“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Allarme renne, popolazione in calo in tutto il mondo!
Il numero delle renne è in calo in tutto il mondo. A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori della Renmin University of China e pubblicato su Journal for Nature Conservation, che incita a prendere provvedimenti per salvaguardare l'animale simbolo del Natale. "In Nord Europa (come in Finlandia, Svezia e Norvegia), Asia (Russia, Mongolia e Cina) e Nord America (Canada e Alaska) la popolazione di renne è diminuita per molti anni", ha dichiarato il professore Xiuxiang Meng.
Gli studiosi hanno concentrato la propria attenzione sulle renne in Cina, dove la popolazione di questi mammiferi è scesa del 28% rispetto agli anni Settanta; nel 1998, inoltre, si è verificato un calo drastico. I ricercatori attribuiscono le ragioni del declino a sei fattori principali: l'endogamia (con il conseguente rischio maggiore di problemi genetici), il bracconaggio, i cambiamenti climatici, la mancanza di allevatori, l'impatto del turismo e i predatori naturali.
In particolare, secondo gli scienziati "orsi, lupi e linci" "potrebbero uccidere fino a un terzo dei piccoli delle renne ogni anno". I ricercatori invitano l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ad aggiornare la sua lista rossa con le specie a rischio, includendo anche le renne.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
California, muore Angalifu il raro rinoceronte bianco.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
E' morto Angalifu, uno degli ultimi rari esemplari di rinoceronte bianco del nord. Secondo lo zoo di San Diego in California, dove si trovava l'animale, la morte è avvenuta per cause naturali. Angalifu aveva 44 anni. Ora ne restano al mondo altri cinque esemplari: una femmina, sempre allo zoo di San Diego, un altro in uno zoo della repubblica Ceca e altri tre in una riserva in Kenya. Angalifu era stato trasferito a San Diego dal Sudan alla fine degli anni '80. Originari dell'Africa centrale e orientale, questi massicci erbivori sono stati decimati dai bracconieri per le virtù mediche attribuite al loro corno, utilizzato nella medicina asiatica. Nel tentativo di salvare la specie, lo zoo di San Diego ha conservato in laboratorio sperma e tessuto testicolare del rinoceronte. Si spera di poterli usare quando lo consentiranno nuove tecniche di riproduzione. (reuters)
C'è da... morire!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice. Jean-Claude Izzo
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Yoann Lemoine classe 1983 e meglio noto come Woodkid, muscista, regista e compositore francese. Il suo album di debutto “The Golden Age” rappresenta in verità un diario, dove appunti di creatività e genio fanno fatica a mostrare istantaneamente tutto il loro fascino.
Si tratta di un vero e proprio corto quasi cinematografico che vede come suo protagonista un bimbo intento a scoprire la vita. Egli gioca con la luce, corre, incontra i suoi coetanei, vede i suoi genitori fare l'amore ma anche litigare furiosamente. Il tutto girato in bianco e nero dallo stesso Woodkid, naturalmente.
Woodkid - L'età dell'oro.
Camminando su prati d'oro, in lontananza cadono bombe, Ragazzo, stiamo correndo liberi Guardando la luce nel fiume e tra i rami dei ciliegi Ci stiamo nascondendo dal mondo. Ma l'Età dell'oro è finita Ma l'Età dell'oro è finitaù Ragazzo, stiamo ballando nella neve l'acqua si è ghiacciata, il vento soffia Hai mai percepito la sensazione di cadere man mano che si cresce? No, non avrei mai creduto che la luce potesse mai scomparire. Ma l'Età dell'oro è finita Ma l'Età dell'oro è finita Ascolta, riesco a sentire la chiamata mentre passo da questa porta Hai mai sognato che ci sarebbero mancate le mattinate assolate, i parchi giochi nelle strade, la beatitudine del regno del sonno Ragazzi, siamo una famiglia non importa quello che dicono Ma i ragazzi sono destinati a fuggire e scappare via, un giorno...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
L’ambizioso folk-rock medievale di Yoann è sempre amabilmente epico: tra fanfare, campane, virtuosismi orchestrali e imponenti strutture percussive, l’album scorre tra stati emotivi coinvolgenti e piaceri più epidermici, mentre la voce quasi esangue smorza l’enfasi rendendo il tutto ancor più poetico e solenne.
I tre singoli “Iron”, “Run Boy Run” e “I Love You” conducono quindi le fila della rappresentazione sonora che Woodkid mette su con un'abilità e una maestria da artista navigato. La sua arte, ricca di ribellione simbolica, si serve pertanto delle paure ancestrali e della iconoclastia religiosa per sovvertire un immaginario collettivo dove le metafore sono più forti della realtà: il tutto diventa una fiction, un kolossal in musica che, nonostante alcuni momenti deboli (“The Shore”), ha dalla sua una sua linea narrativa forte. Ecco quindi che le tre tracce già pubblicate come singolo ben delineano i temi ricorrenti delle canzoni di Woodkid: la crisi dell’adolescenza, gli eroi e gli ideali che danno un senso al proprio destino, inseriti in un'alchimia che fluttua tra archi svolazzanti e percussioni ossessive, per un avventuroso contorno musicale che contrasta la banalità della realtà.
Tra la purezza emotiva di brani come “Boat Song” e “Where I Live”, due ballad per piano voce e orchestra, tentazioni elettronico-progressive (“Conquest Of Space”) e citazioni classiche (“Stabat Mater”) ricoperte da arrangiamenti che contrastano il massimalismo imperante, si scorge un'autorevolezza che imbarazza e affascina allo stesso tempo. Insomma, Woodkid è una realtà artistica concreta, ricca di contraddizioni apparenti che indurranno a una scelta drastica: prendere o lasciare. ( di Gianfranco Marmoro).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Nel profondo dell'oceano, morto e buttato via Dove l'innocenza é bruciata, in fiamme Ad un milione di miglia da casa, cammino avanti Sono congelato fino alle ossa, Io sono
Un soldato per conto mio, non conosco la via Sto scalando queste cime di vergogna Sto aspettando la chiamata, e mani al petto Sono pronto per la battaglia, e il destino
Il suono dei colpi di ferro è bloccato nella mia testa, Il tuono dei tamburi dettano Il ritmo delle cadute, il numero dei morti L'aumento delle corna, avanzano
Dall' inizio del tempo fino alla fine dei giorni Dovrò correre, lontano Voglio sentire il dolore e il sapore amaro Del sangue sulle mie labbra, ancora
Questo scoppio mortale di neve sta bruciando le mie mani, Sono congelato fino alle ossa, io sono Ad un milione di miglia da casa, sto camminando via Non riesco a ricordare i tuoi occhi, il tuo volto
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Corri ragazzo corri, questo mondo non è fatto per te Corri ragazzo corri, stanno cercando di catturarti Corri ragazzo corri, correre è una vittoria Corri ragazzo corri, la bellezza si trova dietro le colline
Corri ragazzo corri, il sole ti starà guidando Corri ragazzo corri, stanno morendo per fermarti Corri ragazzo corri, questa gara è una profezia Corri ragazzo corri, evadi dalla società
Domani è un altro giorno e non dovrai nasconderti Sarai un uomo, ragazzo ma per adesso è tempo di correre, è tempo di correre
Corri ragazzo corri, questa corsa è un viaggio verso Corri ragazzo corri, il segreto dentro di te Corri ragazzo corri, questa gara è una profezia Corri ragazzo corri, e scompari tra gli alberi
Domani è un altro giorno e non dovrai cercare un rifugio Sarai un uomo, ragazzo ma per adesso è tempo di correre, è tempo di correre
Domani è un altro giorno e quando la notte sbiadisce sarai un uomo, ragazzo ma per adesso è tempo di correre, è tempo di correre
Run boy run sembra voler raccontare l’evoluzione nella società di un ragazzo che, durante la sua gioventù, deve correre (run) per raggiungere degli obiettivi (e, forse, un mondo migliore), i quali, per essere conquistati, richiedono il superaramento di ostacoli; solo quando si sarà dimostrato alla loro altezza diventerà un uomo (un eroe?, una persona migliore?). La profezia (this race is a prophecy) alla base di tutto ciò è che ci sarà forse un mondo ideale ad aspettarlo, una situazione più favorevole rispetto a quella da cui sta scappando in questo momento.
Il video, prodotto dallo stesso cantautore, è molto suggestivo e rappresenta un ragazzino (che appare, morto, anche nel corso del video di Iron e all’inizio di I love you) che, durante la sua fuga da un luogo non ben noto (sormontato da una torre che troviamo alla fine sempre nel video di Iron), magicamente si veste da piccolo guerriero, imbracciando una spada, uno scudo e un elmo vichingo (simbolo ricorrente nei video di Iron e I love you), donatigli da alcune creature apparentemente mostruose nate dal suolo che il protagonista va percorrendo (l’ultimo simbolo ricorrente di questi video è, invece, quello delle chiavi incrociate, che in Run Boy Run troviamo sugli stendardi della città meta del protagonista). Queste creature potrebbero rappresentare le avversità che si incontrano durante un percorso di evoluzione, le quali, tuttavia, non necessariamente devono essere considerate negativamente, ma possono metaforicamente rendere più forti in quanto insegnano come essere più accorti e difendersi (da qui il dono delle armi).
La musica infine cresce e l’immagine della mèta tanto agognata appare dinnanzi al ragazzino e ai suoi bizzarri “compagni”: sembra essere una città fatta di alti palazzi e strette torri, tutti bianchi, senza finestre o luci, quasi a voler dare il senso di ordine, in contrapposizione al trambusto vissuto durante la fuga del protagonista.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Dove la luce trema in alto mare Attraverso gli abissi degli oceani Noi risplendiamo nel sole nascente
Mentre fluttiamo nel blu Ti sto guardando teneramente Oh ragazzo, i tuoi occhi tradiscono ciò che brucia dentro di te
Qualsiasi cosa io senta per te sembra che a te importi solo di te stesso C’è qualche possibilità che tu possa vedere anche me? Perché ti amo C’è una qualsiasi cosa io possa fare solo per avere un po’ di attenzione da te? Nelle onde ho perso ogni traccia di te Dove sei?
Alla fine mi sono allontanato sulla riva Attraverso le correnti degli oceani Sussurri dispersi nella sabbia
Mentre danzavamo nel blu Io ero sincronizzato con te Ma ora il suono dell’amore è dissonante
Qualsiasi cosa io senta per te sembra che a te importi solo di te stesso C’è qualche possibilità che tu possa vedere anche me? Perché ti amo C’è una qualsiasi cosa io possa fare solo per avere un po’ di attenzione da te? Nelle onde ho perso ogni traccia di te Dove sei?
Qualsiasi cosa io senta per te sembra che a te importi solo di te stesso C’è qualche possibilità che tu possa vedere anche me? Perché ti amo C’è una qualsiasi cosa io possa fare solo per avere un po’ di attenzione da te? Nelle onde ho perso ogni traccia di te Dove sei?
E' la storia di un uomo, che annegò nelle fredde acque dell’oceano dopo aver perso qualcuno che amava. Questa è la storia di un uomo che è morto due volte. Sono queste le parole (tradotte dall’originale lingua russa) con cui un prete, personaggio peraltro già presente visivamente in Iron, apre nel video di questa canzone quello che sembra essere un funerale, sedendosi poi all’organo ed iniziando a suonare. Ma la primissima immagine del clip è quella di un bambino (lo stesso dei restanti due video di quella che sembra essere una “trilogia”: Iron e Run boy run) morto, sconfitto, con l’elmo vichingo (uno degli oggetti ricorrenti della “trilogia”) ormai in terra. Considerando che l’album The Golden Age, da cui è tratta questa canzone, descriverebbe allegoricamente l’infanzia ed ilpassaggio all’età adulta, è probabile che questa canzone rappresenti in qualche modo lo sconforto, la disperazione e ladesolazione di ciò che la vita adulta reca con sé.
Il bambino, tuttavia, a differenza degli altri due video, compare solo inzialmente. Il protagonista di questa canzone sembra essere invece il prete che, in Iron, vedevamo pronunciare freneticamente parole rivolto alla bara su cui si trovava il bambino, per “curarlo” o per maledirlo non si sa. In questo video, il prete ha un’espressione quasi colpevole sul volto; quando si accinge a raccontare la storia, veniamo catapultati nelle terre irlandesi, in cui un uomo disperatamente vaga, sicuramente in cerca di qualcuno, e forse già consapevole che non lo troverà. L’uomo non è altro che il prete stesso.
Durante il video, inoltre, compare il simbolo forse più persistente della “trilogia”: le due chiavi incrociate, questa volta però non come stendardo o tatuaggio bensì tra le mani di un uomo mentre prega e ascolta l’organo del prete suonare.
Il testo della canzone, di per sé, parla di un amore non corrisposto, oppure, volendo aderire al senso del video, alla perdita della persona amata. L’elemento dell’acqua e delmare è predominante in tutta la canzone, che è disseminata di parole quali riva (shore), abissi (tides), oceani (oceans), blu (blue),onde (waves), correnti (streams), sabbia (sand). Dopo aver rievocatomomenti di sintonia (Dove la luce trema in alto mare / Attraverso gli abissi degli oceani / Noi risplendiamo nel sole nascente) (Where the light shivers offshore / Through the tides of oceans / We are shining in the rising sun) e le volte in cui egli guardava dolcemente il suo amato (I am softly watching you), il protagonista si chiede incessamente cosa può fare per ricevere un po’ di attenzione (Is there anything I could do / just to get some attention from you?), giacché il suo amato sembra pensare solo a se stesso (you only seem to care about you) e sembra non accorgersi realmente dell’amore del protagonista (Is there any chance you could see me too?), sebbene quest’ultimo lo ami (‘Cause I love you). Chiede infine al suo amato dove si trovi, giacché – metaforicamente oppure no – ha perso ogni traccia di lui tra le onde (In the waves I’ve lost every trace of you / Where are you?).
Il protagonista si ritrova come alla deriva sulla spiaggia (After all I drifted ashore), ricordando ancora una volta come un tempo lui e il suo caro fossero “sincronizzati”, a differenza del presente in cui il suono dell’amore è dissonante (But now the sound of love is out of tune).
Durante le ultime parole della canzone, il prete – nei panni però dell’uomo che vaga in solitudine – si getta nelle acque del mare, annegando, nell’indifferenza della natura circostante (gli animali acquatici) che procede come se nulla fosse. La scena si sposta poi sul prete in chiesa, che smette di suonare e si scosta dall’organo, per poi guardare le sue mani imbruttirsi velocemente, quasi decomporsi, come fossero rimaste a lungo sott’acqua.
Volendo dare un’interpretazione più “speculativa” e forse fantasiosa, la trilogia dei video Iron, Run boy run e I love you, volendo considerarli connessi tra loro, potrebbe rappresentare unaribellione contro la religione. Volendo sempre essere lungimiranti, il simbolo ricorrente delle chiavi incrociate (peraltro legate ad un rosario nel video di I love you) potrebbe rappresentare l’emblema massimo religioso (volendo, una croce). Le alte torri possono assurgere a chiese, e il prete che in Iron pronuncia parole silenziose e frenetiche verso il bambino, forse maledizioni o una sorta di tentato esorcismo, potrebbe avere quella strana aria colpevole in I love you in quanto si rende conto che il dogmatismo estremo – l’aderenza totale a precetti e regole – ha ucciso il bambino.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
" Con quella faccia da ebete... capirà prima o poi che sto aspettando il cornetto?!".
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).