“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Cavolo! Neanche il tempo di iniziare il concerto e me li hanno... oscurati! Ehm... Val la pena goderseli un altro po'...
* Direttori d'orchestra *
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Prudente! Eh! Ma se tu ti presenti con un video su Mancuso, io rilancio!
E comincio col presentarlo con un articolo da cui emerge oltre alla sua straordinaria conoscenza sul mondo delle piante e non solo, la sua anima sicula! (Riporto per intero l'articolo e non il link relativo perché avreste difficoltà a leggerlo su Repubblica on line. Per il successivo, del Corriere, ho trovato invece un escamotage .
Locali-Palermo
Stefano Mancuso, lo scienziato delle piante: “Porto nel cuore i ficus di Palermo” 10 GIUGNO 2019 Intervista al neurobiologo messinese: "Chi arriva nella Conca d'oro rimane stupefatto per la varietà. È una sensazione che aveva già provato Goethe"
DI MARIO PINTAGRO
Più che un cervello in fuga dalla Sicilia il professore Stefano Mancuso è un cervello itinerante. Gira il mondo tenendo conferenze sull’intelligenza delle piante, sulla straordinaria capacità di adattamento dei vegetali. Scrive libri di una chiarezza esemplare che sembrano manuali d’istruzioni per salvare il pianeta dalla distruzione. Messinese, classe ’71, Mancuso è professore associato al Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell’Ambiente Agroforestale dell’Università di Firenze, dove ha fondato e dirige il Laboratorio internazionale di Neurobiologia vegetale. Il New York Times lo ha indicato come uno tra i venti studiosi che influenzeranno maggiormente la divulgazione scientifica nei prossimi vent’anni e a cui è affidata la missione di salvare il pianeta. A Palermo ha affascinato il pubblico di “Cogito”, la manifestazione itinerante ideata da Francesca e Alberto Tasca in cui spiega le virtù delle piante.
Professore Mancuso, quaranta anni dopo il discusso libro di Peter Tompkins “La vita segreta delle piante”, lei attribuisce alle piante la capacità del problem solver, capacità più spesso assegnata al mondo animale.
"E’ quello che studio io nel mio laboratorio da vent’anni, cioè la capacità delle piante di risolvere i problemi. Le nostre abilità non sono affatto uniche. Le specie animali e quelle vegetali hanno obiettivi comuni, sopravvivere. Anche le piante elaborano strategie per poter continuare a vivere, ma a differenza nostra sono più brave di noi".
Sono più brave perché secondo l’evoluzione sono comparse sulla Terra prima degli animali?
"Non è soltanto questo. Dureranno oltre. Noi umani siamo giovanissimi come specie, abbiamo appena trecentomila anni di vita, le piante hanno centinaia di milioni di anni, e purtroppo stiamo facendo tutta una serie di cose che allo stato dei fatti non lasciano prevedere una vita molto lunga. Dobbiamo pensare che la vita media di una specie è valutata in cinque milioni di anni, ma ogni anno perdiamo qualche pezzo".
Quante specie si estinguono ogni anno?
"Tante, e molte forse non abbiamo neanche il tempo di scoprirle. Se non invertiamo questa tendenza distruttiva, non avremo molto futuro. Oggi i nostri consumi sono esagerati. L’umanità nei primi sei mesi dell’anno consuma tutto quello che dovrebbe consumare in un anno. Per un semestre va in debito. E così finiamo per indebitare le prossime generazioni. Se tutto il pianeta fosse abitato da americani, ce ne vorrebbero sei di pianeti ogni anno".
Ha citato l’America, così smisurata nei consumi.
"E’ quella che incide di più nei consumi e produce inquinamento. E che nega il cambiamento climatico che è nei fatti. Ma al momento il problema è ancora risolvibile. Ecco perché parlo di stupidità. Noi pensiamo di essere la specie più intelligente ma ci stiamo comportando in maniera illogica".
Sembra di leggere un passo della sua Costituzione delle piante.
"E infatti mi riferisco a quella. Otto articoli che ho scritto per dare voce alle piante. Per esempio è vietato il consumo di tutte le risorse che non sono riciclabili o rinnovabili. Dobbiamo capovolgere il nostro punto di vista. Ma lei lo sa che tutti gli animali, dal bruco alla balena, sono appena lo 0,3 della massa vivente? I funghi sono sei volte più degli animali, le piante l’85 per cento e noi dipendiamo da esse. Totalmente".
Ogni anno si perde qualche specie. Cosa prova lo scienziato verde?
"Grande tristezza. Siamo nel pieno della sesta estinzione. Ogni processo comporta milioni di anni. Ma quest’ultima estinzione la stiamo provocando noi. Perdiamo un numero mille volte superiore alle estinzioni studiate".
Però al tempo stesso scopriamo nuove specie, magari dal Borneo potrà venire una cura anticancro.
"E’ qualcosa che rende felici gli scienziati. Basti pensare che nove principi medicinali su dieci vengono dalle piante. A cominciare dall’aspirina. Chissà cosa c’è nel 50 per cento delle specie che dobbiamo ancora scoprire, magari la cura per il cancro che cerchiamo con affanno".
Abete dei Nebrodi, Zelkova, qualche asteracea. Negli ultimi cento anni si continuano a scoprire nuove specie in Sicilia.
"E’ incredibile. Perché nonostante i tanti dominatori, nonostante il saccheggio e lo sfruttamento dei suoli, c’è sempre qualcosa da scoprire. E’ il luogo con la più alta diversità d’Europa, perché sta al centro del Mediterraneo".
Cinipide del castagno, punteruolo rosso, Xylella hanno però decimato boschi, coltivi e strade...
"E’ un segno, in parte, della globalizzazione. Inevitabile. Tranne per la Xylella, che è frutto del cambiamento climatico. Ma non mi pare che le palme di Villa Tasca stiano male. Sono magnifiche".C’è un albero nel cuore del professore Mancuso?"Ce ne sono due. Intanto i ficus, e in particolare quelli di Palermo. Possono crescere altrove in Italia, ma non con le dimensioni che trovi qui. Se vuoi vederli così belli, grandi e monumentali, devi prendere l’aereo per l’India o l’Australia. E poi le palme, tutte".
Per Linneo la palma era il principe del regno vegetale.
"E sono tra le piante più moderne dal punto di vista evolutivo. Amo anche il Ginkgo biloba che è una pianta remota, esiste da 200 milioni di anni. E’ meravigliosa, in autunno cambia e diventa dorata, e poi ha il fascino di una terra lontana. Chi arriva a Palermo rimane stupefatto dalla varietà. E’ una sensazione che aveva già provato Goethe nel 1787. Lui le aveva studiato le piante, poi qui le vide in piena terra e rimase estasiato, tanto da elaborare l’idea della pianta originaria, l’Urpflanze. Come qui a Villa Tasca. Palme e araucarie altissime. Ma queste cose si vedono solo negli orti botanici. Mi piace anche la palma nana. Mi affascina la sua capacità di vivere nelle zone più difficili, di accontentarsi di poco. Anche dopo incendi, le palme dello Zingaro resistono".
Come emerge la sicilianità del professore Mancuso quando è fuori?
"Quando mi chiedono che colazione faccio. Io dico che la faccio con una tazzina di caffè. Poi divento ambasciatore della mia Isola che amo tantissimo, comincio a parlare di storia, letteratura, scienza, e bellezze nostrane, fino a che gli amici mi dicono: 'Basta, per l’amor di Dio, non parliamo più della Sicilia...'.
Leggete e ascoltate fino alla fine perché parla di te, Prudente, di voi tutti qui di jobike e dell'umanità intera me compresa! Ma poi è anche tanto simpatico! Ehm...Certo! E' Siciliano!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Gintuzza apposto" insomma! No, perché per esempio, secondo Repubblica, non è successo niente! Rimozione, sempre! Ma meglio ancora, non far sapere! Considerarli anzi i nostri salvatori e su! Alziamoci tutti in piedi e facciamo loro un grande applauso! Beh, scusate ma io non posso. Semplicemente perché sono impegnata a fare altro: a vomitare di fronte alla parola "riscatto"!
Ma pensiamo adesso al "Nuovo anno" che sta entrando e aggrappiamoci ancora una volta alla speranza che sia veramente nuovo con una bella canzoncina allegra!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
"Gintuzza apposto" insomma! No, perché per esempio, secondo Repubblica, non è successo niente! Rimozione, sempre! Ma meglio ancora, non far sapere!
Non vado matto per i minestroni. Una cosa è fare cartello ("cospirazione"?!) per sostenere i prezzi di roba che comunque non costa granchè. Da noi se ne occupa (poco) una authority, nemmeno la magistratura ordinaria. Altro paio di maniche uccidere i bambini in Nigeria, ma scusami, questa è un'accusa non dimostrata, non ancora almneno. Leggo la fonte che hai indicato tu:
Fu la più grave epidemia di meningite verificatisi in Africa nel XX secolo, tanto che per porla sotto controllo furono necessari oltre tre mesi di sforzi congiunti da parte di una task force internazionale istituita dal Ministero federale della sanità, l'OMS, l'UNICEF, l'UNDP, Medici Senza Frontiere, la Croce Rossa Internazionale e numerose altre organizzazioni non governative.
...si registrarono 109.580 casi con 11.717 morti, per un tasso di letalità pari al 10,7%
Durante la sperimentazione oggetto del caso 5 bambini sono morti e altri hanno avuto danni permanenti (n.d.r. in tutto io capisco si tratta di 52 casi)
Il risarcimento chiesto alla Pfizer era di 5 milioni di dollari per ogni bambino vittima della sperimentazione più 25 milioni di dollari come sanzione aggiuntiva.
Altro discorso (ma c'entra poco con le due storie, di cui sopra, a loro volta diverse tra loro) merita la guerra dei vaccini anticovid.
Innanzitutto, è la prima volta che l'accezione "guerra" mi fa simpatia. Più sono le forze in campo e meglio è. Poi non mi sorprende che gli Usa abbiano finanziato i farmaci più americani e l'europa quelli europei. Quindi non mi sorprende che la Germania non voglia aspettare i vaccini dei francesi di Sanofi (in ritardo), avendo pronti quelli tedeschi di Biontech. Ugualmente non mi sorprende che l'Italia abbia puntato il doppio sui vaccini che si producono a Pomezia (AstraZeneca e credo Jhonson&J.). Il primo costa meno di 3 euro a dose ed è più facile da distribuire. Quello più innovativo, della Pfizer, costa 30€.
Non capisco molto di queste cose, ma intuisco che i cinghiali feriti mostreranno le zanne alle medicine straniere. Non fosse altro che per ammortizzare gli investimenti sostenuti in patria.
Volendo uniformarmi al tuo linguaggio che usa termini culinari così forse ci intendiamo meglio, devo correggerti in quanto da un lato c'era semmai un antipasto per arrivare poi al piatto forte. Ho presentato prima insomma, i personaggi della grande abbuffata, "gintuzza" senza scrupoli , priva di ogni senso morale, che dell'autorità giudiziaria se ne fa un baffo perché tanto le somme relative alle sanzioni pecuniarie loro imposte sono solo bazzecole rispetto a quelle intanto illegalmente introitate. Quindi sono passata al... piatto forte: la sperimentazione sui bambini.
Allora... E se dico allora, forse già lo sai, è perché prendo tempo per cercare le parole giuste per esprimere ciò che sento, ciò che penso veramente ma non nel modo in cui penso veramente, perché io non ho, non so se purtroppo, la tua dote, quella della prudenza che ti permette nella fattispecie, di attendere una sentenza di condanna o di assoluzione e di fronte a questa magari limitarti a dire:"Ah! Vedi, alla fine non è stata colpa loro se quei bambini sono morti..." Chiuso l'argomento!
Cavolo, Prudente! Una certezza ce l'hai già e non ne fai cenno: Non c'è stato nessun atto informativo da parte di quei "signori", né nei confronti dei genitori dei bambini, né nei confronti del governo nigeriano! E già questo non basta a far capire le loro subdole intenzioni, la loro malafede, il loro immondo cinismo di fronte ad uno spettacolo di sofferenza di bambini. Di bambini!! Uno scenario di fronte al quale rimarresti il primo tu paralizzato, atterrito, sconvolto, tutto tranne che freddamente pensare: "Vabbé, questi tanto stanno morendo... Migliore occasione di questa per provare se funziona o no 'sto farmaco appena sfornato!" E lo sciacallo è partito da casa sua con questa intenzione e l'ha messa in atto! Fraudolentemente! E poi, ti prego, non tirarmi in ballo pure i numeri. Che diavolo vuoi che conti se a morire per il vaccino siano stati cento o anche uno solo?! Anche un solo bambino avrebbe avuto diritto ad essere protetto e difeso dalla cattiveria umana, ad essere oggetto d'amore e non di cupidigia. Questo non è ciò che auspichiamo per tutti i bambini del mondo? O no?! Dinanzi all'innocenza tradita non c'è risarcimento che tenga e con questo soltanto, viene tradita due volte. Non è rilevante sapere se a causare la morte o i danni permanenti sia stato o meno il vaccino ma sapere che chi l'ha usato sui bambini come cavie, era perfettamente consapevole che quel rischio esisteva. Personalmente, io condannerei i veri responsabili, all'ergastolo.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E già questo non basta a far capire le loro subdole intenzioni, la loro malafede, il loro immondo cinismo di fronte ad uno spettacolo di sofferenza di bambini?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
é un mondo difficile ............................!! ma ci rendiamo conto che le guerre sono ancor peggio? Quando vedo paesi distrutti, gente che non si sa di cosa campa ma gira con il fucile in spalla e fuma anche, di cosa stiamo parlando? Chiaro che sono disposti a tutto pur di campare, offrono i loro bambini a qualsiasi cosa. Ma chi sono quelli che curano i fili di ciò? Dove troveranno i soldi per le armi? Tempo fa era venuto fuori che diverse guerre erano finanziate da fondi neri di uno stato che ......... lasciamo perdere!
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
la storia si ripete e nell'ultimo secolo si acuisce in scala globale, il benessere di pochi sulle spalle della sofferenza di molti da uno, benessere, a 10 di sofferenza su questa scala in che gradino vi collocate? siete sicuri che non stiano spermentando su di voi in larga scala? quante insicurezze, ipocrisie e prevaricazioni in questa società........
c'era semmai un antipasto per arrivare poi al piatto forte.
Non vado matto nemmeno per le lunghe attese fra un piatto e l'altro. Il tuo antipasto è del 1996. Il piatto forte deve ancora arrivare e siamo al 2021. Poi Pfizer non è un cuoco, ma una organizzazione di dimensioni planetarie, che opera dal 1850, ovviamente con dirigenti e politiche diverse: chi prendeva quelle decisioni nel 96 chissà dove è seppellito oggi.
Ho presentato prima insomma, i personaggi della grande abbuffata, "gintuzza" senza scrupoli , priva di ogni senso morale, che dell'autorità giudiziaria se ne fa un baffo perché tanto le somme relative alle sanzioni pecuniarie loro imposte sono solo bazzecole rispetto a quelle intanto illegalmente introitate. Quindi sono passata al... piatto forte: la sperimentazione sui bambini.
Presentaci i personaggi veri, cioè quelli che presero quelle decisioni nel 96, così magari anticipiamo le conclusioni giudiziarie, e capiamo se è vera l'accusa, se la decisione è stata presa con dolo o in buona fede, motu proprio o su impulso dei politici locali, o dei medici locali, o degli azionisti. Insomma cosa sappiamo davvero di questa storia, oltre al fatto che sia raccontata poco obiettivamente con toni complottistici vagamente noglobal? E oggi, sono gli stessi dirigenti a guidare l'azienda? è davvero la stessa gintuzza? sarebbe possibile ad esempio oggi delegare le cure mediche, senza controlli, al personale dipendente di una casa farmaceutica? Ma poi dopo tutto quest'antipasto, il piatto forte sarebbe che il vaccino anticovid della Pfizer-Biontech uccide i bambini, o ne uccide più di cinque o lo hanno sperimentato sui bambini di dove?
Cavolo, Prudente! Una certezza ce l'hai già e non ne fai cenno: Non c'è stato nessun atto informativo da parte di quei "signori", né nei confronti dei genitori dei bambini, né nei confronti del governo nigeriano! E già questo non basta a far capire le loro subdole intenzioni, la loro malafede, il loro immondo cinismo di fronte ad uno spettacolo di sofferenza di bambini. Di bambini!!
Io queste terribili certezze non ce le ho. Di certo questa è la tesi dell'accusa che chiede 5milioni di dollari per ogni paziente curato con il farmaco sperimentale "nella più grande epidemia del xx secolo" anche se il paziente invece è guarito.
E lo sciacallo è partito da casa sua con questa intenzione e l'ha messa in atto! Fraudolentemente!
Cioè un'invasione militare? non c'era un governo che li avesse convocati, autorizzati, delegati, controllati, fermati in questo intento che dobbiamo solo presumere consapevole, privo di giustificazioni e doloso?
E poi, ti prego, non tirarmi in ballo pure i numeri. Che diavolo vuoi che conti se a morire per il vaccino siano stati cento o anche uno solo?!
Figurati, io ho fatto il classico. Il massimo che posso sapere è che i numeri erano considerati da Platone un'astrazione divina da cui tutto discendeva (Platone mi perdoni per la banalizzazione del concetto). Ho solo letto e citato i numeri che tu e le tue fonti avete tirato in ballo: 5 pazienti morti con le cure sperimentali non autorizzate (secondo l'accusa) su 109.580 casi totali e 11.717 morti per mancanza di cure o con le cure tradizionali. Ma siamo solo all'antipasto del 1996. Oggi la Pfizer il vaccino non ce l'ha nemmeno a chiederlo. Quindi non capisco l'antipasto. E comunque non c'è il piatto forte.
sapere che chi l'ha usato sui bambini come cavie, era perfettamente consapevole che quel rischio esisteva.
A saperlo, di che cosa erano perfettamente consapevoli. Presumerlo confusamente invece mi pare un volersi cercare un nemico immaginario a tutti i costi, fino a prendersela con i discendenti che portano solo lo stesso cognome.
Modificato da - prudente in data 01/01/2021 23:42:14
Tempo fa era venuto fuori che diverse guerre erano finanziate da fondi neri di uno stato
In tutti i tempi e in tutte le nazioni è sempre stato così: gli abitanti delle città, capitalisti, intellettuali, commercianti, vogliono le guerre contro la volontà dei contadini che poi devono farle. Più uno stato s'industrializza, più la città prende il sopravvento sulla campagna, e più la sua politica diventa avventurosa e aggressiva. Indro Montanelli, "Storia di Roma" (1988)
Così spiegava poche righe prima le prime guerre di Roma (sempre a pagina 32): E questo per un semplice motivo: che, mentre latini e sabini erano agricoltori, gli etruschi erano industriali e mercanti. I primi, ogni volta che scoppiava una nuova guerra, dovevano abbandonare il podere lasciandolo andare in malora per arruolarsi nella legione, e rischiavano di perderlo, se il nemico vinceva. I secondi invece avevano tutto da guadagnare: aumentavano i consumi, piovevano le «commesse» del governo; e in caso di vittoria si conquistavano nuovi mercati.
Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Sai Prudente, avevo fatto delle ricerche, mi ero documentata per poterti rispondere dati alla mano, su fatti più recenti in cui la Pfizer e non solo lei , hanno continuato a insistere nell'illiceità. Ma poi mi sono ritrovata tutto quel materiale davanti fatto di reati e collusioni, di sentenze e patteggiamenti, di termini a me ignoti come "disease mongering" ovvero "mercificazione della malattia" che poi è mercificazione della vita umana, e ancora quello di "comparaggio" il cui significato è semplicemente quello di vendere l'anima al diavolo in cambio di un soggiorno in qualche paradiso turistico fittizio tanto quanto la vita di chi pensa che la felicità sia lì e... E niente, oltre ad essere di nuovo sopraffatta dal disgusto, dallo sconforto, tutta quella ricerca mi è apparsa d'un tratto priva di senso, del mio diverso da quello che tu gli hai voluto dare e che non mi va più di contraddire assecondandolo. Due cose soltanto però: quelli "seppelliti chissà dove", in realtà sono sempre lì, in quelle sordide realtà abitate da zombi.
Riguardo infine ai numeri considerati da Platone un'astrazione divina da cui tutto discendeva, ho pensato ad altri numeri che però ahimè dubito fortemente abbiano a che fare con Dio:
"nel 2000, il Washington Post pubblicò un'inchiesta dal titolo “The body hunters” (i cacciatori di corpi), dedicata alla sperimentazione illecita sui bambini nigeriani.
In uno degli articoli dedicati ai fatti di Kano, viene riportato il caso di una bambina di 10 anni che viveva in Nigeria e che nell’aprile 1996 si ammalò di meningite. Trovò rifugio in un ospedale da campo dove erano arrivati medici stranieri per dispensare gratuitamente medicinali costosi. Dietro un cancello assediato da folle sofferenti c'erano due cliniche molto diverse. Una era quella di Medici Senza Frontiere che aveva costruito un ospedale da campo unicamente nel tentativo di salvare vite umane. La seconda era stata creata dai ricercatori della Pfizer Inc. per condurre esperimenti sui bambini. I medici che lavoravano per la Pfizer la presero in cura e prelevarono il liquido spinale, valutarono i sintomi e la registrarono come paziente n. 0069 presso il sito di test n. 6587 nell’esperimento n. 154-149. Il primo giorno le somministrarono 56 milligrammi di Trovan. Il giorno dopo la forza della ragazza si assopí e uno dei suoi occhi si bloccò. Il terzo giorno morì. Sulla cartella clinica un’unica riga: Azione intrapresa: “La dose è rimasta invariata”. Risultato paziente n. 0069 : “Morte”.
Per chi causa sofferenza ai bambini...
"...sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. ...Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli"
( dal Vangelo secondo Matteo 18,6-10 )
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
In effetti, hai già scritto che i tuoi ragionamenti ignorano deliberatamente il principio di non contraddizione. Quindi bisognerebbe sorvolare sulle citazioni evangeliche a cui tu stessa dici di non credere. Questa allora la liquidiamo in breve: gli evangelisti non si riferivano al termine bambino (pais-paidos) bensì ai "piccoli nel credere in me", cioè coloro che hanno una fede piccola (e infatti la parola greca è mikroi). Discutevano sul trattamento da riservare a chi scandalizzasse i "deboli nella fede" senza distinguere fra maggiorenni e minorenni.
Invece, dove trovi le certezze che quella volta di 25 anni fa quelle persone vollero tutte organizzarsi proprio per causare sofferenze anzichè in qualsiasi modo lenirle? Oggi ho sentito il dott. Sileri in tv che in sostanza diceva: "col paziente ci vuole molto più tempo a spiegare il farmaco che a darglielo". Se il tempo ce l'hai magari spieghi. Ma io, al solito, pure di questa storiaccia nigeriana so poco e niente; so appena le cose che tu stessa hai indicato. Ma non quadrano. Sembra tutto pretestuosamente puntato contro un bersaglio grosso: i risarcimenti alla Pfizer. E rinnovare ad orologeria uno scandalo di un quarto di secolo fa, sembra un discorso di matrice no-vax. Oggi quella azienda è o non è guidata ancora dagli stessi "presunti colpevoli" di 25 anni fa? E nel caso, è intellettualmente onesto considerare l'intera azienda un'associazione a delinquere secondo un processo sommario che però ignora il contesto, le responsabilità individuali, i numeri, tutte le tesi difensive, e condanna tutti alla dannazione perpetua con tanto di maledizione divina (citata a sproposito)?
Modificato da - prudente in data 04/01/2021 02:07:10
«Esamina dapprima le parole, medita tutto ciò che esse intendono, le norme fisse allora si palesano. Se tu però non sarai l'uomo giusto, a te il significato non si svela»
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Beh! Lasciami dire che "liquidare" è una parola grossa riferita all'interpretazione nella fattispecie del termine "piccoli" operata da teologi e biblisti da sempre impegnati nel cercare di capire il reale significato del messaggio dietro le parole dei testi biblici. "Piccoli" quindi viene da essi riferito ai bambini lì presenti davanti a Gesù in quel "Lasciate che i fanciulli vengano a me..." ai discepoli che piccoli (nel senso di piccolezza di spirito nella fragilità umana) si mostrarono dinanzi al preannuncio dato loro da Gesù dell’imminente passione (Mc 9,31,) preoccupati solo di chi doveva sedersi accanto a Lui, di essere Primi, ("Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti», Mc 9,35), o ancora riferito ai Cristiani perseguitati, da difendere;. o più semplicemente Gesù ha pensato, in senso generale, ai poveri e a deboli, agli sfruttati e a quanti hanno bisogno di protezione. «Lasciate che i bambini vengano a me: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio » (Mc 10,14). "...chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me"(Mt 18,2-5). E' l' invito "a farsi piccoli", nell'umiltà? O come dice Bergoglio in una sua omelia, un invito a imitare i bambini nello stupore con cui essi guardano al mistero della vita vedendo ciò che noi adulti stentiamo a vedere...
Insomma, Prudente, appare chiaro che non è un discorso da liquidare in breve ma di certo non sarò io a continuare l'elenco delle interpretazioni e però concludo dicendo che secondo chi delle sacre scritture non si è limitato né si limita a liquidarne brevemente il significato, i bambini non si possono dimenticare in nessun caso nella spiegazione dei “piccoli” del detto sulla macina da mulino, in quanto anche se la terminologia si sposta da “bambini” ai “piccoli”, appare chiaro l’insieme.
Tutto è iniziato dalle parole che Gesù dice indicando i bambini, «Lasciate che i bambini vengano a me», quindi li prende in braccio, li benedice, imponendo le mani su di loro, ne prende uno e abbracciandolo lo mette al centro fra gli apostoli dicendo loro:"Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me" e all'improvviso... 'sti bambini scompaiono?! Dopo l'abbraccio Egli dice che venga precipitato in mare con una macina al collo chi scandalizza o disprezza "questi piccoli" e fra questi non devono essere considerati non dico soltanto ma anche i bambini?! Penso che dal racconto non si possa non tener conto di quanto Egli tenga in grande considerazione i bambini in quanto tali e non solo all'unico scopo di trarne similitudini o metafore da interpretare ognuno a proprio uso e consumo. Questo il mio pensiero. Padronissimo tu di liquidare anche questo la qual cosa non m'impedirà certo di continuare a pensare e ad esprimermi anche sbagliando.
Ora, visto che spesso distorci il vero significato di quello che scrivo e con una sicurezza di te che guarda caso invece imputi sempre invece a me, farò un paio di precisazioni. Primo: io non ho scritto che i miei ragionamenti ignorano deliberatamente il principio di non contraddizione, principio semmai questo, citato solo da te. In ogni caso non ho scritto di ragionamenti né tantomeno deliberatamente contraddittori! Ho semmai scritto di scelte coerenti che tali non sono fino in fondo e dello sforzo nel cercare di riuscirci. Quindi altro che deliberatamente!
Secondo: Dici:" Quindi bisognerebbe sorvolare sulle citazioni evangeliche a cui tu stessa dici di non credere." Sorvola pure liberamente, nessuno ti obbliga a leggerle né tantomeno a dare loro importanza. Io invece non posso sorvolare sulla considerazione che "a sproposito" fai sul non credente, o meglio miscredente, che secondo te non dovrebbe poter leggere i Testi Sacri né peggio che mai citarne i contenuti. Ma dove sta scritto che chi non crede non può leggere la Bibbia o il Talmud o i Canoni buddisti o i tuoi Ching o insomma qualsiasi testo filosofico che desti la sua curiosità o il suo interesse? E se è il caso citarli? Fra l'altro può essere utile per quei credenti che magari non ricordano o addirittura non conoscono gli insegnamenti del loro Dio.
Ti concedo infine una confidenza: in realtà era mia intenzione citare solo le parole "Lasciate che i pargoli vengano a me" ma poi cercando i numeri dei versetti per completezza della citazione, ha attirato la mia attenzione quella maledizione divina che condividevo in pieno perché quando si toccano i bambini mi sale il sangue alla testa. Questo non significa che metterei in atto o che permetterei che venisse compiuta una simile punizione. Oddio... magari solo un tuffo in fondo al mare per poi tirarli su dopo qualche minuto... Certo parole che stonano sulla bocca di chi predicava amore, misericordia e perdono ma o chi l'ha scritto se l'è inventate per convenienza perché di teste la Chiesa in effetti ne ha segate in illo tempore, oppure se le pronunciò veramente il Messia furono certo dettate dalla rabbia del momento! Come me! E mentre le scrivevo sorridevo immaginandomi su uno dei marciapiedi di New York, che so, a Times Square per esempio come uno di quei predicatori che urlano ai quattro venti citazioni bibliche o inquietanti ammonimenti come "Pentitevi! Pentitevi! Satana è già tra noiiii...! La fine del mondo è ormai vicinaaa...!", o simili! Beh, sì! Mi piace viaggiare anche solo con la mente!
Ora riguardo al discorso sulla Pfizer, che per quanto mi riguarda chiudo definitivamente in questo contesto, anche qui ti fai i flash su ipotetiche mie motivazioni no global, no vax, no vaccino anti covid ... c'è altro? No, perché il vaccino anti covid c'entra ma solo perché il nome Pfizer uscito fuori a tal proposito , mi ha subito inviato una scarica non piacevole nella mente nei cui recessi bui cercavo mentre continuavo a mormorare "Pfizer... Pfizer... Chi era costui...?" E l'ho trovato infine ma non era un costui bensì una costei. Nella mente? Macché! Quella preferisce rimuoverle certe cose. L'ho trovata tra decine e decine di pagine forse centinaia a proposito della vivisezione (e qui l'avevo conosciuta), e a proposito di tutto il resto, lei e le sue amiche BIG.
Ora, se non vuoi dare credito ai fatti riportati da giornali, uguali sempre in ogni particolare, testimoni e quant'altro, padronissimo di farlo. Ma che ci sia stata un'ammissione da parte della Pfizer di essere andata lì in mezzo allo strazio di bambini che soffrivano per fare sperimentazione su di essi, non ti basta nemmeno questo? A me sì. Quindi ogni altro discorso non è rilevante per me. Per non parlare dei patteggiamenti che trovo già di per sé la soluzione di comodo per chi non ha la coscienza del tutto pulita. Parliamo, Prudente, di marketing e di arraffare sempre di più pure quando le autorità competenti dicono di ritirare farmaci dannosi dal mercato e si persevera a spacciarli tirando ancora per qualche anno perché il guadagno conta più della vita delle persone! Altro che fini umanitari! Una volta fallito l'esperimento in Nigeria, hanno girato i tacchi, in piena epidemia, e se ne sono tornati a casa. Chi c'era andato invece per "lenire le sofferenze", c'è rimasto fino alla fine!
Concludo: al di là del fatto che il tempo trascorso che siano 25 anni o anche più non serve a cancellare il senso di disgusto dinanzi al cinismo specie se dinanzi alla sofferenza di bambini, ma ancora peggio se quel cinismo persevera nel tempo perché, come si dice? Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
P.S.: Scusate ma il tempo di sistemare il testo non ce l'ho, peggio poi sul cellulare! Scusate anche eventuali errori ma non posso rileggere per lo stesso motivo di prima.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Complimenti Ibla per la dovizia di citazioni. Ma dimmi un po': te li ricordi tutti a memoria? o sei andata a cercarli, se così fosse ti ci sarebbe occorso molto tempo! Dirai "il tempo è mio" certo comunque complimenti ancora e condivido tutto il tuo ragionamento. Ho fatto le medie dai preti e tante cose le ho in testa chiaramente, mi ero/sono fatto più o meno gli stessi ragionamenti.
Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo)
Stamattina chiacchierando al telefono con la mia amica, sicula anche lei ma per forza di cose trapiantata al nord, ad un certo punto mi informava anche di aver fatto cambiare la porta blindata del suo appartamento con un'altra ancora più blindata. Lì per lì non ho dato il giusto peso alla cosa tranne pensare per un attimo:"Addirittura!". Ma intanto lei era già passata ad altro. Stasera però guardando delle foto, mi sono soffermata su una in particolare che ci ritraeva al mare in costume. Era il mese di aprile. Da qualche parte ce ne sarà qualcuna non molto diversa tranne che per il mese in cui è stata fatta: ottobre. Già... La "stagione del mare" per noi ne comprendeva tre! Sono rimasta con lo sguardo fisso su quell'immagine mentre però riflettevo su come da un iniziale "per forza di cose" la vita possa prendere una piega tale da continuare a viverla sempre e soltanto "per forza di cose". Quella che ti appartiene veramente rimane al di là... di una porta blindata. Ci incontriamo di tanto in tanto io e la mia amica, per qualche ora: a Palermo. Luogo d'appuntamento preferito: Mondello. Panino con le panelle o brioche con gelato e via a passeggio lungo il molo a riassaporare insieme col palato la bontà e con gli occhi la bellezza di una terra che anche sotto un tiepido sole ti scalda sempre il cuore. E dalla punta del molo, un'aria limpida come cristallo puro, ti può regalare anche la magia di un pennacchio fumoso su una vetta innevata che appare pur dai suoi centocinquanta chilometri di distanza in tutto il suo misterioso fascino: l'Etna.
Alla fine di queste ed altre riflessioni, ho mandato alla mia amica questa foto:
(D. Distefano)
Casualità? O non sarà piuttosto il drago Tifone che annoiato lì sottoterra, gioca a fare con la bocca invece che anelli, cuori di fumo... stupefacente? O magari vuole solo ammonirci con un invito a non fidarci delle immagini fumose di una libertà solo illusoria?
[...] "E Giove, poi che armò l'ira sua, poi che l'armi ebbe prese, il tuono col baleno, col folgore fumido ardente, con un gran lancio un colpo scagliò dall'Olimpo; e le teste intorno intorno tutte bruciò di quell'orrido mostro *. E quello, poi che fu domato, spezzato dai colpi, piombò giú mutilato, die' gemiti lunghi la Terra. Ed una vampa sprizzò dal Dio folgorato percosso nelle selvose convalli dell'Etna tutto aspro di rupi. E lungo tratto ardea per quel fiato divino la terra dall'ampio dorso, e al pari si liquefaceva di stagno quando lo scaldano dentro nei cavi crogiòli i garzoni, oppur di ferro, ch'è fra tutti i metalli il piú duro, quando in convalli montane lo doma col rabido fuoco entro la terra divina, lo liquefa Efèsto l'industre. Cosí la terra al vampo del fuoco si liquefaceva. E quindi, lo scagliò, furïoso, nel Tartaro immenso.
(Esiodo, Teogonia)
* Tifone.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ti rispondo, Giordano, con un'altra citazione (rivisitata!): "È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che..." la memoria entri a far parte della mia testa!
P.P.S.: A proposito di Sud e Nord...Ancora freddino su da voi? Ehm... No. Da noi no! Qui abbiamo avuto perfino...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Invidioso? Beh, ti capisco Claudio. Comunque sia ogni terra ha le sue bellezze e le sue bruttezze. Anche la Padania! Ma vediamo invece se oltre che essere invidioso, sei anche un attento osservatore: hai/avete notato nulla di particolare nella frase "...Tifone che annoiato lì sottoterra, gioca a fare con la bocca invece che anelli, cuori di fumo... stupefacente.."?
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Sergiom2
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Inserito il - 14/01/2021 : 23:30:25
Fare a gara dove fa più freddo e dove fa caldo? Chi mai vincerà? Siamo messi male, ancora a scrivere del nord e del sud rifacendoci, stavolta alle temperature.
Sergiom2
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Inserito il - 14/01/2021 : 23:31:34
Povera arca.
Sergiom2
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Inserito il - 14/01/2021 : 23:36:16
Ibla, non mandare 100 pagine, scrivi quello che pensi di tuo. Esterna il tuo pensiero senza mille pagine che non servono a nulla manco se le avessi scritte tu.
Sergiom2
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Inserito il - 14/01/2021 : 23:40:22
La dignità di una persona si misura col silenzio, non con l'arroganza di ostentare.
Sergiom2
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Inserito il - 15/01/2021 : 00:00:37
Comunque, penso che sull'arca ci sia posto per tutti, senza distinzioni di classe ... Senza biglietto di prima, seconda o terza. Spero che rimangano solo elucubrazioni altrimenti sarebbe un torto. A volte siamo sopraffatti dai dubbi. Meglio averli.
Modificato da - Sergiom2 in data 15/01/2021 00:13:30
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Dinanzi a questi dentoni sorridenti, devo presumere che il tuo sia stato solo l'estro di un momento, e intendo non certo quello dell'artista ma semmai quello della gatta per esempio, che quando ce l'ha, è particolarmente... eccitabile! Per cui adesso se ne può parlare. Di chee...? Dei tuoi pensieri sparati a raffica, incasellati ognuno dentro una propria finestrella, come epigrafi incise e incorniciate su una lapide!
Ecco i primi due:
Fare a gara dove fa più freddo e dove fa caldo? Chi mai vincerà? Siamo messi male, ancora a scrivere del nord e del sud rifacendoci, stavolta alle temperature.
Povera arca.
Povero te semmai, Sergio, che non sai cogliere i toni scherzosi di provocazioni già in uso qui sull'arca, che provocare vogliono solo l'ilarità in chi sa, come in questo caso, che sono dirette specialmente a Claudio, (molto invidioso del nostro clima mediterraneo), col quale ci rintuzziamo spesso ma per puro divertissement! Tant'è che come avrai notato, mi ha risposto pur non essendomi rivolta a lui direttamente. Mi pare di cogliere nelle tue parole, Sergio, anche in quelle a seguire, una certa acredine dettata in questa come spesso in altre discussioni, forse da uno stato di malessere causato magari da eventi della vita che finiscono a lungo andare per renderci malevoli verso il mondo intero. Per esperienza personale però ti dico che il rancore, la rabbia, una visione perennemente pessimista della vita, danneggiano sostanzialmente noi stessi. Fino a prendere le sembianze di una malattia che si cronicizza.
Poi:
Ibla, non mandare 100 pagine, scrivi quello che pensi di tuo. Esterna il tuo pensiero senza mille pagine che non servono a nulla manco se le avessi scritte tu.
Infatti, proprio perché non le ho scritte io, non ostento. Semmai condivido. Che cosa? Ma la bellezza, caro Sergio! E' la bellezza del pensiero umano che non conosce solo il male ma che è artefice di straordinaria poesia in ciò che riesce a esprimere con le parole o con le mani o anche con azioni di grande umanità ed empatia verso i suoi simili. Ora, quando me la ritrovo davanti, questa bellezza, mi viene l'irrefrenabile voglia di renderne partecipi gli altri, vicini o lontani, non importa. Quindi, dire che queste o altre pagine non servano a nulla (allo spirito), è secondo me come dire che l'aria, l'acqua o il cibo non servano a nulla (al nostro corpo).
E ancora:
La dignità di una persona si misura col silenzio,
Dipende. Ci sono casi in cui col silenzio, la dignità si perde.
non con l'arroganza di ostentare.
Arroganza è ostentare la conoscenza della parola dignità messa in dubbio nei confronti di un interlocutore che ne ha addirittura da vendertene.
E infine:
Comunque, penso che sull'arca ci sia posto per tutti, senza distinzioni di classe ... Senza biglietto di prima, seconda o terza. Spero che rimangano solo elucubrazioni altrimenti sarebbe un torto. A volte siamo sopraffatti dai dubbi. Meglio averli.
Sì, meglio averli i dubbi, come in questo caso se è delle tue elucubrazioni che stai parlando. (Non è molto chiaro il senso della tua frase.) L'autocritica è infatti una porta aperta sulla conoscenza di se stessi prima che degli altri. Ma anche con questa non bisogna eccedere: ne deriverebbe anche in questo caso un danno per la nostra psiche. Insomma, come diceva qualcuno, un vecchio saggio certamente: " In medio virtus stat ". Dici che continuo a ostentare? Macché! Mi piace citare l'originale. E poi è traducibile persino da un bambino!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Sergiom2
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Campania
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Inserito il - 16/01/2021 : 20:46:52
Sei troppo prolissa. Io sono troppo laconico. Ho sempre pensato che si scrivesse: "in medio stat virtus" Ma poi si può anche scrivere "in medio virtus stat". Comunque, sì... La vita è bella se hai l'ombrello.
Forse ti sei sentita offesa per qualche mia frase. Lungi da me ferire anche solo a parole. Comunque, gli ombrelli non li ho mai portati e se mi costringevano li ho volutamente dimenticati. Un bacio, da un cretino.
Modificato da - Sergiom2 in data 16/01/2021 21:54:39
Sarò breve, telegrafica oserei dire: no, nessuna offesa e no, non sei un cretino!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Purtroppo tante persone non sanno manco cosa sia un arcobaleno, figurati se potessero mai accorgersene e contemplare.
Chi è, prematuramente, sull'ultimo letto sai che se ne frega del mondo meraviglioso?
Qui si dice che il sazio non crede al digiuno.
È bello osannare la vita quando tutto va bene. È, invece, triste vedere che se non sei nel jet set nessuno ti calcola... Al massimo "poverino" tanto a noi non succederà mai...
Uno degli "eletti" mette in mostra tutta la sua intelligenza superiore! Le famigerate volpi e nutrie e ... tutti gli altri esseri inferiori sono sconfitti , questa volta avremo un ottimo radicchio rosso di Verona IGP, fate solo attenzione a non trovarvi in mezzo un granello di mais e se trovate le vostre galline stecchite nei dintorni non date la colpa alla famigerata volpe !
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"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore) "lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007 "piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008 "frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010 "jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010 "the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009 "the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011 "bumblebee" NCM Milano 24/07/2019 "steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
Sergiom2: È bello osannare la vita quando tutto va bene
Prendendo come esempio proprio il mondo in cui nacque (1901) e visse i primi anni della sua vita Louis Armstrong, diciamo che di wonderfull non ebbe nulla.Parliamo di una città, New Orleans dove avere la pelle nera significava emarginazione e povertà, dove il piccolo Armstrong, senza padre prima ancora di nascere e appena nato affidato alla nonna perché la madre si prostituiva, imparò a camminare per le strade trafficate da bande di delinquenti e a sopravvivere raccattando cibo dalla spazzatura mentre respirava l'aria inondata dalla musica di bande altre, dove anime nere come il colore del buio nella loro vita, davano alla luce... il Jazz. Finì quindi in riformatorio e con lui la musica: lì infatti iniziò a suonare il tamburo nella banda dell'istituto con cui andava in giro per le strade intonando "When the Saints Go Marchin'in" e lì, da un maestro di musica apprese i primi rudimenti per imparare a suonare la cornetta. Seguirono poi gli anni di duro lavoro sui "riverboats" (i battelli che navigavano sul fiume Mississippi) e sui quali si applicò durante le pause allo studio delle partiture. Dopo un periodo di vagabondaggi notturni a suonare tra i locali di New Orleans sognando di poter far parte un giorno di un'orchestra, il sogno si realizzò allorché trasferitosi a Chicago all'età di vent'anni circa, un grande cornettista, Joe Oliver,( "King Oliver"), lo chiamò a far parte della sua band dove il giovane Armstrong come solista diede prova dell'estremo virtuosismo che ormai aveva acquistato con il suo strumento. All'età di ventitrè anni entra nella big Band di Fletcher Henderson un colosso del jazz che suonava nei migliori locali frequentati da bianchi. Fu a questo punto che Armstrong scelse di passare alla tromba e di cantare oltre che suonare. Lascerà poi pure pure questa band per dare inizio alla sua carriera da solista trasformando il jazz, con la sua ormai inseparabile tromba e con la sua rauca ma calda voce, in una delle più alte espressioni della musica di cui egli fu una delle prime star di colore.
Cento anni dopo, la sua tromba, la sua musica e la sua voce ci regalano ancora emozioni, le sue, quelle che la musica suscitava in lui vita fatta di incontri casuali ma decisivi nella scelta della strada da percorrere, se quella verso la perdizione o verso la salvezza. In lui il veleno si trasformò in musica, la musica in sogno e il sogno in una nuova diversa realtà, Ottima scelta, Satchmo!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione, un nuovo cammino, della caduta, un passo di danza, della paura,una scala, del sogno, un ponte, del bisogno, un incontro.
Il cuore che ride (Charles Bukowski)
La tua vita è la tua vita. Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza. Stai in guardia. Ci sono delle uscite. Da qualche parte c’è luce. Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre. Stai in guardia. Gli dei ti offriranno delle occasioni. Riconoscile, afferrale. Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta. E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà. La tua vita è la tua vita. Sappilo finché ce l’hai. Tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Job: Uno degli "eletti" mette in mostra tutta la sua intelligenza superiore!
Di certo Job, c'entra molto l'ignoranza. Ma ciò che mi fa più paura è il potere decisionale sulla vita degli esseri viventi nelle mani di sedicenti intelligenti e colti che occupano posti di potere.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).