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kaus
Utente Medio
 
 Campania
152 Messaggi |
Inserito il - 01/11/2016 : 12:17:32
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Un solo pensiero: siamo invisibili. Ero già abituato ad essere semi-invisibile in moto, ma lì motore, luci e trombe aiutano, poco, ma aiutano. Ma in bici, ci sono risalito ora per la prima volta dopo l'adolescenza, è tutto diverso...sembra che abbia indossato il mantello di Harry Potter, macchine, pedoni, scooter, sembrano non accorgersi di te, o, quando percepiscono la tua presenza, lo fanno con un certo fastidio. Il sorpasso dell'auto...hai voglia a stare con le ruote a 10^-6 m dalla carreggiata o dal marciapiede, c'è sempre qualcuno che si ferma dietro di te, percepisci chiaramente le ondate di impazienza che arrivano dal prode autista, senti le marce che scalano, l'acceleratore che va su e giù, fino all'orgasmo liberatorio della strombazzata in do minore accompagnata dall'accelerata a tavoletta, che segna l'agognato superamento del velocipede. L'immissione in corsia? vedi freccia, testa girata, pensi "bravo, mi avrà visto..." no. Non ti ha visto. Dico, hai acceso l'indicatore di direzione, stai guardando dietro di te... ma che hai, un filtro selettivo? meno di 0.5 Tons e 2m^2 di area efficace non reputi necessario rallentare la tua immissione? E proprio stamane, due notizie, due persone che non ci sono più perché investite in bici. Una Ucraina che tornava a casa dopo il lavoro in una azienda agricola, in provincia di Napoli, e il principe Filippo Corsini, a Londra, mentre andava all'università. L'invisibilità del ciclista sembra essere una costante universale.
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giordano5847
Utente Master
    

Lombardia
4114 Messaggi |
Inserito il - 01/11/2016 : 13:41:36
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E già, dobbiamo essere noi i registi! Cioè vedere se ci vedono. Io faccio l'imprudente, non sto al margine della strada: mi riserbo spazio per eventualmente schivare buche e tombini, se devo girare a sx mi sbraccio, guardo, metto le mani sul cofano o faccio l'esagitato e mi VEDONO. Sono ancora vivo nel traffico di Milano. Se fossi a Roma non so!!
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Fuggi quello studio del quale la resultante opera more coll'operante d'essa. (Leonardo) |
Modificato da - giordano5847 in data 01/11/2016 13:42:35 |
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kaus
Utente Medio
 

Campania
152 Messaggi |
Inserito il - 01/11/2016 : 18:55:14
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Vero, in moto accendo il terzo occhio, in bici me ne farò crescere un altro... però che bello ritornare in bici, vedere che altri con l'ebike ti salutano e chiedono (molti boschimani...) che motore hai, è un kit?, l'hai montato tu... E studiare i percorsi in maniera differente (ora so che posso prendere la bici sottobraccio e tagliare per l'aiuola invece di arrivare alla rotonda... :-). E le salite assumono vita propria, le aspetti, e le affronti con spirito diverso. E vedi gente con vent'anni più di te (e non sono giovane) che pesta sui pedali di improbabili biciclette con grandi risultati. Insomma ci si diverte, un po' come in moto, ma ancora con più integrazione con quello che ti circonda...hai tempo di osservare il sasso sul bordo della strada, le persone che aspettano il bus, le nuvolette e il sole. Oltre che ovviamente quel deficiente che si immette senza freccia... :-D |
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Ibla
Utente Master
    

Sicilia
8532 Messaggi |
Inserito il - 01/11/2016 : 19:51:50
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Kaus:"....hai tempo di osservare il sasso sul bordo della strada, le persone che aspettano il bus, le nuvolette e il sole..."

Kaus:"...Oltre che ovviamente quel deficiente che si immette senza freccia... :-D"
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale). |
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Imer
Utente Medio
 
Piemonte
455 Messaggi |
Inserito il - 02/11/2016 : 07:54:53
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Non posso essere che con voi , sono sia ciclista che motociclista , in bicicletta mi hanno tirato sotto in pieno rettilineo eravamo solo io e l'auto che mi stava dietro e non mi aveva visto, bellissima la telefonata della propietaria: "caro sono ferma perchè un ciclista mi ha investito l'auto......." per fortuna che i soccorritori mi hanno bloccato a terra altrimenti la finivo.
In moto due volte mi hanno superato e poi svoltato davanti senza freccia e io ho finite la corsa nella portiere. Bellissima l'esclamazione :"ma non hai visto che stavo svoltando ?" Da notare che la mia moto sono 400 Kg non è una moto che non si vede..... Come dice Giordano io ormai sto in mezzo alla strada e non mollo il sorpasso fino a quando non ho spazi di sicurezza.
Le due ruote sono invisibile a tutti i mezzi a 4 ruote, ci mancano totalmente di rispetto non capiscono che non abbiamo protezioni intorno a noi.
Ciao Imer
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Modificato da - Imer in data 02/11/2016 07:56:23 |
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Semsem
Utente Medio
 
135 Messaggi |
Inserito il - 02/11/2016 : 12:07:19
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Il problema non è bici moto auto, ma cervello degli umani. La percentuale di fuori di testa nelle relative categorie è almeno per me difficile da stimare ma noto che è ampiamente rappresentata anche nei ciclisti e motociclisti (idem per autisti di camion) |
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Semsem
Utente Medio
 
135 Messaggi |
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bubunapoli
Utente Master
    
Campania
2124 Messaggi |
Inserito il - 06/11/2016 : 17:56:39
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ciao semsem, le tue osservazioni sono state le nostre osservazioni, quando siamo risaliti sulle bici (chi dopo 20 anni, chi dopo 40 come nel mio caso).
Ma col tempo sviluppi velocemente mille accorgimenti, compreso l'utilizzo di "percorsi" privilegiati, ossia strade più sicure, con meno fossi, senza rotaie, pochi tombini e possibilmente asfaltate. Abiti chiari e/o fosforescenti di notte, buona illuminazione e occhio a mantenerti a circa 1 metro dalla fila di macchine parcheggiate...l'apertura improvvisa della portiera è un'esperienza comune a tutti. Poi armati di una santissima pazienza, serve come il pane. Bubu |
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