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Dade
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10 Messaggi |
Inserito il - 06/04/2009 : 11:35:11
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Salve,
Prima di tutto volevo ringraziarvi per la miniera di informazioni che ho potuto trovare in questo forum; non mi sarei azzardato ad approcciare le bici elettriche senza tutto quello che ho potuto leggere qui.
Vorrei allora dare il mio contributo con un piccolo report dell'esperienza che ho fatto e sto facendo con un kit Crystalyte montato su una vecchia mountainbike Legnano.
Premessa
Sono un motociclista, uno di quelli sporchi di fango e tanto odiato da i ciclisti, uno do quelli che pratica Enduro (con una KTM 300 EXC). Soltanto che ho anche l'altro cappello o per meglio dire casco visto che mi piace andare anche in MTB. Da un po' di tempo tengo d'occhio le moto elettriche (es. http://www.quantya.it) visto che le considero il futuro dell'enduro.
Purtroppo pero' i tempi non sono ancora maturi e una moto elettrica non e' ancora in grado di rimpiazzare il mio KTM. Mentre facevo ricerche sulle moto elettriche ho iniziato spesso ad imbattermi in video, foto e informazioni sulle bici elettriche. Quando mi sono finito su http://electricmountainbikes.com non ho potuto fare a meno d'innamorarmi dell'idea di una mountainbike elettrica.
All'inizio mi ero orientato verso la MicroBike MTB 26 (http://www.microbike.it/MTB%20MicroBike%2026.htm) o poi optato invece per un kit per due motivi:
1) avere la possibilita', in un primo momento, di montare il kit sulla mia vecchia MTB e magari di spostare il motore su una bici piu' moderna in un secondo tempo (su una front o addirittura su una full suspended);
2) minor costo iniziale, visto che comunque si trattava di un discreto salto nel buio che poteva anche deludere le mie aspettative.
Il Kit
Ho optato per il Kit della Crystalyte (http://shop.crystalyte-europe.com/product.php?productid=16233&cat=249&page=1) per i seguenti motivi:
1) buona fama dei motori Crystalyte; 2) disponibile direttamente in Europa; 3) soluzione "chiavi in mano", completo di tutto il necessario per modificare la bici; 4) kit pensato anche per le MTB; 5) prezzo ragionevole rispetto alle altre opzioni disponibili.
Fatto l'ordine sul loro sito web lunedi', ho ricevuto il kit il venerdi' della stessa settimana. Aperto il grosso scatolone, ho notato che i singoli pacchetti del kit erano messi dentro alla rinfusa. L'imballaggio mi sembra discutibile visto come i corrieri trattano usualmente i pacchi.
Comunque, per mia fortuna, e' arrivato tutto sano e salvo. Il kit si presenta bene, con cablaggi ben fatti e rifiniti. La qualita' delle componenti sembra decisamente alta.
Altra nota di demerito, la totale assenza di una qualsiasi forma di documentazione su come montare il kit. Per mia fortuna si rivelera' comunque un'operazione decisamente semplice.
Il montaggio
L'unica operazione che mi preoccupava era lo smontaggio delle pedivelle per montare il sensore PAS. Mi son preparato all'operazione comprando un kit con un po' di attrezzi specifici (in particolare l'estrattore per i pedali) dal Decathlon locale (http://www.decathlon.it/IT/valigetta-attrezzi-looney-max-6431069).
Ecco la mia vecchia MTB (V-brake, rigida, in pratica un ferro vecchio per gli standard d'oggi ):

Procedo subito con lo smontaggio della pedivella tramite l'apposito attrezzo:

Mi rendo conto che devo smontare anche una guarnizione trimete un altro attrezzo strano:

Tutto sommato montare il PAS e' stato piu' semplice di quello che mi aspettavo, procedo con il montare anche la ruota posteriore:

Monto la batteria al posto della borraccia (la batteria e' decisamente piu' pesante di una borraccia, spero che gli attachi reggano nel tempo):

Monto la centralina:

Finisco di montare il manettino per controllare l'assistenza al manubrio e mi rendo conto che fare ordine nel cablaggio sara' decisamente la cosa piu' complicata:

In particolare, il posizionamento del manettino e' abbastanza critico visto che interferisce con le leve del cambio e del freno destro:

Dopo un po' di prove, qualche cambiamento nel posizionamento della centralina, molte fascette e un po' di nastro americano che non gusta mai:

Direi che il risultato si presenta bene. La lunghezza di alcuni cavi e' un po' assurda ma direi che e' inevitabile per un kit generico (sempre meglio un cavo troppo lungo che troppo corto). Tutti i cavi sono etichettati con una label che ne indicano la funzione ed inoltre tutti i connettori sono di tipo diverso; e' quindi sostanzialmente impossibile sbagliare il montaggio:

Conclusione
Il mio giudizio sul kit Crystalyte e' sicuramente positivo. Tralasciano alcune difetti del package e la totale assenza di documentazione sul montaggio, il kit si e' dimostrato un prodotto di buona qualita' e semplice da montare.
Aggiungero' a breve i risultati dei primi test fatti sui monti Pisani:

P.S. scusate la bassa qualita' delle foto (fatte con il cellulare) ma la macchina fotografica mi ha abbandonato sul piu' bello.
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paguro
Utente Attivo
  

Lombardia
820 Messaggi |
Inserito il - 06/04/2009 : 13:29:59
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bella! Ho 2 domande. Come va il 409? Perchè questo modello (io ho un 4011)? Anche tu hai notato una differenza tra l'uso del manettino rispetto al pas?
Ho notato che in una delle fotografie la centralina è montata con i cavi che escono dall'alto: attenzione alle infiltrazioni d'acqua. Meglio montarla come hai fatto nelle altre foto.
Saluti Paguro
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angelo
Utente Medio
 
Campania
404 Messaggi |
Inserito il - 06/04/2009 : 13:40:13
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Bello ed esaustivo il tuo report,pulita la bici eletrificata con il Crystalyte! Volendo elettrificare una Dahon Basic,quale chit prenderesti in considerazione,sempre che sia fattibile la cosa? |
KALKHOFF AGATTU
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Barba 49
Utente Master
    

Toscana
36509 Messaggi |
Inserito il - 06/04/2009 : 22:15:56
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Ciao Dade, bel lavoro... se prosegui su quella pista ciclabile arrivi dritto a casa mia, così ci prendiamo un caffè! |
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Dade
Nuovo Utente
10 Messaggi |
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Dade
Nuovo Utente
10 Messaggi |
Inserito il - 09/04/2009 : 11:27:25
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| Dade ha scritto: Scarico l'ultima traccia GPS questa sera e poi posto il resoconto dei primi test (c'ho gia macinato 100km di offroad ).
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Ecco fatto:
Test #1
Percorso: http://www.openrunner.com/index.php?id=231690 Tipo di fondo: sterrato molto scorrevole Lunghezza: 29.5Km Dislivello: 41m Durata: circa 2 ore Stato batterie: carica ancora disponibile alla fine (circa 2 ore per ricaricarle pienamente)
Ho fatto il primo test su un percorso molto facile che faccio abitualmente; esso si snoda lungo la pista ciclabile sull'argine dell'Arno per poi tagliare verso l'interno e la Certosa di Calci. Il fondo e' sterrato ma solido e scorrevole. Come prima presa di contatto inizio a familiarizzare con l'uso del manettino: al minimo, l'aiuto del motore, e' quasi impercettibile mentre al massimo si pedalo solo proforma tanto per tenere attivo il PAS. Puo' capitare anche di spostare accidentalmente la posizione del manettino spostando la mano sulla manopola destra; probabilmente sarebbe stato meglio usare un dispositivo con degli "scatti" in modo da evitare questo problema. L'uso della pedalata assistita richiede un minimo di adattamento, all'inizio mi sembra quasi di fare a "gara" con il motore a chi spinge di piu'. Mi rendo poi conto che regolando opportunamente l'intensita' dell'assistenza si ottiene invece una pedalata agile e rilassata: una ganzata 


La Certosa di Calci:

Dopo poco meno di due ore e 30km percorsi ritorno a casa con la batteria che non da segni di esaurirsi. Direi che i risultati del primo test sono molto positivi.
Test #2
Percorso: http://www.openrunner.com/index.php?id=231686 Tipo di fondo: sterrato con fondo sconnesso, pietraie con tratti al limite del pedalabile Lunghezza: 24.7Km Dislivello: 541m Durata: circa 3 ore Stato batterie: carica finita al km 12.5 (circa 4 ore per ricaricarle pienamente)
Visto che il primo test era andato un po' troppo bene e non ero risuscito a capire esattamente dove erano i limiti, decido di puntare dritto verso i monti Pisani. Prendo la pista ciclabile lungo l'antico acquedotto:

Salgo sui monti lungo un breve tratto con fondo in cemento tra gli ulivi:

Poi inizia lo sterrato ed uno dei pezzi piu' brutti, pendenza del 36% con fondo pietroso e smosso. Forse ho esagerato un po' e me lo faccio a piedi, per fortuna e' un tratto breve. Devo dire che la differenzia di peso tra la bici con kit e senza e' apprezzabile (i circa 11kg di kit raddoppiano quasi il peso della bici). Non e' un problema ma spingendo la bici su un sentiero impervio la differenza si sente. Arrivato sul Passo di Dante il fondo diventa decisamente piu' pedalabile. Devo fare comunque una certa attenzione nelle ripartenza perche' se tengo l'assistenza al massimo la bici s'impenna con una facilita'. Decisamente meglio partire con poca assistenza e poi aumentare. Vado avanti per circa un ora, in salita, alla folle velocita' di 5-6 km/h con l'assistenza praticamente sempre al massimo (mi mancano le gambe ). Il motore inizia a scaldarsi, son un po' preoccupato visto che non conosco bene i limiti di utilizzo.

Dopo 5-6km di salita ed un'ora di funzionamento alla massima assistenza finisco le batterie. Si spegne il led di carica "High", si accende quello "Low" ed il motore smette di spingere. Speravo che il led "Low" funzionasse come un indicatore di riserva invece e' un tutto o niente. Questo rende la gestione della carica della batteria abbastanza difficoltosa. Decido di tornare a casa. Dopo 5 km di discesa mi rendo conto che anche la bicicletta a qualche limite su questi percorsi (es. i freni praticamente fumano alla fine della discesa ed affrontare certe asperita' senza sospensione e' abbastanza difficoltoso).

Test #3
Percorso: http://www.openrunner.com/index.php?id=243119 Tipo di fondo: sterrato con fondo sconnesso, pietraie con tratti al limite del pedalabile Lunghezza: 29.9Km Dislivello: 622m Durata: circa 4 ore Stato batterie: carica ancora disponibile alla fine (circa 4 ore per ricaricarle pienamente)
Faccio tesoro del test #2 e decido di affrontare nuovamente il monte (salendo lungo un'altra strada) cercando di risparmiare pero' la carica della batteria il piu' possibile. Regolo l'assistenza attivamente cercando di risparmiare la batteria nei tratti piu' scorrevoli. L'approccio si rileva corretto e riesco ad arrivare dove mi ero prefissato (al boschetto dove parte la mulattiera per il pre-Faeta). La batteria riesce a riportarmi a casa dopo quasi 4 ore di bici e l'assistenza si rivelera' decisamente utile negli ultimi 6km di pianura dove la stanchezza inizia a farsi sentire ma riesco a pedalare agile e leggero grazie al motore elettrico.
Conclusioni
Devo dire che la differenza di autonomia tra il test 2 e 3 renda bene l'idea di quanto sia importante gestire la carica della batteria e l'uso del motore. L'assenza di un indicatore di carica, nel Kit della Crystalyte, rende questo compito abbastanza difficile. Tenendo conto pero' dell'uso "estremo" (es. sterrati poco pedalabili e saliti con tratti al 15+%) che ne sto facendo, devo dire che sono soddisfatto del kit. Fino ad oggi ho girato per i monti Pisani solo in moto e son contento di poterlo fare finalmente anche in bici.
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elle
Utente Master
    
fondatore

17605 Messaggi |
Inserito il - 09/04/2009 : 11:46:15
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ottimo report dade, grazie 
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l.
giant lafree, 2006 - brompton M3L, 2007 - flyer T8, 2008 - xootr swift, 2009 - specialized tricross, 2012 - tag egolite, 2014 |
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Miki.f22
Utente Normale


Umbria
64 Messaggi |
Inserito il - 09/04/2009 : 15:17:43
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Scusami...
Dal momento che anche io volevo elettrificare una bici mtb quanto hai speso + o - e quanto tempo hai impiegato nel montaggio?
Grazie |
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Dade
Nuovo Utente
10 Messaggi |
Inserito il - 10/04/2009 : 10:55:19
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| Miki.f22 ha scritto: Dal momento che anche io volevo elettrificare una bici mtb quanto hai speso + o - e quanto tempo hai impiegato nel montaggio?
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Ho speso 870euro + 33euro di spedizione per il kit completo. L'ho montato in un sabato mattina senza fretta. Gli unici attrezzi specifici richiesti sono quelli per smontare la pedivella.
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uuuyea
Utente Master
    

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