farne gli adulti che sono poi diventati. Quindi il discorso che riguarda la nostra psiche e di ciò che la muove in un senso invece che in un altro, non può essere riconducibile nell'interazione fra essa e la realtà esterna ad essa, alla presenza di un solo fattore. C'è tanto da leggere di interessante sull'argomento e non solo! Ma il tempo non basta mai e la notte che è il momento migliore perché finalmente... sola... Cavolo! Crollo ad un certo punto miseramente sul libro o sulla tastiera col solito colpo alla nuca! Comunque, qualcosa sono riuscita a leggere sempre sulle cosiddette "immagini ambigue" e in particolare ho trovato più soddisfacente per me e più interessante l'esperimento che attraverso quell'imagine ha fatto nella sua aula uno psicologo, un certo dottor Gianluca Antoni. Volevo farvi un riassunto perché so che quando vi rimando al link non ci andate ad aprirlo... Ma... tempus fugit... come sempre! E quindi vi metto il link! E' davvero interessante. Leggetevelo. Anche perché ho sempre in sospeso ancora un discorso sulla libertà cui accennavo prima, che si collega a quello che dice Gianluca. E se no poi non capite l'aggancio. Interessante anche scoprire che l'immagine della moglie-suocera identificata dagli psicologi come "Figura di Boring", non fu in realtà ideata dallo psicologo Edwin Boring. Non potete neanche immaginare l'immagine originale dove era raffigurata! Ehm... altro link!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).