Nel tagliare un paio di parole di troppo, ho cancellato senza rendermene conto tutta una frase. Su per giù era così:
...emozioni, le sue, quelle che la musica suscitava in lui, giocando un ruolo fondamentale nella sua vita fatta di incontri casuali ma decisivi nella scelta della strada da percorrere...
Ah! Dimenticavo anche: mi fa piacere Nando che tu abbia apprezzato quella canzone!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Sergiom2
Utente Master
Campania
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Inserito il - 26/01/2021 : 01:13:41
La strada da percorrere è quella che ci sentiamo di percorrere.
Qualcuno potrebbe essere così gentile da spiegarmi com'è che non riesco a togliere la spunta su "salva password" di jobike o meglio, la tolgo e mi rispunta! Su impostazioni, alla voce "password", risulta "nessuna password salvata".
Grazie.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Qualcuno potrebbe essere così gentile da spiegarmi com'è che non riesco a togliere la spunta su "salva password" di jobike o meglio, la tolgo e mi rispunta! Su impostazioni, alla voce "password", risulta "nessuna password salvata".
Grazie.
La spiegazione è semplice: perchè è fatto così. Chi ha ideato questa piattaforma, evidentemente, decise di riproporre ad ogni accesso la spunta su salva password di default, non memorizzando e riproponendo l'ultima scelta dell'utente. Quindi, se non vuoi salvare la password, devi togliere la spunta ogni volta che accedi, ma poi vedo che il risultato dipende dal browser, ad esempio a me chrome (anche edge) non ripresenta la password anche se lascio la spunta su salva password, poi che mi presenti la scelta tra le password salvate in chrome è un'altra faccenda, quindi pare che con questi browser la spunta non serva proprio a nulla.
"carrarmatino" Flyer T4 30/9/2006 (22/5/2011 sostituito motore) "lancillotto" Brompton P6R + nano motor 14/12/2007 "piccola peste" Dahon Speed Pro TT 14/10/2008 "frankenstein" Trek liquid 25 + kit ezee 21/11/2008 dismessa il 28/02/2010 "jobbent" Tw-bents Adventure Plus 08/05/2009 elettrificata con ezee 350W dal 28/02/2010 "the tractor" surly pugsley 27/08/2009 + Cyclone 500 13/11/2009 "the lift" haybike eq xduro fs 12/10/2011 "bumblebee" NCM Milano 24/07/2019 "steamroller blues" NCM Aspen 19/12/2019
Brutta storia... Quella in cui a decidere per te sono gli altri. Comunque sia, grazie Job, sei stato gentilissimo. Come sempre. Quindi un omaggio...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Modificato da - Ibla in data 01/02/2021 22:56:19
Sergiom2
Utente Master
Campania
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Inserito il - 01/02/2021 : 23:18:10
Alla fine decidi sempre tu... Leva ogni volta la spunta e non salvare la password nel browser. Ma poi perché farlo, è un computer condiviso? Anche se lo fosse ci sono gli account personali.
Sergio: La strada da percorrere è quella che ci sentiamo di percorrere.
Io preferisco i sentieri...
e alle luci fatue delle vetrine, quelle che il sole da un cielo limpido o di nuvole ovattato o di pioggia inzuppato proietta sulla natura, della terra vetrina senza limiti. Dove i colori mossi dal vento fluttuano non tra cinquanta ma tra sfumature infinite.
E' lì, lungo i sentieri, il vero magico incontro...
Questo, l'ho chiamato... lo smilzo!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Mi ha colpita e incuriosita la foto e poi cliccandoci sopra ho scoperto e piacevolmente letto le nostalgiche riflessioni scritte a seguire. Ho pensato potesse far piacere a qualcuno di voi la condivisione sia dell'una che delle altre. Eccole dunque:
Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di averla) senza cinture di sicurezza e senza airbag! I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari. Bevevamo l’acqua dalla canna del giardino o dalla fontanella pubblica nel quartiere degli Archi (Ragusa Ibla) non da una bottiglia. Che orrore!! Andavamo in bicicletta senza usare un casco. Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri “carri giocattolo” (Calacipitu). Ci lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema… noi da soli!!! Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò, sapevano che non eravamo in pericolo. Non esistevano i cellulari. Incredibile!! Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti… e non c’erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva la colpa. Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se ci facevano male e a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte senza che i nostri genitori lo sapessero mai. Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero… ma nessuno di noi era obeso. Ci dividevamo una Fanta con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa dei germi. Non avevamo la Playstation, né il Nintendo, né dei videogiochi. Né la TV via cavo, né le videocassette, né il PC, né internet; avevamo semplicemente degli amici. Uscivamo da casa e li trovavamo. Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo il campanello o entravamo e parlavamo con loro. Figurati: senza chiedere il permesso! Da soli! Nel mondo freddo e crudele! Senza controllo! Come siamo sopravissuti?! Facevamo incredibili gare in bicicletta senza dover fare lo slalom fra auto in sosta, parcheggi selvaggi e gas di scarico… al massimo dovevamo stare attenti al fosso accanto alla strada e alle buche sulla stessa. Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. Giocavamo con dei vermi e altri animaletti e, malgrado le avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci non si riempirono di vermi. Il massimo della tecnologia si raggiungeva “truccando” i tappi a corona delle bibite con cui gareggiavamo, colpendoli con le dita, su strade e marciapiedi in incredibili campionati che duravano giornate intere e si concludevano perchè avevi finito le dita sane… Le strade, almeno quelle di Ibla, erano lastricate di pietre lisce e resistenti a tutte le intemperie. Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano rifare la seconda elementare. Che orrore!!! Non si cambiavano i voti, per nessun motivo. I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se qualcuno masticava una cicca in classe. Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno si nascondeva dietro a un altro. L’idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se avessimo trasgredito ad una legge non ci sfiorava lontanamente; loro erano sempre dalla parte della legge. Se ti fossi comportato male i tuoi genitori ti avrebbero messo in castigo e nessuno li metteva in galera per questo. Sapevamo che quando i genitori dicevano “NO”, significava proprio NO. I giocatoli nuovi li ricevevamo per il compleanno e a Natale, non ogni volta che si andava al supermercato. I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa. E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto ciò che volevamo. Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità e abbiamo imparato a gestirli. Oggi siamo quelli che siamo: orgogliosi e contenti di aver vissuto un periodo di spensierata giovinezza, e cercando di trasmettere sempre l’ottimismo che può e deve essere il motore della nuova gioventù per affrontare il presente e il prossimo futuro. Salvatore Battaglia
Insomma... Una vita idilliaca!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Ah! A proposito di foto... M'è venuto il ghiribizzo di cambiare look! Quindi a breve (vero Job? ) sarò... Ibla by night!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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P.S.: L'ho cambiata ma sono ritornata alla precedente perché l'immagine così ridimensionata non rendeva... Non si vedeva un accidenti insomma! Comunque sono contenta così perché già rimpiangevo la vecchia.
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La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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Che aspettiamo, raccolti nella piazza? Oggi arrivano i barbari. Perché mai tanta inerzia nel Senato? E perché i senatori siedono e non fan leggi? Oggi arrivano i barbari. Che leggi devon fare i senatori? Quando verranno le faranno i barbari. Perché l’imperatore s’è levato così per tempo e sta, solenne, in trono, alla porta maggiore, incoronato? Oggi arrivano i barbari. L’imperatore aspetta di ricevere il loro capo. E anzi ha già disposto l’offerta d’una pergamena. E là gli ha scritto molti titoli ed epiteti. Perché i nostri due consoli e i pretori sono usciti stamani in toga rossa? Perché i bracciali con tante ametiste, gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti? Perché brandire le preziose mazze coi bei caselli tutti d’oro e argento? Oggi arrivano i barbari, e questa roba fa impressione ai barbari. Perché i valenti oratori non vengono a snocciolare i loro discorsi, come sempre? Oggi arrivano i barbari: sdegnano la retorica e le arringhe. Perché d’un tratto questo smarrimento ansioso? (I volti come si son fatti serii) Perché rapidamente le strade e piazze si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi? S’è fatta notte, e i barbari non sono più venuti. Taluni sono giunti dai confini, han detto che di barbari non ce ne sono più. E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi? Era una soluzione, quella gente.
K. KAVAFIS, “Aspettando i barbari”
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Gli incantevoli fiori mi imbarazzano, mi fanno rammaricare di non essere un'ape.
Emily Dickinson, Poesie J- / F808 (1864)
[...] L'anima ha momenti di Fuga - Quando sfonda ogni porta - Danza come una Bomba, là fuori, E oscilla sulle Ore,
Come fa l'Ape - spinta al delirio - A lungo Separata dalla sua Rosa - Che tocca la Libertà - poi non capisce più niente, Tranne il Mezzogiorno, e il Paradiso - [...]
Emily Dickinson, Poesie 1862 (J512 / F360)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
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“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
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Road Bike 28" Olmo Mod. Supergentleman. Road Bike 28" Olmo "recycled". Road Bike 28" Francesco Moser Mod. San Cristobal Road Bike 28" aluminium Ks Cycling (in fase di elettrificazione). City Bike aluminium 28" MBM Voyager, Cute Q-100. Classic Bike 28" WEG Classic, Cute Q-128SX. MTB full suspension aluminium 26" Sobim Diamond , Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Dahon Vitesse D7, Cyclone. Folding Bike aluminium 20" Diamond Minivelo. Folding Bike 16" Dahon Dream-HT660, Cyclone. Folding Bike Brompton A Line LiFePO4 (dal 03/10/2007). Tai nasha no karosha (Live Long And Prosper, Lunga Vita e Prosperità)
Dasti!!! Eheh! Di fronte a Alan Parsons ed Eric Woolfson perdi sempre la testa!
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
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Mi sa che casa mia sta diventando una RSA di gatti anziani,questa ha una fame enorme ma non sembra denutrita anzi...piuttosto diffidente e paurosa. Se si lascerà sollevare gli darò una pulitina. Per ora si sta abbuffando di crocchette e ne ha pure versate fuori.
P.S. il server non mi fa mettere la foto
la felicità è una merce rara che si deve tenere stretta e non fare vedere agli altri perchè saranno sempre invidiosi [A.Petrucci *1970+1985]
Modificato da - docelektro in data 11/03/2021 11:22:10
Toh! E proprio te cercavo, Docelektro! Nel senso che invece di commentarti qui http://www.jobike.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=80412, ho pensato che invece di inquinare con i miei OT anche quella discussione, avrei scritto sull'arca che tanto è l'OT per antonomasia! Apro e ti trovo qui con la tua Coccolina la cui foto però il sistema forse per la tua negatività non te l'ha fatta postare! Ma scusa, già hai pubblicato delle foto fatte dal tuo cellulare, no? Quindi che problema incontri? L'hai ridimensionata? Vabbè, al limite dovresti solo scompaginare ma con foto postata! Riprovaci. Fa' vedere che non scrivi certe cose a vanvera :
"...chi non ha imparato nella vita a sbrogliarsela un goccio sia l'unico veramente nei guai..."
No, perché mi secca non poco non riuscire a fare la conoscenza di questa new entry!
Ok. Vado col mio intervento... deviato.
segue...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
docelektro: ...quella fascia di età che all'epoca del cane investito dal 33 si comportavano nei miei confronti e in quelli dei miei amici in modo fastidioso... ...Zia Angelica, Zia "madrina" e altri che non appena eri libero un giorno sapevano solo stare male.
Sapessi di essere asintomatico e fosse ancora viva la mia nonna materna la andrei a trovare e ci starei molto attaccato...etciù.... ...dovevo regolargli i canali alla tv perchè se no non vedeva la sua telenovela da cretina).
C'è da morire...!
...ODIO,ODIO,ODIO!
...Ricordo e porto rancore
Ma sono passati quarant'anni, docelektro!!! E continui a portarti dietro una zavorra di ricordi che mantieni in vita nel testone mentre le persone che di essi hanno fatto parte sono ormai morte e sepolte e se del tuo odio se ne fecero un baffo da vivi, figurati ora tornati "polvere nella polvere". Mentre di certo fa male a te continuare a covartelo dentro questo veleno che alimenta di continuo una rabbia latente ma pronta sempre ad esplodere contro tutto e tutti. E non si salva nessuno, cavolo! Neanche... un cane! Ma forse nemmeno tu. Vabbé, scusa per la mia risata spontanea dinanzi a certe tue espressioni nel raccontare di fatti e di persone di certo tu con rabbia ma che io invece trovo a volte un po' buffe e scusa per quella che può magari apparirti come una lezione di vita ma che voleva essere invece solo il consiglio di un amico anche se amici noi non lo siamo di certo. E siccome mi hai fatto ricordare un paio di passaggi di un libro di Lauren Oliver, "Delirium", te li lascio
[...] Potreste pensare che il passato abbia qualcosa da dirvi. Potreste pensare di dover ascoltare, di sforzarvi di capire i suoi sussurri, di dover fare di tutto, chinarvi in basso per sentire la voce mormorata dalla terra, dai morti. Potreste pensare che lì c'è qualcosa per voi, qualcosa da comprendere o da interpretare. Ma io so la verità: lo so dalle notti di Gelo. So che il passato vi trascinerà indietro e in basso, vi costringerà ad aggrapparvi ai sussurri del vento e al suono senza senso degli alberi che strusciano l'uno contro l'altro, cercando di decifrare qualche sorta di codice, cercando di mettere insieme i pezzi di quello che si è rotto. È soltanto tempo perso. Il passato non è altro che un peso. Si accumulerà dentro di voi come un sasso. Credetemi: se sentite il passato che vi parla, sentite che vi strattona la schiena, e vi scorre le dita lungo la spina dorsale, la cosa migliore da fare, l'unica cosa da fare, è fuggire...
[...]Una volta ho letto di una specie di fungo che cresce negli alberi. Il fungo comincia a invadere le vie che portano l'acqua e il nutrimento dalle radici ai rami. Le mette fuori servizio, una alla volta, le soffoca. Ben presto, il fungo toglie all'albero l'acqua e gli elementi chimici, e tutto ciò di cui ha bisogno per sopravvivere. Contemporaneamente, piano piano fa marcire l'albero dal di dentro, trasformandolo in marciume, minuto per minuto. È così anche l'odio. Ti nutrirà e allo stesso tempo ti trasformerà in qualcosa di marcio. È duro, profondo e spigoloso, un sistema di barricate. È assoluto e totale. L'odio è una torre alta...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Se fosse vero che due anime camminano congiunte, senza che i corpi si conoscano; Se fosse vero che si son toccate da sempre, che bevvero la stessa luce, che lo stesso destino le culla; Se fosse vero che son foglie dello stesso arbusto, eterno e verde; Se fosse vero che il loro trionfo si compie il dì che avranno gli occhi dell’anima gemella fissi nella loro carne presente; Se tutto ciò fosse vero, come mai quel giorno di settembre non ti cercai, chiamai, portai; Come mai ignoravo che esistessi, Come mai non trattenni la stella che t’arrossava la fronte; Come mai potevo cantare sotto la fiamma del ponente; Come mai poteva non esistere il tuo passato di ora, che mi doleva. Come ha potuto essere. E come non lo impedii, con unghie, denti, cuore...
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Tratto dall'album "I buoni e i cattivi" per il quale Bennato prese spunto da "Il visconte dimezzato" di Italo Calvino.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
Claudio02: nn esistono fatti ma solo interpretazioni
prudente: I fatti esistono... come anche le interpretazioni dei fatti: ma solo su queste ti puoi sbagliare.
A dire il vero, nella frase di Claudio, appena letta, io ho colto un probabile riferimento a Nietzsche. Ora, riflettendo su come il suo pensiero pur nella completezza del testo sia stato distorto specie da chi ha voluto leggervi il significato più a se stesso confacente e conveniente (v. fascismo) e di come persino la stessa sorella nel completare il discorso inconcluso sull'"oltreuomo", abbia travisato il pensiero di Nietzsche facendolo apparire razzista, per non parlare fra l'altro dell'immensa speculazione filosofica di cui è stato oggetto il pensiero dietro quelle parole di Nietzsche, prima e dopo di lui oltre che lui stesso, allora appare chiaro come sia stata riluttante ad impelagarmi in tali meandri filosofici per non rischiare di mal interpretare il pensiero di un grande filosofo o di riferire interpretazioni a loro volta da interpretare!
Ma quella citazione, sparata lì isolata e striminzita, senza nome e decontestualizzata, mi impediva di sorvolare continuando a scrivere d'altro. Non potendo quindi ignorarla nemmeno girando pagina, ho deciso alla fine quantomeno di citare testualmente alcuni passaggi degli scritti di Nieztsche relativi a quell'affermazione di cui sopra, contenuta nei frammenti postumi, e alla tesi poi sviluppata in "Su verità e menzogna in senso extramorale" e in "Umano, troppo umano":
Dice quindi Nieztsche:
"Contro il Positivismo, che si ferma ai fenomeni: “ci sono soltanto fatti”, direi: no, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni. Noi non possiamo constatare nessun fatto “in sé”; è forse un’assurdità volere qualcosa del genere. “Tutto è soggettivo”, dite voi; ma già questa è un’interpretazione, il “soggetto” non è niente di dato, è solo qualcosa di aggiunto con l’immaginazione, qualcosa di appiccicato dopo. È infine necessario mettere ancora l’interprete dopo l’interpretazione? Già questo è invenzione, ipotesi. In quanto la parola conoscenza abbia senso, il mondo è conoscibile; ma esso è interpretabile in modi diversi, non ha dietro di sé un senso, ma innumerevoli sensi. “Prospettivismo”.
A me pare, Claudio, che quel tuo "PUNTO!" (nella discussione sui vaccini), mal si concili col Prospettivismo di Nietzsche, per cui mi chiedo perché tu l'abbia voluto citare. Ma se è stato solo un tuo pensiero senza l'intenzione di citare nessuno, sarebbe ancora peggio perché saresti in contraddizione con te stesso. Personalmente, di fronte ad un "punto!", come imposizione specie se rafforzata da minaccia o ricatto, sempre mi coglie una sensazione claustrofobica con relativo senso di nausea. Sarà che somatizzo la forte repulsione della mia mente dinanzi ad ogni tentativo di rinnegare quelle libertà fondamentali della persona così duramente conquistate anche col sacrificio di vite umane?
Le quali, per inciso, sempre là in quella discussione ma non solo, perdono di individualità, di rilevanza come persone trasformate in puri numeri statistici. Numeri quindi, gonfiati o sgonfiati, messi in rilievo ossessivamente o ignorati da far passare inosservati, a seconda della verità che ognuno vuole far valere. Per cui diventa rilevante lo zero virgola eccetera per cento in meno dei morti per vaccino rispetto a quelli per covid, perdendo di vista che quelle percentuali non sono entità astratte ma si riferiscono a persone come me, come chiunque di noi che avevano ancora progetti nella mente da vivere, persone che lasciano altre persone in un attonito dolore per la perdita non prevista di fronte a quella che doveva essere la soluzione contro il male e che si è invece rivelata per loro in male essa stessa. La morte giunge sempre inaspettata, replicherà qualcuno, sì, certo, ma di peggio c'è l'incertezza sulla scelta migliore per sé intrappolati in una specie di gioco della roulette russa.
In un mondo siffatto dunque a me sembra più che legittimo non seguire supinamente e ciecamente un'unica direzione peggio che mai se imposta, senza perlomeno fermarsi a riflettere, a cercare di capire, a informarsi... Ma anche qui cercando di vagliare dove c'è più serietà e dove meno. Per esempio e mi limito a questo, l'AIFA, l'agenzia italiana del farmaco ente di diritto pubblico, competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia, istituita dal decreto-legge bla bla bla, ti viene a dire, nella persona del suo presidente, il 14 mi sembra, c.m., :
"Basta emotività, i vaccini AstraZeneca sono sicuri”
(Ce l'aveva con Piemonte e Marche che avevano subito bloccato un lotto del suddetto vaccino per casi sospetti)
A parte che ci sarebbe già da ridire su quel "basta emotività!", comunque sia, il blocco poi viene messo in atto in altri stati UE e a quel punto anche lui si adegua dichiarando:
"...precauzione è utile ... Ogni vaccino, come ogni farmaco, ha degli effetti collaterali, più o meno gravi...."
Non più certezza dunque!
E ancora: ". ..Ci sono stati studi valutativi su decine di migliaia di casi e nel Regno Unito sono state inoculate 13 milioni di dosi senza casi mortali..."
Ma poi e sempre lui::"Quello di AstraZeneca è stato inoculato a 11 milioni di persone nel Regno Unito. Ci sono stati 269 casi di tromboembolia successivamente alla somministrazione, dei quali 45 fatali..."
Allora "l'emotività" della gente ha una sua ragion d'essere se l'Informazione su un farmaco proviene da un organo a ciò deputato che non sa il significato della parola "precauzione", cauto/prima, e non dopo aver scritto e dichiarato: "Tranquilli ragà! Tuttapposto!"
E l'allarme da lui dato sulla somministrazione del vaccino alle donne che prendono la pillola perché questa ha effetto pro-trombotico? Subito contestato da luminari nel campo ginecologico che ne hanno sottolineato invece un rischio bassissimo tenendo p resenti altri fattori importanti in tale valutazione e invitando ad una maggiore cautela prima di lanciare una bomba che in questo caso ha fatto andare in tilt i centralini dei centri di contraccezione per le telefonate di centinaia di donne che fanno uso di contraccettivi.
Quindi anche quelle informazioni che dovrebbero essere le più sicure e attendibili per l'autorevolezza presunta delle fonti, possono se discordanti creare incertezza e sfiducia tra la gente come pure i vari teatrini fra i politici, le contraddizioni fra gli stessi medici, luminari e studiosi nei campi più disparati delle scienze, un bailamme insomma in cui se uno legittimamente solleva dubbi e cerca di usare la testa, la propria, viene pure tacciato di complottismo o di appartenenza ai novax quasi fossero sette sataniche.
Quindi il pensiero fuori dal coro viene bollato col marchio d'infamia da chi pretende di tracciare una netta linea di confine fra verità e falsità ritenendo se stesso dalla parte giusta. Ovviamente.
Penso invece che sia semplicemente umana la perplessità se non addirittura lo scetticismo dinanzi ad un mondo in cui un virus diventa un fenomeno mediatico per focalizzare l'attenzione di tutti sul male vero e unico nemico da sconfiggere per salvare l'umanità, alla quale sembra sfuggire che esso è solo figlio di un male più grande preesistente, creato e alimentato dall'uomo stesso e contro cui non c'è stata mai un'informazione mediatica allo stesso modo martellante e nessuna vera volontà dai posti di comando al radicale cambiamento necessario per salvare il salvabile in una rivalutazione del valore della vita umana, subordinando senza false ipocrisie all'interesse per l'umanità, l'interesse dei soliti quattro gatti che fossilizzati nel cinismo più abietto si preoccupano solo di tenere ben stretto tra gli artigli il loro potere.
Ah! Ultimamente fra gli schedati, sono stati inseriti anche i vegan! Lasciatemelo dire: c'è da morire! Non solo di covid o di vaccino!
A proposito di verità, riprendo da quello che era stato il motivo principale del mio post ma poi mi sono persa... Ma nessuno è obbligato a venirsi a perdere qui anche lui. Verità dunque dicevo e in quel "Su verità e menzogna...", così recita Nietzsche ad un certo punto:
"Che cos'è dunque la verità? Un mobile esercizio di metafore, metonimie, antropomorfismi, in breve una somma di relazioni umane che sono state potenziate poeticamente e retoricamente, che sono state trasferite e abbellite, e che dopo un lungo uso sembrano a un popolo solide, canoniche e vincolanti: le verità sono illusioni di cui si è dimenticata la natura illusoria, sono metafore che si sono logorate e hanno perduto ogni forza sensibile, sono monete la cui immagine si è consumata e che vengono prese in considerazione soltanto come metallo, non più come monete.“
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Mi viene in mente a proposito di ideali, parola oggi sempre più svuotata di significato, una canzone di Luigi Tenco ma ve la lascio cantata da Loredana Bertè perché... l'alternativa può esprimere emozioni diverse ma non per questo meno intensamente vere.
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
io ho colto un probabile riferimento a Nietzsche [...] ma poi mi sono persa...
Il tema del rapporto fra fatti e opinioni o tra verità oggettiva e verità soggettive è ricorrente in tutta la storia del pensiero filosofico. A Claudio piacciono i decostruzionisti postmoderni anche se alcuni di loro (Rorty) si sono pentiti delle loro esagerazioni dogmatiche. In effetti una cosa è dire che la realtà è oggettivamente complessa, dinamica, difficile da ricostruire se non con un approccio multifocale (Migliori) o con l'attenzione e l'intelligenza (Weil). Altra cosa è dire che non esiste perchè è sostituibile dalla mia opinione, magari pure infondata. Nietzsche è stato certamente suggestivo, ma "era matto come un cavallo" (cit. Ferraris): cioè proprio clinicamente. Non ne farei il mio magister vitae. Siccome la storia della filosofia occidentale non è che una serie di note a margine su Platone (cit.) proprio per non perderci, rivaluterei la saggia temperanza dei classici, la sofrosine, la metretica e l'approccio multifocale sulla realtà.
libertà fondamentali della persona [...] perdono di individualità, di rilevanza come persone trasformate in puri numeri statistici. Numeri quindi, gonfiati o sgonfiati, messi in rilievo ossessivamente o ignorati
I numeri sono simboli che sintetizzano una realtà più complessa. Non trasformano le persone, le rappresentano sinteticamente casomai. Sono le valutazioni a margine che possono eventualmente ledere i diritti della persona, non certo il fatto di rappresentarli numericamente. Insomma 24mila baci non significano 24mila calcinculo: eppure sono sempre 24mila... cioè rappresentati (e non trasformati) dallo stesso numero.
Ci sono stati 269 casi di tromboembolia successivamente alla somministrazione, dei quali 45 fatali..."
Appunto: "successivamente". Ma è la stessa incidenza che si verificava prima dei vaccini o fra chi assumeva altri farmaci. Dunque sostenere che quegli eventi fossero CAUSATI da Astrazeneca, è un illusionismo che dà una rappresentazione distorta della realtà (si spera almeno nella buona fede) https://it.wikipedia.org/wiki/Illusione_di_M%C3%BCller-Lyer
Allora "l'emotività" della gente ha una sua ragion d'essere se l'Informazione su un farmaco proviene da un organo a ciò deputato che non sa il significato della parola "precauzione", cauto/prima, e non dopo aver scritto e dichiarato: "Tranquilli ragà! Tuttapposto!"
Il problema è che l'informazione sul farmaco ha preteso di darla la politica suonata dai risultati elettorali tedeschi; la magistratura più ottusamente positivista e formalista; il giornalista più disinformato e impreparato; i cervelli in sindrome di Stoccolma sui social. L'informazione giusta l'aveva già data l'organo scientifico deputato. E' stato costretto dal delirio collettivo a ribadirla dopo ulteriori verifiche. Se non ci si fida di chi ha scienza in materia, per quanto probabilistica e non infallibile possa essere, come ci si può fidare del brainstorming fra incompetenti, impanicati e disinformatori di professione sui social?
l avevo già postato ma nel caso prudente nn l avesse visto.
mirabile intervento del buon ferraris, in quel periodo parlar male del berlusca non era da tutti.
Una persona pessimista fa si di creare delle energie che andranno nella direzione delle sue paure piu profonde, fino alla loro realizzazione. Il pessimismo sincronizza anche i semafori.
La tendenza al decostruzionismo di Claudio è nota a tutti qui sul forum già da tempo: a pezzi... come sa fare lui le bici... nessun altro!
Per il resto, considerata la fine che hai fatto fare al senso del mio "...mi sono persa...", forse è meglio concludere ironicamente così come ho iniziato questo post, con una canzone:
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
<<Il bisogno di verità è il più sacro di tutti eppure non se ne parla mai, la lettura fa spavento quando ci si è resi conto della quantità e della enormità di menzogne materiali diffuse senza vergogna anche nei libri degli autori più amati; e così leggiamo come se si bevesse dell’acqua da un pozzo sospetto>> (Simone Weil, La prima radice, Edizioni di Comunità, 1954)
Avete mai sentito parlare di una ‘valanga di nuvole'? E' un fenomeno atmosferico estremamente raro e se si è fortunati, lo si può vedere una volta nella vita. Quello del video è avvenuto nei pressi del lago del ghiacciaio Kapuche, nelle montagne del Nepal. In quel momento, un gruppo di escursionisti era in campeggio, quando le nuvole bianche precipitarono nella valle, come se fosse una valanga di neve. I venti rovesciarono alcune tende, ma non successe nient'altro. Poi apparve un piccolo arcobaleno sulla riva del lago. Lo chiamano "il perfetto collasso delle nuvole".
[...]E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.[...]
(Come vi piace - Atto II. Di William Shakespeare)
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
“Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla….ci vuole una certa qualità d’anima, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo che spia: ma anche si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Ibla è città che recita a due voci insomma. Talvolta da un podio eloquente, più spesso a fior di labbra, in sordina, come conviene a una terra che indossa il suo barocco col ritegno di una dama antica”. (Gesualdo Bufalino, La Luce e il Lutto)
La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai. Linus, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000
...La tempesta primaverile scuote d'un latrato di fedeltà la mia arca, o perduti. (L'Arca di E.Montale).
Sergiom2
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Inserito il - 08/04/2021 : 22:23:27
Parlare, invece, delle nostre vite non sarebbe meglio?