E.C.: ..."il vissuto" di una persona e di questo fanno parte persone, eventi, che hanno concorso a farne l'adulto che è poi diventato.
Già che ci sono...
Buona domenica a tutti!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
carissimo iw6, ma dove sei finito? Torna a trovarci più spesso, le tue foto mi mancano! E sicuramente non solo a me
E magari torna a trovare noi tirrenici pure in carne, ossa e bipa!
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
Secondo la vostra prima e immediata impressione, (andare a cercare su Google non avrebbe senso!), chi o cosa appare ai vostri occhi in questa immagine?
giordano5847 ha scritto:
Ha! Ha! mi hai fatto litigare con la moglie a causa del tuo test e del commento di Pix . Le ho fatto vedere l'immagine, io vedevo la donzella la vecchia proprio no, mia moglie ha visto la vecchia e per vedere la donzella ho dovuto dettagliare il nasino, gli orecchini ecc... Nel nostro caso non penso sia come dice Pix mi sembra più pessimismo/ottimismo io sono un inguaribile ottimista: vedo tutto bello (vedere la vecchia ho fatto proprio fatica), ...
beh, con mia moglie non ho litigato ma per il resto è andata anche da noi nello stesso modo. Ma forse non è questione di ottimismo, il disegno mi era stato già svelato molti anni fa e ricordavo solo la ragazza nascosta...
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
Modificato da - pilotaDD in data 30/09/2018 17:37:07
Toni Servillo impersona,(ancora una volta magistralmente), la parte di un filosofo che si sostituisce al fratello gemello uomo politico in decadenza, e nel comizio sprona gli Italiani a ricominciare ognuno da se stesso, attraverso le parole della poesia di Bertolt Brecht, "A chi esita…"
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
carissimo iw6, ma dove sei finito? Torna a trovarci più spesso, le tue foto mi mancano! E sicuramente non solo a me
E magari torna a trovare noi tirrenici pure in carne, ossa e bipa!
Carissimo Amico, non vi ho dimenticati...come spesso accade nella vita a volte vieni assorbito da altre cose piu contingenti. La bipa la uso sempre, ma solo per andare al lavoro. Uscite questa estate sono state quasi zero e me ne dispiace parecchio...vorrei andare ancora in Croazia, sul lago di Garda, sulle Dolomiti ma è tutto rimandato. Ho un report che da una vita volevo pubblicare...magari lo metto qui sull'arca... A presto!
Rockrider 5.2 + kit bafang swxh Alcedo + batt. 9 Ah 36v Flyer in the dirt (Flyer S street + dual drive 27 - Custom MTB) Kalkhoff Pro Connect Alfine 11 speed ------------------------------- Per arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima...con un motore a scoppio
iw6cpk: un report che da una vita volevo pubblicare...magari lo metto qui sull'arca... A presto!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Esageri un po' però grazie Ibi. Anzi te ne dedico una! Per una sua particolarità...
Quale?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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iw6cpk: un report che da una vita volevo pubblicare...magari lo metto qui sull'arca... A presto!
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Il suo... Paese delle meraviglie, si chiama però... Rasiglia!
ESATTAMENTE!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Come fai a conoscerla? In tutto il forum nessuno l'ha mai nominata o ha fatto un report in merito. Io stesso l'ho scoperta pochi mesi fa... nemmeno il raduno umbro (stranamente) l'ha mai proposta. Sono curioso: hai usato la ricerca per immagini di google?
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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Modificato da - claudio02 in data 22/10/2018 18:26:25
iw6cpk: Come fai a conoscerla?... hai usato la ricerca per immagini di google?
ntZ!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ti sei spaventato, Claudio? No?! Mmm... peccato! Io invece, ogni volta che rivedo la scena, sussulto sempre quando d'improvviso lui si gira! Come, lui chi, Claudio?! Smiiigoool... (con l'intonazione di quando si sdoppia in "Scurrile")
“un incrocio tra un bambino dolente con un groppo di dolore che gli blocca la gola, ed un gatto che si sta strangolando con un gomitolo di lana prima di vomitarlo". (Così Tolkien ne "Il Signore degli Anelli")
Smèagol, (letteralmente "Strisciante, Penetrante"), soprannominato Gollum per gli orribili versi che era solito emettere, è una creatura che nasconde un terribile passato: dapprima di animo buono come tutti gli Hobbit di cui faceva parte, poi corrotto e deformato sia nel corpo che nella mente dal possesso prolungato dell'Unico Anello che lo fece precipitare nel baratro della schiavitù del suo potere. E in un vero baratro alla fine precipitò insieme all'Anello. Smeagol però in realtà è una fragile creatura e solo una pedina nelle mani di un abile ed astuto giocatore, il vero padrone dell'anello: Sauron, l’Oscuro Signore. Di questi "oscuri" esemplari che appestano la specie umana nel mondo reale a differenza di alcuni di quella animale, purtroppo non se ne registra l'estinzione. Mai! No, per morire muoiono prima o poi, che meglio sarebbe il prima possibile ma c'è sempre un rimpiazzo anche se da un'altra parte. E di Smeagol? Masse! Che si muovono compatte verso il baratro, pecore che seguono il folle capobranco di turno, prive di una propria identità, di propri ideali, che se pure li avevano li rinnegano rinnegando in definitiva se stessi.
FOTO GREGGE
...Quando il bambino era bambino, non sapeva di essere un bambino, per lui tutto aveva un’anima e tutte le anime erano un tutt’uno...
Peter Handkem, quindi e il suo "Elogio dell'infanzia" con cui ha inizio il film di Wenders, "Il cielo sopra Berlino"...
Il Muro rappresenta l’elemento centrale del film.
Il 9 NOVEMBRE 1989, IL MURO CHE DIVIDEVA LA CITTÀ DI BERLINO IN DUE, costruito nel 1961, simbolo dell’incomunicabilità tra Occidente e Oriente, CROLLÒ. SEMBRAVA CHE DA QUEL MOMENTO NON CI SAREBBERO PIU’ STATI MURI… E INVECE….
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
,,, L’avversario da vincere non è fuori, ma dentro di noi. Il colpo vincente è quello che ci libera dalle catene che imprigionano la nostra stessa anima...
...E’ la mancanza di capacità d’esser semplicemente uomini, con le proprie nobiltà d’animo e le proprie bassezze, che crea fanatici di ogni tipo...
...il fiero lupo, conscio della sua forza, non ne abusa mai contro altri della sua specie.
“...C’è il silenzio della mente che non è mai toccata da alcun rumore, da alcun pensiero o dall’effimero vento dell’esperienza. Questo è il silenzio innocente, e pertanto infinito. Quando c’è questo silenzio della mente, da esso scaturisce l’azione e questa azione non è causa di confusione o infelicità”.
(Jiddu Krishnamurti)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni. Pensa che in un albero c’è un violino d’amore. Pensa che un albero canta e ride. Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita. Te l’ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
(Alda Merini)
In alto c’è un pino distorto; sta intento ed ascolta l’abisso col fusto piegato a balestra? Rifugio d’uccelli notturni, nell’ora più alta risuona d’un battere d’ali veloce. Ha pure un suo nido il mio cuore sospeso nel buio, una voce; sta pure in ascolto, la notte.
(Salvatore Quasimodo)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Özgür Baba vive da solo in mezzo alla natura, e con il suo saz, (uno strumento musicale usato dai cantanti folk turchi),suona e canta una canzone il cui testo è tratto da un poema di Yunus Emre , uno dei più influenti poeti turchi e mistici sufi di epoca medievale in Anatolia. In esso il filosofo parla dei progressi tecnologici dei suoi tempi e cerca di mostrare la futilità delle vicende umane nonostante i risultati raggiunti.
Una sala d'incisione davvero unica con galli e galline che fanno da controcanto ed un gatto che ascolta in religioso silenzio!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Il 9 NOVEMBRE 1989, IL MURO CHE DIVIDEVA LA CITTÀ DI BERLINO IN DUE, costruito nel 1961, simbolo dell’incomunicabilità tra Occidente e Oriente, CROLLÒ. SEMBRAVA CHE DA QUEL MOMENTO NON CI SAREBBERO PIU’ STATI MURI… E INVECE….
Io il muro di Berlino lo vidi e con una certa paura passai pure oltre con i vopos e i cani lupo...
E pure quello di Nicosia e quello della Cisgiordania... e tanti altri.
Nessuno pensò che dopo il 1989 non ci sarebbero stati più muri... o forse gli stolti!
Ma quello di Berlino era particolare... non per tenere gli "altri" fuori ma per tenere i tuoi dentro. Insomma un carcere, non una fortezza!
PS anche Roma ha il suo muro che la divide! Andate per esempio a Piazza Risorgimento... ma pure quello è per tenere fuori, non dentro...
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Modificato da - pilotaDD in data 22/11/2018 06:44:59
pilotaDD: Ma quello di Berlino era particolare... non per tenere gli "altri" fuori ma per tenere i tuoi dentro. Insomma un carcere, non una fortezza!
Mah... Ti dirò, Pilota: io non vedo molta differenza fra chi è tenuto dentro e chi fuori il muro. In quest'immagine,
chi secondo te vuole uscire e chi invece vuole entrare? Ciò che appare chiaro è comunque che entrambi i due insetti, la cimicetta e la farfalla, vogliono andare oltre la rete ma entrambe sono impedite dalla sua presenza. Ognuno di essi ha evidentemente un obbiettivo da raggiungere e cercheranno in tutti i modi di superare l'ostacolo, di aggirarlo, di trovare un buco nella rete dentro cui passare. Dall'altra parte. Ora, rispetto ad un insetto, pensa un po' che cosa ha fatto e che cosa continua a fare l'uomo quando si trova davanti ad un muro che gli impedisce di raggiungere quella cosa che ha nome Libertà e per la quale è stato e sarà sempre disposto perfino a morire per essa. Ma la memoria storica dell'essere umano è scarsa, labile, solo qualche sprazzo qua e là e se con la superficialità del de-mente spalanca ancora gli occhi e la bocca esterrefatto dinanzi agli orrori del nazismo come se fosse esistito solo quello fra l'altro, magari non sa per esempio che alcuni Stati europei che già sapevano, rifiutarono di accoglierli quelli che da morte certa fuggivano, non li fecero scendere dalle navi, li rimandarono indietro. Tutte vite che si sarebbero potute salvare. A quanto pare però, le mandibole a questi impressionabili gli si sono bloccate solo dinanzi a quelle immagini del passato mentre gli occhi dinanzi ad altre successive sino a quelle presenti, hanno assunto un'espressione catatonica di chi non ha più la percezione della realtà, della vita umana, di cui ha solo una coscienza numerica: mille qua... diecimila là, un milione da un'altra parte... Già, da un'altra parte... "E dinanzi all'altro e all'altrove si erigono muri, reale o metaforici, costruiti da blocchi di cemento o da reticenza psicologica... per paura." Creata ad arte e poi strumentalizzata dal potere. E dal fenomeno della "deresponsabilizzazione gruppale può nascere quell'ideologia di massa" in cui ogni individuo perde la capacità di pensare con la propria testa perché fagocitata con tutte le altre, dal testone paranoico di turno che le trascina con sé verso il precipizio! E' un vero peccato che le masse non seguano sempre il capobranco capace di portarle invece verso la vetta per piantarvi in cima la bandiera di un mondo migliore per tutti.
A proposito di fortezza (quella che veniva costruita per difendersi dagli attacchi nemici ma che prima o poi venne sempre superata e aggirata anche in quel caso!), di una fortezza si parla ne "Il deserto dei Tartari" di Buzzati: "l’assoluta mancanza di pericolo del deserto viene avvertita come tanto più minacciosa quanto più assente è ogni individuo che provenga da esso: il giovane tenente Drogo invecchierà, insieme a tutta la guarnigione, nella perenne attesa di un nemico che non c’è e la sua vita sarà consumata per intero in una difesa spasmodica da ciò che, all’esterno, non esiste." E a proposito di deserto, aggiungo solo un passaggio di uno scritto di Hannah Arendt, (la filosofa di Prudente...A proposito.. che fine ha fatto?), la quale se ne serve insieme all'oasi, come metafora per esprimere la sua idea di cittadino... pensante e protagonista nella vita pubblica. Almeno così l'ho intesa io.
Ella dice: Se la funzione dello spazio pubblico è quella di gettar luce sugli affari degli uomini grazie alla creazione di uno spazio dell’apparenza nel quale essi possono mostrare negli atti e nelle parole, nel meglio e nel peggio, chi sono e quello che possono fare, allora l’oscurità è arrivata quando questa luce viene estinta da “l’assenza di credibilità” e dal “governo invisibile”, da discorsi che non rivelano ciò che è ma lo nascondono sotto il tappeto, da esortazioni, morali o di altro tipo, che con la pretesa di difendere le vecchie verità, riducono tutta la verità a una trivialità senza senso.
A me piace 'sta Arendt. A voi no? Anche in quella "Banalità del male" che qui fu da qualcuno mal compresa. Ah, a proposito: io non credo nemmeno in un'altra differenza, Pilota. E cioè fra il portar via dalle proprie case le persone per condurle nell'inferno e il rimandare nelle proprie case le persone che l'inferno ve lo avevano lasciato.
Perché lo dico solo ora? Perché ora sono in vena di chiacchiere. A volte invece mi prende quello che io chiamo "il mutismo". Labbra sigillate e silenzio intorno a me. Ci scommetto che qui molti mi preferiscono in questa fase.
Ma veniamo alle metafore della Arendt:
Il deserto avanza, e il deserto è il mondo nella cui congiuntura ci muoviamo (…). Il rischio è che diventiamo veri abitatori del deserto, e che lì ci sentiamo a casa. L’altro grande rischio è dovuto alla possibilità delle tempeste di sabbia; ciò significa che il deserto non è sempre pace cimiteriale, che in ultima analisi tutto è ancora possibile, ma scatena un movimento autonomo. I movimenti totalitaristi sono quelle possibilità: la loro pericolosità deriva proprio dall'essersi adattati in misura estrema alle condizioni del deserto. Non si aspettano altro, per cui sembrano essere le forme politiche più adeguate alla vita nel deserto. (…) i movimenti totalitari – le tempeste di sabbia nelle quali tutto, dalla calma mortuaria, scoppia d’improvviso in pseudo-azioni –, minacciano le due facoltà che potrebbero metterci in grado di cambiare il deserto (non noi stessi) a poco a poco: la facoltà della passione e dell’agire (…). Solo da coloro che riescono a sopportare (endure) la passione per la vita nelle condizioni del deserto, ci si può aspettare che raccolgano dentro di sé quel coraggio che è alla radice dell’agire, di tutto ciò che fa sì che l’uomo diventi un essere agente. Per di più le tempeste di sabbia minacciano anche quelle oasi nel deserto senza le quali nessuno di noi potrebbe resistere (…). Le oasi sono tutti quegli ambiti della vita che esistono indipendentemente, del tutto o in parte, dalle condizioni politiche (…): nell’isolamento dell’artista, nella solitudine del filosofo, nella relazione priva di mondo tra uomo e uomo che si ha nell’amore, e talvolta nell’amicizia (…). Se quelle oasi non fossero intatte, non sapremmo come respirare. (…). Ma le oasi non sono uguali a «distensione»; sono fontane corroboranti,che ci rendono capaci di vivere nel deserto senza conciliarci con esso. Il pericolo opposto è assai più frequente. Il termine comunemente usato è escapismo. Si fugge dal mondo del deserto, dalla politica verso... non importa dove.(…)le oasi che possono donare la vita vengono distrutte quando vi cerchiamo rifugio, può sembrare a volte che tutto congiuri per far dilagare il deserto ovunque. (…)
(Tratto da: Tra il deserto e le oasi. Il luogo della cittadinanza attiva in Hannah Arendt di Maria Felicia Schepis)
Della mia conterranea dottoressa Schepis volevo consigliarvi un altro interessante articolo su "Il cielo sopra Berlino". Ma magari un'altra volta...
Cavolo! Nessuno ha risposto al mio indovinello su questo film malgrado i tanti indizi!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
[...]Cerca una maglia rotta nella rete che ci stringe, tu balza fuori, fuggi! Va, per te l’ ho pregato, – ora la sete mi sarà lieve, meno acre la ruggine…
“In limine” di Eugenio Montale
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo! ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!) una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata) Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...) MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...) pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...) e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)
E sì, c'è proprio da morire per... Mr. Jones come puntale dell'albero di Natale, per l' "indomito Nocchiero", per "Don Quijote de la Mancha, Ronzinante e Sancio Panza sono pronti a difendervi dai giganti cattivi!" e per "sono a Ibla, sono a Ibla!!!"!
Beh, Job, a parte la risata iniziale, mi sono poi soffermata a fare due considerazioni: la prima, sull'idea che t'è venuta di adornare il fantasmagorico alberello con le foto dei tuoi animali e lho trovata molto... tenera! L'altra, sulla gioia che quest'augurio personalizzato ha portato sull'arca dove è stato accolto da tutti gli animali con una standing ovation che non ti dico cosa ha scatenato! Tutti i quadrupedi in piedi su due zampe che applaudivano con le altre due! Tutti gli uccelli sospesi in volo battendo le ali in avanti invece che su e giù! I rettili in equilibrio sulla punta della coda ondeggiavano a destra e a sinistra come pure le proboscidi gli elefanti e sulla testa di questi le corna le lumache, dando vita tutti insieme ad una specie di ola a tempo con gli applausi! C'era anche, a dire il vero, un merlo che... fischiava! Ma quello, lo sai, oltre a essere un gran buffone, non ama molto la confusione. E io che potevo fare dinanzi a tanta esuberanza dei miei cari animali se non sorridere? Così come ho sorriso alla vista del Mister perfettamente a suo agio in mezzo alla neve e felice in compagnia tua e di Lea. Ma il pappagallo è una new entry? No, perché non ce l'avevi mai presentato! E perché il nome 118? Ha a che fare con la storia del macello cui sarebbe stata destinata la povera bestia? Infine Job, ovunque tu ti trovassi, il paesaggio innevato, già dallo scorcio lo immagino bellissimo! (Comunque penso in Toscana... Per la presenza dei tuoi cavalli!). Io invece ricambio gli auguri , con immagini assolate (più giù) e con unico animale presente, una folaga in volo dentro i caldi raggi di un sole dicembrino mentre fantasmagorico era il gioco di luci da essi creato sulla superficie di un lago ricoperto di scintillanti stelle. In realtà gli uccelli fluttuanti sul lago erano diversi ma non riconoscibili da lontano (avevo dimenticato il binocolo a casa), tranne la folaga che si alzò in volo e nelle foto non si vedono proprio perché il cellulare prestato dal mio amico era appartenuto a suo nonno! Ehm... il mio insieme alla reflex ... a casa. No, non dimenticati, lasciati di proposito! A volte la testa mi dice così, niente filtri fra lei e la natura! Sob...!
Grazie Job. (Ho fatto la rima! Ahah!)
Pilota!!! Ma che diavolo ci facevi a Ibla a dicembre?! Hai dirottato l'aereo a Comiso? No, io non c'ero, ero al sole sul lago ma hai trovato anche meglio: una soffice e lieve nevicata in quel luogo magico che è Ibla in qualunque stagione dell'anno! Mi "perplimo" anch'io per non averti potuto accogliere con un calice di vino... cotto, magari, meglio sicuramente contro il freddo e l'influenza che spero non ti sia venuta per colpa di... Ibla!
Ah! Ma allora piace anche a te Guzzanti!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Voglio porgere i miei migliori auguri a tutti voi di jobike per l'anno nuovo ormai alle porte. E lo farò traendo spunto da quelle straordinarie immagini del grande fumettista che è stato Bernie Wrightson. A quanto pare nessuno di voi lo conosceva! O anche voi come me ma molto più di me, siete affetti da quella che io chiamo sindrome da mutismo, cronico, nel vostro caso! Comunque sia, questo disegnatore da me molto stimato e apprezzato, ha illustrato anche, e non mi soffermo a esporvi oltre a che cosa se no facciamo notte o meglio, giorno, anche quindi, l'intramontabile opera che l'allora diciottenne Mary Shelley, pubblicò nel 1818 col titolo di "Frankenstein". Stavo seguendo un filo dei miei pensieri sulla "Libertà" quando mi venne in mente questo romanzo gotico-horror per una delle tematiche in esso trattate che a quel filo si riconduce e volendo fare comunicazione per immagini che pensavo qualcuno potesse decodificare, ho scelto quelle del grande Bernie, sicura che perlomeno su queste qualcuno di voi sarebbe intervenuto esultante! Macché! Comunque sia, la tematica cui mi riferivo è quella sul "pregiudizio". La "Creatura" del dottor Frankenstein, in realtà, quando prende vita dalle sue mani si presenta al mondo buona, innocente, ma invece di trovare quell'amicizia che lei cercava negli uomini, da questi riceverà solo odio e cattiveria, a causa del suo aspetto senza neanche provare a comunicare con lei. E sarà infatti il pregiudizio a trasformarlo veramente poi, nel mostro che non avrebbe mai voluto essere.
Il pre-giudizio, si basa sul sentito dire ed è stupefacente quanto ci si ritenga furbi nel fare affidamento ai pregiudizi, ma quanto si sia sciocchi nel non mettere in discussione quello che si sente dire,informandoci piuttosto che dire come la pensiamo su fatti e persone di cui non conosciamo nulla. E chi lo dice che se noi abbiamo dei pregiudizi sugli altri, questi non li debbano avere su di noi? E certo non ci piacerebbe.E a nessuno potrà mai piacere di essere vittima dei pregiudizi perché questi creano la cosa peggiore che può succedere ad un essere umano: la perdità di libertà.
Ora, se libertà significa in primo luogo liberare la nostra mente dai condizionamenti inconsci, ciò che auguro qui a voi, a me, ad ogni uomo di questa Terra è la Conoscenza: per abbatterli i muri invece che continuare a costruirli. Per vivere nella libertà piuttosto che sopravvivere nella paura.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Voglio porgere i miei migliori auguri a tutti voi di jobike per l'anno nuovo ormai alle porte. ........
Grazie Ibla! Sei grande Cavoli con un piccolo spunto tiri fuori un romanzo e ... piacevole da leggere per giunta ma, sei uno così per caso passasse da Ibla (diverse strade portano a Ibla) potrebbe avere il piacere di salutarti?
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Mi unisco agli Auguri alla cara Ibla, perenne spunto di riflessioni qui sul Forum E di aggiornamento alla bellezza e all'arte di quelli come me che sono pedalatori un pò inariditi
Non avendo più animali in casa (ma ospitando spesso quelli dei vicini) la mia cartolina d'auguri è "inanimata" ma non del tutto perchè la fiamma del lume è forse la cosa più vicina alla vita
E Buon Anno a TUTTI !!!!!!!
Pix su Frisbee Atlas, su pieghevole 20" Kawasaki con kit Bafang centrale e su Cargo muscolare "artigianale"
Quanta magnanimità nelle tue parole, Giordano! E poi... Se uno, così per caso, passasse da Ibla o dovesse incontrarla ad un incrocio delle diverse strade che portano a lei , il piacere di tale fortunato incontro sarebbe semmai tutto di Ibla!
Grazie anche a te Pix. Da parte mia c'è solo il piacere di una condivisione, (a volte anche solo ludica), della conoscenza, senza mai la pretesa di insegnare nulla a nessuno. Nella condivisione infatti ognuno apprende qualcosa dall'altro. Riguardo poi alla tua da te presunta aridità, penso che l'immagine da te colta attraverso l'obbiettivo, sia significativa invece di quella sensibilità che cattura nella fiamma di una candela un calore che scalda più che il corpo, l'anima.
Diceva Nietzsche:" Questa io la chiamo idealità: vedere un'aurora là dove viene accesa una candela!"
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
A me sembra che non stia molto bene... Da un po' di giorni ormai sta sempre più vicino alla casa e se sto a guardarlo attraverso i vetri rimane lì dov'è, non fugge via, piega la testina ora a destra, ora a sinistra e mi osserva anche lui. Poi con un salto, raggiunge le briciole e i semini del pane che metto per lui sul davanzale della finestra e comincia a becchettare senza però mai perdermi di vista. Altrimenti becchetta in mezzo all'umido ma senza raspare con le zampette nella terra come fanno di solito i merli in cerca di lombrichi. Tiene sempre le ali semiaperte e così pure il becco... Beh, preferivo quando faceva il buffone saltellando in linea retta di lato piuttosto che in avanti, movimento che suscita sempre la mia ilarità quando osservo i merli che raspano tra le foglie che come un tappeto coprono in autunno la terra, sollevandole per aria in un vortice di colori giallo, rosso e arancio! Preferivo quando schizzava via come un fulmine al mio improvviso apparire, con un verso acuto dal tono arrabbiato di chi ti manda a quel paese per avergli fatto prendere un colpo e interrotto la sua colazione persino all'alba! Ho pensato di assemblare alla meno peggio quattro pezzi di legno e costruirgli un rifugio perché se è vero che madre natura li ha cautelati dal freddo, gli uccelli, con una temperatura corporea più elevata della nostra, è pure vero che se sono resi più deboli dalla vecchiaia o da una malattia, non disdegnerebbero stare al calduccio al riparo dalle intemperie dell'inverno. Qualcuno dirà:"Lascia che la natura faccia il suo corso...." Sì, ma lontano dagli occhi, preferirei! Cavolo! Mi si stringe il cuore a guardarlo mentre si avvicina quasi in cerca di aiuto. No, non si può rimanere freddi e indifferenti dinanzi a chi ti chiede aiuto, a chi cerca un riparo dalle intemperie della vita, perché se è di quella di un essere umano che si tratta, allora abbandonarsi al fatalismo e chiudere gli occhi mentre altri decidono al posto nostro sulla sua sorte, non è di corso naturale delle cose che oseremo parlare, quanto di uno snaturamento dell'uomo stesso per ciò che sembra essere in lui e che invece gli animali sembra non abbiano: un'anima.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Diceva Nietzsche:" Questa io la chiamo idealità: vedere un'aurora là dove viene accesa una candela!"
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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Il gelido abbraccio dell'alba mi lascia senza fiato, le dita avvinghiate alla tazza di caffè bollente, le labbra anelanti verso il perfilo d'oro antico come un raggio di sole: e tra fili d'erba agghindati di cristalli di brina, sorseggio avidamente il mio caffè e il silenzio dell'ora più bella. Lui è già lì che mi aspetta sul davanzale della finestra.
Faccio finta di non vederlo, trattenendomi a stento dall'abbracciarlo per quel suo modo buffo di scuotersi gonfiando le sue spennacchiate piume. Per la contentezza di vedermi. Ehm... Ha scoperto il bio:molliche di pane raffermo di farina biologica e chicchi di farro, biologico anch'esso, manco a dirlo! Ah!Ah! Mi trovavo questo a casa e a quanto pare gradisce! Ma mi sono ripromessa di comprargli altre granaglie. Sì, lo so, lo sto viziando maè un piacere oltre che per lui, anche per me che godo di momenti di vero relax in sua compagnia!
E mi diverte, quando faccio finta di non vederlo allontanandomi in direzione opposta alla sua, cogliere il suo sguardo interrogativo con la testina piegata di lato, mentre mi guarda pensando:
"Ma che fa, se ne va? Vorrei sapere che ci trova di bello a gironzolare in giardino con una tazza in mano e con questo freddo cane!" Il mio cane ovviamente non gradisce il paragone e gli abbaia contro.
E poi... L'alba mi riserva d'improvviso un'altra magia... Tutta la bellezza del mondo in 15 grammi appena di vita!
(Cinciallegra!)
e...
Chopin, ammirato dalla voce così pura e melodica del pettirosso, cercò di imitarla nel tema principale della Grande Polonaise Brillante (un onore che ha procurato al pettirosso il soprannome di “Chopin dell’aria”).
La poetessa americana Emily Dickinson dedica al pettirosso alcuni dei suoi versi più famosi e commoventi:
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto in vano. Se allevierò il dolore di una vita o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano.
Mentre dall’altra parte del mondo, il poeta libanese Khalil Gibran si rivolgeva al pettirosso con queste parole:
“Avrei voluto essere come sei tu libero da prigioni e catene”.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
prudente: Ho notato che Toninelli indossa sempre una giacca troppo stretta di braccia. Non so se è una moda. Credo che voglia sembrare muscoloso.
(v. Bicicletta come... pag.2)
Ho visto anche il video sulla trasmissione di Floris, " DiMartedì", qua su internet, ma non perché le segua abitualmente trasmissioni come questa, in quanto non le reggo molto, trovando invece più edificante per il mio equilibrio psichico... il Teatro. Quello appunto con la T maiuscola, appagante per la mente e non frustrante come l'altro teatro, quello con la t minuscola come minuscoli sono gli uomini che vi recitano contendendosi i ruoli più importanti, incapaci infine di mettere in scena nemmeno una farsa perché non fanno neanche ridere. E guardato che ebbi sia il primo che il secondo video, riflettevo su come nel Teatro dell'assurdo di Beckett, l'attesa di "Godot" lascia dentro un sospeso che mantiene però viva la speranza che prima o poi arriverà. Nell'assurdo invece teatrino delle vicende politiche umane, si fa sempre più forte dentro la certezza che Godot non arriverà mai.
Comunque sia, tornando a "DiMartedì", l'immagine ferma sul video, era quella del Ministro Toninelli e ormai appena lo vedo ripenso alle parole di prudente sulle sue maniche e m'è venuta la curiosità di verificare se di recente avesse o meno provveduto a farsele allargare! Ahahah! Macché, niente! Sempre strette e anzi m'è sembrato che vi si sentisse più stretto del solito... Magari perché era troppo Concita...to?!
Ah! Quasi dimenticavo...
Beh! Non trovate anche voi che stia decisamente meglio? Ehm... gli ho comprato dei biscotti energizzanti! Ormai becchetta a due passi da me
ma evito di fargli acquistare una completa fiducia fino a farlo mangiare persino sulla mia mano perché è meglio per lui che rimanga selvatico. Amare non è forse volere soprattutto il bene dell'altro? O no?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Il benaltrismo, letteralmente, è l’atteggiamento di chi elude un problema sostenendo che ce ne sono altri, più gravi, da affrontare.
Con un’ironia sottile e diretta i The Jackal hanno evidenziato,in parole povere, che rispondere ad un problema con un altro problema non risolverà alcun problema."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Dov'è Ibla ? Ci hai abbandonato ? Sei salpata con l'arca verso altri lidi ?
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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Job: Dov'è Ibla ? Ci hai abbandonato ? Sei salpata con l'arca verso altri lidi ?
"Ma già le navi stavano scomparendo all’orizzonte e io rimasi qui, in questo mondo pieno di responsabilità e di fuochi fatui." Calvino, "Il visconte dimezzato"
A volte, caro Job, la vista dei fuochi fatui può creare una sorta di nausea, che può diventare talmente insostenibile da desiderare solo di allontanarsi da essi il più possibile e con qualsiasi mezzo. E sarà perché amo il mare, mi sono ritrovata a... navigare, per caso. Inizialmente a nuoto, in acque a me sconosciute per cui ogni tanto prendevo scogli di petto ma continuando poi bene o male ad andare avanti alla scoperta del luogo e dei suoi... abitatori. Perché? Mah! Forse perché se respirare l'aria del mare fa bene, qui, trovavo che fosse particolarmente salubre: il fumo maleodorante di quei fuochi non riusciva a raggiungerlo.
Ad un certo punto passò... Noè con la sua Arca e sporgendosi da essa mi fa: "Senti Ibla, non è che potresti sostituirmi al timone della mia Arca? Cavolo! E' una vita che sto tra gli animali, vorrei finalmente vivere un po' tra gli esseri umani!" "Ehm... sicuro Noè di voler fare questo scambio?", gli faccio io. E lui:"Certo! Perché? Qual'è il problema?" "Ce ne fosse solo uno!", avrei voluto rispondergli, ma mi limitai a dirgli:" Nooo, niente! Nessun problema!" E si tuffò... C'era da morire! No, perché la tunica che per lo spostamento d'aria gli si gonfiò come un paracadute, scoprì delle gambette ossute che annaspavano forsennatamente nel tentativo forse di frenare la caduta da un'altezza che nell'entusiasmo della libertà ritrovata, egli aveva dimenticato essere di ben quindici metri! Dopo il tonfo, pensai che non sarebbe riemerso più, magari per un infarto sopravvenuto allo spavento! E invece, e senza nemmeno riprendere fiato né di darmi il tempo di chiedergli"Tutto ok?", si mise a nuotare puntando dritto verso la terraferma, sbattendo come un pazzo scatenato braccia e gambe come chi è sul punto di annegare ma allontanandosi invece sempre più, lasciandosi dietro un'enorme scia di schiuma bianca. Finché scomparve! Non mi restava altro da fare a quel punto che arrampicarmi sulla scaletta e saltare sull'Arca.
Erano tutti là in coperta i miei amati animali e mi vennero incontro allegri e festanti! Perché a quanto pare Noè non era di grande compagnia, mai che organizzasse una festa, di portarli a terra manco a parlarne e le loro giornate erano insomma di una monotonia mortale! Con l'aggravante che essendo una sola coppia per ogni specie, ognuna di esse doveva sorbirsi ogni giorno sempre la stessa faccia! Certo... pesantuccia 'sta cosa! E quindi in me videro subito la prospettiva di un possibile cambiamento: intanto perché ero una donna e poi perché rispetto ai seicento anni di Noè, i miei apparivano loro chiaramente e in ogni caso sotto i cento!
Beh... non tutti a dire il vero mi vennero incontro sorridenti: alcuni si mantennero a debita distanza scrutandomi timidamente in silenzio, altri, i diffidenti, gli scontrosi, gli abitudinari che alla sola idea di un cambiamento nel loro schemino mentale vanno in paranoia, digrignando i denti borbottarono parole per me senza senso . Del resto, nemmeno il senso di salire su quell'arca mi era del tutto chiaro ma la vista da lassù di quel bel mare mi piaceva ed era anche più rilassante che nuotare tra uno scoglio e l'altro. Quindi, indicai l'ancora, con un cenno della mano ad un elefante sorridente che essendo anche intelligente, l'afferrò con la sua lunga proboscide e come fosse un fuscello la lanciò giù in fondo al mare. E così me ne stetti dall'alto della mia Arca a godermi quel bel mare, a scoprirne i misteri e i suoi strani abitatori e in compagnia di animali di ogni specie con i quali, a parte qualche piccola incomprensione dovuta al linguaggio a volte poco chiaro, il loro a me o il mio a loro, sono stata bene. Mi ricordo per esempio di un fatto singolare, oddio, abbastanza comune in realtà per la specie cui appartiene l'animale in questione:lo scimmione.
Un grosso scimmione ad un certo punto, si staccò dal gruppo dei diffidenti e si fece avanti con l'andatura sua tipica, goffa, sgraziata, primitiva: braccia penzoloni ma un po' arcuate per mantenere una certa tensione nei bicipiti che da maschione deve tenere sempre in bella mostra, sollevandole di tanto in tanto all'altezza del petto che colpisce ripetutamente con i pugni e con tanto di rimbombo, causato forse... dal vuoto che ha dentro. E con un sorrisino che a me parse a dire il vero, un ghigno, esclamò, : "Tu venuto qui a mangiare mie banane!", e giù con i pugni sul petto!
"Cavolo!", pensai, "ma questo di che parla? E soprattutto, come parla, se nell'attribuzione del genere usa solo il maschile? Meglio ignorarlo... No, perché poverino.... se mi sente usare maschile e femminile, magari gli creo altri problemi nella sua confusa testolina!" Ahah! Fu un momento... esilarante! No, perché si sa, gli scimmioni fanno ridere! In realtà, venne fuori poi che non aveva una testolina e né tantomeno confusa, che conosceva l'attribuzione di genere e non solo quello e che forse solo un'atavica pulsione testosteronica lo aveva spinto a mettere su, quella ridicola messinscena. A quanto pare anche gli animali, come noi, possono mostrarsi... a pezzi! Comunque sia, la mia permanenza sull'Arca era resa piacevole dalla loro presenza persino se silenziosa.
Senonché, un bel giorno che di bello in realtà non aveva nulla, si frantumò... L'Arca?! Ma no Job! Quella, come le cose che venivano costruite una volta, è indistruttibile! Il portatile! Il portatile, Job!
Cavolo! Mi addormentai mentre lo tenevo sulle gambe, sdraiata sul divano e mentre sognavo tutta quella storia con Noè, mi svegliai di soprassalto al rumore del suo tonfo in mare, scoprendo che il botto era stato quello del pc sul pavimento. Il monitor si è trasformato in un quadro astratto, puoi vederci in tutte le sue macchie in bianco e nero di varie forme, tutto quello che ti pare! Ripararlo? Macché! ". Non conviene !" Così, dicono. Gran brutta storia quella del "non conviene" per la storia dell'uomo e del suo pianeta! Ma di questa, non fanno pure parte quelli a cui invece il "non conviene", conviene? Cavolo! Sto divagando di nuovo! Già, perché anche all'inizio avrei potuto rispondere alla tua domanda semplicemente dicendo che mi si è rotto il portatile (il fisso già abolito da prima), e che inoltre le "responsabilità di Calvino", ultimamente hanno subito una moltiplicazione che ben lungi dallo sfamare come quella del pane e dei pesci, mi ha invece resa affamata: di tempo e di sonno! Ma, quel tuo "salpare verso altri lidi", ha fatto salpare la mia fantasia dai "fuochi fatui", sino a rimanere aggrovigliata tra realtà e invenzione, tra favola e verità! Che poi, nella favola non si nasconde spesso una verità? Comunque sia, leggendo poi però il tuo "appello", mi son detta:" Cavolo! Non è che Job ha pensato che io potessi salpare con l'Arca senza neanche salutare?! E magari pure Pix!?!" Quindi, Job. ho deciso che rimandare ad un "tempo" migliore per tornare ma anche solo per salutare, non era più ammissibile dinanzi al tuo "chi l'ha visto", e ho fatto un collage tra vari pezzi di computer , sfruttando di ognuno le parti funzionanti! No, perché, scrivere sul cellulare, io lo trovo stressante, figurarsi navigare, compresa la ricerca per un nuovo portatile. E infatti non l' ho ancora fatta ! E, ripeto, mi scarseggia veramente il tempo più del solito, ultimamente.
No, non farei mai salpare l'Arca senza salutare jobike ma soprattutto te, Pix ed Elle anche se sta dietro le quinte! E poi, Job, verso quali lidi vuoi che salpi l'Arca? Col rischio di essere respinta da amministratori con le teste quadrate che magari mi rimanderebbero in altomare pure in tempesta, col rischio di morire annegata con tutti i miei amati animali? Ntz! Ntz!! Non se ne parla proprio! E poi non sono interessata a nessun altro lido, per cui l'Arca rimarrà qui fino semmai ad arenarsi in fondo agli archivi di jobike.
Ah, a proposito dell'avarizia del tempo, sai Pix che stasera sono riuscita finalmente a piantare i semi che avevo conservato di quel bellissimo papavero viola? Do you remember? Sssè! Vabbéh! Chissà se sono in ritardo anche per questa semina...? Ah... E un'ultima cosa e chiudo, tranquilli! Avrei voluto condividere con voi tutti, delle foto di una bellissima isola ma poi c'è stato il botto e quindi ora ci sarà un lavoraccio da fare per recuperarle e risistemare tutto quello che è rimasto... nella memoria del defunto.
Ma, volendo...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ho ripescato dal cellulare una foto dell'Isola di cui accennavo prima. Beh, che ci vedete di particolare? Intanto io la dedico a te, Job.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Claudio... Ma chi è? La tua nuova fidanzata? Non più quindi "la russa" ma "la spagnola"! Certo che da come ti esprimi, potrebbe sembrare che tu stia parlando dell'influenza! Ehm... attento quindi a non beccarti quella... mortale!
Bella foto.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ibla ha scritto: Ho ripescato dal cellulare una foto dell'Isola di cui accennavo prima. Beh, che ci vedete di particolare? Intanto io la dedico a te, Job.
Aprire jobike il lunedi mattina e vedere che l'Arca è tornata in porto sana e salva, non è un lunedì come gli altri ...
Aprire jobike il lunedì mattina e trovarsi pure una dedica... che vita idilliaca !!!
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