“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
una lusinga, può farlo svegliare persino dal profondo letargo...
e mettergli letteralmente le ali
che nel portarlo in alto, gli fan perdere però... l'essenza della vita
Questa, ne ha appena intravisto uno...
Cosa sta pensando? Di aumentare le dimensioni della palla di neve! Troppo piccola, per colpire un narcisista!
Ibi! I tuoi Marziani teneri e buffi, mi hanno fatto conoscere Moby di cui mi era noto solo qualche brano come "Porcelain" per esempio. Adesso so anche che ha dato questo titolo ad un suo libro, autobiografico. La balena del suo prozio Melville, ne ha fatta di strada partendo da quella dei ghetti di New York...
«Mancavano l'acqua corrente, il bagno e il riscaldamento, ma l'elettricità, ovvero l'unica cosa che mi serviva per fare musica, era gratis. Pisciavo in una bottiglia vuota e, in assenza del bagno, facevo la doccia una volta alla settimana a casa di mia madre o nel dormitorio del la mia ragazza. Puzzavo quasi sempre, ma avevo smesso di trovarlo umiliante, perché della mia vita nella fabbrica abbandonata mi entusiasmava tutto». (Porcelain. Storia della mia vita - Moby )
"... prima di arrivare al successo, saranno anni durissimi di povertà e stenti, anni avventurosi nei quali un aspirante dj vivrà come squatter in trenta metri quadrati all'interno di una fabbrica abbandonata, in mezzo al rumore di spari e agli spacciatori di crack. Eppure, oltre a un tostapane e a una piastra elettrica per sopravvivere, questo dj ancora sconosciuto possiede già una drum machine, un mixer a quattro tracce e un campionatore."
Ho letto, ascoltato e guardato di tutto su di lui ieri sera... Fino al crollo! Il mio!
Sono partita da qua...
I disegni sono suoi... Ma l'avete visto il cane? Ahah! C'è da morire...
Poi questo, la continuazione...
Avete notato che" la gran soirée" non è piaciuta neanche a loro?! Eheh!
Poi....
E poi più leggevo, più ascoltavo e più m'intrigava e sono passata per "Play" fino ad "Innocents" Il genere musicale di Moby non è tra i miei preferiti, ciò non toglie però che Richard Melville Hall ha suscitato in me una curiosità mista per molti versi ad una certa ammirazione verso il musicista e verso l'uomo.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Grazie, molte cose su di lui non le sapevo! Vado anch'io a completarmi il parziale quadro che ho su questa persona decisamente intrigante (e dico persona e non artista di proposito).
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Fra le cose che il mare getta si cerchino le più disseccate, gambe violette di gamberi, testine di pesci morti, soavi sillabe di legno, piccoli paesi di perla, si cerchi ciò che il mare ha sfatto con inutile insistenza, ciò che ha rotto e squassato e abbandonato per noi.
Sono petali inanellati, cotoni della tempesta, sterili gemme dell'acqua e ossa gracili d'uccello che sembra ancora volare.
Si svuota il mare delle sue scorie, il vento gioca con gli oggetti, il sole ogni cosa abbraccia e il tempo vicino al mare conta e tocca quanto esiste.
Io conosco tutte le alghe, gli occhi bianchi della rena, le piccole mercanzie delle maree dell'autunno e, come un gran pellicano, edifico umidi nidi, spugne che adorano il vento, e labbra d'ombra abissale, ma nulla è più lacerante dell'indizio di un naufragio: il dolce legno scomparso che fu morso dalle onde e sdegnato dalla morte.
Bisogna cercare cose oscure in qualche parte della terra, in riva al silenzio azzurro o dove è passato il treno di una furiosa tempesta: restano segni sottili, monete di tempo e d'acqua, detriti, celeste cenere, e l'ebbrezza intrasferibile di prender parte ai travagli della spiaggia spopolata.
(Pablo Neruda)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Sbaglio l'appuntamento di sole appena quattro ore! Cavolo! Mi dico- Che faccio? Torno indietro? Neanche a parlarne! Rimango dentro e aspetto? Manco morta! Anzi, affretto il passo lungo sterili corridoi dove l'aria è pregna sempre di un odore che opprime, quella della fragilità umana. Finalmente sono fuori. Sotto caldi raggi di un sole d'autunno che dolcemente mi rinfranca l'anima. Gli occhi socchiusi verso un cielo d'un persistente azzurro quasi direi, imbarazzante, si adombrano nel tempo di un battito d'ali, del volo appunto, di gabbiani vagabondi in un cielo che non è il loro.
E nello stridente verso che non è certo quello che nei loro simili più privilegiati viene chiamato canto, percepisco un richiamo come d'invito a seguirli. E li seguo.
Finché, loro planando, io camminando, ci adagiamo infine sulla riva di un mare in cui lo sguardo annega dolcemente
e la mente in quella immensità di acqua e cielo, di una bellezza che stordisce,
ricomincia a respirare...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ibla: .un odore che opprime, quella della fragilità umana...
"Quello"!!
A volte la mente e le mani sono... scollegate!
Vi prego di notare, a proposito di attenzione, lo sguardo del gufetto... disattento. Ahahah! C'è da morire di prima mattina!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Voi come l'avete interpretato lo sguardo del gufetto imbranato? Per me, ha gli occhietti spalancati per la paura, nel sentirsi mancare la terra sotto i piedi o meglio il ramo sotto le zampette, di stare per precipitare giù, e li rivolge verso i suoi fratelli sperando che questi non si siano accorti di nulla, se no figurarsi le risate! Mi sto facendo i flash? E vabbé! Sono però dei bei flash visto che mi divertono! Comunque sia, sono tornata sui gufetti perché l'imbranato mi ha fatto ricordare un altro strigiformi imbranato pure lui che ho conosciuto di persona. Una sera d'estate. Notte, più probabile. Dalla finestra aperta, che poi è sempre aperta anche d'inverno ma con i vetri chiusi perché mi piace poter vedere il cielo che anche se non è quello zeppo di stelle della Valle, un pezzetto è sempre meglio di niente, anche con i fulmini, i tuoni no, non li gradisco e mi ficco la testa sotto le coperte tappandomi le orecchie. Ehm... vado a recuperare... Dalla finestra aperta, da cui, dicevo, come al solito sentivo il verso del Barbagianni che è un misto fra il russare e la tosse asmatica. Senonché, d'un tratto le mie orecchie avvezze a percepire i suoni notturni, sentono dei pigolii di risposta all'asmatico che mi fanno subito pensare: "Vuoi vedere che questo ha i suoi pulcini dietro ed è più asmatico del solito per l'ansia dei loro primi voli?" E vado. Passo felpatissimo fra un albero e l'altro in una mimesi perfetta, respirazione da sub in apnea e d'un tratto... Li vedo: tre batuffoli bianchi, tre fiocchi di neve, tre palline di cioccolato bianco ripiene che mentre si sciolgono in bocca vai già in astinenza e ne prendi un'altra e poi un'altra ancora e poi... E poi niente! Nel senso che in casa non ne ho e va' a vedere perché diavolo mi viene in mente proprio 'sta similitudine che adesso la crisi d'astinenza me la fa venire davvero! Comunque sia, non riuscivo a staccare il mio sguardo da ebete da quella... dolce meraviglia che mi si parava davanti per la prima volta. D'un tratto, dato l'insistente richiamo della madre ansiosa specie che della mia mimesi se n'era fatta un baffo, due di loro spiccano il volo scomparendo alla mia vista che però continuava a godersi lo spettacolo esilarante del terzo rimasto con gli artiglietti ben stretti al suo ramo. E magari aveva detto agli altri due:"Andate avanti voi ché a me vien da ridere!" E c'era proprio da ridere a guardarlo dondolarsi con gli occhietti spiritati che guardavano il vuoto sotto di lui! Proprio così! Si dondolava, avanti e indietro, avanti e indietro... Come chi sta cercando di prendere la rincorsa e anche tempo in attesa del coraggio per buttarsi! Ad un tratto, dinanzi all'ennesimo richiamo diventato m'era sembrato, un po' isterico, tipico della madre che perde la pazienza, il tenero imbranato si lanciò e in un volo un po' raffazzonato finalmente la raggiunse. Ehm... Gli feci un applauso... E sparirono ovviamente tutti e quattro nella notte! Pensando forse: "Ma che ci fa 'sta rompiscatole alzata a quest'ora di notte?!" Belli... Bellissimi i rapaci notturni! Io li adoro! Non sarà perché qualcosa ci accomuna...?!
(Scritto stanotte ma sfogliando poi le foto... Sono crollata! Qualcosa in comune, ho detto, non tutto! Confido molto però, più in là... nella metempsicosi!).
Eccolo! E' proprio lui! L'imbranato!
Ahahah! Che faccia! Mi fa morire... A voi no? No?!!!
Foto di gruppo... senza signora! (i collegamenti nella mente, non finiscono mai...!).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ma 'sti vegani sempre morti di fame, che mangiano? Sempre lì a tagliuzzare verdurine e a ruminare come le capre?
Macché! Quelle sono il preludio ad un'opera in cui l'armonia dei sapori...
...li lascia poi senza fiato! E crollano!
Certo che è gente passionale... Si infiamma se qualcosa li fa agitare...
Beh... A volte esagerano!
E' che sono troppo sensibili e basta un niente, per farli commuovere... Un niente, per destare in loro eterna meraviglia...
E non mancano d'ingegno!
Nè di fantasia e se sono tristi chiudono gli occhi e pensano fortemente a qualcosa di bello finché riaprendoli... Se la ritrovano davanti!
Già... 'Sti veg sono... magici!
Ah! E generosi! Amano la condivisione...
Certo che per essere strani... sono strani! 'Sti Veg!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Jean-Michel ha realizzato con la sua Nikon D4 il time lapse di un ragno che costruisce la sua ragnatela e l’ha pubblicato su Vimeo. Il filmato mostra il ragno durante l’ultima parte della costruzione della ragnatela, per la quale ha impiegato circa un’ora e mezza.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Nazim Hikmet... L'ho incontrato stasera . Ad un incrocio dei miei pensieri. Dov'è il suo libro? Ah, sì! Ricordo. L'ho visto nella foto... Sarà ancora nello zaino quindi. Vado. Lo trovo. Apro una pagina a caso...
-L’uomo-
Le piante, da quelle di seta fino alle più arruffate gli animali, da quelli a pelo fino a quelli a scaglie le case, dalle tende di crine fino al cemento armato le macchine, dagli aeroplani al rasoio elettrico
e poi gli oceani e poi l’acqua nel bicchiere e poi le stelle e poi il sonno delle montagne e poi dappertutto mescolato a tutto l’uomo
ossia il sudore della fronte ossia la luce nei libri ossia la verità e la menzogna ossia l’amico e il nemico ossia la nostalgia la gioia il dolore
sono passato attraverso la folla insieme alla folla che passa.
"L'ho incontrato stasera . Ad un incrocio dei miei pensieri."... Quasi uno Haiku... Quasi. Ne ho letto uno vero proprio l'altroieri. Diceva...
"E’ la mia Questa figura di spalle Che se ne va nella pioggia?"
Lui chi era? Taneda Santoka! Facile da ricordare. Un po' meno i versi in lingua originale. Ci vorrebbe un copia-incolla anche per la memoria.
"Ushiro sugata no Shigurete iku ka?"
Un'immagine vale più di mille parole. Dicono. Penso che uno haiku valga più di mille immagini. Mille potranno essere le immagini, i volti che ad esso potremo dare, ma il sentimento che esso esprime vive e sopravvive oltre ogni immagine. Fra tante e tante quindi che con quell'haiku... ci sta. Eccone una...
Incredibile film! Incredibile realtà! Incredibile Peter Sellers
Sfido la mia mente ad un ultimo sforzo prima del misero crollo consueto: per un altro quasi haiku...
Attraverso spinosi cardi la tua vita vedevi Adesso attraverso un oblò.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Sul muro c'era scritto col gesso viva la guerra. Chi l'ha scritto è già caduto. chi sta in alto dice: si va verso la gloria. Chi sta in basso dice: si va verso la fossa. La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell' ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico.
(Bertold Brecht - "Sul muro")
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
...Creo que he visto una luz Credo di aver visto una luce
al otro lado del río. dall'altra parte del fiume...
Ha vinto l'...Oscar come miglior canzone nel film "Diari della motocicletta".
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E sempre a proposito di dinosauri... Giorni fa, pensavo a Giuseppe Tomasi di Lampedusa... Perché? Boh! Così... In particolare a certi passaggi del suo...
Il Principe:
"Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagagliaio. Tutte le manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più violente: la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e le coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera o di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che voglia scrutare gli enigmi del nirvana. Da ciò proviene il prepotere da noi di certe persone, di coloro che sono semi-desti; da ciò il famoso ritardo di un secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane: le novità ci attraggono soltanto quando le sentiamo defunte, incapaci di dar luogo a correnti vitali; da ciò l'incredibile fenomeno della formazione attuale, contemporanea a noi, di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un passato che ci attrae appunto perché è morto." [...] mi sono spiegato male: ho detto i Siciliani, avrei dovuto aggiungere la Sicilia, l'ambiente, il clima, il paesaggio. Queste sono le forze che insieme e forse più che le dominazioni estranee e gl'incongrui stupri hanno formato l'animo: questo paesaggio che ignora le vie di mezzo fra la mollezza lasciva e l'asprezza dannata; che non è mai meschino, terra terra, distensivo, umano, come dovrebbe essere un paese fatto per la dimora di esseri razionali; questo paese che a poche miglia di distanza ha l'inferno attorno a Randazzo e la bellezza della baia di Taormina, ambedue fuor di misura, quindi pericolosi; questo clima che c'infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; ...e poi l'acqua che non c'è o che bisogna trasportare da tanto lontano che ogni sua goccia è pagata da una goccia di sudore; e dopo ancora, le pioggie, sempre tempestose che fanno impazzire i torrenti asciutti, che annegano bestie e uomini proprio lì dove una settimana prima le une e gli altri crepavano di sete. Questa violenza del paesaggio, questa crudeltà del clima, questa tensione continua di ogni aspetto, questi monumenti, anche del passato, magnifici ma incomprensibili perché non edificati da noi e che ci stanno intorno come bellissimi fantasmi muti; tutti questi governi, sbarcati in armi da chissà dove, subito serviti, presto detestati e sempre incompresi, che si sono espressi soltanto con opere d'arte per noi enigmatiche e con concretissimi esattori d'imposte spese poi altrove; tutte queste cose hanno formato il carattere nostro che rimane così condizionato da fatalità esteriori oltre che da una terrificante insularità di animo."
"...Non credo che i suoi antenati, Chevalley, o gli squires inglesi o i signori francesi governassero meglio dei Salina. I risultati intanto sono diversi. La ragione della diversità deve ritrovarsi in quel senso di superiorità che barbaglia in ogni occhio siciliano, che noi stessi chiamiamo fierezza, che in realtà è cecità. Per ora, per molto tempo, non c'è niente da fare. Compiango; ma, in via politica, non posso porgere un dito. Me lo morderebbero. Questi sono discorsi che non si possono fare ai Siciliani; ed io stesso, del resto, se queste cose le avesse dette lei, me ne sarei avuto a male..."
Tancredi: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».
Belle, belle pagine quelle del Gattopardo... Scritte da un Siciliano... Già... Che mi lasciano sempre un sapore amaro in bocca... Già...
Ma poi mi sono ripresa guardando foto di animali che mi fanno sorridere. A volte no però!
Questa mi ha subito fatto venire in mente, sempre giorni fa, certi personaggi... che invece di stare ... giù... che so, in un sotterraneo magari, per sempre, stanno invece su, a primeggiare liberi sotto il sole!
E c'è da morire... ma non dal ridere.
E che sorrisoni ci fanno...! Prima!
Poi ci prendono... a pesci in faccia!
E...
L'ingordo...
l'intollerante...
questo si capisce...
E potrei continuare se non fosse che...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
In Veneto il detto più storicamente e sociologicamente significativo è: "Vegna Francia vegna Spagna basta che magna". E questo la dice lunga sull'incapacità di azione dei singoli nell'ambito di una visione di collettività. E questo è forse il danno maggiore che le varie invasioni post Impero Romano ha fatto. La perdita di identità e di senso di comunità. Da noi il "Divide et impera" si declina semplicemente in "Impera" tanto divisi lo siamo già. E sembra che in prospettiva sempre così sarà dato che oramai sono passati quasi un paio di millenni. E la diversità tra le varie zone Italiane sono si dovute al fatto che lo stivale invece che orientato est/ovest (stesso clima stesse modalità di vita) è orientato nord/sud (influenza della diversità del clima sulla diversità delle genti) ma sono stati acuiti dalla diversità degli "invasori" nel corso della storia. Ma è anche il motivo che in un piccolo paese sia rappresentata una varietà di umanità che ne è croce ma anche delizia. E il gattopardismo oltre ad essere in forme diverse diffuso ovunque non è stato altro nel tempo che una risposta "Darwiniana" ad un ambiente mutevole perchè sottoposto a continue variazioni indotte da influenze esterne ed estranee. Ed il cinismo alla "morto un Papa se ne fa un'altro" esteso in "arrivato un invasore ne arriverà un altro" e quindi l'importante è piegarsi e sopravvivere in attesa che passi la tempesta corrente non è altro che una strategia indotta; siamo forse un po colpevoli... ma solo in parte.
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
La frase che citi è attribuita a Guicciardini. Sostanzialmente il Veneto è stato per un millennio una repubblica marinara e ha subito influssi e contaminazioni del mondo germanico. Fieri oppositori dell'impero ottomano,non mi risulta che abbiamo subito dominazioni spagnole e quella francese si riferisce al breve periodo bonapartesco.
@lby: In Veneto il detto più storicamente e sociologicamente significativo è: "Vegna Francia vegna Spagna basta che magna".
Shilah: La frase che citi è attribuita a Guicciardini. Sostanzialmente il Veneto è stato per un millennio una repubblica marinara e ha subito influssi e contaminazioni del mondo germanico. Fieri oppositori dell'impero ottomano,non mi risulta che abbiamo subito dominazioni spagnole e quella francese si riferisce al breve periodo bonapartesco.
Penso che non sia poi così rilevante sottolineare dove o da chi sia stata coniata un'espressione che come tante altre finisce poi per essere usata, nella fattispecie in Italia, ovunque, quando si voglia ironizzare su aspetti poco edificanti della sua storia passata ma anche di quella presente.
Penso anche che l' espressione di cui sopra ben si adatti anche alla Storia dell'umanità tutta, perché a ben guardarci dentro è come guardare dentro un caleidoscopio in cui a ogni movimento cambiano in un gioco di specchi, disegni e colori in modo imprevedibile e sempre mutevole.
Nel caso della storia umana in generale, il gioco che fa cambiare disegni e colori di essa, è quello del potere. Ovviamente.
Nel caso della storia dell'Italia di oggi in particolare, non parlerei più di disegni ma di sgorbi, di orrendi, informi, insignificanti, piccoli sgorbi, partoriti da una politica autoreferenziale, parassitaria e scollata dalla realtà sociale...
E il popolo, proprietario di un bellissimo teatro, assume attori capaci di portare in scena solo farse oltremodo squallide.
Ma tornando a "Francia o Spagna basta che se magna"... e presunta attribuzione al Guicciardini.
Storico e politico, Francesco Guicciardini, quello del "particulare" che come tale prescindeva dagli ideali "universali" e che in parole molto povere significava adattamento alle circostanze del momento adeguandosi ad esse, per cui per esempio la divisione dell'Italia era per lui il male minore pur di ottenere una maggiore autonomia locale. E nel periodo in cui visse, quello della lunga guerra tra Francia e Spagna che si svolse soprattutto in Italia (dove il sistema di potere era municipalistico e diviso da molteplici interessi), egli propugnava un'alleanza con la Francia per limitare l'avanzata di un impero legato alla Spagna, di quel Carlo V a cui "il sole non (gli) tramontava mai!
Per il popolo quindi, questa filosofia dell'appoggiarsi dei governi locali ora all'una ora all'altra potenza, pur di salvare un minimo di autonomia, si tradusse nel detto "Francia o Spagna purché se magna"!
Un'ultima considerazione e ancora per accenni sebbene a qualcuno sembrerà che mi sia dilungata già abbastanza, mentre invece come ho già detto, è la storia che è lunga e io non ho né il tempo né lo spazio per ripercorrerla tutta, né la capacità di capirla fino in fondo.
Vado...
La Repubblica Marinara di Venezia.
I suoi domini, come tutti sanno, si estesero oltre che per mare, anche per la terraferma e le città che in quella Pianura Padana conquistò, spesso per evitare il saccheggio che spettava allora di diritto al vincitore o per sottrarsi ad una Signoria assolutistica, le giuravano solenne fedeltà, come fece per esempio Verona, che così poté "magnare" pure lei sotto protettive e potenti ali.
Per quanto riguarda l'espansionismo via mare, io non definirei "fiera opposizione" quella di Venezia contro l'impero Ottomano, che null'altro stava facendo se non quello che aveva già fatto e continuava a fare la Serenissima.
La quale poi però la sua... serenità, la perse.
Sotto il dominio Asburgico.
E cavolo! A essere dominati in casa propria non piace a nessuno!
E qua sì che appropriato diventa parlare di fierezza, quella con cui tutta la Gente italiana alzò la testa e a costo di perderla anche, si liberò dalla dominazione straniera.
"Unità" contro un nemico comune.
Già...
A tutto questo pensavo stamattina mentre ancora una volta seduta in uno fra i tanti corridoi dove si respira l'odore pregnante della fragilità umana, riflettevo su quanto più nefasta sia per l'esistere umano, non tanto la sua fragilità che lo conduce ineluttabilmente infine alla morte del corpo, quanto quella della mente che conduce alla morte la sua anima dentro un corpo ancora vivo.
Ieri mattina invece... caffè in mano e blablabla... Esco fuori e ad accogliermi...
Un'altra zucca?! Ma noooo!
Un arcobaleno!
Cavolo! Dai, alle sei e mezza di mattina voi ve l'aspettereste?!
Poi, al quarto o quinto sorso di caffè, perché la mia tazza mattutina è quella del caffè americano ma non certamente il caffè che c'è dentro! Per carità!!! E quindi dicevo, un'altra botta di caffeina riesce finalmente a farmi mettere un po' più a fuoco il mondo che mi circonda e...
Cavolo! Anzi, doppio cavolo! Perché doppio era anche l'arcobaleno!
Potenza della natura!
L'unica potenza che non mi stancherò mai di ammirare.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
MY heart leaps up when I behold A rainbow in the sky: So was it when my life began; So is it now I am a man; So be it when I shall grow old, 5 Or let me die! The Child is father of the Man; I could wish my days to be Bound each to each by natural piety.
Arcobaleno.
Il mio cuore esulta al cospetto
dell’arcobaleno che sta nascendo:
come venendo al mondo;
come nel sapersi uomo;
così, nello scoprirsi vecchio,
mi sia data la morte!
Il Bambino è padre dell’Uomo
e siano i miei giorni
l’uno all'altro stretti
dal sentimento della natura.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Ah beh! Spettacolo! (Ma che ci faccio in piedi a quest'ora?) Certo concordo, i detti esprimono un sentire e per esigenze di sintesi, ritmica e rima da non prendere sempre alla lettera. Per quanto l'invasione intesa come impossibilità di autodeterminazione non richiede necessariamente una occupazione fisica e secoli di compromessi in cambio di apparente indipendenza si sono fatti sentire lo stesso, e forse accellerato l'inevitabile declino. Anche se in realtà il soggetto erano gli accadimenti dell'intero paese e solo lo spunto del detto era riferito al Veneto (di uso se non di origine). A proposito, mia madre me l'ha declamato proprio stamane dopo tanto, e mi è venuto da ridere... Che strane coincidenze a volte.
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
Modificato da - @lby64 in data 15/11/2017 02:19:57
Quasi! E' uno dei pochi crucci che ha non avere avuto le bipa 30 anni fa quando giravano per l'altopiano di Asiago in bici da touring tirandosi il collo in salita o facendosele a piedi...
“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
........... A proposito, mia madre me l'ha declamato proprio stamane dopo tanto, e mi è venuto da ridere... Che strane coincidenze a volte.
Giordano: Leggerà anche lei le pagine di Ibla
@lbi: Quasi! E' uno dei pochi crucci che ha non avere avuto le bipa 30 anni fa quando giravano per l'altopiano di Asiago in bici da touring tirandosi il collo in salita o facendosele a piedi...
Sono curiosa... Per cui mi son detta:"Andiamo a vedere 'st'Altopiano!" E vado. E trovo... Lo spettacolo!
E certo che vale la pena farsela anche a piedi!
Due marmotte si sono incuriosite e con lo sguardo allertato per una presenza... non locale, si son dette: "E questa chi è?!".
Il gheppio invece mi ha ignorata del tutto... S'è girato dall'altra parte addirittura! Gli manca proprio il senso dell'ospitalità!
E infine Ibi, ho dato un'occhiata in giro per farti un saluto ma non ti ho trovato! Eppure la segnaletica indicava chiaramente la tua presenza... Verso destra!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E grazie x la dedica... Mi piace pensare che una delle tante malghe che ho svuotato dei loro deliziosi formaggi in tutti questi anni mi abbia intestato almeno una stalla! Assieme al confinante Vezzena/Lavarone in Trentino è diventato un insieme paradisiaco x le e-mtb con centinaia di km di strade bianche e sentieri. Una unica foto personale in tema...
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“L’età della pietra non finì perchè finirono le pietre". Ahmed Zaki Yamani
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Così, Ibi, rendono un po' più di giustizia alla bellezza dei luoghi! Anche quelle di Gecchelin valeva la pena rispolverarle! Sarà contento di scoprire che esistono ancora malgrado esista ancora anch'io, qua!
Grazie a quel Giobbe di Job!
Mentre guardavo alcune immagini, altre, pensavo... Ma a voi non capita mai di essere stanchi di vedere sempre le stesse facce? Specie in certi contesti... Comunque sia, anche nel caso delle faccine o emoticon se preferite, uno volendo, almeno quelle, potrebbe sostituirle con altre immagini che rendano lo stesso stato d'animo o anche meglio, no? Anche qui su jobike! Per esempio, questa , con quest'altra...
Ma nooo, non così grande! Si possono rimpicciolire...
Chissà cosa ne pensa Job... Ma quello chissà su quale pizzo di montagna sarà arroccato a scorrazzare in bici e con quel simpaticone del suo amico...!
Va beh! Finite le fantasiose divagazioni scacciapensieri, auguro un buon fine settimana a tutti a pedalare nei vostri bellissimi posti sia a sud che a nord! Ehm... al nord avete già la neve...? Cavolo! Niente pedalate quindi? Ehm... qui da noi, nel sud-sud almeno.... c'è il sole!
Ah! Dimenticavo quasi... Claudio! Ma che fai, stai partendo? Con la bici bardata in quel modo, dove te ne vai di bello? Con questo tempo, poi! Che temerario che sei! Mi raccomando... Controlla bene i freni! Lo sai che ci tengo a te...!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Lo so. Vi siete chiesti, tutti, che pesce è quello da me postato un po' più su... E io soddisferò la vostra insaziabile curiosità! Dunque: si tratta di uno sgombro a strisce. Questi pesci si muovono a branchi con la bocca aperta, cosicché le loro branchie fungono da reti per pescare tutto il plancton che incontrano e di cui si nutrono. E' come una pesca a strascico insomma. Qualcuno dovrebbe avvertirli che è proibita! Riposto la foto ma stavolta l'originale mentre l'altra l'avevo fotografata perché il sito dove si trova non me la faceva copiare! Ma poi ho risolto.
E già che ci sono vi mostro pure queste:
Beh?! Vi state sciogliendo dalla tenerezza? Già... Non se ne può fare a meno!
E... Lo sapevate che il polpo ha tre cuori? "Due per pompare sangue verso le branchie e uno che manda il sangue riccamente ossigenato in circolo nel resto del corpo. Quando i polpi nuotano, quest'ultimo cuore smette di battere: ecco perché il mollusco tentacolato preferisce strisciare sul fondale anziché nuotare, un'attività che lo lascia stremato." E che hanno sangue blu? "Il sangue dei polpi contiene enocianina, una proteina in cui è presente il rame, capace di trasportare l'ossigeno in tutto il corpo: a contatto con l'aria, il fluido diviene quindi blu e non rosso (come accade al nostro sangue, ricco di ferro)." Ma che sono anche molto intelligenti, questo lo sapete, vero? "Sono in grado di orientarsi in un labirinto, risolvere piccoli compiti (come aprire contenitori col tappo), utilizzare utensili di fortuna per nascondersi dai predatori."
E' un genio!
"I loro tentacoli hanno "menti" autonome. Due terzi dei neuroni dei polpi risiedono nei loro tentacoli e non nella testa. Può quindi capitare che un tentacolo risolva un piccolo compito come aprire il guscio di una conchiglia mentre il suo proprietario è impegnato in altre faccende, come per esempio l'esplorazione di un anfratto nel reef. I tentacoli possono continuare a reagire agli stimoli anche quando sono separati dal resto del corpo (il polpo li può anche perdere volontariamente se sono finiti nelle grinfie di un predatore, pur di riuscire a scappare)."
Inoltre, essendo" il loro nervo ottico all'esterno, non hanno angoli ciechi come noi. Il nostro comune antenato era un verme marino cieco, ed è affascinante pensare che da questo antenato si siano evoluti così tanti tipi di visioni e di occhi, e come i nostri e quelli dei polpi siano rimasti così simili."
L'inchiostro emesso dai polpi non ha il solo scopo di oscurarlo(permettendone la fuga); è anche in grado di danneggiare fisicamente il nemico.
"Sono incredibilmente scaltri nel camuffamento. A differenza di altri animali marini dotati di abilità mimetica, i polpi non provano ad assumere i colori dell'intero habitat che li circonda (sabbia, alghe, coralli) ma scelgono un oggetto preciso (per esempio una conchiglia) e si mettono in posa per assomigliargli. Anche la consistenza della loro pelle può variare a scopi mimetici: per esempio un polpo che voglia assomigliare a un'alga può usare i muscoli per sollevare tante piccole papille dalla pelle e mimare le sembianze delle increspature di un vegetale marino."
"Diversi cefalopodi nelle acque indonesiane sono stati filmati mentre trasportavano faticosamente sulla sabbia le due metà dell'involucro del frutto, per poi assemblarle nella forma originale, l'una sopra l'altra, e nascondercisi dentro, sfruttando l'abilità di infilarsi nei pertugi."
Ahahah! C'è da morire!
E infine... Possono anche modificare il proprio RNA!
"Si tratta di una scoperta davvero sorprendente risalente a qualche anno fa. Sappiamo che molti animali possono effettuare delle lievissime variazioni del loro RNA, una sorta di mini-evoluzione in diretta. Laddove il DNA è responsabile della nostra struttura a lungo termine - il colore degli occhi ad esempio - l'RNA può modificare alcune funzioni fisiologiche a breve termine. Ma la portata dei mutamenti nell'RNA del polpo non ha uguali nel mondo animale. Sembrano persino in grado di modificare la velocità di segnalazione del loro sistema nervoso, così da riuscire a sopravvivere negli ambienti più estremi, come l'acqua molto fredda."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Non so in altri luoghi, Ibi, ma qui sulla terra... " Il più antico fossile di polpo conosciuto, un esemplare del genere Pohlsepia conservato al Field Museum di Chicago, ha 296 milioni di anni. Visse e nuotò nel periodo Carbonifero e, mentre sulla Terra si diffondevano i primi rettili precedenti ai dinosauri, questa creatura acquatica aveva già sviluppato una forma simile a quella che vediamo ancora oggi."
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).