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claudio02
Utente Master




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Inserito il - 15/02/2020 : 20:28:53  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


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Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Ibla
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Sicilia


8527 Messaggi

Inserito il - 24/02/2020 : 01:43:12  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
claudio02 ha scritto:



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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ibla
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Sicilia


8527 Messaggi

Inserito il - 24/02/2020 : 02:11:27  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho riprisinato il pc!

Allora...
A parte il blackout del pc, era in blackout anche la mia testa,
in altre parole, ero in fase mutismo, per cui vi leggevo ma
non avevo voglia di aggiungere i miei commenti a quelli
già abbastanza numerosi e dei miei non si sarebbe certo
sentita la mancanza.
Ho comunque quotato e anche non quotato ma
solo mentalmente
Vorrei quindi solo condividere con voi una foto recente,
perché è molto bella e di bellezza c'è più che mai
bisogno nei periodi più bui.
Eccola:




Dubito fortemente che alla mia domanda
"Sapete che albero è?", qualcuno mi pregerebbe di una
risposta, per cui ve lo dico subito evitando così
attese inutili.
E' un sicomoro... bello anche il nome, suggestivo,
evocativo di tempi così lontani che si stenta a
volte a credere che siano esistiti.
Il richiamo ai tempi lontani è forse dovuto al ricordo
di un episodio della Bibbia secondo Luca,
in cui un grande peccatore di nome Zaccheo,
un tipo bassino a quanto pare, per cui non riuscendo
tra la folla a vedere Gesù, salì su un sicomoro e non
solo riusci finalmente a scorgerlo ma fu notato anche
da Gesù che lo invitò a scendere perché lo ospitasse
nella sua dimora per trascorrervi la notte.
Ci fu un gran mormorio tra la folla che assistette
alla scena perché siccome anche allora le persone non
si facevano gli affari propri, trovarono disdicevole
che Gesù frequentasse un peccatore di quella risma,
(che non ricordo che diavolo facesse di male e non mi
va di andare a verificare), e addirittura pure
casa sua, mentre magari l'avrebbero voluto nella
propria di casa, candida senza nemmeno un peccatuccio.
Comunque Gesù se ne fregò ovviamente dei loro
commenti, ovviamente, se no perché il soprannome
di "il Salvatore",
e così il nano cattivo pur rimanendo nano,
diventò però buono, e restituì il maltolto ai suoi
concittadini da lui danneggiati!
Forse allora era un ladro...
Comunque sia, morale della favola secondo la
Chiesa Cattolica, mi pare che sia in quell'invito
a scendere dall'albero che Gesù fa a Zaccheo per
"avvicinarlo" a sé, cosa che quello ovviamente non
si aspettava, rimanendo fra l'altro doppiamente
spiazzato dinanzi alla richiesta di ospitalità,
scoprendo così all'improvviso la via della rettitudine.
Ehm... Prudente, tu che incontri spesso Francesco,
chiacchierando, chiacchierando, potresti chiedergli
se è andata proprio così e del perché proprio il sicomoro?
Dici che con tutti i pensieri che gli diamo non è il caso
di disturbarlo ulteriormente?
E va beh, niente allora, lascia stare.
Tanto io mi sono fatta un'idea tutta mia su questo
episodio biblico e cioè vi colgo una metafora in quel
distaccarsi di Zaccheo dalla folla che gli fa "ombra"
e decide di salire su in cima al sicomoro per trovare
la luce: quella della verità.



Non ho gradini nel mio sicomoro.

Non ho gradini nel mio sicomoro
«Era ignaro quell’albero
della fama futura,
sol perché offriva
al curioso Zaccheo
gradini di rami
per vedere Gesù:
non ho gradini
nel mio sicomoro,
ma solo sussurri
e mute parole
da farGli arrivare».

(Alda Merini)

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Ibla
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Inserito il - 24/02/2020 : 02:14:17  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Modificato da - Ibla in data 24/02/2020 02:19:13
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prudente
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Inserito il - 24/02/2020 : 02:43:02  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
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job
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Inserito il - 24/02/2020 : 14:56:48  Mostra Profilo Invia a job un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Wildlife Photography Award 2020 (della serie mi è passata la voglia di fare foto):



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"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore)
"lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007
"piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008
"frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010
"jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010
"the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009
"the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011
"bumblebee" NCM Milano 24/07/2019
"steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
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Ibla
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Inserito il - 26/02/2020 : 01:21:50  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dopo l'applauso a Totò, mi sono addormentata... sulla strada
di Gerico.L'ho ripercorsa, perché il "tuo" Francesco, di cui
a quanto pare non perdi mai di vista la finestra, considerata
la rapidità della tua risposta, non mi ha rivelato più di
quanto la mia memoria pur nella mente di un'atea, ha
conservato delle impressioniche certi racconti biblici
avevano suscitato nella piccola catechista di un tempo.
Arrivata al punto del video in cui egli dice che Zaccheo
"essendo basso di statura riuscì a salire su "un albero",
la bambina che è ancora in me ha sussultato ed esclamato:
"Come, un albero?! Quello non è un albero, cavolo!
E' il Sicomoro!!"
"Cavolo", l'ha detto la mia parte adulta , a quell'età
infatti il mio repertorio di parole scurrili che tali sono
pure se mascherate da parole apparentemente innocue, era
alquanto limitato, anzi ne era del tutto privo.
Comunque sia, ci sono rimasta male, e sì, perché allora
nella mia testolina, Sicomorooo...  giunse fin da subito
come  una parola carica di mistero, come una melodia
ancestrale,e di sicuro era un albero capace di compiere
sortilegi visto che alla fine aveva compiuto una magia.
Ma malgrado non creda più alle magie né tantomeno ai
miracoli, ancora oggi però  il nome Sicomoro e l'immagine
stessa di quest'albero, sortiscono in me un'arcaico
sentimento di rispetto verso una pianta che nel mio
immaginario infantile faceva parte del mondo della magia,
oggi di quello della sacralità.
In realtà, ed ecco allora perché "evocativo di tempi così lontani",
il Sicomoro è stato considerato un albero sacro fin dagli
antichi Egizi...

http://amicomario.blogspot.com/2013/11/il-sicomoro-il-biblico-albero-della.html
 
Che incredibile storia quella del mio Sicomoro...
Ah! Prudente, passa il link al "tuo" Francesco.  





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Inserito il - 26/02/2020 : 01:33:59  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Job:
Wildlife Photography Award 2020 (della serie mi è passata la voglia di fare foto)



E bravo Job! Stavolta mi hai battuta sul tempo riguardo
alla pubblicazione qui delle fotodel Wildlife Photography Award!
Immagini belle, stupende, tenere, buffe, incredibili,
tristi... Il panda in gabbia non si può guardare..
specie dentro gli occhioni tondi e tristi...
Piangerei come un vitello!
Bastardi! 

Ah! Job, la voglia di fare foto, perché mai dovresti
fartela passare?!
Dentro ogni foto che scatti c'è  fra te e la natura,
fra te e gli animali o anche semplicemente fra te e
un qualcosa di inanimato,un contatto unico e
irripetibile,
nessuno per quanto professional possa essere lui e
la sua superfotocamera riuscirà a fotografare
quell'attimo,
il tuo attimo.
Scatta quindi e... posta!
Qui ovviamente.
Intanto ne posto un'altra io, fatta nello stesso
luogo di quella del Sicomoro: Etiopia.
Io la trovo assai significativa...
Mi piace molto insomma. 




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Ibla
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Inserito il - 26/02/2020 : 23:06:39  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Volendo scrivere adesso un paio di cose che il
cervello ormai fuso non aveva aggiunto alla fine
del post sul Sicomoro,
mi sono accorta di una dimenticanza imperdonabile:
non avere ringraziato Prudente per il video
gentilmente cercato.
Lo faccio adesso:"Grazie Prudente."

Allora,
qual è la curiosità a proposito del Sicomoro di cui
volevo rendervi partecipi?
Non so se avete letto "L'ombra del sicomoro" di
John Grisham o se magari avete mai visto la copertina
del libro ebbene, su questa è raffigurata oltre
ad una fune, anche una foglia di un albero che però
non è certo un Sicomoro, ma un platano



L'errore, sembra sia dovuto alla traduzione
dall'originale in inglese del titolo Sycamore Row,
dove in realtà Sycamore è il nome che viene dato in
America del nord al platano, Platanus occidentalis.
In Gran Bretagna per esempio, sycamore è un terzo
tipo di albero, un acero.
Alla Mondadori non se ne sono mai accorti o non
hanno voluto dover ristampare la copertina del libro?
Mah...
Magari avranno pensato:
"Tanto non se ne accorgerà nessuno!"


Infine volevo anche aggiungere dei versi di
Eugenio Montale che
il Sicomoro invece lo conosceva,
sia botanicamente che biblicamente...

"Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
per vedere il Signore se mai passi.
Ahimè, non sono un rampicante ed anche
stando in punta di piedi non l’ho mai visto

E. Montale - "Come Zaccheo"
(Diario del ’71)

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Ibla
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Inserito il - 26/02/2020 : 23:07:52  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Modificato da - Ibla in data 26/02/2020 23:32:45
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Ibla
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Inserito il - 06/03/2020 : 01:23:58  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quando i tuoi amici vegani ti invitano a pranzo…




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Ibla
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Inserito il - 07/03/2020 : 04:07:38  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il bagno del passero di Umberto Saba

C’era sul davanzale una scodella
piena d’acqua. Era là dimenticata.
Era l’alba. (L’avevo io là posata;
ma per altri). Venuto per il pane
suo quotidiano la scopriva un passero.
Stupito si guardò (o mi parve) intorno.
V’immerse prima la testina; poi
(il mondo tutto casa sua, e la mia
col resto) entrava tutto quanto in quella.
Breve fu il mio stupore ed il suo sguazzo.
Improvviso partì come venuto.














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job
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Inserito il - 07/03/2020 : 09:40:57  Mostra Profilo Invia a job un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ibla ha scritto:

Il bagno del passero di Umberto Saba


Grande Umberto !

Il mistero dei passeri, che ho spesso osservato nelle pause caffè nel giardinetto dell'azienda per cui lavoro che non c'è più pure quello in nome di ammodernamenti, openspace, finestre sigillate, ma adesso è venuto un virus a far giustizia, ma questa è un altra storia (qui nell'arca viene facile divenire dispersivi, ci deve essere l'iblavirus ) .

Come dicevo, mi hanno sempre affascinato i passerotti che venivano a prendere le briciole delle nostre merende e sembravano così contenti come noi nuotassimo nella nultella, ma di colpo, partivano, schizzando via lontanissimi con traiettorie ben precise per posarsi in un altro luogo. Perchè? Perchè in quel momento di tranquilla scorpacciata senza pericoli? Perchè vogliono andare proprio in quel punto lontano? Che misteri !


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Ibla
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Inserito il - 12/03/2020 : 01:33:46  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ahah! L'Iblavirus! Carina questa!
Allora, Job, riguardo ai misteri dei passeri o degli uccelli
in genere e della Natura tutta, ti voglio raccontare un episodio
avvenuto durante una delle mie investigazioni segrete sotto
copertura.



In realtà la copertura è solo un tronco d'albero o un
cespuglio dietro cui m'illudo sempre di non essere vista
dalle vittime della mia attività di spionaggio e di segreto
non c'è proprio niente dato che pur cercando di scivolare
come un Ninja da una pianta  all'altra mi scoprono sempre
in primis le mie cagnette che d'un tratto mi ritrovo
accanto scodinzolanti e contente di avermi trovata, mentre
io con impercettibili movimenti degli occhi e delle mani
cerco di allontanarle dal mio appostamento per non far
fuggire... gli spiati!
Macché, non le schiodi neanche a sassate!
Comunque sia, quella volta gli spiati erano tre scriccioli
al primo volo, avevano appena lasciato il nido ormai fisso da
anni in veranda e avendone seguite le evoluzioni dalle uova,
alla nascita e poi alla crescita fino ad avere avuto il colpo
di fortuna di vederli uscire dal nido dapprima con brevi e
incerti svolazzi in veranda fino poi a raggiungere l'albero
più vicino...
Mmm... Ma non è che già ve l'ho raccontata 'sta storia?
Vabbé, nel dubbio ormai la finisco, tanto, pure se l'ho
scritta figuriamoci se ve la ricordate più|
Quindi, scesi di soppiatto in giardino per vedere finché
mi fosse stato possibile, come se la sarebbero cavata...
Come una madre apprensiva insomma.
Intanto di sottofondo l'ininterrotto "tintittì-tintittì"
dei ciottoli sbattuti l'uno contro l'altro che sarebbe
il suono verso dello scricciolo adulto
per come lo percepisco io e che in questo caso era quello
della madre che più apprensiva di me li chiamava a sè con
tutte le raccomandazioni solite di una madre verso i figli
piccoli ma volendo anche da grandi!Ad un certo punto i tre
monelli superarono la rete di confine e si posarono sul ramo
di un mandarino adiacente al viottolo interno sempre ai
giardini e lei cominciò a fare la pazza!
Sì, perché i tintinttì partirono d'un tratto a mitraglia
senza che .prendesse fiato un solo istante finché i tre,
dapprima interdetti e poi capita l'antifona,
partirono simultaneamente a razzo raggiungendola nel
giardino del mio vicino, dove lei li aveva attirati
sbraitando come un'ossessa, lontano dal viottolo. 
Io, spiaccicata dietro un albero a pochi metri dal
mandarino da cui mi divideva la rete, rimasi inebetita non
capendo che diavolo potesse essere successo visto che di
anomalo nulla avevo visto né sentito.Scrutavo abbassandomi 
e poi rialzandomi sia al di sopra che al di sotto le chiome
degli alberelli e poi a destra e a sinistra del viottolo fin
dove arrivavo con lo sguardo...
Niente! Non c'era un cavolo di niente e di nessuno!
Finchè in lontananza dalla destra del
non intravidi la sagoma di un gatto che lemme, lemme avanzava
verso la mia direzione e quindi del mandarino su cui erano
alcuni minuti prima i miei amati scriccioli e dalla lentezza
in cui proseguì il suo cammino passandomi davanti il bel
gattone nero, io capii che non si era accorto di niente perché
era troppo lontano per sentire la sceneggiata napoletana che
aveva messo su mamma scricciola.
No, perché anche per un
granello di vita... i figli so' piezz'e core!
Li persi di vista i miei tre ciuffetti di piume,
ma li sentivo, eccome se li sentivo..
Come può sentirli chi ascolta con l'attenzione dell'udito e
del cuore i suoni della natura anche i più impercettibili
come il pigolio soffuso e confuso tra mille cinguettii.
Insomma Job, morale della favola, gli animali hanno
un sentore del pericolo imminente che è qualcosa di
veramente straordinario, perché al di là delle loro
particolari capacità visive o uditive, è come se lo
percepissero nell'aria, come se avessero dei radar
nella testa.E ne basta uno dei tuoi passeri
ad avvertire un pericolo e schizzare in volo perché
tutti simultaneamente lo seguano anche senza sapere
perché, limitandosi magari a mandare qualche maledizione
a chiunque o a qualsiasi cosa abbia interrotto la loro
bella scorpacciata di briciole imbrattate di nutella.
Ma non gli farà male 'sta nutella?Beh, di certo,
male ha fatto a loro e a te la scomparsa
del giardinetto.
Avresti dovuto incatenarti alla panchina!


P.S.:
Una curiosità sui passeri:
lo sapete che fa il passero se la femmina lo tradisce?
Le taglia gli alimenti!
Ah... gli uomini! Tutti uguali!


“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).

Modificato da - Ibla in data 12/03/2020 01:43:04
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Ibla
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Inserito il - 12/03/2020 : 01:51:33  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ah, Job...
Alla tua città:



Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.

La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.

UMBERTO SABA, Il Canzoniere 1900-1921

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
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Ibla
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Inserito il - 12/03/2020 : 01:55:32  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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job
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fondatore



Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 12/03/2020 : 14:17:14  Mostra Profilo Invia a job un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie dell'omaggio Ibla, questa canzone di Endrigo non la conoscevo, a quanto pare non mi ero perso un gran che, niente a che vedere con le intime e vissute parole di Saba che forse solo un triestino può sentire fino nell'anima.
Incuriosito ho ricercato se Endrigo avesse vissuto un periodo a Trieste e, in effetti, nato a Pola italiana e poi profugo alla fine della guerra, visse a Trieste dagli zii all'età dai 3 ai sei anni . Poi ci tornava spesso perchè aveva parenti. La figlia ricorda il pinguino Marco all'Acquario comunale (che poi era una femmina), una vera star, aggiungo io, che feci anche una ricerca alle elementari, intervistando il custode. Ricordo che girava libero e ne faceva di tutti i colori

Dai racconti della figlia leggo poi:

Gli animali erano parte integrante della famiglia Endrigo.

«Li abbiamo sempre amati, appena sposati papà aveva regalato a mamma due cocker, Colpo e Pussy. Nel ’67 ci siamo trasferiti in campagna fuori Roma, a Mentana ed era un via vai di cani, gatti e il pappagallo Paco che è vissuto oltre 46 anni ed è stato l’ispiratore della canzone “Il pappagallo” scritta con de Moraes»

Ecco l'attacco di iblavirus è arrivato: devo agganciare il pappagallo di Endrigo con i passerotti... mmm, come fare ?

Anch'io ho un pappagallo, o forse è più corretto dire che lui possiede me e i miei familiari, in quanto detta legge, è l'unico pappagallo che non ha imparato a parlare piuttosto ha insegnato il suo linguaggio a noi, se non rispondi col verso giusto si arrabbia e dà di matto, praticamente siamo i suoi pappagalli

L'aggancio ai passerotti sta che se questi hanno anche solo un decimo della potenzialità dei 5 sensi del mio pappagallo, non mi stupisco minimamente che sentano i pericoli che noi neanche ci accorgiamo. Il/la Sole, infatti, sa perfettamente in che stanza siamo o se siamo in cantina o se sono perfino in garage che sto per entrare in casa, se siamo in avvicinamento o in allontanamento e puoi fare il silenzio e nasconderti quanto vuoi, non serve a nulla, ti scopre.




"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore)
"lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007
"piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008
"frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010
"jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010
"the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009
"the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011
"bumblebee" NCM Milano 24/07/2019
"steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
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Ibla
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Inserito il - 13/03/2020 : 02:34:29  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un pappagallo di tutto rispetto il tuo Sole, Job!
Merita una poesia:

Il pappagallo

La bestia ha le piume di tanti colori
che al sole rilucon cangiando.
Su quella finestra egli sta da cent’anni
guardando passare la gente.
Non parla e non canta.

La gente passando si ferma a guardarlo,
si ferma parlando fischiando e cantando,
ei guarda tacendo.

Lo chiama la gente,
ei guarda tacendo.

(Aldo Palazzeschi )- 

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Inserito il - 13/03/2020 : 02:41:22  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 13/03/2020 : 15:44:59  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



Riprovo...


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Inserito il - 14/03/2020 : 10:19:47  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 14/03/2020 : 10:38:58  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A dire il vero, finito l'ascolto,
un pensiero velato da una punta
di cinismo, lo ammetto, mi è sorto spontaneo:
"Chi di speranza campa,
disperato muore!"
Ciononostante, non ho saputo frenare
l'impulso di postarlo il video...
Forse nella disillusione,
continuiamo a cercare negli altri
la forza di credere ancora.
Chi lo sa...

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Modificato da - Ibla in data 14/03/2020 10:40:15
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Inserito il - 15/03/2020 : 16:00:52  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 16/03/2020 : 21:40:19  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 20/03/2020 : 00:45:59  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando






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Inserito il - 20/03/2020 : 00:47:12  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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prudente
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Inserito il - 20/03/2020 : 03:43:08  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Riassumo il polpettone avvelenato.
Un medico con specializzazione in psichiatria (ma pure in pneumologia) dice che "la gran parte dei virologi, infettivologi, sono allineati sulle informazioni di sistema perchè i virus sono giochi di poteri economici".
Invece lui, rispetto ai ricercatori e ai professori che quella materia la studiano e la insegnano in tutto il mondo con metodo scientifico, ci svela in esclusiva per Marcello Palmio (perchè ovviamente la TV corrotta ci nasconode questa verità) che:
..."il covid-19 è già dentro di noi, alberga normalmente nell'80% della popolazione e se facessimo il tampone a tutti scopriremmo che l'80% delle persone è positivo".
Peccato che proprio in Veneto oltre l'80% dei tamponi (estesi anche agli asintomatici) abbia dato esito negativo. Che dati avrà letto questo specialista in psichiatria?

Poi arriva il bello: "...inutile parlare di contagio, la diffusione dipende dalla sperimentazione del 5g".
Però si può prevenire: con l'isolamento? No! "...con pensieri alcalini, evitando pensieri acidificanti" o come dice quell'altro, il farmacologo Montanari, con le alghe e abbondanti dosi di vitamina C.
Chissà perchè in Cina ha funzionato solo l'isolamento personale. Magari non sapevano dell'interazione con il 5g o forse avevano finito le scorte di vitamina C.

E che dire del solito confronto con i morti per altre cause? "solo nel 2019 ci sono stati 8mila decessi per complicanze da altri virus... erano morti di serie B?"
No. Casomai ci fidassimo dei numeri dello psichiatra, comunque sarebbero cause di mortalità che si sommano. Oltre a quegli 8mila morti all'anno, sembra che il nuovo coronavirus ne aggiunga circa 3.400 in un solo mese.

C'è chi trova questi affabulatori affascinanti. A me francamente irritano.
Il fatto è che sono gli stessi che minimizzavano. Ora di fronte alle camionate di morti raccontano che sono morti CON il coronavirus non PER, oppure sono morti dallo spavento (!) che gli ha tolto il respiro, o magari avevano pensieri troppo acidificanti e non prendevano abbastanza vitamina C, o erano esposti alle onde elettromangetiche del 5g.


I medici opposti alla opinion del contagio, non volendo ora confessare
ciò che avevan deriso, e dovendo pur dare un nome generico alla nuova malattia, divenuta troppo comune e troppo palese per andarne senza, trovarono quello di febbri maligne, di febbri pestilenti: miserabile transazione, anzi trufferia di parole, e che pur faceva gran danno; perché, figurando di riconoscere la verità, riusciva ancora a non lasciar credere ciò che più importava di credere, di vedere, che il male s’attaccava per mezzo del contatto.
[...]
In principio dunque, non peste, assolutamente no, per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo. Poi, febbri pestilenziali: l’idea s’ammette per isbieco in un aggettivo. Poi, non vera peste, vale a dire peste sì, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente, peste senza dubbio, e senza contrasto: ma già ci s’è attaccata un’altra idea, l’idea del venefizio e del malefizio, la quale altera e confonde l’idea espressa dalla parola che non si può più mandare indietro.

Il venefizio del 5g.

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Ibla
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Inserito il - 20/03/2020 : 08:56:17  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ihihih...! (Risatina sghignazzante).
Ne ero sicura!
Di scatenare l'ira funesta di un prudente che tale è solo
in apparenza
Il video infatti non l' ho postato in una delle discussioni
in tema ma l'ho lanciato qui sull'Arca per una mia curiosità.
L'ho ascoltato sino alla fine anch'io per quelle sue
(che non sono solo sue) considerazioni sul rapporto 
fra mente e corpo, in quanto più che
"mens sana in corpore sano", sono convinta che più vero sia
il contrario.Ma non è bastata infine questa condivisione di
pensiero a convincermi su tutto il resto da lui enunciato
con tanto di  terminologia e riferimenti scientifici con
cui però si è limitato, questa almeno la mia sensazione,
solo, ad enunciati lasciando chi sta vivendo questa realtà
attuale, con un pugno di mosche in mano.
Anzi... di virus!
E difatti la reazione c'è stata ed immediata e la mia
curiosità soddisfatta senza però disdegnare altri commenti.

Ahah! " Il venefizio del 5g."!
Sembra il titolo di un romanzo di fantascienza. 
(Cavolo che memoria! Ti ricordi pure come si diceva
"veneficio" nel 700!)

A proposito di Promessi sposi
(ma l'hai imparato a memoria?),
l'immagine agghiacciante della processione dei
camion militari, mi ha subito riportato alla mente
quella dei carretti su cui i monatti trasportavano
i morti di peste.

E a proposito di fantascienza...
Da "L'ombra dello scorpione" di  Stephen King:

"Nel sottosuolo del deserto californiano, finanziato con
il denaro dei contribuenti, qualcuno aveva finalmente
inventato una catena di sant'Antonio che funzionava davvero.
Una catena di sant'Antonio decisamente letale."  

" D'altronde, in tutte le città c'era una mucchio di gente
che starnutiva e si soffiava il naso. I germi del raffreddore
sono gente socievole, pensò. Ci tengono a dividersi il malloppo.
























































































































































































 

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 21/03/2020 : 10:18:05  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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MilleMiglia
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Liguria


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Inserito il - 21/03/2020 : 16:07:01  Mostra Profilo Invia a MilleMiglia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
https://youtu.be/m_DdQJcfGAI


In Vino Rident Omnia
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Inserito il - 21/03/2020 : 16:56:42  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Grazie.

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Ibla
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Inserito il - 21/03/2020 : 17:01:33  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Street... communication:



Altro che appelli dei VIP!




Immagine:
Quartiere Santa Rosalia - Palermo.

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).

Modificato da - Ibla in data 21/03/2020 17:04:16
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MilleMiglia
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Liguria


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Patti () chiari, amicizia lunga..


In Vino Rident Omnia
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claudio02
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Inserito il - 21/03/2020 : 21:54:09  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Dasti
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Liguria


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Inserito il - 21/03/2020 : 23:08:39  Mostra Profilo Invia a Dasti un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ibla ha scritto:

Street... communication:



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Quartiere Santa Rosalia - Palermo.


Road Bike 28" Olmo Mod. Supergentleman.
Road Bike 28" Olmo "recycled".
Road Bike 28" Francesco Moser Mod. San Cristobal
Road Bike 28" aluminium Ks Cycling (in fase di elettrificazione).
City Bike aluminium 28" MBM Voyager, Cute Q-100.
Classic Bike 28" WEG Classic, Cute Q-128SX.
MTB full suspension aluminium 26" Sobim Diamond , Cyclone.
Folding Bike aluminium 20" Dahon Vitesse D7, Cyclone.
Folding Bike aluminium 20" Diamond Minivelo.
Folding Bike 16" Dahon Dream-HT660, Cyclone.
Folding Bike Brompton A Line
LiFePO4 (dal 03/10/2007).
Tai nasha no karosha (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità)
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prudente
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Inserito il - 22/03/2020 : 02:34:14  Mostra Profilo  Rispondi Quotando


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claudio02
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Inserito il - 22/03/2020 : 06:23:43  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ha mescolato pensieri intelligenti con pensieri stupidi.

lo sappiamo tutti che restando a casa ci si stressa e che lo stress può abbassare un po il sistema immunitario, ma se lo dici in questo momento crei il dubbio nelle menti povere che sia meglio uscire in una fase parossistica come questa.

Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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prudente
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Inserito il - 22/03/2020 : 17:10:31  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
claudio02 ha scritto:

ha mescolato pensieri intelligenti con pensieri stupidi.

Non ho afferrato quelli intelligenti, ma magari è colpa mia.
Ad esempio: insinuare una relazione con la vaccinazione contro la meningite senza alcuna prova scientifica non mi pare intelligente.
Non mi pare intelligente nemmeno paragonare i decessi del 2017 con quelli del 2020: pure se fai una media mensile o trimestrale, stai sempre confrontando un numero definitivo che non può più crescere con un numero parziale, che tra l'altro cresce secondo una curva che ridicolizza i calcoli di quel tizio (agente immobiliare, ex poliziotto e ora youtuber).
Poi si domanda cosa sta succedendo al nord tanto da quadruplicare i decessi rispetto alla media strampalata del 2017. Domanda intelligente? io da stupido gli risponderei: si stanno aggiungendo i morti con il coronavirus in un'area dove il contagio non è stato arginato in tempo. E non credo sia una questione di vitamina C o di stress. Ma né io (né lui) possiamo dirci esperti in materia.

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prudente
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Inserito il - 23/03/2020 : 02:49:46  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
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pilotaDD
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Inserito il - 23/03/2020 : 08:32:42  Mostra Profilo Invia a pilotaDD un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io quoto CO2

BH Emotion Xenion Jumper 27.5 del 2017 con Bosch Performance CX e batteria da 500Wh+extender da 200Wh, bipa da...trekking estremo!
ma ancora la vecia BH Emotion City 650 Man del 2010 convertita a MTB sistema Panasonic 26V batteria 10Ah ricellata nel 2018, 7 marce con corona da 41 e pacco pignoni 11-34, ruote da 26" (tutta mia!)
una batteria da 16Ah Flyer ricellata a fine 2021 come ricambio per le gite più impegnative (la 18Ah Derby del 2012 l'ho regalata)
Kalkhoff Agattu del 2012 con Nexus da 7 marce, batteria 26V 8Ah, per la moglie (ma ogni tanto...)
MTB Btwin con ruote da 26" (era del figlio, ex ottimo accompagnatore in gite per città e campagna ma ormai la usa una volta l'anno...)
pieghevole Faram Alloy con ruote da 20" e cambio 6 marce
biciclette muscolari varie per tutta la famiglia di seconda o terza mano
e mi hanno rubato una Kalkhoff Agattu del 2008 con Panasonic 26V batteria 10Ah,ruote da 28", Nexus 7 sp.(era della moglie, ma ogni tanto ...)
e due E-Sun pieghevoli con ruote da 20" 6V (una per me e una per la moglie)

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Ibla
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Inserito il - 25/03/2020 : 04:57:16  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Piove... a gocce lente. 
Dalla finestra socchiusa mi giunge il loro
tic... tuc... spluc... 
Suoni rassicuranti che nella notte
scandiscono lo scorrere di un tempo solo mio.
Nel silenzio bagnato di pioggia
scivola la mente che si ascolta e si ritrova.




“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 25/03/2020 : 04:58:54  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 26/03/2020 : 01:40:06  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'otium, secondo il mondo latino:




L'ozio secondo il mondo moderno:





"Nel secolo breve in cui la velocità è diventata un’esigenza
insieme alla pragmaticità, l’otium si è trasformato in ozio.
Il ritiro in sé non corrisponde più alla ricerca di sé ma,
anzi, forse potremmo dire alla perdita di sé.
L’otium apre invece la strada a quel pensiero che non si
accontenta di ciò che gli viene mostrato, ma desidera
andare oltre"  

Secondo Seneca questa brama viene donata all’uomo dalla
natura, che non si accontenta di uno sguardo fugace ma
vuole essere contemplata:

QUESTA REPUBBLICA GRANDE NOI POSSIAMO SERVIRLA SINO IN
FONDO ANCHE NEL RITIRO, ANZI NON SO SE MEGLIO NEL
RITIRO, INDAGANDO CHE COS’È LA VIRTÙ, SE È UNA O
MOLTEPLICE, SE LA NATURA O L’EDUCAZIONE RENDE BUONI
GLI UOMINI […]
DI QUALE NATURA È DIO, SE CONTEMPLA INOPEROSO LA SUA
OPERA O VI METTE MANO, SE L’AVVOLGE ALL’ESTERNO O È
IMMANENTE AL TUTTO; SE L’UNIVERSO È IMMORTALE O È
DA ANNOVERARE TRA LE REALTÀ CADUCHE ED EFFIMERE.

"L'otium del mondo antico era  tutto ciò che era
lontano dall’attività pubblica, era la cura di sé e
della propria saggezza."
 Per il poeta latino Orazio, l’otium rende liberi
dalle ambizioni che rincorre chi si affanna a svolgere
l’uno o l’altro compito. Dunque l’otium è la sola via
che conduce alla felicità.

All'otium, così come gli intellettuali romani lo
intendevano
si ispira Nietzsche nel suo " elogio dell’ozio" 
in “Umano, troppo Umano”:



[..] All’uomo dal carattere forte manca la conoscenza delle
molte possibilità; il suo intelletto non è libero,
è vincolato, perché in un determinato caso gli mostra
forse due sole possibilità; tra queste esso deve ora
necessariamente scegliere, secondo tutta la sua natura,
e fa ciò senza indugi, in quanto non deve scegliere tra
cinquanta possibilità. L’educazione impartita dall’ambiente
vuol rendere ogni uomo non libero, mettendogli davanti agli
occhi sempre il minor numero di possibilità.
Dai suoi educatori l’individuo viene trattato come se fosse
sì qualcosa di nuovo, ma dovesse diventare una ripetizione.

[..] funzionari, commercianti, dotti, cioè come esseri
generici, non come uomini affatto determinati, singoli,
unici; sotto questo punto di vista sono pigri.
Non si può ad esempio chiedere, al banchiere che ammucchia
denaro, lo scopo di quella sua incessante attività:
essa è insensata.
Gli attivi rotolano come rotola la pietra, con meccanica
stupidità.
[..] Tutti gli uomini si dividono, in ogni tempo e anche
oggi, in schiavi e liberi: chi infatti non ha per se
i due terzi della giornata, è uno schiavo, qualunque cosa
sia, politico, commerciante, funzionario, dotto.

 [..] Lo spirito libero è un concetto relativo,  egli è
colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe
in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto
sociale e al suo ufficio, o in base alle opinioni dominanti. 
"Se l’uomo dal carattere forte è la fibra docile del sistema
società, lo spirito libero è il suo errore. Il primo la
regola, il secondo l’eccezione.
Dinanzi a sé ha molteplici prospettive, nell’incertezza
della scelta in virtù della stessa ampiezza, prendono forma
la sua libertà e la sua responsabilità.
Nietzsche non accetta in alcun modo la cultura dominante
del tempo, l’industrializzazione che dalle fabbriche passa
alla vita, al sapere, dunque all’individuo che smette di
essere tale. La novità individuale viene trattata alla
stregua di un errore da risolvere, da semplificare in
qualcosa di già noto, conoscerlo; non appena egli è
conosciuto, diviene un altro anello da aggiungere alla
catena sociale. Conoscere qualcuno non per amor di
conoscenza, ma per eliminare lo spessore del suo io
e imprigionarlo.
Ciascuno di noi può essere l’uomo forte
nel momento stesso in cui è docile fibra della società,
i cui valori accetta senza spirito critico e ne diventa,
a favore di essa, una maschera priva di valore nella
sfera individuale. Che abbia il nome di dotto o
apicoltore,
è questione d’ordine infimo, costoro peccano dello stesso
male: hanno annichilito il proprio io in un grigio fumo
d’industria di cui sono divenuti atomica parte.
Qui la forza dell’uomo contemporaneo secondo
Nietzsche: nell’abbandono della propria libertà individuale
che è, in primo luogo, de-responsabilizzazione.

Egli, l’uomo dal carattere forte, sacrifica se stesso ad
una verità assoluta, espressione e prigionia della cultura
dominante; con la creazione di questo vincolo, intorno al
quale elimina se stesso, elimina la responsabilità di
essere primo motore delle proprie azioni e scelte.
Rotola semplicemente una grande pietra, compiacendosi del
suo perpetuo girare sempre nella stessa direzione.
La de-responsabilizzazione si applica nel momento in cui
egli rimette la propria scelta non al suo intelletto,
il suo lògos per dirla alla greca, ma ad una monolitica
verità che la società impone." 


In realtà, ero entrata solo per condividere un link che
potrebbe interessare a chi vuole trasformare
l'ozio anticoronavirus, in otium antiottundimento mediatico.

https://www.raiplayradio.it/articoli/2018/01/Radio3--Ad-alta-voce--tutti-i-romanzi-f91c61a8-0021-40ca-a62f-514b841b558b.html?fbclid=IwAR3CcJ1sTuIBzF2i-XAdYCEw204gHpkr-oG9bXshoKTETlXZIV3Sxfv-B7g  

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Ibla
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Inserito il - 26/03/2020 : 01:48:48  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

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Inserito il - 28/03/2020 : 03:24:28  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ascoltavo una canzone di Dalla e mentre riflettevo
sul significato del testo, mi domandavo quanti ne avessero
colto il senso e in generale quante canzoni vengono
veramente capite non limitandosi soltanto ad ascoltarne
la musica o canticchiando solo la parte del ritornello che
essendo ripetuto più volte rimane più impresso nella mente
ma senza avere consapevolezza di quello che viene ripetuto
solo mnemonicamente.
Come per esempio l'"ora pro nobis" in chiesa dai fedeli,
i più dei quali rispondono al via dato dal prete,
come un riflesso condizionato e basta, senza chiedersi che
sta dicendo lui e nemmeno loro.  
Perché questo esempio? E che ne so!
E non è che ci deve sempre essere un perché dietro a tutto
quello che uno dice anche spontaneamente senza un progetto
ben calcolato!
Poi, va' a vedere nei meandri della mente cosa succede...
Immagino ci sia un omino seduto su una sediolina con su
scritto "regia", che fa scorrere continuamente fra le dita,
avanti e indietro, una lunghissima pellicola da cui taglia
fotogrammi, alcuni dei quali per cestinarli,
altri per incollarli nei punti di maggiore pertinenza
e connessione.
Comunque sia, metti per esempio, tornando alle canzoni,
quella postata da Prudente, "Chan Chan":
chi la conosce e magari ne canticchia il motivo
intercalando di tanto in tanto quelle due paroline e
non più di queste certamente, si è mai chiesto cosa o chi
sia questo Chan Chan?
No, perché un mio conoscente una volta mi rispose che era
forse il nome di un ballo, confondendosi magari col
Can Can o con il Cha Cha Cha, che rispetto al primo nato
in Francia, aveva quantomeno in comune con Chan Chan,
il luogo di nascita: Cuba! 
Chan Chan e Juanica, in realtà, sono nella canzone
due innamorati che vanno in spiaggia per prendere la
sabbia necessaria a costruire la loro povera casa.
Juanica si muove però in modo sensuale, ancheggiando
mentre agita il setaccio, la qual cosa agita anche
Chan Chan.
Nel ritornello vengono citate le città che attraversa
Chan Chan per arrivare a Mayarí, forse ogni volta che
va a trovare la sua amata... non so di preciso,
è solo una mia congettura.
In ogni caso, canzoni come questa di cui non capiamo
il testo, possono creare in noi grandi emozioni grazie
alla forza del linguaggio musicale ma anche per la
cadenza accattivante della lingua parlata o meglio cantata.
Vorrei aggiungere infine qualche informazione,
per chi non lo conoscesse, su Compay Segundo:
Máximo Francisco Repilado Muñoz, più conosciuto come
Compay Segundo, il veterano dei cantanti cubani,
morto all'età di 95 anni nel 2003,
è stato il leggendario protagonista del
Vista Social Club.
Questi:





“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
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Inserito il - 28/03/2020 : 03:28:34  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ah! La canzone di Dalla era questa:




Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo i gatti neri
Siamo i pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
È inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare
Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo, in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Intanto un mistico
Forse un aviatore
Inventò la commozione
E rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
È chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
È muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perché lo protegge il mare
Com'è profondo il mare
Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

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Inserito il - 28/03/2020 : 03:44:46  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E questo invece, chi è?



“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
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claudio02
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Inserito il - 28/03/2020 : 06:43:43  Mostra Profilo Invia a claudio02 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Inserito il - 28/03/2020 : 03:24:28
Ascoltavo una canzone di Dalla e mentre riflettevo
sul significato del testo, mi domandavo quanti ne avessero
colto il senso

dormire no?

Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
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Inserito il - 29/03/2020 : 00:27:45  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
claudio02 ha scritto:

dormire no?

...non so se il prossimo decreto vieta pure l'insonnia, ma almeno la libertà di andare a letto tardi lasciatecela!

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Ibla
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Inserito il - 31/03/2020 : 02:28:56  Mostra Profilo Invia a Ibla un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



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And a Heaven in a Wild Flower,...

(w.B.)

“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.
Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000


...La tempesta
primaverile scuote d'un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).

Modificato da - Ibla in data 31/03/2020 02:36:32
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